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Autore: dirkfelpy89    05/11/2022    6 recensioni
La bocca era stiracchiata in un sorriso maligno, quello non era il Bartemius Crouch Jr. che il giovane Black aveva conosciuto, era un volto che non gli apparteneva, come se fosse stato trasfigurato in un mostro.
Del Barty sempre pronto a scherzare e a ridere, a proporre qualche avventura con il sorriso sulla bocca, non era rimasto nulla.
Un uomo, ormai era maggiorenne, dai due volti, uno inedito e terribile.
--“Storia partecipante alla challenge Bentornati a Hogwarts! indetta da Legar sul forum Ferisce la penna”--
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Bartemius Crouch senior, Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L’Uomo Dai Due Volti

 



L'eco di quella ennesima litigata raggiunse con facilità le orecchie di Regulus, seduto, in attesa, davanti ai gargoyle che proteggevano l'ingresso dell'ufficio di Silente.
Udì lo sbattere di una porta, passi sulle scale e voci concitate: evidentemente quell'incontro era appena terminato e in maniera piuttosto burrascosa.

La porta venne spalancata e ne uscì un Barty Crouch Jr. particolarmente rosso in volto, seguito dal padre, anche lui non meno agitato e nervoso.
"Ormai sei un uomo, non più un ragazzino! Attaccare dei Grifondoro nei corridoi… che cosa ti prende?" Evidentemente riprendendo il filo di quel litigio iniziato nell'ufficio del preside, l’uomo sbraitò al figlio che però non stette a sentire: Barty, trattenendo a stento le lacrime, corse via senza dire una parola.
Regulus fece per alzarsi e seguire l'amico ma l'uomo lo bloccò, lo sguardo glaciale, omicida.

"Tu sei Black, non è così?"
"Sì," replicò il ragazzo, orgoglioso.
"Da quando ti frequenta, Barty è cambiato," sibilò l'altro. "Sappi che tengo d'occhio la tua famiglia, non permetterò che mio figlio faccia la fine di tua cugina!"
"Non capisco cosa intenda!" Esclamò Regulus, il tono di voce austero e gelido. Ovviamente sapeva che sua cugina era una Mangiamorte, rappresentava una specie di mito per lui, ma non era il caso di rivelarlo a quell'uomo così potente e pericoloso.
Detto questo, dopo un'ultimo sguardo omicida, il padre di Barty girò sui tacchi e a sua volta lasciò quel corridoio.

Regulus rimase fermo, come imbambolato: sapeva che Bartemius Crouch Sr. era una persona detestabile, per certi versi malata, un padre miserabile e dannoso, ma non si immaginava fino a quel punto.
Doveva trovare Barty e calmarlo: non l'aveva mai visto così sconvolto.

Conosceva bene le abitudini dell'amico, sapeva che quando Barty era particolarmente agitato o nervoso solo la pace data dalla natura riusciva a calmarlo. Per questo motivo si diresse, senza pensarci oltre, verso uno dei luoghi preferiti dai due ragazzi: lo spiazzo vicino al Platano Picchiatore.

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Il limitare della Foresta Proibita da sempre rappresentava un luogo di pace dove potersi sedere e in silenzio entrare in contatto con la natura.
Per questo motivo, quando Regulus raggiunse la capanna di Hagrid e sentì in lontananza schiocchi e urla, la prima cosa che fece fu estrarre la bacchetta e accelerare il passo verso la fonte di quel rumore, che sembrava proprio provenire dal Platano Picchiatore.
Lo spettacolo che vide raggelò il sangue del giovane Black.

Lo spiazzo era disseminato di fronde e foglie, Barty era in piedi, vicinissimo all'albero dal quale tutti si tenevano a debita distanza, da quando un ragazzino aveva quasi perso un occhio per essersi avvicinato troppo.
"Vuole ammazzarsi?" Pensò Regulus. Ma la realtà era ben diversa.

Due rami particolarmente aggressivi puntarono direttamente verso Barty, con un movimento veloce e potenzialmente letale, il quale, puntando la bacchetta verso il platano, incominciò a urlare "Diffindo!" numerose volte.
Ben presto i rami caddero a terra, troncati di netto, ma non solo, anche sulla corteccia spuntarono dei graffi e tagli profondi.
Non stava cercando la morte ma forse solo un modo per sfogarsi.
Un modo potenzialmente letale.

Regulus non poteva comunque rimanere fermo: era chiaro che l'amico non fosse in sé.
"Barty, fermati!" urlò, avvicinandosi di soppiatto alla radura.
L'altro si voltò, continuando comunque a lanciare numerosi Diffindo, e Regulus solo allora poté notare fino a che punto l'amico fosse fuori controllo: il volto del ragazzo era solcato dalle lacrime e c'era un'espressione negli occhi quasi… malefica.
La bocca era stiracchiata in un sorriso maligno, quello non era il Bartemius Crouch Jr. che il giovane Black aveva conosciuto, era un volto che non gli apparteneva, come se fosse stato trasfigurato in un mostro.
Del Barty sempre pronto a scherzare e a ridere, a proporre qualche avventura con il sorriso sulla bocca, non era rimasto nulla.
Un uomo, ormai era maggiorenne, dai due volti, uno inedito e terribile.

Regulus indietreggiò, spaventato da quel cambiamento.
Fece per scappare ma poi si ricordò una delle citazioni preferite da suo zio Alphard: “Esistono molti tipi di coraggio. Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici.”
No, non poteva scappare e lasciare l’altro in quelle condizioni. Scappare non era certo la soluzione più giusta!

Doveva affrontare l'amico, se voleva porre fine a quell'attacco di follia.
"Barty, calmati!" Urlò, avvicinandosi.
"Diffindo! Diffindo!"
Barty, ancora non in sé, puntò la bacchetta verso Regulus il quale si tuffò per terra, ma troppo tardi: sentì infatti strapparsi la divisa sul braccio e, subito dopo, un dolore pulsante.
"Che cazzo fai?" Gridò il giovane Black, tenendosi il braccio con la mano.
Sentendo quelle parole, osservando l’amico sanguinante, Barty abbassò la bacchetta e lentamente parve placarsi.

"Scusami, io…" borbottò, gettandosi per terra, in ginocchio, " io… non ce la faccio più," sussurrò, portando le mani sul volto e iniziando a singhiozzare.
Tutta la rabbia e l'inquietudine che Regulus aveva provato si dissolsero vedendolo in quelle condizioni. Si rialzò, con un colpo di bacchetta riuscì a bloccare il flusso di sangue, e poi lentamente si avvicinò all'amico.

"Lo odio, lo odio con tutto me stesso e so che non dovrei, che è mio padre e tutto quanto, ma ci sono dei momenti dove… dove giuro che vorrei ucciderlo."
Barty continuò a piangere, lacrime di dolore e rabbia.
"Ehi, io non…"
Cosa poteva dire Regulus?

"Non lo so, è che ultimamente mi sento costantemente arrabbiato," disse l'altro, riguadagnando lentamente il controllo, “niente di quello che faccio è alla sua altezza. Tutti i miei progetti, i miei sogni, le ambizioni che provo non valgono nulla per mio padre.”
“Sì, immagino che non debba essere facile vivere con lui,” sussurrò Regulus.
“Ho provato di tutto per cercare di valere qualcosa ai suoi occhi,” continuò Barty, “ma non cambia niente. Qualsiasi cosa faccia a mio padre non va bene. Dice che sono un fallimento… e allora lo sarò fino in fondo!” esclamò, nuovamente una nota di follia nei suoi occhi. "Voglio entrare a far parte dei Mangiamorte!" sibilò.
"Io… non…"
Regulus balbettò: doveva essere un segreto, aveva giurato a Piton e a Rosier di non dirlo a nessuno!
Come faceva Barty a…
"Non mentirmi, ti conosco come le mie tasche e so chi frequenti. Voglio diventare Mangiamorte," sussurrò Barty, rialzandosi e dando una pacca sulla spalla di Black.

"Voglio ucciderlo."

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“Storia partecipante alla challenge Bentornati a Hogwarts! indetta da Legar sul forum Ferisce la penna”
Niente, il pacchetto mi ha fatto subito pensare a Barty Crouch jr., non ho mai scritto su di lui ma è un personaggio che da sempre mi affascina e spero di essere riuscito a rendergli giustizia

  
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