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Autore: EleAB98    10/11/2022    2 recensioni
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[...]
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[...]
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*Opera Registrata su Patamù*
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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G&A (Gilberto & Anna)

Epilogo

Sette mesi dopo...

 

Gilberto camminava a passo lento lungo i corridoi dell'Università di Firenze scrutando, di tanto in tanto – e fingendo un interesse più forte del normale –, i numerosi poster affissi al muro, oggetto delle più disparate ricerche. Sapeva benissimo dove sarebbe dovuto andare, quale stradina imboccare affinché conoscesse, finalmente, il sommo verdetto. Trasse un lungo sospiro. Non poteva indugiare oltre. Serrando le nocche, svoltò sulla destra e, salendo la prima rampa di scale, si domandò se lei lo stesse aspettando proprio lì. Gli sfuggì un sorriso. Perché mai avrebbe dovuto importargli tanto? Non la conosceva per niente, in fondo. Si erano incontrati di sfuggita un paio di volte e avevano fatto una breve tappa al bar, bevuto insieme un cappuccino come due futuri colleghi e parlato di sfuggita dei loro progetti futuri. Con tutta l'innocenza del mondo. Eppure... 

Scosse la testa, deciso a concentrarsi su quanto gli stava più a cuore in quel momento. Da settimane tartassava il suo cervello con un avrei potuto fare di piùavrei potuto dire questoavrei potuto dire quello... Ma poi, negli ultimi giorni, si era detto solo: les jeux sont faits. E lui doveva vederne i risultati. A breve, avrebbe scoperto se si fosse giocato più o meno bene la partita. Il colloquio per essere ammessi al dottorato non era stato semplice, ma negli ultimi mesi di preparazione aveva coltivato un barlume di sincera aspettativa, anche grazie al costante supporto del professor Ramondo, che era stato presente in ogni fase del progetto di ricerca che avrebbe proposto alla commissione. La cosa più sorprendente, però, riguardava senz'altro la sfera privata: negli ultimi mesi, aveva assai raramente rivangato il passato, che ormai considerava un capitolo chiuso; un capitolo vissuto in un tempo e in uno spazio circoscritti, e che ormai non gli appartenevano più. Quando Gilberto arrivò a destinazione, si bloccò di colpo. Un'Anna tutta seria e con la fronte corrucciata lo scrutava dall'alto in basso; il suo sguardo non lasciava trapelare nemmeno la più piccola emozione. Forse non era felice di rivederlo?

«Ciao, Anna», disse Gilberto, accennando un sorriso timido. Il cuore gli batteva forte nel petto e lui non riusciva a distinguere se quell'emozione derivasse dal fatto di aver visto quella donna dai lunghi capelli neri, dagli occhi profondi e dal viso curioso o perché, proprio accanto a lui, a pochissimi centimetri, vi fosse appeso l'elenco completo degli aspiranti dottorandi con il relativo punteggio. Forse si sentiva in ansia per entrambe le cose?

L'altra gli rispose con un cenno del capo, ma non disse altro. In quel breve cenno, però, comprese che lei gli stava indicando proprio il foglio affisso al muro. Fece un profondo respiro e si voltò verso la bacheca, il cuore ancora a mille. Gli si fermò definitivamente quando una voce alle sue spalle esclamò un vivace ed entusiastico CONGRATULAZIONI che... avrebbe resuscitato pure i morti. Gilberto si coprì gli occhi, in preda all'emozione più autentica che avesse mai provato nell'ultimo anno. Era primo in graduatoria. 

No, doveva essere uno scherzo.

Si asciugò quel paio di lacrime che gli avevano rigato il volto senza alcun preavviso e riguardò per bene i risultati. Era davvero primo, mentre Anna... era la seconda!

«E così mi hai battuta, eh? Ma solo per un paio di punti, non credere!» disse intanto l'altra, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla e ridendo di gusto. «Di nuovo, congratulazioni!» aggiunse poi, senza trattenersi dalla felicità.

Gilberto si voltò verso di lei. Rimase paralizzato. Lui e Anna erano vicinissimi. Il suo sorriso era così caldo e luminoso, che quasi quasi l'avrebbe... Gilberto si avvicinò di più al suo viso, ma fu proprio in quell'istante che Anna, d'istinto, l'abbracciò forte, interrompendo il filo dei suoi pensieri. «Sono davvero felice per te», gli sussurrò, mentre Gilberto ricambiava, sorpreso, quell'abbraccio così inaspettato. Quel contatto gli suscitò delle strane – seppur piacevoli – sensazioni. Il profumo di Anna – un vago sentore di bergamotto, forse – gli si insinuò con prepotenza nelle narici, il respiro di lei che si infrangeva sul suo collo.

«Ti ringrazio, Anna», riuscì a risponderle, mentre si perdeva in quell'abbraccio. Per la prima volta dopo tanto tempo, si sentì più rilassato e felice che mai. «Ma anche tu sei stata bravissima», aggiunse, guardandola dritto negli occhi.

Lei arrossì per un momento, quindi si scostò del tutto da lui e soggiunse: «Dobbiamo festeggiare, cavolo! Da domani in poi saremo dottorandi, te ne rendi conto?»

«A quanto pare sì», dichiarò Gilberto, senza smettere di guardarla. Vederla così contenta gli scaldava il cuore.

«Forza, andiamo. Ti porto in un posto grandioso», disse Anna, e gli prese la mano. Non appena gliela strinse, Gilberto ebbe un tuffo al cuore. E finalmente, capì.

Quella mano, ormai ne era certo, non l'avrebbe più lasciata.

   
 
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