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Autore: Alex Ally    08/11/2022    1 recensioni
Dopo essere entrato in Prime Empire senza i suoi amici Jay inizia ad esplorare il gioco e fa la conoscenza di una donna che si definisce la maestra elementare del fulmine.
La mia risposta alla domanda su che fine ha fatto la madre biologica di Jay.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Jay, Nya
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo due.

Ancora non poteva crederci era dentro ad un videogioco!
Ok, doveva ammettere a se stesso che forse entrare senza farsi due domande non era stata la sua idea più geniale, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di essere eccitato all'idea di trovarsi all'interno di una delle cose che più adorava in questo mondo. Guardandosi attorno Jay non pote fare a meno di rimanere a bocca aperta per la città in cui si trovava, era cosi luminosa, cosi... cosi... meravigliosa!
L'unica cosa che avrebbe potutto rendere tutto questo ancora più bello sarebbe stato il fatto che i suoi amici fossero lì con lui per godersi quest'esperienza incredibille. Ma era certo che sarebbero arrivati presto, non l'avrebbero mai lasciato lì da solo e quando sarebbero arrivati allora Jay avrebbe potutto dire che sarebbe iniziato il vero divertimento.
Infondo era solo un gioco, no?

Non era solo un gioco.
Jay aveva visto dei giocatori perdere le vite ed essere trasformati in cubi, ma la parte peggiore era che i cubi venivano raccolti e portati chissà dove. Con tutta la sue esperienza nel trattare con i folli piani dei pazzi alle spalle Jay era certo che non venissero rimandati a casa, ma non poteva nemmeno immaginare dove andassero una volta perso al gioco.
Doveva capire cosa stava succedendo era suo dovere di ninja infondo aiutare le persone e inoltre era anche suo dovere come appassionato di videogiochi aiutare i giocatori come lui. Si, non se n'è sarebbe stato fermo con le mani in mano.
Cerco di pensare a cosa avrebbero fatto Lloyd o Cole in una situazione del genere e alla fine opto per andare a cercare qualche indizio in giro, se c'era in corso un qualche complotto malvaggio allora avrebbe dovutto trovare qualche segno di esso da qualche parte.
Mentre si guardava attorno alla ricerca... bè di qualcosa che valesse la pena trovare vide un gruppo di strani tipi. Jay gli aveva già visti in giro, gli chiamavano i Visori Rossi ed avevano il compitto di mantenere la “pace” in Prime Empire punendo chi non seguiva le regole.
Jay rabbrividi aveva visto ciò che accadeva a chi disturbava, praticamente se i Visori Rossi ti puntavano per te era già Game Over. Innimicarsegli fin dall'inizio era deciamente in cima alla lista delle pessime idee proprio per questo quando erano nei paraggi Jay cercava di tenere un profillo basso, finora era già salito di vari livelli grazie a delle missioni secondarie e per fortuna non aveva attirato attenzioni indesiderate. Ciò nonostante non pote ignorare quando i tre Visiori circondarono un bambino, all'inizio cerco di ignorargli, ma quando i Visori Rossi iniziarono anche a maltratarlo non poteva continuare a fare finta di niente.
I livelli che aveva guadagnato gli permissero di sconfiggere senza troppi problemmi i Visori Rossi anche perchè quest'ultimi non aveva con loro le proprie armi.
«Grazie Ninja.» disse il bambino.
«Chiamami Jay.» rispose lui prima di andarsene.
Il bambino lo guardo allontanarsi e sorridendo modifico il suo avatar in modo da farlo somigliare al ninja che l'aveva appena salvato.

Non avrebbe mai pensato di diventare cosi famoso all'interno dle gioco, dopo il suo primo scontro con i Vissori Rossi n'è seguirono altri e assieme a quelli aumentarono coloro che iniziavano a personalizzare il prorpio avatar per assomigliargli tanto che crearono un vero e proprio gruppo: “La lega di Jay”.
Mentirebbe se dicesse che la cosa non lo lusingava incredibilmente. L'attenzione gli piaceva non se n'è vergogniava, sopratutto amava quella positiva in contrasto con le varie prese in giro che aveva subito da piccolo però era difficile ricevere dell'attenzione solo per sé a volte. In ogni caso stava pensando che forse fin troppe persone stavano entrando nella lega e forse avrebbe fatto meglio a personalizzare anche lui il suo avatar in modo da distinguersi più facilmente in mezzo a tutti quei Jay.
Comunque quella situazione aveva anche dei lati positivi, molti giocatori che incontrava(quelli che avevano capito la pericolosità del gioco in cui si trovavano)erano più che disposti a dargli una mano e grazie a loro era riuscito a trovare una pista.
C'era una specie di giocatore leggendario che secondo alcuni avrebbe potutto avere delle informazioni su ciò che volevano veramente i Visori Rossi: si chiamava Scott. Secondo alcune voci era un esperto di macchine che si nascondeva nell'ombra e alcuni pensavano che fosse solo uan voce e che un giocatore del genere non essistesse nemmeno.
“Cosi come Kai diceva che non essistevano le Serpentine.” pensava Jay.
Aveva iniziato a cercarlo, ma era difficile riuscite a scovvare l'origine di una leggenda. Mentre cercava il suo nascondiglio in uno dei luoghi in cui si diceva che fosse Jay era cosi concentratto che non si accorse dei Visori Rossi che si avvicinavano a lui da dietro. Quando si accorse di loro era troppo tardi stavano per sparargli e toglierli una delel sue vita, ma il colpo per fortuna non arrivo mai perchè fu il suo turno di essere salvato questa volta. Una persona era accorsa sulla scena e aveva, da sola, sbaragliatto i Visori Rossi come se niente fosse con un agilità che Jay poteva atribuire solo ad un combattente esperto.
Curioso Jay si avvicino e notò che a salvarlo era stata una donna con lunghi capelli biondi e con una tutta da combattimento blu scuro, un blu che ricordava molto quello eletricco che indossava sempre lui.
«Stai bene?» chiese la donna.
«Si, non si preoccupi e grazie per l'aiuto.» disse Jay non riuscendo a togliersi di dosso la senzasione di averla già vista da qualche parte, ma non capiva dove.
«Bè se non aiutassi le persone che razza di maestro elementare sarei.» continuo la donna con un enorme sorisso in volto.
Jay la fisso stranito... era una...?
«Lei è una maestra elementere?» domando Jay confusso, non pensava ci fossero ancora elementi che lui e gli altri non socnoscevano, ma mentre ci pensava continuava a sentire la senzasione di aver già visto quella donna.
Immagini gli vorticarono in testa fino ad arrivare ad un quadro visto una volta in un museo tanto tempo prima, il quadro di una battaglia dove era stata dipinta una donna che aveva i suoi stessi occhi.
Gli stessi occhi che erano l'unico indizzio sul fatto che fosse adottato... occhi di un blu profondo.
Come il suo Gi, come il suo elemento...
«Libby Gordon, maestra elementare del fulmine al tuo servizio.»
  
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