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Autore: BlueDeep    05/11/2022    0 recensioni
Premetto che questa storia è di Diomache e che questo è il seguito degli avvenimenti narrati nella sua storia.
Molti si chiedono se Jack abbia mai amato.
Parliamo dell'amore vero, quello che sconvolge ed annienta, l'amore che affanna, che ossessiona, non un'avvenuta di una notte. Certo, se lo chiedete a Jack, lui vi risponderà che l'unica cosa che ami è il mare.
Ma non è sempre stato così.
La verità è che prima delle disavventure legate a Davy Jones, prima di tutto quello che conosciamo è avvenuto ben altro.
Prima di tutto Jack ha amato. Non solo il mare.
Ha amato Lei.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Barbossa si era pentito con quelle parole? sembrava così fragile e turbato in quel momento, così puro e vero, come non mai, significava morire questo? Salì in coperta ancora turbata da quello che era successo prima; ora erano liberi, potevano attuare il piano ideato minuziosamente da Jack. Gibbs era ancora lì a fissare l'oceano immenso, ripensava alle coordinate che gli erano state dette e le ripeteva, quasi allo sfinimento. I suoi pensieri si interruppero quando arrivò di fianco a lui, lei, aveva gli occhi spenti, quasi privi dell’emozione che provava consuentemente in quei giorni. “ ho ferito Barbossa, per difendendermi,” disse piano, Gibbs capì a malapena quello che gli aveva appena detto, capì subito però che lei aveva bisogno di essere libera da quel posto, perchè purtroppo non tutti i pirati hanno una coscienza pulita, alcuni lì sono sporchi sia dentro che fuori. Airam si diresse verso la coperta della nave, purtroppo lui aveva conosciuto quel tipo di persona, più e più volte e capiva più che bene quel sentimento… Erano sbarcati con la piccola barchetta, finalmente, pensò la ragazza dagli occhi blu cielo, era stanca di stare in quella nave che la faceva soffrire, voleva essere felice, magari con Jack, magari senza regole, solo loro, nell’oceano per essere liberi. Come era possibile che si fosse innamorata così presto di un'altra persona? per lei era impossibile, ma era lì ed era tutto reale. Forse Jack assomigliava più di ogni altra cosa al suo amato, forse, lui era persino migliore, ma ovviamente questo non glielo avrebbe mai confessato, gli si sarebbe solo che montato l’ego, sicuramente avrebbe potuto fare una battuta su ciò e poi avrebbe detto “ lo sapevo che saresti caduta ai miei piedi bellezza”, ne era sicura. Ma non gli avrebbe mai dato questo orgoglio,mai e poi mai. Anche Gibbs era felice di essersene andato da quella nave, senza il suo capitano non era più lo stesso, la corruzione aveva preso il sopravvento sovrapponendo completamente all'onestà, non voleva fare la vita da criminale, lui aveva il terrore di quella vita, lo aveva promesso sia a se stesso che a sua moglie defunta, preferiva ubriacarsi e condurre una vita da vegetale che a quello. Navigavano ormai da qualche ora, ma a vuoto, per ora nessuna isola, le coordinate erano difficili da trovare e l’umore dei due cominciava ad essere sempre meno desiderato di scoprire che forse si erano sbagliati. Gibbs però in cuor suo sapeva che il Jack che conosceva non si sbagliava quando si trattava del mare; Lo conosceva come se fossero le sue tasche e lui, i suoi pantaloni non li cambiava praticamente mai. “ stai tranquilla miss Smyth, non devi temere, Jack è il pirata con più vite che conosco” disse il marinaio ad Evelyne, lo diceva anche per tranquillizzare se stesso, perchè se doveva essere del tutto sincero tremava per la paura di perdere il suo migliore amico. Evelyne sapeva che Ayram Gibbs non era un uomo coraggioso e temerario. Piuttosto, poteva descriverlo come un’uomo che cerca di superare i suoi demoni, ma, che non sempre riusciva a sconfiggere, per questo lo ammirava più di ogni altra cosa al mondo. Forse era quello che aveva attirato Jack a stringere così tanta amicizia con lui e questa cosa faceva di lui un uomo degno di essere chiamato uomo, onesto, questo era. “ Ne sono sicura “ disse rispondendogli, cercando di essere di conforto per Gibbs. Cercava di resistere, combattere, per trovarlo, perchè deve anche farsi sentire, da chi, non l’aveva mai ascoltata, ora sicuramente lo avrebbero fatto. Con la mente ringraziava Jack, grazie perchè le aveva infuso il coraggio, aveva imparato che stare zitta non era certo la risposta. Insieme i due guardarono le stelle come quasi cercare delle risposte in esse. La notte era stupenda, quel giorno, le stelle erano molto più visibili del solito, “ brillano di una luce diversa non trovi?” disse Gibbs affascinato da quelle luci meravigliose, anche Evelyne notò questa cosa, “ cosa ci vedi in esse?” disse in risposta lei, “ ci vedo la speranza, la vedo nei tuoi occhi quando sei solita nella perla nera “disse Gibbs guardando negli occhi la giovane ragazza. La mattina seguente, miracolosamente trovò una delle tante coordinate, stavano andando verso la direzione giusta ….. Saran state le stelle a portar consiglio. Passarono due giorni a navigare nella notte e nel sole cocente, ma ne valse la pena, poichè trovarono tutte le coordinate che Jack aveva accuratamente scritto: avevamo finalmente trovato l’Isola… Evelyne era davvero agitata perchè da lì a poco avrebbe scoperto se realmente il suo capitano era lì, anche Gibbs era particolarmente scosso, sapeva che tutto quello che desiderava la ragazza era vedere il suo amico, in fondo, ci sperava anche lui… Arrivarono con la piccola barchetta dopo circa mezz’ora dal l'avvistamento dell’isola, Subito Gibbs mise giù nella morbida sabbia i suoi piedi stanchi, seguito poi dalla giovane: i suoi occhi erano un tripudio di emozioni, ansia, paura, terrore e agitazione e una cosa bella di lei era quella di riuscire ad essere sempre trasparente, persino con gli occhi; Si misero in cammino e decisero di andare per strade diverse per cercare meglio Jack: Evelyne si incamminò a sinistra mentre Gibbs a destra. Lei aveva il cuore che martellava fortissimo, era in attesa di sapere se quella giornata sarebbe stata un disastro o se sarebbe diventata meravigliosa, in ogni caso lei aveva scelto la speranza: in quell’isola non c’era nessun popolo, quella era la terra di nessuno, mentre camminava si stava rendendo conto di quanta natura c’era, lei era abituata al casino della città e alla vita frenetica, ma non le mancava proprio , le piaceva moltissimo quella vita sempre in viaggio, alla scoperta di mete inesplorate quella era la vita che voleva veramente fare… Ad un certo punto si imbatté in una caverna dove vide una luce fatta con il fuoco: decise di entrare, piano piano che andava avanti il fuoco si faceva sempre più sentire.. quando arrivò nel punto più alto della grotta ( cioè il punto centrale) vide due uomini: uno nero e Jack Sparrow, L’uomo che era con lui alzò la testa e subito chiamò all’attenzione il capitano che alzò la testa e fece un cenno con la testa per dire “ ciao” e si alzò in piedi per andare verso di lei: Evelyne era veramente emozionata, non ci credeva che fosse lui veramente: lo aveva ritrovato, il suo cuore scoppiava di gioia. “ tesoro” disse lui con un filo di voce, anche lui era felicissimo nel vedere la ragazza: “ jack, anche io voglio vedere quell’alba con te, voglio che ogni singolo momento sia fatto di avventura” disse lei tutto d’un fiato, Jack era stupito, sapeva che nel suo profondo provava qualcosa per lui, ma come poteva una ragazza nobile amare un pirata sudicio? “ sono colpito dalle tue parole dolcezza, le aspettavo con molta ansia, mi dispiace per essermene andato via così, ma sai Barbossa è un brutto ceffo, mi voleva eliminare” gli stava cercando di spiegare il capitano ma Evelyne sapeva già tutto, “ Ho ferito Barbossa, ci voleva provare con me, non-non volevo farlo “ gli disse cambiando completamente il tono della voce, era diventato triste, in quel momento voleva piangere, un smyth mantiene sempre le promesse, ora chi era lei? “tesoro, non è colpa tua lui ci ha provato con te e tu ti sei difesa, non hai fatto niente di male” disse il capitano per calmarla, era in un fiume di lacrime tra gioia e rimorso per aver ferito un uomo e per finalmente aver trovato l’uomo che amava, Evelyne finalmente poteva sfogarsi, si era tenuto tutto dentro, “ Jack, promettimi che tornerai su quella nave e che tornerai ad esserne il capitano, i tuoi compagni sono distrutti, non ce la fanno più” gli disse la ragazza dagli occhi blu asciugandosi le lacrime… Jack sapeva che la sua ciurma fosse con un capitano spietato ma non così tanto; Nel frattempo i due si erano avvicinati al fuoco e al uomo che vi era seduto accanto per scaldarsi: lui li guardò intensamente negli occhi “ è lei?” gli disse l’uomo, era di pelle scura, sembrava anche lui un marinaio, come Gibbs, sembrava un uomo gentile, “ si” disse Sparrow, con un piccolo sorriso sul volto, “ io sono Jerry e sono stato abbandonato anche io su quest’isola, sono qui da tantissimo “ gli disse il giovane ragazzo si alzò in piedi per tendere la mano alla giovane quando si alzò anche lei capì quanto era alto, era proprio uno spilungone, sentì che la presa di mano era veramente potente, “ Evelyne” disse lei con un sorriso forzato, poi Jack la fece sedere per calmarsi e riposare, “ i ragazzi se la caveranno egregiamente” le disse Jack, convinto di quello che le diceva. Di una cosa un capitano doveva sapere che la propria nave è forte e resistente, contro mari e tempeste, dovevano superare tutto con la testa alta! Nel mentre Evy si tranquillizzò, sperava con tutta se stessa che quel momento non passasse mai, lei vicina a Jack Sparrow, per sempre.. Sparrow si girò per guardare la donna che amava, che stava parlando con l’uomo che aveva conosciuto nell’isola appena “ sbarcato “, “ Chi è che ti ha lasciato qui?” chiese a Jerry Evelyne: “ Mi ha lasciato qui mio padre: mi ha abbandonato perché sono il più grande della mia famiglia e doveva scegliere tra me e mio fratello più piccolo Thomas, siamo i due più grandi, quindi scelse me, il più emarginato. Da lì che ho imparato ad arrangiarmi, ad affidarmi solo a me stesso… l’ho dovuto fare per rimanere vivo e per non sprofondare…” Evelyne rimase scioccata dal racconto del ragazzo, lui aveva appena sedici anni, si vedeva che era giovane, aveva bisogno che qualcuno ci tenga a lui: “ Jerry, ti piacerebbe far parte della mia ciurma?” disse Jack guardandolo dritto negli occhi, sapeva che lui aveva bisogno di qualcuno, era troppo piccolo per arrangiarsi da solo, aveva bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi, “ Mi piacerebbe tantissimo, grazie, Jack “ li disse il ragazzo con gli occhi scuri, da lì la sua vita sarebbe cambiata, Evelyne sorrise alla proposta del capitano, si vedeva che aveva capito il dolore di Jerry, aveva perso la sua infanzia, ma lui voleva prendersene cura; Quando uscirono dalla grotta Jack e Evelyne erano davanti, mentre Jerry era dietro di loro, un pò impaurito dalle cose che avrebbe scoperto del mondo… “ Jack, veramente, sono commossa dal gesto che hai fatto per Jerry, “ disse la ragazza dagli occhi blu, Jack si limitò a guardarla e a sorriderle compiaciuto, “ lo so sono il migliore “ disse poco dopo, lei sapeva che gli avrebbe risposto così il pirata, ne era sicura… Circa mezz’ora dopo ritrovarono Gibbs, che era andato fino in fondo all’isola, era tutto sudato e stanco, “ Miss,” partì col dire Airam e vide Jack vicino a lei: “ Capitano!!!” corse verso di lui e lo abbracciò come non mai, aveva avuto paura di perderlo.. Jack era contento di tutto quell'affetto, nessuno mai gliene aveva fatto così tanto in vita sua, dato che i suoi genitori erano costantemente in cabina a baciare altre persone invece di stare con lui… continuava a ripetere a se stesso che tutto andava bene così, tutto era al suo posto, ma si era accorto da quando conosce Evelyne che l’amore è tutt’altra cosa.. Partirono al tramonto, con la loro piccola barchetta, Jack e Gibbs guardarono verso l’infinito e sospirarono finalmente dopo tanto tempo, Evelyne invece si era seduta per guardare la bellissima vista che c’era di fronte a lei, ammirava soprattutto i colori che si contrastavano tra di loro, era semplicemente magico, Jerry ad un certo punto si avvicinò a lei timidamente: “ Perchè dei pirati si pensa sempre che siano brutti ceffi?” disse a bassa voce per non farsi sentire, la ragazza cercò di rispondere meglio che poteva ma non nascose lo stupore per la domanda: “ diciamo che nella società c’è questo pregiudizio in cui i pirati sono solo rozzi, maleducati e con nessuna pietà, alcuni sono così, ma non tutti, bisogna conoscere la persona per poterla giudicare, in qualsiasi caso, sempre, “ disse, Jerry la guardò e annuì, spostando lo sguardo verso il tramonto; In quel momento Evelyne sì sentì a casa. Ben presto arrivò la sera e le stelle si rivelarono al cielo: Gibbs e Jerry si coricarono per riposare un pò, mentre Evelyn e capitan Sparrow rimasero svegli, erano seduti nella barchetta l’una accanto all’altro, “ Era vero quello che hai detto sul tramonto per me? “ disse ad un certo punto la ragazza, Jack si girò verso di lei e le sorrise appena quasi facendo una smorfia, “ tesoro, non avrei motivo di mentire, sono un pirata, lo farebbe un gentiluomo ma non io” disse lui facendosi serio e avvicinandosi a lei: “ Perchè? c’è qualcosa che ti turba?” disse sottovoce, “ non sono abituata alla verità per tutta la vita mi hanno mentito, mi hanno mentito persino su cosa fosse l’amore” gli disse spegnendo il rossore che aveva sulle guance, “ credevo prima che amore fosse per la donna l’essere inferiore, a qualsiasi persona che fosse di genere maschile, ne ero convinta, ma dentro di me sapevo che non era la vita che desideravo, volevo andarmene, fino a che come già sai ho incontrato lui e tutto mi sembrava cambiato, lui mi trattava come una persona al suo stesso livello, ma poi lo uccisero e tutto il mondo per me crollò, fino a che non sono capitata sulla perla nera e lì capì che tutto questo è quello che ho sempre sognato e desiderato, tu Jack, mi hai dato una seconda chance per vivere” disse lei, con quelle parole aveva detto tutto, era in pace con la sua mente, “ Tesoro, la vita da pirata è la migliore, quest’ultima ci da bastonate ma sempre ci darà un qualcosa per continuare a vivere, per non perdere la nostra luce interiore, a volte gli uomini sanno essere spregevoli ma non per questo dobbiamo annullare la nostra esistenza” disse il capitano, era fiero della sua scelta di essere un pirata, non permetteva a nessuno di entrare nella sua mente e capirla , ma con Evelyne era tutto diverso, voleva per la prima volta mostrarsi per farle capire di non essere spaventata. “ Amare per me significa essere appassionato della mente di una persona e per appassionato intendo quasi drogato di quella persona, a dire queste parole mi viene da vomitare, ma per te mia cara, posso fare un’eccezione, per te potrei buttarmi in mare per cercarti se tu avessi bisogno del mio aiuto” disse ancora il capitano, non avrebbe mai immaginato da parte sua quelle parole, non era un tipo da cosa sdolcinate, ma, alcune cose gli uscivano spontanee, questo era un nuovo lato che Jack non aveva mai esplorato, ma ne andava fiero… Evelyne quando udì quelle parole, si stupì una seconda volta del capitano, si accorse che lui assomigliava moltissimo al suo vecchio fidanzato: sincero e strategicamente intelligente.. Ad un certo punto Jack mise la sua mano sulla faccia di Evelyne voleva scorgere ogni suo minimo dettaglio, notò che aveva delle leggere lentiggini sparse qua e là…. solitamente non guardava i dettagli delle persone, a malapena le guardava.. La ragazza arrossì al gesto del pirata, ormai stava scoprendo sempre più cose dell'uomo e ne adorava ogni parte; Anche lei poi, si avvicinò a Jack, con la mano gli toccò il viso e poi gli fece una carezza, infine come per osservare più attentamente gli occhi dell'uomo, lo abbracciò. Jack non si aspettava un abbraccio, non ne riceveva molti, al dire la verità non ne aveva mai ricevuto alcuno. “ Evy” disse lui biascicando la parola quasi sussurrando, mise la sua mano sulla schiena della giovane procurandole un brivido “ sai, in questa notte di luna piena, mi viene da domandarti di condurre un ballo insieme a me…” gli disse guardandola in faccia, facendola alzare in piedi e conducendola in un silenzioso valzer: danzavano al ritmo del cuore, ad un certo punto Evelyne alzò lo sguardo cercando quello del capitano: “ forse siamo troppo legati” disse sottovoce, Sparrow la guardò “ io non credo proprio, non mi vergogno di te, anzi sei un motivo in più per il mio orgoglio “ disse lui fiero, lei a quelle parole sorrise, si era definitivamente innamorata di lui … Il mattino dopo Jerry e Gibbs si resero conto che i due non scesero mai in coperta, erano molto vicini, quasi in posizione di scaldarsi l’uno all’altra , i due quindi si misero al comando della nave, si stavano dirigendo verso la perla nera, per riconquistarla; Dopo circa mezz’ora il capitano si alzò e si diresse verso il timone che in quel momento era sorvegliato da Gibbs… era frastornato per gli incubi che aveva appena fatto. Aveva appena sognato di entrare nella capanna di Tia Dalma dove per ripagare un debito che lui aveva lasciato : gli incise sulla pelle un uccello, fu veramente doloroso sentì il braccio dolente nel sonno non riusciva nemmeno a muoversi ! Si incamminò verso Gibbs, per distrarsi dal doloroso sogno: “ Buongiorno capitano “ disse l’amico “ mh mh “ rispose lui distratto, il suo sguardo poi si posò su una nave poco distante da loro : “ cambio di programma Gibbs, la perla ha trovato noi”.
   
 
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