Raffaello aveva bisogno disperatamente di dormire. Era ormai da 2 giorni che si allenava senza sosta, nella speranza che la stanchezza accumulata lo stendesse, ma non riusciva in alcun modo a prendere sonno.
Si strofinò gli occhi in un moto di stizza, il suo nervosismo che cresceva ogni minuto di più.
Proprio in quel momento il suo cellulare emise un trillo fastidiosissimo per lui che ora come ora aveva i nervi a fior di pelle, per comunicargli di aver appena ricevuto una notifica.
Lo afferrò con tutta l'intenzione di scagliarlo contro il muro (tanto Donnie poteva sempre fargliene un altro), quando l'occhio gli cadde sul messaggio in evidenza sullo schermo.
Veniva da uno dei blog che Michelangelo seguiva la sera e al quale lo aveva convinto ad iscriversi, sostenendo che lo avrebbe aiutato a distrarsi un pò.
NUOVA LIVE ASMR STA PER INIZIARE!!
ASMR? E che cos'era?
La tartaruga si alzò dal pavimento dove si stava allenando con dei pesi, dirigendosi verso il letto, gli occhi puntati sul cellulare mentre ricercava il significato di quello strano termine.
La locuzione autonomous sensory meridian response (letteralmente «risposta sensoriale meridiana autonoma»; in sigla ASMR) indica una sensazione di formicolio lieve in varie parti del corpo, perlopiù accompagnata da uno stato di rilassamento mentale. A suscitarla concorrono numerosi stimoli: cerebrali (pensieri o idee) oppure di natura visiva, uditiva o tattile, percepiti da un soggetto in modo attivo o passivo.
"Gli umani fanno davvero queste cose per aiutarsi a dormire? Strano...".
Si stese sul letto e, nonostante il lieve scetticismo, decise comunque di dare un'occhiata a cosa la ragazza del canale stesse facendo.
Il suo viso sorridente apparve sullo schermo, illuminato da un'unica luce presente nella stanza, che donava all'ambiente un'atmosfera più soffusa e intima; davanti a sè aveva un microfono Blue Yeti e tra le mani reggeva un paio di pennelli da trucco.
"Buonasera a tutti e benvenuti al nostro nuovo appuntamento ASMR", iniziò a parlare sussurrando, ripetendo svariate volte alcune delle parole, accompagnando tutto con dei beci leggeri dati all'aria oppure facendo schioccare dolcemente la lingua contro il palato, producendo gradevoli suoni ritmici; il tutto facendo scorrere lentamente i pennelli lungo il microfono, creando un suono che Raf non aveva mai sentito ad un pitch così alto, ma nondimeno piacevole da ascoltare.
Erano così stranamente rilassanti che la tartaruga neanche realizzò di star lentamente scivolando nel sonno.
Quando finalmente i suoi occhi si chiusero, il cellulare ancora stretto tra le mani, stava già russando leggermente, mentre un soffice sorriso faceva capolino sulle sue labbra.
Stava finalmente riposando in pace.