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Autore: lmpaoli94    15/11/2022    0 recensioni
San Valentino.
Un giorno speciale per tutti gli innamorati.
Si festeggia per coronare un sogno d’amore avverato.
Un amore sincero mentre ci si guarda l’uno negli occhi dell’altra.
Tutto potrebbe essere tremendamente bello. Ma in fondo non è proprio così.
Preamboli di un legame che si sta sciogliendo.
Un qualcosa che sembra essersi rotto nel loro animo.
Forse sono solo problemi che possono dare poche attenzioni, ma in fondo non è così.
Secondo voi di chi sto parlando?
Se pensate che si tratti di Anastasia e Christian, vi sbagliate.
Se vi ho messo curiosità, vi invito a leggere. Buona lettura.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio, Phoebe Grey
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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< Che cosa provi in questo momento, Phoebe? Non ti senti più libera? >
Ma la ragazzina aveva un forte bisogno di piangere e di non vedere mai più tutto quel sangue.
< Tu e tuo fratello… siete due persone orribili. >
< Come puoi dire questo? Io ti ho salvato! >
Phoebe, dal canto suo, si sentiva più imprigionata di prima.
Rivedere tutto quel sangue e l’ennesimo morto dinanzi a suoi occhi, non poteva far altro che ucciderla dentro mentre le sue grida di dolore non potevano essere ascoltate.
Voleva fuggire, ma come avrebbe fatto? E soprattutto, Frank gliel’avrebbe permesso?
< Frank, che cosa pensi di fare adesso? >
< Non lo so… Ma uccidere mio fratello, mi cambierà per sempre la vita. >
< Come farai a parlare con la tua famiglia? >
< Non ci parlerò. Perché fuggiremo insieme. >
< Che cosa? >
Imbavagliandola e legandola contro la sua volontà, la povera Phoebe era ancora ostaggio di un dolore che non poteva controllare.
Frank era cambiato repentinamente e la sua sottomissione sarebbe stato la forza che l’avrebbe reso un uomo spregevole.
< Frank, ti prego. Tu non sei questo. >
< Taci, ti prego. Per me è una situazione difficile. >
Legandola sul sedile del passeggiero, Phoebe piangeva dalla disperazione mentre Mark cominciò a guidare come un pazzo senza sapere dove andare.
< Frank, non puoi fare questo. >
< Stai zitta! Mi devo concentrare! >
Guidare a velocità forsennata per le vie del bosco fu solo il preambolo di una tragedia che si poteva benissimo evitare.
Infatti, dopo pochi chilometri, il ragazzo perse il controllo della sua auto andando a finire contro un albero e schiantarsi.
Phoebe non ebbe il tempo di realizzare tutto quello che gli stava circolando intorno, cadendo in un sonno profondo cercando di liberarsi della sua stessa esistenza che non aveva più nessuna intenzione di essere vissuta.


Quando la ragazzina si risvegliò dopo il colpo subito, fu circondata dall’amore di tutta la sua famiglia.
Sua madre Anastasia, suo padre Christian e suo fratello Teddy gli erano rimasti accanto, senza mai abbandonarla per un istante.
< Che cosa ci fate voi qua? Che è successo? >
< Hai avuto un incidente, Phoebe. Ma per fortuna non hai avuto dei grossi rischi di salute. A parte lo spavento che ci hai fatto correre. >
Teddy parlò con voce roca mentre un sospiro di sollievo colse quella famiglia che continuava a soffrire impercettibilmente.
< Frank… che cosa gli è successo? >
< Frank è morto, Phoebe. E tu ti sei salvata per miracolo > rispose invece Christian
< Come è morto? >
< Non ricordi niente di quello che è successo? > gli domandò invece sua madre.
< No… Io… non so cosa dire. >
< La polizia è qui fuori, mamma. Insistono per parlare con Phoebe. >
< Digli che non possono, dannazione! > urlò inviperito Christian contro un innocente Teddy < Si è appena svegliata, dannazione! >
< Lo sanno. Ma riguarda l’uccisione di suo fratello Mark. >
< Falli entrare. Io non ho niente da nascondere > mormorò Phoebe con tono flebile.
< Ma tesoro, sei sicura? >
< Sì, mamma. È giunto il momento che la mia verità conosca quei momenti tanto distruttivi che mi hanno cambiato per sempre. >


Phoebe rimase a parlare con gli agenti di polizia per più di un’ora.
La sua stessa famiglia non capiva il motivo per cui l’interrogatorio sarebbe durato per così tanto tempo e Christian diventava sempre più irascibile e impaziente.
< Christian, calmati ti prego. >
< Come posso farlo, Ana? Stanno torturando nostra figlia in maniera indegna. Me lo sento. >
< Nostra figlia non corre più alcun pericolo. >
< E’ la verità il suo pericolo! Perché non riesci a capirlo? >
< Mi stai forse trattando come una sciocca? >
< Sei una sciocca, Ana. Dovresti usare un minimo d’intelligenza se vuoi capire. >
< Non ti permetto di parlarmi così, Christian! >
Cercando di placare quegli animi burrascosi, la polizia alla fine uscì dalla stanza da letto di Phoebe fissando la famiglia con sguardo serio.
< Allora? Che cosa avete scoperto su di lei? >
< Non rischia niente vostra figlia, ma è una testimone importante su quello che gli è accaduto nelle ultime settimane. L’uccisione di un barbone nel centro della città è ricollegato a Mark Cavendish. E l’uccisione di quest’ultimo è stato provato che è stato suo fratello Frank, visto le impronte digitali trovate sull’arma del delitto… Vostra figlia ha bisogno di un buon periodo di riposo. Solo così potrà tornare alla sua vita. Grazie anche al vostro amore. >
Ringraziando gli agenti per il lavoro svolto, Ana non poté trattenere la sua gioia.
Recandosi nella camera da letto di Phoebe, la strinse forte al suo petto come non gli accadeva da tanti anni.
< Phoebe, ti prometto che ti proteggeremo. Anche a costo della nostra vita. Torneremo ad essere una famiglia unita. >
< Mamma… Sono io che proteggerò voi e smetterò di farvi soffrire. Credo che dopo tutte queste settimane che collegano queste due uccisioni, io abbia capito molte cose. >
< Sei sicura che non dovremmo mai più preoccuparci di te? > fece Christian con il suo solito tono serio.
< Christian, ti sembrano domande da fargli? >
< Papà ha ragione, mamma. È normale che non si fidi di me. >
Mentre anche lui si avvicinò a sua figlia, vederla in quel letto d’ospedale gli riempiva il cuore di dolore.
< Phoebe, sei una delle cose più care che mi è successo durante la mia esistenza. Non potrò mai avercela con te. ti amo più della mia stessa vita. >
< Anch’io, papà. >
mentre anche quell’unione fu finalmente ricostruita mediante un amore sincero, la famiglia Grey attraversò quel periodo di serenità tanto voluto, mentre i loro stessi figli divennero più responsabili lontano dalle tentazioni e dai dolori che avrebbero scatenato ancora una volta catene di dolori che in ogni famiglia che si rispetti, rispecchiano un mondo che non dovrebbe appartenere a nessuno.

 
   
 
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