EMMA
prima di tornare a Gaby, abitavo con mio padre al Quirinale, e prima della guerra ero solita prendere, andare in fumetteria – dalle parti dell'Altare della Patria – comprarmi un centinaio di euro di manga, passavo al fast food lì vicino e compro tante schifezzuole, un salto al sushi e poi via.
Tornavo a Casa, quella Maestosa e storica residenza e mi dirigevo spedita verso i giardini, avvertendo giusto un corazziere per non sentire i brontolii di papà.
Il problema è che al corazziere toccava trovare un'anima pia al turno dopo a cui dire dov'ero.
Perchè attaccavo a leggere e mangiare al centro di un labirinto, appoggiata ad un obelisco.
E accadeva pure i orario di visita tant'è che le guide erano solite dire << se siete fortunati, seduta alla base del monumento potreste trovare un esemplare di "figlia del presidente intenta a leggere manga e consumare cibo da fast food” >> scatenando le risate dei presenti e il mio totale imbarazzo.
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JOSHUA
Ho la fortuna di vivere in una grande casa cn giardino, amo la storia le scienze ed in generale tutte le discipline discorsive.
Finiti i compito delle altre corro in cucina, chiedo allo schiavo omea se può prepararmi degli sfizi da mangiare e portarmeli al solito posto.
Poi corro in Giardino, dove i nostri avi – credo il mio trisavolo – fecero piantare un enorme baobab, mi arrampico sul tronco, predisponendo la cesta per gli sfizi e mi metto lì a studiare, spesso in compagnia del mio migliore amico e ne scendo solo a sera, quando mio padre comincia a strillare.
Anche se ad essere sinceri, non vorrei mai scendere.