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Autore: Irishkoala    10/09/2009    8 recensioni
...quel momento era loro, mentre il cibo scoppiettava per essere stato troppo sul fuoco e gli unici testimoni di quella loro unione erano le montagne…forse
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ennis Del Mar , Jack Twist
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Up On Brokeback'
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Hi Folks!
Piccola shottina che oltre ad essere uscita di getto
è anche un esperimento.
Per chi mi conosce sa già quello che deve sapere XD e questa non è
altro che uno dei tanti nuovi lavori che mi verranno fuori
ora che BeB è terminata.
Per i nuovi invece vi basti sapere (per il momento) che adoro Brokeback (sia film che libro)
che Heath e Jake, come attori, persone e tutto il resto…
La shot si ispira puramente ad una scena del film che

secondo me è stata messa poco in rilievo,
avrebbe potuto essere più lunga e anche zoomata molto più avanti XD
ma lo dico solo perché li adoro, perché vorrei che tutto il film fosse solo con loro due sulla montagna
e per quello che ho detto prima.
Ripeto: quello che troverete non c’è nel film, se non per la scena in questione,
ma è tutto frutto della mai fantasia
Così come le aggiunte!
Spero vi possa piacere e che gradiate la semplicità con cui l’ho scritta e anche il fatto
Che abbia tenuto molte cose per scontate, ma in questo caso mi sembra evidente.
Grazie già da ora a chiunque leggerà, inserirà tra i preferiti o recensirà!
Bacioni a tutte le mie care che spero visioneranno
e a tutti gli altri!
Bye Folks
Leia

§§

Era una giornata calda all’accampamento, molto più della notte che aveva raggiunto anche temperature sotto lo zero, e il risveglio non era stato brusco come in altre mattinate precedenti. Jack si era alzato da poco e aveva trovato Ennis già davanti al fuoco per preparare la colazione al posto suo, quindi voleva dire che era sceso prima.

Si sorprese di trovarlo lì, ma la sua era gioia più che sorpresa negativa e quando incrociarono lo sguardo nel primo istante si salutarono con un cenno del mento e un sorriso appena percettibile ma che entrambi avevano visto alla perfezione.

Era a petto nudo, i vestiti bagnati ad asciugare su un filo improvvisato fermo tra due alberi, quindi aveva anche l’acqua calda solo per sé. Jack constatò che avesse fatto parecchio in fretta quella mattina. Di solito prima delle sette-sette mezza non scendeva mai, almeno fin quando il sole non era deciso e già a buon punto come altezza.

Si sentì ancora meglio pensando che magari era dovuta a lui quel repentino ritorno all’accampamento e che la sera passata doveva averlo scosso notevolmente.

Come era successo a lui. Dio, se solo ci pensava gli tornavano i brividi ma non gliel’avrebbe mai detto e soprattutto non avrebbe fatto nulla per metterlo in imbarazzo o per allontanarlo, non dopo che Ennis l’aveva cercato di sua spontanea volontà e che non l’aveva allontanato per il resto della serata fino a che, a malincuore, non si erano dovuti separare per permettergli di andare a controllare su alla tenda.

Si accaparrò dell’occorrente per lavarsi dandogli solo una silenziosa occhiata quando gli passo di fianco per poi proseguire fino al letto del fiume ancora basso ma sempre con l’acqua congelata. La alternò con quella già in possesso senza riuscire però a far passare i tremiti che gli provocò l’acqua fredda sulla pelle e allo stesso tempo quello che sentiva nello stomaco con la costante sensazione di avere gli occhi di Ennis addosso, che provocavano brividi molto più profondi di ciò che l’acqua sarebbe stata in grado di causare.

Si accorse solo quando si fu infilato i pantaloni che aveva dimenticato il resto nella tenda e sentendosi anche soddisfatto della situazione che gli si apprestava non fece nessuna fatica a tornare verso la tenda in quel modo, con la solita speranza che a poco a poco sarebbe riuscito a far sciogliere la corazza dura di Ennis sempre di più e a poter passare notti come quella precedente continuamente…magari anche senza farlo andare via per salire al passo e tenerlo stretto a sé fino al mattino successivo.

Con sua delusione però Ennis non lo degnò minimamente quando gli passò di fronte, impegnato a riempirsi un bicchiere di whisky, con le uova che sfrigolavano sul fuoco e le solite scatolette di fagioli già pronte, e una sigaretta in mano accesa.

A quel punto mantenne un’aria distacca a sua volta, ormai abituato a quei silenzi che c’erano sempre stati da quando si erano conosciuti e avevano iniziato a lavorare insieme, ma che poi avevano cominciato a modificarsi con il tempo.

Ora non erano più vuoti, senza significato, con l’imbarazzo da parte di Ennis e l’incomprensione di Jack verso il comportamento di quel ragazzo così taciturno e serio, a volte scontroso.

Avevano senso ora e Jack non se ne preoccupava se non avevano smesso di esserci. Ormai era convinto che Ennis avesse capito che lui sarebbe stato lì per qualsiasi cosa avesse avuto bisogno e quando avrebbe avuto voglia di parlare l’avrebbe fatto di sicuro.

Tornò nella tenda sistemando i vestiti bagnati e lasciando la giacca, aspettando di potersi infilare di nuovo al camicia, e recuperò solo il capello fermandosi poi fuori da essa dando le spalle ad Ennis per allacciarsi la cintura con la fibbia da rodeo di cui tanto andava fiero.

Non si rese conto della presenza dietro di sé e appena Ennis diede una spinta alla tesa del suo capello facendolo cadere in avanti, con un veloce “Ancora con quella fibbia da quattro soldi…” detto con tono divertito e da sana presa per il culo, si voltò in fretta mettendosi a rincorrerlo.

Ennis rise, con la camicia in mano che gli aveva sbattuto leggermente contro la schiena, scappando da lui ed evitando un tronco a terra per non finirci lui nello stesso modo e prendendo un leggero vantaggio da Jack che però gli fu subito dietro divertito a sua volta, ma con quel sollievo ed euforia nel petto che gli piaceva sempre di più provare e che erano unici quando si trattava di Ennis.

Jack riuscì a fermarlo attorno ai fianchi contro la sua schiena mentre Ennis si divincolò cercando di sottrarsi alle sue braccia ma nessuno dei due lasciò andare la presa fino a che Jack non lo fece girare continuando a lottare per scherzo ed Ennis lo spinse troppo all’indietro aggiungendoci il suo peso fino a che non rovinarono a terra.

Jack di schiena, Ennis su di lui.

Continuarono a ridere sommessamente perché giocare in quel modo gli piaceva, anche se erano rare le volte in cui succedeva e Jack se le stampava bene in mente per non perderne un solo istante.

Perché vedere quel sorriso, gli occhi di Ennis che si illuminavano, così profondi e scuri, poterlo sentire completamente libero senza nessuna strana preoccupazione era davvero bellissimo e l’unico rimpianto che aveva Jack era che succedeva sempre troppo poco.

Mentre la respirazione diminuiva ed entrambi si calmavano,anche i sorrisi cominciarono a spegnersi, senza che nessuno dei due riusciva a staccare gli occhi dall’altro. Ennis si tolse il capello a sua volta, quasi a volersi nascondere da occhi indiscreti, lo sistemò al lato dei loro visi mentre le sue labbra incontravano di nuovo quelle di Jack in un bacio calmo e dolce, come quello della sera prima, dove non c’era nessuna fretta, nessun disprezzo o intolleranza verso quello che stava succedendo e nessuna paura.

Jack si sentì afferrare la guancia con l’altra mano mentre le loro pelli nude entravano ancora più a contatto ed Ennis si sistemò meglio su di lui senza lasciarle, gustandole piano, cercandole sempre di più mentre inclinava il viso come se non volesse staccarsi mai e Jack gli permise di farlo, tutto e anche oltre.

Non poteva perdersi momenti così, era tutto ciò che voleva e visto che anche in quel caso era stato Ennis a voler cominciare non l’avrebbe fermato. Voleva abbracciarlo, sentirlo bene e, senza timore di essere respinto, gli passò le braccia attorno alle spalle mentre le mani di Ennis avevano già cominciato a lavorare sui pantaloni di entrambi.

Non era più come la prima volta. Ce n’erano state altre dopo, ognuna diversa, ognuna bellissima, ognuna indimenticabile ma in modi diversi e quando lo sentì di nuovo dentro di sé alla luce del giorno, così lasciati liberamente sull’erba, fu un sollievo ancora più grande che quei fugaci incontri che avevano in tenda prima che Ennis tornasse dalle pecore.

Perché Ennis non gli avrebbe mai detto che gli era mancato nelle ore precedenti, che quella “messinscena” era per poter stare di nuovo con lui, per sentirlo, per appianare quel bisogno che giorno dopo giorno stava crescendo sempre di più instaurando consapevolezza in lui che fosse quello che davvero voleva, anche se ammetterlo mai.

Allo stesso tempo, per quanto Jack ci avesse provato non era mai riuscito a farlo desistere dal salire di notte dalle pecore, ma andava bene così, quel momento era loro, mentre il cibo scoppiettava per essere stato troppo sul fuoco e gli unici testimoni di quella loro unione erano le montagne….forse.


[edit del 24/02/11:
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