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Autore: drawhood    14/11/2022    1 recensioni
Emily è un tipetto orgoglioso, testardo e senza peli sulla lingua. Finge che non le interessa niente ma nel profondo spera di trovare l'amore.
Derek è il migliore amico di suo fratello, nonché il fidanzato di una delle sue amiche più strette. Decisamente proibito per lei.
Ray è tenebroso, sconsiderato e nemico pubblico della metà delle persone che conosce.
Phineas è dolce e attento ma troppo piccolo per lei.
Eppure questi tre non fanno altro che gravitarle attorno ed Emily non ne ha la più pallida idea: chi è quello giusto per lei?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Alla fine eravamo riuscite ad organizzarci con Rachel a proposito dell’uscita con il suo gruppo. Lei entusiasta si era assicurata che per questo sabato nessuno avesse qualche impegno. Perciò seppur non molto entusiasta all’idea mi ero dovuta sforzare di prepararmi e di uscire di casa. Avevamo preso appuntamento al bowling che non distava molto da casa, perciò io e Charlie eravamo arrivate in autobus mentre Valentina e Jane erano giunte accompagnate dalla mamma di quest’ultima. Mancavano solo Rachel e i suoi amici.

«Dite che sono vestita bene?» Esordì Jane facendo una giravolta per farsi ammirare e noi tutte la riempimmo di complimenti. «Stasera li conquisterai tutti, vedrai» Jane era piuttosto scettica al riguardo.

Lanciai un’occhiata all’orologio. Non ero sorpresa, Rachel non era mai arrivata puntuale in vita sua ma essendo nervosa quella sera sentivo che non potevo sopportare ancora a lungo l’attesa. Poi per fortuna un camioncino fu parcheggiato poco lontano da noi. Era il furgoncino della band, sul retro infatti c’era lo stemma e il nome District 16, che era il modo con cui si facevano chiamare. Rachel emerse per prima, seguita da Raja, Ray e Jason. I miei occhi si soffermarono a lungo su un ragazzo in particolare.

«Allora Jane qual è quello ti piace?» Chiese Valentina divertita prima che i tipi si avvicinassero. «Ray è sicuramente il più carino ma sembra già essere preso.» E indicò Charlie che volle tanto poter negare ma non ne ebbe l’occasione perché poi Rachel ci raggiunse. «Ci siete già tutte.»

«Stavamo aspettando solo voi.» Ammisi e salutammo la nostra amica con un abbraccio mentre con gli altri una cordiale stretta di mano. Quando fu il turno di salutare Ray, lui a stento mi rivolse un’occhiata, ma quando i suoi occhi finirono per incrociare quelli di Charlie, addirittura si calò per lasciarle un bacio sulla guancia. Rachel mi fece l’occhiolino come a dire “alla fine con Ray ci ho parlato” e Charlie invece, la mia tenera amica, mi lanciò un’occhiata di fuoco per dire “dopo me la pagherai cara”. Io dal canto mio potevo soltanto fingere che la cosa non mi avesse dato fastidio. «Entriamo?» Chiesi e senza attendere una risposta mi diressi all’interno del locale, sicura che gli altri mi stessero seguendo.

Avevo come la sensazione che quella sarebbe stata una lunga serata.





Quando prendemmo posizione tra i tavolini concordammo tutti di dividerci in due grandi squadre. Io finii per giocare con Jane, Jason e Valentina. Il team avversario invece era composto da Raja, Charlie, Rachel e Ray.

Charlie non aveva mai giocato prima perciò le consigliammo di andare per prima e di provare. Tuttavia mi pentii dell’idea che avevo avuto non appena vidi Ray affiancarla. L’accompagnò in pista e le poggiò una mano sul fianco per indicarle la posizione adatta che doveva assumere. «Ti insegno io» le disse con quel tono di voce profondo e affascinante che aveva già usato con me. La mia squadra intanto si stava accordando sul gioco ma io ero troppo distratta per prestare ascolto. Valentina tentò di attirare la mia attenzione.

«Emily?»

«Mmh?»

«Te la senti di andare per prima?» Mi chiese e io neanche la guardai. Mi lasciai andare ad una risatina isterica quando vidi Ray spostare una ciocca di capelli dal viso di Charlie e complimentarsi con lei per il tiro. «Sei stata brava.»

Charlie a malapena aveva tirato giù due birilli.

«Dammi qua. Voglio stracciarli.» Sottrassi la boccia dalle mani di Valentina che mi guardò un po’ sorpresa. Con l’adrenalina a mille mi diressi verso la pista e presi una leggera riconcorsa. Giocavo a bowling da quando avevo dieci anni. Derek e Will ci venivano spesso fin da bambini e ogni tanto capitava che si portavano anche me. Mi avevano insegnato loro.

Con un piccolo swing feci strike al primo colpo. La mia squadra si alzò in piedi esultando e prima che tornassi da loro mi voltai verso i miei avversari e ghignai. «Scommetto che sarà un gioco da ragazzi battervi.» I miei occhi incrociarono apposta quelli di Ray. L’altro ragazzo sembrava aver accolto con piacere la sfida. Con un sorrisino divertito si alzò e fu il secondo a tirare. Anche lui fece strike al primo colpo.

«Ti distruggerò, vedrai.» Mi disse dopo essermi passato di fianco. Era molto serio al riguardo.





Finimmo per vincere e non fu dovuto particolarmente al nostro talento, piuttosto ci portò fortuna Charlie che non avendo mai giocato risultò la più scarsina. Comunque i punti di distanza non furono tanti, infatti avevo sudato quella vittoria che comunque mi sarei portata a casa con molta soddisfazione. «Ray?» Mi avvicinai con finta aria innocente. Il ragazzo aveva già intuito perché fossi lì. Sorrise in maniera forzata.

«Cos’è che avevi detto?» Finsi di togliergli un po’ di polvere dalla giacca. «Mi distruggerai?» E ridacchiai volendo provocarlo giusto un po’. «Posso sempre prendermi la rivincita. Solo io e te però questa volta.» Ma prima che potessi accettare o rifiutare, Rachel si accostò a noi per informarci che ci saremmo spostati.

«Vi piace messicano?» Ci chiese. «Adoro il cibo messicano.» Dissi e ricambiai lo sguardo di Ray con finto dispiacere, come per dire “sarà per la prossima volta”.

Il ristorante che avevano scelto si trovava proprio dietro l’angolo perciò non ci mettemmo molto ad arrivare. In un lontananza avvistammo un tavolo da biliardo e Ray non mi diede neanche il tempo di ambientarmi, mi prese per un polso e mi trascinò via dagli altri, solo per lanciarmi a volo una stecca.

«Voglio la mia rivincita.»

«Sei proprio un bambino.»

Gli altri intanto si erano accomodati ad un tavolo. Charlie mi fece segno di aver riservato un posto per me accanto a lei e io la ringraziai da lontano. Ray approfittò di quel momento di distrazione per avvicinarsi. Non me ne accorsi neanche, improvvisamente sentii il suo fiato solleticarmi il collo perciò mi voltai e incontrai quelle due pozze cristalline. Arretrai d’istinto.

«Charlie, la tua amica, è davvero una bella ragazza.» Mi disse indicandola con un cenno del capo. «Te ne sei accorto solo ora?» Risposi mentre mettevo una giusta distanza tra me e lui. «Spacco io.» Lo avvisai e lui non ebbe niente da ridire.

«In verità ho avuto un’interessante conversazione con Rachel» e lo disse con una certa ironia. A quelle parole mi irrigidii e finsi di non averlo sentito. Posizionai la stecca al centro e spaccai. Due palline finirono in buca al primo colpo. «Le mezze sono mie.» Gli feci notare mentre mi preparavo al secondo tiro. Ray tuttavia non era così interessato al gioco, non stava neanche osservando il tavolo ma sentivo i suoi occhi su di me, probabilmente cercava il mio sguardo. «A quanto pare qualcuno è andato a dirle che io avrei un certo interesse per una bionda.»

Mi misi dritta con la schiena dopo che con il mio colpo non avevo buttato giù neanche una pallina. Continuavo ad ignorare di proposito il suo sguardo. «Ho pensato… chi potrà mai essere stato?»

Ray mi passò da dietro e mi sfiorò leggermente il bacino con il suo. «Poi ci ho riflettuto e… Mi sei venuta in mente tu.»

«E come mai ha pensato proprio a me?»

«Chiamala… Intuizione.»

Ray colpì in maniera netta e seppure si trattasse di un tiro difficile mando giù due delle sue palline. «Prima dici che ti importuno e adesso invece che mi piace la tua amica?» Ray si appoggiò accanto a me e quando mi vide nuovamente volgere la mia attenzione altrove, bloccò il mio tiro e mi costrinse ad incrociare i suoi occhi. Per tutto il tempo avevo evitato apposta di guardarlo. «A che gioco stai giocando Haines?»

«E tu a che gioco stai giocando con Charlie?»

Credeva che non avessi notato il modo in cui per tutta la durata in cui eravamo stati al bowling si era attaccato alla mia amica provandoci spudoratamente?

«Io?» Chiese ingenuamente ma il suo sorriso non mi piaceva affatto. «Pensavo stessimo giocando allo stesso gioco.» Ed indicò il biliardo, come se d’improvviso non capisse a cosa mi stessi riferendo. «Tsk.»

Aveva davvero una faccia tosta.

«Con me cadi male Ray.»

«Tu dici?»

«Qualsiasi cosa stai cercando di fare con Charlie sappi che lei è abbastanza intelligente per capire le tue reali intenzioni.»

«E quali sarebbero?»

«Provocarmi.»

Ne ero abbastanza sicura adesso. Soprattutto dopo quel dialogo. Ray rise. «Tipico di voi Haines pensare che il mondo giri intorno a voi.»

Mi stava paragonando a mio fratello. Anche se avevo già chiarito che non volevo sapere niente dell’astio che c’era tra i due, adesso ero curiosa. Perché Ray ce l’aveva tanto con Will? Ma non ebbi il coraggio di chiederglielo. Piuttosto decidemmo che di quello scambio di battute eravamo entrambi saturi e ci dedicammo interamente al gioco. Purtroppo al biliardo non ero tanto brava come al bowling e per questo finii per essere stracciata. Eppure Ray non mostrò nessun desiderio di prendermi in giro. Se ne andò senza dire niente per raggiungere gli altri che avevano intanto già ordinato.





Tornammo a casa molto tardi, tanto che mio padre mi rimproverò. «Non puoi tornare a quest’ora e aspettarti che non ti dica niente, Emily.»

«Papà mi dispiace. Ci stavamo divertendo e non ho badato all’ora.»

Toy, il nostro gatto, quando mi vide emergere dall’ingresso si strusciò sulle mie gambe e iniziò a miagolare in cerca di attenzioni. «Ciao piccolino.»

«Avresti potuto chiamare me o tuo fratello per farti venire a prendere.»

«Will è in casa?»

«È in camera sua con Derek.»

Era stranissimo che mio fratello fosse restato a casa di sabato sera. «Mi dispiace davvero.» E feci gli occhi dolci cosa che con lui funzionava sempre, con mia madre invece… La mia genitrice emerse dalla cucina con sguardo severo e a braccia conserte. «Non mi piace affatto che prendi l’autobus.»

«Dovevo pur imparare.»

«Si ma non a quest’ora. È pericoloso, Emily.» Alzai gli occhi al cielo ma non replicai. Non avevo intenzione di discutere con loro quella sera. «Comunque hai mangiato?»

«Si, adesso se non vi dispiace vado di sopra. Sono davvero stanca.»

«E non mi racconti niente di cosa hai fatto, con chi sei uscita?»

«Magari domani» e sbadigliai per far capire a mio padre che adesso non ne avevo voglia. Li salutai con un bacio volante e salii in fretta le scale mentre di sotto li sentivo mormorare. «È uscita con un ragazzo, me lo sento.»

«Non è più una bambina…»

Ma non riuscii a recepire altro. Spedita mi diressi nella camera di mio fratello e senza bussare aprii la porta, trovando i due amici del cuore seduti davanti alla Play Station. «Buonasera, sfigati.»

Loro non mi degnarono neanche di un’occhiata e io abbastanza allegra e di buon umore trotterellai fino a che non caddi di peso sul letto di Will. «Come mai a casa di sabato?»

«Emily non mettere i piedi sul letto.»

Come faceva a saperlo? Era voltato di spalle. «Allora?» Li incalzai. «L’allenatore ha chiesto degli allenamenti extra e siamo stati in campo fino alle otto e mezza. Eravamo troppo stanchi per uscire perciò siamo restati a casa.» Certo, dopo la pesante sconfitta di ieri il loro mister si era fatto più agguerrito e attraverso pretese esagerate aveva messo i suoi ragazzi ad allenarsi fino allo sfinimento.

«E Phineas?»

«È ancora infortunato.» Mi fece sapere Will e Derek aggiunse sghignazzando «tu dovresti saperlo meglio di noi come sta.»

Pretesi di non aver sentito. «Io invece sono uscita e mi sono divertita molto.»

Né Will né Derek mostrarono un minimo di interesse. Non mi chiesero neanche dove fossi andata e con chi. Ero certa però che se avessi fatto il nome di Ray Scott sarebbero saltati in aria. Invece erano troppo presi dalla loro partita alla Play per accorgersi di me. Sbuffai e mi alzai facendo per andarmene.

«Emily?»

«Mhh?»

«Prima che te ne vai puoi portare via il vassoio?»

Sbuffai seccata di essere stata ignorata. Presi il vassoio a malincuore, restai qualche secondo a fissarli sperando in qualcosa ma le loro pupille seguivano rapidamente soltanto le figure dello schermo televisivo. Perciò alla fine me ne andai.

Dopo aver fatto una doccia e aver coccolato Toy decisi di mettermi a letto. Prima di andare a dormire, ogni notte controllavo il telefono. Sul gruppo le ragazze avevano già raccontato a Nisha e Rue di quella uscita. A quanto pare Jane non era stata particolarmente soddisfatta, scriveva che gli amici di Rachel non le erano sembrati socievoli ma che tutto sommato si era divertita. Stavo per mettere via il cellulare così da andare a dormire quando mi arrivò una notifica da Instagram.

Un username che non riconoscevo aveva iniziato a seguirmi ma quando aprii il suo profilo riconobbi le foto del ragazzo affascinante dagli occhi chiari. Ray Scott che mi seguiva? Mi morsi le labbra non sapendo che dovevo fare. Ricambiare forse? Normalmente mi sarei detta di no, che era una pessima idea e che dovevo togliermi dalla testa quel tipo. Tuttavia una parte di me non mi permetteva di essergli totalmente indifferente.

Pertanto mi sollevai di scatto dal letto, aprii la porta della stanza e raggiunsi brevemente quella di Will. Non fui per niente sorpresa di beccare i due ragazzi così come li avevo lasciati. Era un po’ tardi, però. Probabilmente Derek sarebbe restato lì per la notte.

«Will.»

«Che vuoi?» chiese con fare scocciato.

«Perché tu e Ray Scott non andate d’accordo?»

E fu solo con quella domanda che riuscii finalmente ad ottenere la loro attenzione. I due si voltarono all’unisono verso di me e mi guardarono con fare sospettoso. Alla fine mio fratello decise di mettere in paura il gioco. «Perché me lo stai domandando?»

«Rispondi prima di tu.»

Will si alzò in piedi e Derek fece altrettanto. L’amico mi fece segno di non insistere mentre l’espressione di mio fratello si fece molto più dura. Non mi piacque affatto. «Emily, te l’ho già detto. Stai alla larga da quel tipo.»

«Ti ho fatto solo una semplice domanda.» Lui si avvicinò finché non fu a pochi passi da me. Aveva un tono che non ammetteva repliche. «Non te lo dirò un’altra volta.» Mi superò per uscire dalla stanza più arrabbiato che mai.

«Ma che cosa ho detto?»

Derek sospirò e si portò le mani nei capelli. Sembrava parecchio stanco. «Vai a dormire, Emily.»

Ma io pensai che se non voleva dirmelo Will, Derek che era lì poteva farlo. Perciò mi avvicinai e tentai di fargli gli occhi dolci. «Almeno tu…» E misi su un broncio che riuscì solo a farlo ridere. «La parte della dolce ragazza non ti riesce tanto bene.»

«Andiamo, Derek! Non vedo perché non possiate dirmelo…»

Lui però sembrò totalmente cambiare espressione. Il sorriso gli morì e con fare molto più critico mi chiese come mai tutto questo interesse per Ray Scott. In risposta seppi solo arrossire e balbettare frasi sconnesse.

«Emily?» Lui era alquanto confuso. Mi prese il mento con le dita e mi costrinse ad alzare la testa per poterlo guardare negli occhi. Derek sembrava volesse scavarmi dentro. Deglutii a causa di quella vicinanza. «C-che stai facendo?» Chiesi allarmata e lui continuò a fissarmi, come se cercasse qualcosa. «Non è che ci nascondi qualcosa?»

«Che cosa succede nella mia vita non sono affari tuoi, Coliman.»

Lo avevo chiamato per cognome. Mi era uscito spontaneo ma non lo avevo mai fatto prima. Derek ci arrivò da solo. C’era un’altra persona infondo abituata a chiamare le persone con il loro cognome… ed era proprio Ray Scott.

«Non ci posso credere…» Mormorò scuotendo il capo come se non ci volesse credere. «A cosa?»

Derek però ebbe solo l’audacia di dirmi «sei proprio una stupida…»

«Come?»

Mi guardò per un altro breve istante poi mi superò dandomi una spallata e uscì dalla stanza più arrabbiato di Will.



   
 
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