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Autore: Baudelaire    16/11/2022    3 recensioni
Inferno. Tema scottante, qui affrontato da una temeraria Baudelaire e da un Bilbo che, con coraggio, guarda in faccia i propri mostri.
B&B, tutti per voi, sempre più nudi, sempre più vostri.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La si gode o la si soffre
Questa vita che ci fotte,
Ma goderla non è facile
Per lo spirito ch'è gracile:
Se ti lasci troppo andare
C'è poi il conto da pagare.
 
Regno del tormento
Di angoscia e pentimento
Il Male il suo padrone
Carota e poi bastone.
 
Se ci cadi sei fregata,
Te la scordi la carota.
Pentimento non esiste
Per il vizio che resiste.
 
Inferno vien chiamato
Di dolore permeato
Soprusi e gran schiamazzi
Frustati sono i pazzi.
 
Non i pazzi che ci vanno
Perché loro non fan danno:
Non son loro che han sapore
Pel bestiale ingannatore.
 
È Satana quel Dio
Che teme l'amico mio
Che negli incubi suoi irrompe
E l'anima sua corrompe.
 
È corrotto il corpo mio,
È già tutto un puttanio.
Ma vorrei l'anima pura
Per l'eternità futura.
 
Temerlo tu non devi
Bilbo dalle rime lievi
Rivolgiti a quel Dio
Che tanto ti fa pio.
 
Lo so, vorrei pregarLo,
Rimuovere ogni tarlo,
Ma sono sotto scacco
E al cuore tuo m'attacco.
 
Sol lui ti può salvare
E il Male incarcerare
Satana sconfitto
Il cuore suo trafitto
Da amore, pace, bene
Che allevian le tue pene.
   
 
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