Hi Folks!
Piccola shottina che oltre ad essere uscita di
getto
è anche un esperimento.
Per chi mi conosce sa già quello che deve sapere
XD e questa non è
altro che uno dei tanti nuovi lavori che mi verranno
fuori
ora che BeB è terminata.
Per i nuovi invece vi basti sapere (per il
momento) che adoro Brokeback (sia film che libro)
che Heath e Jake, come attori, persone e tutto il
resto…
La shot si ispira puramente ad una scena del film
che
secondo
me è
stata messa poco in rilievo,
avrebbe potuto essere più lunga e anche zoomata
molto più avanti XD
ma lo dico solo perché li adoro, perché vorrei
che
tutto il film fosse solo con loro due sulla montagna
e per quello che ho detto prima.
Ripeto: quello che troverete non c’è nel film, se
non per la scena in questione,
ma è tutto frutto della mai fantasia
Così come le aggiunte!
Spero vi possa piacere e che gradiate la
semplicità con cui l’ho scritta e anche il fatto
Che abbia tenuto molte cose per scontate, ma in
questo caso mi sembra evidente.
Grazie già da ora a chiunque leggerà,
inserirà tra
i preferiti o recensirà!
Bacioni a tutte le mie care che spero visioneranno
e a tutti gli altri!
Bye Folks
Leia
§§
Era
una giornata calda all’accampamento, molto più
della notte che aveva raggiunto
anche temperature sotto lo zero, e il risveglio non era stato brusco
come in
altre mattinate precedenti. Jack si era alzato da poco e aveva trovato
Ennis
già davanti al fuoco per preparare la colazione al posto
suo, quindi voleva
dire che era sceso prima.
Si
sorprese di trovarlo lì, ma la sua era gioia più
che sorpresa negativa e quando
incrociarono lo sguardo nel primo istante si salutarono con un cenno
del mento
e un sorriso appena percettibile ma che entrambi avevano visto alla
perfezione.
Era
a petto nudo, i vestiti bagnati ad asciugare su un filo improvvisato
fermo tra
due alberi, quindi aveva anche l’acqua calda solo per
sé. Jack constatò che
avesse fatto parecchio in fretta quella mattina. Di solito prima delle
sette-sette mezza non scendeva mai, almeno fin quando il sole non era
deciso e
già a buon punto come altezza.
Si
sentì ancora meglio pensando che magari era dovuta a lui
quel repentino ritorno
all’accampamento e che la sera passata doveva averlo scosso
notevolmente.
Come
era successo a lui. Dio, se solo ci pensava gli tornavano i brividi ma
non
gliel’avrebbe mai detto e soprattutto non avrebbe fatto nulla
per metterlo in
imbarazzo o per allontanarlo, non dopo che Ennis l’aveva
cercato di sua
spontanea volontà e che non l’aveva allontanato
per il resto della serata fino a
che, a malincuore, non si erano dovuti separare per permettergli di
andare a
controllare su alla tenda.
Si
accaparrò dell’occorrente per lavarsi dandogli
solo una silenziosa occhiata
quando gli passo di fianco per poi proseguire fino al letto del fiume
ancora
basso ma sempre con l’acqua congelata. La alternò
con quella già in possesso
senza riuscire però a far passare i tremiti che gli
provocò l’acqua fredda
sulla pelle e allo stesso tempo quello che sentiva nello stomaco con la
costante sensazione di avere gli occhi di Ennis addosso, che
provocavano
brividi molto più profondi di ciò che
l’acqua sarebbe stata in grado di
causare.
Si
accorse solo quando si fu infilato i pantaloni che aveva dimenticato il
resto nella
tenda e sentendosi anche soddisfatto della situazione che gli si
apprestava non
fece nessuna fatica a tornare verso la tenda in quel modo, con la
solita speranza
che a poco a poco sarebbe riuscito a far sciogliere la corazza dura di
Ennis
sempre di più e a poter passare notti come quella precedente
continuamente…magari anche senza farlo andare via per salire
al passo e tenerlo
stretto a sé fino al mattino successivo.
Con
sua delusione però Ennis non lo degnò minimamente
quando gli passò di fronte,
impegnato a riempirsi un bicchiere di whisky, con le uova che
sfrigolavano sul
fuoco e le solite scatolette di fagioli già pronte, e una
sigaretta in mano
accesa.
A
quel punto mantenne un’aria distacca a sua volta, ormai
abituato a quei silenzi
che c’erano sempre stati da quando si erano conosciuti e
avevano iniziato a
lavorare insieme, ma che poi avevano cominciato a modificarsi con il
tempo.
Ora
non erano più vuoti, senza significato, con
l’imbarazzo da parte di Ennis e
l’incomprensione di Jack verso il comportamento di quel
ragazzo così taciturno
e serio, a volte scontroso.
Avevano
senso ora e Jack non se ne preoccupava se non avevano smesso di
esserci. Ormai
era convinto che Ennis avesse capito che lui sarebbe stato
lì per qualsiasi
cosa avesse avuto bisogno e quando avrebbe avuto voglia di parlare
l’avrebbe
fatto di sicuro.
Tornò
nella tenda sistemando i vestiti bagnati e lasciando la giacca,
aspettando di potersi
infilare di nuovo al camicia, e recuperò solo il capello
fermandosi poi fuori
da essa dando le spalle ad Ennis per allacciarsi la cintura con la
fibbia da
rodeo di cui tanto andava fiero.
Non
si rese conto della presenza dietro di sé e appena Ennis
diede una spinta alla
tesa del suo capello facendolo cadere in avanti, con un veloce
“Ancora con
quella fibbia da quattro soldi…” detto con tono
divertito e da sana presa per
il culo, si voltò in fretta mettendosi a rincorrerlo.
Ennis
rise, con la camicia in mano che gli aveva sbattuto leggermente contro
la schiena,
scappando da lui ed evitando un tronco a terra per non finirci lui
nello stesso
modo e prendendo un leggero vantaggio da Jack che però gli
fu subito dietro divertito
a sua volta, ma con quel sollievo ed euforia nel petto che gli piaceva
sempre
di più provare e che erano unici quando si trattava di Ennis.
Jack
riuscì a fermarlo attorno ai fianchi contro la sua schiena
mentre Ennis si
divincolò cercando di sottrarsi alle sue braccia ma nessuno
dei due lasciò
andare la presa fino a che Jack non lo fece girare continuando a
lottare per
scherzo ed Ennis lo spinse troppo all’indietro aggiungendoci
il suo peso fino a
che non rovinarono a terra.
Jack
di schiena, Ennis su di lui.
Continuarono
a ridere sommessamente perché giocare in quel modo gli
piaceva, anche se erano
rare le volte in cui succedeva e Jack se le stampava bene in mente per
non perderne
un solo istante.
Perché
vedere quel sorriso, gli occhi di Ennis che si illuminavano,
così profondi e
scuri, poterlo sentire completamente libero senza nessuna strana
preoccupazione
era davvero bellissimo e l’unico rimpianto che aveva Jack era
che succedeva sempre
troppo poco.
Mentre
la respirazione diminuiva ed entrambi si calmavano,anche i sorrisi
cominciarono
a spegnersi, senza che nessuno dei due riusciva a staccare gli occhi
dall’altro.
Ennis si tolse il capello a sua volta, quasi a volersi nascondere da
occhi
indiscreti, lo sistemò al lato dei loro visi mentre le sue
labbra incontravano
di nuovo quelle di Jack in un bacio calmo e dolce, come quello della
sera
prima, dove non c’era nessuna fretta, nessun disprezzo o
intolleranza verso
quello che stava succedendo e nessuna paura.
Jack
si sentì afferrare la guancia con l’altra mano
mentre le loro pelli nude entravano
ancora più a contatto ed Ennis si sistemò meglio
su di lui senza lasciarle, gustandole
piano, cercandole sempre di più mentre inclinava il viso
come se non volesse
staccarsi mai e Jack gli permise di farlo, tutto e anche oltre.
Non
poteva perdersi momenti così, era tutto ciò che
voleva e visto che anche in
quel caso era stato Ennis a voler cominciare non l’avrebbe
fermato. Voleva
abbracciarlo, sentirlo bene e, senza timore di essere respinto, gli
passò le
braccia attorno alle spalle mentre le mani di Ennis avevano
già cominciato a
lavorare sui pantaloni di entrambi.
Non
era più come la prima volta. Ce n’erano state
altre dopo, ognuna diversa, ognuna
bellissima, ognuna indimenticabile ma in modi diversi e quando lo
sentì di nuovo
dentro di sé alla luce del giorno, così lasciati
liberamente sull’erba, fu un
sollievo ancora più grande che quei fugaci incontri che
avevano in tenda prima
che Ennis tornasse dalle pecore.
Perché
Ennis non gli avrebbe mai detto che gli era mancato nelle ore
precedenti, che
quella “messinscena” era per poter stare di nuovo
con lui, per sentirlo, per
appianare quel bisogno che giorno dopo giorno stava crescendo sempre di
più
instaurando consapevolezza in lui che fosse quello che davvero voleva,
anche se
ammetterlo mai.
Allo stesso tempo, per quanto Jack ci avesse provato non era mai riuscito a farlo desistere dal salire di notte dalle pecore, ma andava bene così, quel momento era loro, mentre il cibo scoppiettava per essere stato troppo sul fuoco e gli unici testimoni di quella loro unione erano le montagne….forse.
[edit del 24/02/11:
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