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Autore: ArrowVI    07/11/2022    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 15-7: Progetto



 

Non appena lasciò l'infermeria, molti pensieri cominciarono a rimbalzare da una parte all'altra nella mente di Xane. Nonostante l'imminente attacco di Amon fosse uno di quelli, per qualche motivo non riuscì a togliersi dalla mente i dubbi e le ipotesi che saltarono fuori durante la discussione con Seryu e Tesla. Tra il silenzio dei corridoi di Camelot, continuò a rimuginare tra se e se quegli argomenti, pensando cosa avrebbe potuto dire a suo padre per confermare quelle sue preoccupazioni.

Un'abilità artificiale e molte Pietre Filosofali... Era un qualcosa ben oltre la semplice illegalità, a questo punto. Se quelle pietre fossero andate fuori controllo, chissà che genere di disastro avrebbe potuto cadere sulla nazione. E non riuscì a non pensare a come fossero state create.


Xane tornò finalmente con i piedi per terra quando sentì qualcuno chiamarlo per nome. Portò quindi rapidamente il suo sguardo su quella persona, realizzando rapidamente che fosse Sarah ad averlo chiamato.

<< Non mi aspettavo di vederti in giro, Xane. >>
Disse la ragazza, sorridendo al fratello.

<< Giusto in tempo, però: ti stavo cercando. >>
Continuò subito dopo.
Ancora diffidente, Xane domandò a sua sorella per quale motivo lo stesse cercando, e Sarah gli rivelò che fosse per mostragli qualche "tecnica speciale".


<< Ho sempre detto che avrei voluto insegnarti qualche nuova magia, ma non ho mai avuto abbastanza tempo per farlo. >>
Continuò la ragazza.

<< Beh, sembra che abbiamo un po' di tempo libero quindi perché non farne buon uso, che ne dici? >>
Concluse subito dopo.



I rapporti tra Xane e sua sorella non sono mai stati negativi.
Nonostante Sarah decise di seguire le orme del padre, non si mostrò mai distaccata nei confronti della madre o di suo fratello. Purtroppo, però, nello cercare di soddisfare le richieste e le ambizioni di Xernes, Sarah spese la gran parte del suo tempo al fianco del padre, abbandonando, spesso, anche anni il resto della sua famiglia per seguirlo lontano da casa.


Fino a quel momento, Sarah e Xane non ebbero mai alcuna discussione.



<< Oh, ma che gentile da parte tua. >>
Ridacchiò Xane, con fare sarcastico, mentre portò le braccia davanti al suo petto, fissando sua sorella con uno sguardo leggermente infastidito.
Sarah gli domandò per quale motivo stesse facendo così, quindi Xane decise di mettere in campo le sue carte per vedere se la sorella sapesse qualcosa di tutta quella situazione.


<< Amon è in arrivo e guarda caso vuoi mostrarmi quelle tecniche proprio ora. Che strana coincidenza, proprio come è una coincidenza che, invece di far evacuare anche noi dalla capitale, sembrate avere tutta l'intenzione di farci combattere contro quel mostro. >>
Sentendo le parole del fratello, Sarah impallidì per un istante, evitando poi anche il suo sguardo.
Una espressione dispiaciuta si fece largo nel suo volto, poi riacquistò ancora una volta quel suo sguardo deciso e fermo che aveva ormai copiato dal padre.

<< Non devi preoccuparti di questo. Se tutto andrà secondo i piani, non sarete coinvolti nello scontro. >>
Le parole di Sarah non convinsero il ragazzo dai capelli violacei che, con fare ancora più infastidito, sbuffò rifiutando quella sua affermazione.

<< Non mi convinci. >>
Rispose il ragazzo.

<< Quale sarebbe questo "piano", in ogni caso? L'ultima volta che avete fatto qualcosa del genere ci abbiamo quasi rimesso la pelle. >>
Ringhiò Xane. Davanti a quelle parole, Sarah non fu in grado di nascondere la sua espressione dispiaciuta.

<< Io... Ti sbagli, c'è un errore, non vi sarebbe mai- >>
Prima che potesse finire quella frase, però, Xane tornò ancora una volta all'offensiva.

<< Un errore? Un ERRORE?! Siamo quasi morti, e lo chiami un "errore"?! >>
Ruggì il ragazzo, calpestando con forza il terreno, non accettando la spiegazione della sorella.

<< V'importa qualcosa di noi?! O siamo solamente esperimenti da mandare in prima linea per soddisfare i vostri malsani piani?! >>
Continuò subito dopo.

Davanti alle accuse del fratello Sarah indietreggiò per un istante, non riuscendo a credere che stessero avendo quella discussione. Era la prima volta che litigavano, dopotutto. 

<< Xane, per quale motivo te la stai prendendo con me? >>
Domandò la ragazza.
Poteva capire come si sentisse il fratello... Ciononostante, sapeva perfettamente che avrebbe fatto tutto quello in suo potere per proteggerlo.

<< Sai perfettamente che non potevo mettere in discussione le decisioni di nostro padre, non avrei mai permesso che ti accadesse qualcosa! >>
Esclamò la ragazza, ma la sua spiegazione non fece altro che far imbestialire suo fratello ancora di più, che decise di dare sfogo alla rabbia che si portò dentro fino a quel momento.

<< Ah si, ma certo. Torniamo sempre li alla fine! >>
Disse il ragazzo, ringhiando dalla rabbia o forse dalla tristezza.

<< "Padre", "padre", "padre", alla fine parli sempre di lui! Non ti è mai importato di altro, solo di "soddisfare le sue aspettative" come la marionetta che sei! >>
Sarah non riuscì a credere alle parole di Xane.
Scioccata e incredula provò a controbattere ma le sue parole le si bloccarono in gola. Non perché non sapesse cosa dire, ma perché sapeva che non sarebbero riuscite a raggiungerlo.


<< Ci hai dato le spalle per anni, seguendo le sue orme e lasciando me e nostra madre da soli in quella maledetta villa! >>
Continuò il ragazzo.
A stento Sarah riuscì a trattenere le lacrime. La sua famiglia era una delle cose più importanti, per lei. Anche se aveva difficoltà a dimostrarlo, sia sua madre che Xane lo sapevano perfettamente... Inoltre, Xane non era solito di parlare di sua madre: anche quello la colse alla sprovvista.

<< Non è vero! Vi ho sempre voluto bene, e lo sai! Xane, cosa ti è preso?! >>
Esclamò la ragazza. 
In quell'istante non era più un membro dell'esercito, e l'immagine della "Regina di Ghiaccio" si era ormai sciolta come neve al sole.
Suo fratello e sua madre erano le uniche persone con le quali potesse essere "se stessa" senza che nessuno la giudicasse, e vedere Xane aggredirla in quel modo le fece molto più male di quanto lui potesse immaginare.

<< Cosa mi è preso?! Con quale coraggio mi vuoi dire che mi "vuoi bene" quando ci state allenando proprio qui per mandarci allo sbaraglio contro un demone come Amon!? Mi stai prendendo in giro, Sarah?! E' uno scherzo?! >>
Sarah non fu in grado di rispondere a quelle domande.
Provò a dirgli che non fosse vero, ma le parole non uscirono dalle sue labbra.


Era così. E anche lei lo sapeva perfettamente. 
Non c'era nessun "piano", stavano solo sperando che gli aiuti arrivassero in tempo per combattere quella minaccia, e quel gruppo di ragazzi erano una "risorsa" da usare per raggiungere quell'obiettivo.
Conoscendo questa verità, Sarah non fu in grado di controbattere le parole del fratello.

<< Come pensavo... >>
Sospirò Xane.
Un po' dalla rabbia, un po' dalla tristezza.

<< Xane... >>
Disse la ragazza con una voce debole e timida, completamente l'opposto di quella che tutti videro durante i suoi anni all'istituto militare.

<< Sai che non permetterei mai che ti accada qualcosa. Sarei disposta a sacrificare me stessa per proteggerti. >>
Quelle parole fecero, però, imbestialire il ragazzo ancora di più.

<< Non mi serve la tua protezione, Sarah. >>
Rispose il ragazzo, stavolta mostrando uno sguardo non infastidito, ma dispiaciuto.



<< Le tue parole, non ci credo. Se ti fosse davvero importato di me o nostra madre, ti saresti presentata al suo funerale. >>
Quelle parole fecero congelare il cuore di Sarah.
Rimase in silenzio a fissare suo fratello con occhi enormi, bocca ferma e completamente spalancata.


<< Mi hai lasciato da solo per seguire nostro padre in una missione, non sei nemmeno tornata per vedere la sua bara. Non farmi ridere, non ti è mai interessato di noi. >>
Davanti a quelle parole, Sarah andò finalmente in frantumi.
Lacrime cominciarono a scendere nel suo volto come un fiume in piena, lacrime salate e terrorizzate le rigarono le guance senza sosta.

<< Eravamo bloccati nelle montagne ad Asgard, lo sai che non ti avrei mai lasciato da solo in quel momento! Per quale motivo te la stai prendendo con me in questo modo?! >>
Esclamò la ragazza, non riuscendo a capire per quale motivo Xane fosse così furioso con lei.

In quel momento Xane mise in campo le sue ultime carte, decidendo di scoprire una volta per tutte se sua sorella fosse o meno coinvolta in tutta quella faccenda.

<< Perché non riesco a comprendere come puoi essere così fedele a qualcuno che non solo abbandona la sua famiglia, ma usa anche metodi criminali per raggiungere i suoi fini! >>
Le lacrime di Sarah si bloccarono in un istante.
Continuò a fissare suo fratello con occhi increduli e scioccati, poi gli domandò di cosa stesse parlando.


Xane le rivelò ciò di cui parlò con Xane e Seryu.
Il Grail ed Excalibur.
L'abilità artificiale.
Le possibili copie di Excalibur e del Grail.


Nello sguardo di sua sorella Xane non vide confusione. Le cose che le rivelò, non la stupirono.
Al contrario, la ragazza abbassò lo sguardo, mostrando una espressione dispiaciuta e sconfitta.

<< Quindi non mi sbagliavo. >>
Sbuffò il ragazzo, infastidito, realizzando finalmente che le sue supposizioni fossero in qualche modo corrette.



Sarah fece cenno al fratello di seguirla, dopo essersi asciugata il volto con un braccio.
Xane esitò per un istante ma, sbuffando, decise di fare come sua sorella gli chiese.

I due raggiunsero gli uffici di Sarah, una copia sputata di quelli del padre, ma con meno libri. C'era, invece, a fianco della sua scrivania un grosso mobile pieno di trofei che Sarah ottenne grazie alle sue abilità di duellante, e i titoli di studio che ricevette durante i suoi anni negli istituti militari, incluso il suo permesso da insegnante.

Sarah chiuse la porta della sua stanza a chiave non appena suo fratello entrò al suo interno, per assicurarsi che nessuno potesse interrompere la discussione che avrebbero avuto da li a qualche minuto.
Dopo aver indicato una sedia, Xane la prese e si sedette davanti alla scrivania in legno chiaro della sorella, mentre Sarah si sedette davanti a lui, pulendola rapidamente dai documenti che non aveva ancora revisionato, dalle penne e alcuni fogli che in quel momento non le sarebbero stati utili.

Xane non fece a meno di notare una foto di famiglia nello scaffale dove Sarah teneva tutti i suoi trofei. Si trovava proprio in cima, quasi come a simboleggiare che quello fosse il "trofeo migliore di tutti."
Era una foto dove Sarah era ancora giovane, e Xane era ancora in fasce. In quella foto c'era anche sua madre. Sia lei che Sarah stavano sorridendo, e Sarah aveva abbracciato la madre con un grosso e forte abbraccio.

Con occhi dispiaciuti, Xane girò lo sguardo, non riuscendo a fissare più quella foto.



<< Quindi? Di cosa volevi parlarmi? Vuoi continuare a nascondere le attività di nostro padre? >>
Domandò Xane.
Sarah non gli rispose. Aprì rapidamente un cassetto della scrivania, togliendo alcuni libri e poi sollevando un pezzo di legno che faceva da doppio fondo.
Da li la ragazza prese una chiave, per poi dirigersi lentamente verso un muro.

Spostò un quadro, rivelando una strana cassaforte metallica con un pannello numerico. 
Sarah inserì un codice, poi la lucetta rossa della cassaforte divenne improvvisamente verde, e la porta in metallo si aprì con un rumoroso *click*.

All'interno della cassaforte c'erano svariati documenti e una cassa in legno: la ragazza prese la cassa, chiudendo subito dopo la cassaforte che fece ancora una volta quel rumoroso *click*, e la lucetta divenne di nuovo rossa.


Sarah appoggiò delicatamente la cassa nella scrivania, usando la chiave per aprirla e rivelando altri documenti al suo interno.
Dopo aver appoggiato alcuni fogli sulla sua scrivania, spostò la cassa e Xane fu in grado di leggere il titolo del primo foglio.


"Progetto Angelo"


Incuriosito e confuso, il ragazzo chiese spiegazioni a sua sorella. 


<< Molti anni fa, molto prima della Notte Cremisi, nostro padre decise di mettere in piedi un progetto che potesse dare vita a un "soldato perfetto". >>
In quell'istante Sarah aprì il primo documento in una pagina specifica, per poi girare il documento verso suo fratello e permettergli di vedere ciò di cui stesse parlando.

Xane vide il disegno stilizzato di una figura umana, con, al posto del cuore, una strana pietra luminosa disegnata che sembrava estendersi in tutto il corpo attraverso delle venature.

<< Cosa... E' questo? >>
Domandò il ragazzo.

<< Il progetto originale, denominato "Progetto Angelo, fu il primo progetto a cui nostro padre prese parte. L'idea originale era quello di usare una Pietra Filosofale per dare vita a un soldato perfetto, immortale, e invincibile che seguiva gli ordini senza battere ciglio. Poiché il suo compito principale sarebbe stato quello di combattere contro i demoni, gli venne dato il nome di "Angelo". >>
In quell'istante Sarah chiuse il documento, per poi spostarlo da un lato.

<< Il progetto venne, in fine, abbandonato del tutto. A quel tempo, creare una Pietra Filosofale abbastanza potente da creare un soldato di quel tipo era impossibile, per i nostri scienziati, e il progetto venne messo da parte. Inoltre, creare un soldato così potente sarebbe potuto ritorcersi contro di loro: se fosse diventato senziente, si sarebbe decisamente chiesto perché avrebbe dovuto seguire ordini da creature più deboli di lui. Era un rischio troppo grande. >>
Disse la ragazza.

<< Ok, perché mi stai dicendo queste cose? >>
Domandò il ragazzo.
Sarah gli disse che ci sarebbe arrivata da li a poco.


<< Nonostante il "Progetto Angelo" venne abbandonato, nostro padre non si arrese. Passarono anni, e qui parlo di eventi successivi alla Notte Cremisi. >>
Spiegò la ragazza, per poi fare una piccola deviazione dal discorso.

<< Sei a conoscenza dell'abilità unica di Arthur? >>
Domandò Sarah, cogliendo Xane alla sprovvista.


<< Più o meno. >>
Xane annuì.

<< Per essere più precisi, Arthur possedeva l'abilità di vedere il futuro. Non poteva controllare né come, né quando, ma più volte nella sua vita ebbe visioni di un futuro che nostro padre provò più e più volte a cambiare, senza successo... >>
In quell'istante Sarah abbassò lo sguardo, mostrando una espressione dispiaciuta.

<< Provò a salvare nostro nonno, Xanders, ma si rivelò inutile. Quando Arthur vede qualcosa, quel qualcosa è destinato ad avverarsi. >>
Anche Xane abbassò lo sguardo.
Xanders era un uomo verso cui Xane mostrò molto rispetto, una figura che ammirava e sperava di vedere per sempre. La sua scomparsa lo sconvolse per molto tempo.

<< In ogni caso, questo progetto fu creato proprio sulla base delle visioni di Arthur. L'idea di nostro padre fu quella di "replicare" le sue Visioni, ma in un modo controllato, in modo che potesse "alterare" il futuro per evitare che cose di quel tipo potessero avversarsi ancora una volta. >>
Riprese Sarah. Questa volta, però, non aprì il documento: lo mise rapidamente in disparte, sospirando.

<< Questo Progetto, denominato "Progetto Visione" fu abbandonato ancora più rapidamente del primo. Non riuscendo a comprendere come le Unicità funzionino, non furono in grado di compiere molti passi in avanti. >>
Questa volta Xane lesse il nome del terzo documento prima che Sarah potesse descriverlo.


<< Progetto: Copia...? >>
Domandò, leggendo il titolo del terzo, e ultimo, documento.

<< Questo progetto non nacque subito. Fu solo quando Arthur ci parlò del Grail e di Excalibur, che nostro padre pensò di mettere in moto questo terzo progetto. >>
Disse Sarah, attirando l'attenzione del fratello.

<< In che modo? >>
Domandò il ragazzo.

<< Circa cinque anni fa, Arthur ci rivelò che Excalibur e il Grail, le reliquie passate da generazione in generazione nella famiglia dei Pendragon, fossero delle potenti Pietre Filosofali la cui potenza era indescrivibile, se usate insieme. Con due potenti Pietre in suo possesso, nostro padre decise di fare la sua mossa. >>
Riprese Sarah, mentre Xane ascoltò in silenzio.


<< Dopo i suoi precedenti fallimenti, nostro padre decise di mettere insieme un team composto dalle menti più brillanti in suo possesso. Grazie all'aiuto di Marcus Lingard, un famoso Alchimista che venne bandito da Savia per le sue ricerche, questa volta nostro padre mise insieme un progetto più grande dei precedenti, ma che avrebbe portato a termine a qualunque costo. 

Questo progetto venne denominato "Progetto: Copia". Un nome semplice, per descrivere qualcosa che, nelle sue fondamenta, era altrettanto semplice. Copiare, anche se in parte, i poteri del Grail e di Excalibur per dare alla luce un guerriero in grado di usare le armi come faceva anche Arthur.

Il processo fu molto lungo e pieno di alti e bassi: il Grail ed Excalibur erano due Pietre Filosofali la cui esistenza è tutt'ora avvolta nel mistero. Non sappiamo come furono create, e non sapevamo se la loro energia fosse infinita, o meno... Nemmeno Arthur fu in grado di darci rispose soddisfacenti.

Ciononostante, il progetto andò a buon fine. Grazie al lavoro del Dottor Lingard e i suoi aiutanti, nostro padre fu in grado di prendere una piccola parte del potere del Grail e una piccola parte del potere di Excalibur, inserendoli in nuovi contenitori che avrebbero contenuto la loro forza. La copia di Excalibur fu spedita alla famiglia dei Gunhammer, che forgiarono la Pietra in una nuova lama. La copia del Grail, invece, venne inserita dentro un altro ospite. Fu nostro padre a offrirsi volontario per l'esperimento.

L'esperimento andò a buon fine, e la Pietra non causò effetti collaterali. Inoltre, entrando in contatto con la copia di Excalibur, anche le copie furono in grado di rilasciare un potere ancora maggiore di quando fossero usate separatamente. Esattamente come le originali. >>
La spiegazione di Sarah lasciò Xane completamente di stucco. Le sue supposizioni si rivelarono fondate.

Prima che potesse dire qualunque cosa, Sarah riprese a parlare.

<< Ciononostante, la prima volta che nostro padre usò i poteri delle Copie, qualcosa di strano accadde: sotto i nostri occhi increduli, nostro padre sviluppò una Unicità. >>
Davanti a quelle parole Xane scattò in piedi, incredulo e scioccato. 
Fissò sua sorella con occhi spalancati, sfogando la sua confusione.

Sarah gli fece cenno di sedersi, facendogli capire che avesse ancora qualcosa da raccontare.

<< Non sappiamo in che modo sia accaduto. Le Unicità sono ancora un mistero, dopotutto. Dottor Lingard sospettò che il motivo nascosto dietro all'Unicità che sviluppò nostro padre fu proprio la copia di quelle due Pietre. Dopotutto, il Progetto: Copia era stato fondato sulle fondamenta dei due vecchi progetti, falliti: Progetto Visione e Progetto Angelo. Poiché le copie erano più deboli delle originali, a detta di Lingard, anche l'Unicità copiata era più debole dell'originale. Ciononostante, questa supposizione portò alla luce un'altra domanda: l'Unicità di Arthur era, quindi, collegata alle due reliquie? Quella possibilità sembrò assurda, ma decisero di provare di nuovo. Questa volta, però, non furono in grado di "strappare" delle parti di energia dal Grail e da Excalibur. Sembrava quasi che le due Pietre fossero "evolute" per contrastare i metodi che usarono in precedenza per prendere la loro energia. Inoltre, sembrava che l'energia che avessimo tolto alle originali si fosse, in qualche modo, ripristinata. 

Dottor Lingard fece una supposizione: disse che sia il Grail che Excalibur fossero delle "Pietre Senzienti", e che potessero auto-ricaricarsi all'infinito, se avessero perso dell'energia.
Tramite futuri esperimenti, questa supposizione venne confermata: il Grail ed Excalibur potevano, in qualche modo, rigenerare l'energia persa durante uno scontro, a patto che il loro ospite fosse ancora in vita. >>
La spiegazione di Sarah concluse, lanciando il ragazzo con alcune domande.
Ciononostante, bene o male tutto sembrava avere senso... 

<< Quindi... Le Pietre di cui nostro padre è in possesso...? >>
Domandò il ragazzo, mostrando una espressione preoccupata.

<< Non sono state create sacrificando nessuno. Queste Pietre sono state una cortesia del Dottor Lingard, che ci ha rivelato il modo in cui ne sia entrato in possesso. Non che sia qualcosa che possa interessarti, ma posso assicurarti non sia nulla di cui tu debba preoccuparti. >>
Sentendo quelle parole, Xane tirò un sospiro di sollievo.

<< Tu cosa ne pensi? >>
Domandò la ragazza al fratello, attirando la sua espressione sorpresa.

<< Credi che l'Unicità di nostro padre derivi dalle Pietre? O credi che l'abbia sviluppata, per volere del caso, in quel preciso istante? >>
Aggiunse subito dopo.

Xane sospirò, portandosi una mano davanti al mento.

<< Non ne sono sicuro... Le Unicità sono... Strane. Per qualche motivo, solo chi non è in grado di usare la magia ha sviluppato delle Unicità, ma non sappiamo se le due cose siano o meno correlate. Inoltre, non esiste nessuna età in cui si rivelino, e sembra essere completamente casuale. Vorrei dire che le due cose siano correlate, ma non posso fare altro se non supposizioni. >>
Disse il ragazzo.

<< Anche noi abbiamo pensato qualcosa del genere. >>
Concordò Sarah, chiudendo i documenti e riponendoli di nuovo dentro la cassetta in legno.

<< Nonostante tutto, il Dottor Lingard sembrerebbe essere convinto del fatto che l'abilità di Arthur sia connessa al Grail ed Excalibur, e che l'abilità di nostro padre di vedere le bugie sia una versione notevolmente più debole di quella di Arthur di vedere il futuro perché le copie del Grail e di Excalibur in possesso di Xernes sono notevolmente più deboli delle originali. Vorremmo fare altri esperimenti, ora che Arthur non c'è più, ma per qualche motivo il Grail sembrerebbe essere svanito nel nulla... >>
Quelle ultime parole colsero Xane completamente alla sprovvista.

Incredulo posò il suo sguardo sorpreso su Sarah, non riuscendo a credere a ciò che avesse detto.

"Sparito... Nel nulla?"
Pensò.

"Come sarebbe a dire... Non sa che Jessica sia la figlia di Ehra?"

<< Questo è un grosso problema... >>
Sospirò la ragazza.

<< Senza il potere del Grail, non abbiamo molte chance di affrontare Amon... Per questo abbiamo chiesto soccorso alle altre nazioni, e abbiamo chiesto il rientro repentino del gruppo di Merlin. >>
Continuò.


Subito dopo la ragazza sospirò, per poi chiudere la cassetta ancora una volta dentro la sua cassaforte, e nascondendo la chiave dentro il suo cassetto.


<< Ti ho raccontato tutto, Xane, per farti capire che non ti voglio nascondere nulla. >>
Disse la ragazza, aprendo la porta della sua stanza e facendo cenno al fratello di uscire.

<< Sono sempre stata dalla tua parte, e non è mai stata mia intenzione quella di ferirti o mentirti. >>
Aggiunse subito dopo.

Xane, però, ancora diffidente, decise di farle un'altra domanda.

<< Per quale motivo allora avete messo a rischio la nostra sicurezza, durante l'assalto alla Star? Non avreste dovuto avere un piano B? >>
Le chiese.
Sarah evitò il suo sguardo, per un istante.

<< Noi... Sapevamo che sareste sopravvissuti. >>
Sentendo quelle parole, Xane rimase di stucco.
Domandò quindi spiegazioni a sua sorella.

<< Arthur ci rivelò di avervi visto durante l'assalto di Amon, a Camelot. Sapevamo, quindi, che sarebbe andato tutto "bene", relativamente parlando. Le sue visioni sono sempre state assolute, non avevamo motivo di metterle in dubbio. Quindi nostro padre ha deciso di usare la situazione a nostro vantaggio. Ha chiesto a Ehra di verificare la vera identità di Michael, e di evitare d'intervenire fino a quel momento. Sapevamo sareste sopravvissuti, in qualche modo. >>
Quelle parole non convinsero Xane, che riprese a ringhiare dalla rabbia.
Evitò però di dar sfogo ai suoi pensieri.

<< Voglio tu sappia che non ti avrei mai abbandonato, se non fossi stata sicura della tua sicurezza. >>
Disse Sarah.
Evitando lo sguardo di sua sorella, Xane lasciò finalmente la stanza senza guardarsi alle sue spalle.
In cuor suo non avrebbe mai voluto dubitare di lei, e anche solo l'idea di aver litigato con lei bastò a fargli rivoltare lo stomaco.


Ciononostante, decise di prendersi un po' di tempo per conto suo per pensare a tutto quello che era successo fino a quel momento, prima di parlarle di nuovo.


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Fine del capitolo 15-7, grazie di avermi seguito e alla prossima!








 

   
 
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