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Autore: Freez shad    04/11/2022    1 recensioni
Ogni cosa nella propria realtà ha un suo orologio. Un ciclo d'esistenza perfetto e collaudato da migliardi di anni d'esistenza.
Troppi per un qualcuno che, per arroganza o pura pazzia, ha intenzione di modificare e rinnovare...tutto, partendo da zero.
Ciò porterà a terribili conseguenze e toccherà ai nostri famosi eroi impedire che questo accada, ma le difficoltà saranno molte e non solo esterne.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Sonic! >> squittì la riccia rosa, con quel suo solito entusiasmo che sprigionava ogni qualvolta riusciva a trovarsi di fronte al suo amato dagli aculei blu << Finalmente sono riuscita a trovarti! >>, 

<< Oh, ciao Amy! >> fu la pronta risposta del suo interlocutore che, d'altra parte, non pareva mostrare alcuna variazione di tono o d'espressione << Mi stavi cercando? >>, 

<< Beh, sì...in realtà  sì! >> fece, con una leggera titubanza nella voce. 

Benchè la sua coscienza la rassicurasse sul fatto di trovarsi nella più assoluta ragione, il ricordo del comportamento tenuto solo il giorno prima nei suoi riguardi le faceva sentire come nullo quel flebile vantaggio di cui millantava a sè stessa di possedere; non solo per la profanazione riguardante il vincolo autoimposto, ma anche per la prima impressione che il proprio comportamento doveva aver dato alla giovane panda alla quale, a ben pensarci, non aveva inizialmente concesso nemmeno il benestare del dubbio sulle motivazioni della sua presenza presso la casa del blu sonico. 

L'imbarazzo la portò a torturarsi goffamente le dita, talvolta incrociandole con quelle dell'altra mano, in altre stringendole leggermente alle estremità  all'altezza dell'ultima falange. 

<< Dimmi pure! >>fece il blu, senza modificare minimamente il suo normale tono, 

<< Vedi...ecco... >> osò lei, presa inizialmente da un lieve balbettio << Quello che volevo dirti è che...mi dispiace di come mi sono comportata. Non volevo farti del male, né inseguirti come un'ossessa, né tantomeno mettere in difficoltà quella ragazza. Ti prego di perdonarmi! >> similmente ad una cascata, Amy rilasciò completamente tutto ciò che sentiva aver lasciato in sospeso, chinando lievemente il capo in segno di profondo rimorso e richiesta di un qualche perdono, 

<< Ma certo! Non preoccuparti, è tutto acqua passata. >>, 

<< Davvero? >> domandò, alzando il capo con espressione giuliva, 

<< Assolutamente! >>, 

<< Oh, Sonic! >>. 

Presa da un irresistibile impulso, la riccia si fiondò incontro al suo amato, rovinandogli addosso con violento impeto. Con tutto l'amore che sentiva riversarsi nel cuore, la riccia comincò a stringerlo fra le sue braccia. Ma un sinistro e secco suono di rottura risuonò infausto. Probabilmente, si era appena rotto qualcosa. 

 

 

<< Amy! Amy, fermati! >> la richiamò con urgenza la dolce Cream, scrollandola leggermente le spalle, cercando di riportare alla realtà l'amica rosa, 

<< Un attimo ancora, Cream! >> fece la riccia, tentando di dissuadere la coniglietta dal farla allontanare, ignorando la situazione reale << Non mi capiterà  più di trovarmi in questa situazione. >>. 

<< Tesoro, capisco cosa vuol dire provare certe emozioni, ma devo insistere! >> sentenziò a quel punto Vanilla, sfilandole con agilità  il prezioso oggetto che Amy stava con forza tenendo a sé << Questo è l'ultimo manichino che mi resta e non posso permettermi di farlo finire come gli altri! >>. 

Dicendo questo, la coniglia adulta stava riferendosi alla pila di manichini di varia grandezza e fattura che in quel momento era tristemente ammucchiata ad occupare l'angolo della stanza; piegati, schiacciati, spezzati o persino mutilati, di fatto resi ormai inutili al loro scopo. Specie quelli a forma di riccio. 

Infatti, assieme alla vendita di unguenti medicamentosi e altri prodotti di drogheria, la giovane madre era anche una eccellente maestra di sartoria; non vi era quindi meraviglia il suo possedere molti manichini in grado di soddisfare la richiesta di una clientela che si faceva sempre maggiore in numero. Specie quelle relative al gentil sesso, che non voleva certo sfigurare tra le loro reciproche prime impressioni quando capitava d'incontrarsi. Oltre, ovviamente, l'utilizzo che ne faceva per sé stessa e la figlia. 

Comunque, benché non fosse così gravosa la perdita, la situazione aveva comunque raggiunto un limite che era meglio, per il buon costume, non varcare. 

<< Che è successo? >> domandò la riccia, ritrovatasi improvvisamente espropriata del fantomatico amato, 

<< Amy...di nuovo. >> la informò Cream, 

<< Di nuovo?! >> le fece eco la rosa, alzandosi in piedi, elargendo poi un mesto e tristo sorriso << Mi spiace Vanilla, forse mi sono fatta ancora trasportare con la fantasia. >>, 

<< Questo non è un male, mia cara. La fantasia è un dono che deve essere preservato nonostante tutto, perché è quello che ci dà la facoltà di sognare. >> la rassicurò la coniglia, prima di approcciarsi con fare più severo << Ciò che mi preoccupa è però questo tuo incontrollabile impulso che non riesci ad addomesticare, ma che devi sapere controllare...se vuoi raggiungere il tuo scopo. >>, 

<< Ha ragione! >> affermò la riccia, abbassando lo sguardo mortificata << Io...non riesco a capirlo, ma lo sento più forte di me. Ogni volta che vedo Sonic, sento ogni muscolo del mio corpo muoversi per cercare di afferrarlo...stringerlo...fermarlo prima che scappi via. Ancora, come sempre! Eppure, lo conosco da anni e so perfettamente come sia fatto, i suoi modi di fare e il suo carattere...eppure provo sempre quella sensazione di poterlo perdere per sempre. So tutte queste cose, ma non ci riesco...e probabilmente, agli occhi di tutti, dovrò sembrare una causa pers... >>, 

<< Assolutamente no! E non ti permetto nemmeno di pensarla una cosa simile! >> la bloccò Vanilla, posandole le mani sulle spalle, scrollandola senza arrecarle male. 

<< Mamma! >> esclamò meravigliata Cream, con il suo Chao nascosto dietro di lei. 

Nonostante le molte avventure che aveva intrapreso e i pericoli che aveva corso alla quale la madre non si era mai mostrata particolarmente consenziente le risultava difficile, frugando nella sua giovane memoria, trovare una situazione in cui aveva avuto modo di vedere la genitrice così imperativa. 

<< Amy, tu sei una brava ragazza! Strabocchi di emozioni, passioni e sentimenti...e mi ha fatto male vederti tornare in uno stato così abbattuto, ma allo stesso tempo così grintoso e volenteroso d'impegnarsi per migliorare. Sei stata tu a chiedermi di aiutarti a crescere e di avere una mano più forte con te, per maturare i tuoi modi...e benché non sia il mio carattere, ho voluto accettare perché Amy Rose non è una causa persa. >> concluse, accarezzandole la gota con l'affettuosità  di una madre. 

 

 

Con una ritrovata luce negli occhi della rosa, la coniglia si rimise in piedi; posizionato nuovamente il manichino là dove si trovava prima, esclamò decisa << E adesso basta piangersi addosso! Una vera signorina, in assenza di un compagno, deve saper tirare fuori la grinta...senza dimenticare un po' di grazia, ovviamente >> fece, strizzando l'occhio in direzione della ragazza << Perciò, se vuoi almeno una volta rivedere il tuo caro Sonic, dovrai riuscire ad imparare come approcciarsi dopo una lite senza perdere il controllo! Cream, hai lo spartito? >>, 

<< Assolutamente sì! >> fece la coniglietta, mostrando il foglio di carta, rivolgendosi quindi ad Amy, << Coraggio, Amy, puoi farcela! >>, 

<< Sei pronta? >>, 

<< Sì! >>, 

<< Allora ricominciamo! >>. 

 

 

                                                                                                                                    

                                                                               

   

Nel frattempo, non troppo lontano, Xin continuava la sua corsa a passo svelto per raggiungere il più in fretta possibile il riccio blu al di fuori della boscaglia. 

Ogni slancio era seguito da un'occhiata vigile e attenta. Sempre più rapida, sempre più ansiosa di scoprire quello che la natura le poteva offrire. 

Ci teneva fortemente a non deludere le aspettative che il suo eroe doveva star nutrendo in lei dopo le sue brillanti parole riguardanti il proprio potere. L'interesse che di fatti questo ultimo aveva mostrato a quella rivelazione, non poteva certo farle credere di poter dare meno di quelle che erano le sue potenzialità. 

Eppure, in tutto il suo arrovellarsi, non era ancora riuscita a capire il da farsi. 

Di idee ne aveva avute diverse, sia estreme che di scena, ma tutte avevano finito per passare con un voto negativo sotto il proprio irreprensibile giudizio, forgiato dalle ligie regole della propria tribù. 

Per esempio, aveva pensato di piegare verso di sé un alto albero che poi, una volta afferratene la punta più estrema della fronda sulla cima, utilizzarlo come una sorta di catapulta che l'avrebbe scagliata verso la meta. Un piano semplice ed ingegnoso, ma che difettava su due parti: nel centrare precisamente il punto in cui Sonic la stava aspettando e soprattutto sul come sarebbe riuscita ad atterrare senza subire danni. In breve, la prima idea fu da scartare. 

Una seconda invece prevedeva la costruzione intorno a sé di un esoscheletro, costituito da terra e roccia, che le avrebbe permesso di elevare la sua statura e lanciarsi in falcate assai più rispetto al normale. Oltretutto, era sicurissima che un'entrata in scena simile il caro Sonic non se la sarebbe mai aspettata. 

Purtroppo, anche questa idea dovette essere bollata con una bocciatura a causa del fatto che, per raggiungere tale scopo e sorreggerne il peso generale, la mole dell'armatura doveva essere assai robusta e voluminosa, compromettendone il fattore agilità e rallentandone i movimenti là dove la boscaglia non le garantiva sufficiente spazio. 

Dopo quella, altre soluzioni ricevettero lo stesso trattamento, facendole giungere quindi al triste risultato dell'essere ormai prossima al traguardo, sudata e col fiatone per una lunga corsa. Più di tutto questo, ciò che veramente la stava abbatteva, era il pensiero di ritrovarsi di fronte al blu nella stessa maniera in cui l'aveva lasciata.  

Riusciva ad immaginare lo sguardo sprezzante, di sufficienza, che l'avrebbe accolta al suo arrivo. Probabilmente, a ragione, persino accompagnato da parole come "è tutto qui quello che sai fare?", o anche "e io dovrei perdermi ad insegnare a qualcuno che non sa fare una cosa tanto semplice?". 

Una vergogna indescrivibile la stava assalendo, ma ormai il tempo era scaduto ed era ora di accettare le conseguenze. 

 

 

 

Con questa ultima consapevolezza in mente, Xin posò il suo ultimo pesante passò al di fuori del bosco. Una velata occhiata la indirizzò alla ricerca del blu, ora appoggiato ad un grosso masso con aria quasi scansonata. 

China in avanti, reggendosi con le braccia alle ginocchia, la giovane panda si piegò alla ricerca di un po' di ossigeno; la corsa era stata lunga, forsennata, alla ricerca di un tempo accettevole. 

La luce del sole, vista a tratti, finalmente la raggiunse nella sua interezza dandole un tepore di sollievo. Giusto in tempo prima dell'umiliante ramanzina. 

<< Tieni! >> fece con gentilezza il riccio, porgendole fazzoletto dal delicato color lilla << Hai fatto una bella corsa! Sei sudata e anche se non sembra, da queste parti il vento non manca...potresti buscarti un raffreddore. >>. 

Xin rimase basita. Prese il fazzoletto con un'espressione di stupore tale che lasciò perplesso persino Sonic, 

<< Tutto bene? >>, 

<< Eh? Oh, sì...glazie della plemula! >> fece infine la panda, asciugandosi il viso << Glielo falò liavele pulito, plomesso! >>, 

<< Nessun problema. Piuttosto, come mai quell'espressione così sorpresa? >> domandò,  

<< Ecco...pelché non mi aspettavo tutta questa gentilezza. >> fece, con timidezza nella voce, 

<< Cioé? Ti aspettavi forse di trovarmi...non so...con le mani appoggiate sui fianchi, il tipico colpetto ripetuto del piede a terra...e magari con uno sguardo severo e stizzito? >> domandò con ironia lui, sogghignando all'immagine che si era ricreato nella testa, 

<< Bhe...in un celto senso...è così! >> fece lei semplicemente. 

Al riccio si gelò il sorriso. 

<< Senti, non conosco i metodi di chi ti ha...addestrata, suppongo? ...ma per mio conto, mortificare l'allievo, o allieva nel tuo caso, con questi atteggiamenti da bulletto fastidioso, lo trovo parecchio antipatico >>, 

<< Ma nel mio villaggio... >>, 

<< Noi siamo al più lontano possibile dal tuo villaggio. Quindi, "posto mio-regole mie"...e non contraddire il tuo insegnante, chiaro? >> esclamò infine, con un forzato atteggiamento duro che mise ben in riga la giovane panda, 

<< Sì, maestlo! >>. 

 

 

<< Bene! E ora passiamo all'esito di questa lezione. >> fece, cominciando a girarle intorno << Immagino tu avessi capito che la natura di questa lezione serviva a spronare la tua inventiva per trovare una soluzione al problema nel più breve tempo possibile, vero? >>, 

<< Affelmativo! >>, 

<< Non ti nascondo che non stavo nella pelle di vedere il tuo potere in azione, ma così non è stato. Sai darmene una spiegazione? >>, 

<< Sì! >>, 

<< Allora sentiamo! >>, 

<< La plima cosa che ho fatto è stato gualdalmi intolno pel tlovale qualcosa che potesse dalmi lo spunto pel costluile qualcosa e pelmettelmi di sovlastale dilettamente il bosco, ma non avendo tlovato niente ho plefelito affidalmi all'inizio alla colsa e diligelmi nella sua stessa dilezione >>, 

<< Interessante! >> fece il riccio, passandosi la mano sul mento con fare meditabondo << E poi? >>, 

<< Poi ho continuato ad elabolale piani che mi pelmettesselo di laggiungella più in fletta possibile, ma ognuno di questi plesentava un ploblema che non salei stata in glado di lisolvele da sola e pelciò ho dovuto linuncialci! >>, 

<< Davvero non hai trovato niente di meglio? >> domandò di nuovo Sonic, fermandosi davanti a lei con tono investigativo, 

<< N-no, mi spiace! >>. 

<< Ok, sono soddisfatto! >> concluse compiaciuto, battendole una calorosa pacca sulla spalla. 

A quel punto potrà  sembrare quantomai facile immaginare l'espressione stranita, disorientata, che Xin assunse immediatamente dopo quel gesto. 

<< Vedi... >> si apprestò a spiegare il riccio, percependo la confusione che aleggiava sul suo volto << ...il fatto che tu sia riuscita a studiare dei piani, arrivando a bocciarli prima di scoprire la loro inefficacia, ha comunque raggiunto in parte lo scopo che io mi ero prefisso nei tuoi riguardi. Hai ragionato e non ti sei fatta prendere dalla furia di raggiungere la meta, rischiando di compromettere la tua salute o di mettere in difficoltà altri. Quindi, anche se la lezione non è superata, ho appurato che hai consapevolezza dei limiti dei tuoi poteri e questo è un grande passo in avanti. >>. 

Xin ascoltò tutta la spiegazione con espressione ammaliata. 

Non aveva minimamente riflettuto a questo lato del percorso, focalizzata come era stata al semplice trovare una soluzione al problema. Certo, lei era assolutamente consapevole cosa il suo potere fosse in grado o meno di fare, ma non aveva mai visto i limiti in cui poteva incedere e il fatto di essere stata capace di analizzarli in modo così naturale la rinfrancava dal negativo esito della lezione. 

Ora era una volta di più convinta di aver fatto una scelta saggia, condita da un po' di nera fortuna striata di rosso, nel volersi unire al riccio sonico nella sua crescita. E lui si stava dimostrando oltre le sue più rosee aspettative. 

 

 

 

<< Comunque, devo chiederti scusa anch'io! >> fece improvvisamente il blu, invitandola a seguirlo << Non sono proprio riuscito a rimanere con le mani in mano e così ho raccolto della frutta qui intorno per colazione >> fece rivelando, da dietro una grossa roccia, un discreto mucchio di frutti di varie forme e dimensioni << Spero non ti dispiaccia il tipico pasto frugale! >>, 

<< No, anzi...adolo la flutta dolce pel colazione >> rispose Xin, mentre addentava soddisfatta una succosa papaya, 

<< Ne sono contento! >> le fece eco Sonic, divertito dalla buffa espressione giuliva e piena della panda, accompagnandola nel pasto << E dimmi una cosa, Xin, tu sai manipolare l'acqua rendendola...tipo solido o dandole delle forme? >>, 

<< Celtamente! >>, 

<< Perfetto! Allora, oggi ti porterò a conoscere un amico che saprà darti delle dritte sul menare le mani! >>.      

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

 

 

 

  

 

 

TOC-TOC! 

 

<< Avanti! La porta è aperta! >>.  

 

   
 
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