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Autore: Captain Jane Claude    20/11/2022    1 recensioni
- Come faceva Rooster a sapere che sto male?
- Scusa amico, deve avermi sentito mentre parlavo con Phoenix. Che ci fa là?
- Non ne ho idea, ma ti dico che è appena rientrato nella mia stanza e ha un termometro in mano.
- Vorrà giocare al dottore ;)
- Te la farò pagare questa, Coyote.

[Rooster x Hangman (Hangster)🐓/ Top Gun: Maverick 🔥]
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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• Scritta per il Writeptember 2022 🍂 del gruppo Hurt/Comfort Italia (Prompts: "Non sei tu a dettare le regole qui" + "Te la farò pagare")

Tags: CuloFic, Caretaker! Bradley "Rooster" Bradshaw, Hurt! Jake "Hangman" Seresin, Bradley "Rooster" Bradshaw
& Natasha "Phoenix" Trace are Best Friends, Jake "Hangman" Seresin & Javy "Coyote" Machado are Best Friends

Warnings: Vomito

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"È Solo per le Flessioni"

"Dov'era oggi Hangman?" chiede Bob mentre varca la porta dell'Hard Deck insieme agli altri.

"Perché, ti manca essere vessato da lui?" lo guarda scettica Phoenix.

"Non direi" le risponde l'ufficiale, scuotendo la testa. "Mi sembra solo strano che si sia perso un giorno di addestramento."

Rooster si avvicina al tavolo da biliardo e comincia a sistemare con precisione il triangolo: "Stamattina avrà visto il suo viso riflesso in un cucchiaio e da lì non sarà riuscito a distogliere lo sguardo, sarà ancora con il cucchiaino in mano."

Gli altri piloti ridono, tranne Coyote che lo guarda con sufficienza: "Non si sente bene...". Poi sorride: "Ma domani ti farà il culo come al solito."

Il gruppo guarda Coyote con curiosità, ma lui non elabora oltre, e tutti tornano alle proprie occupazioni. Tutti tranne Phoenix, che si avvicina al tenente per chiedergli ulteriori delucidazioni senza farsi sentire dal resto del gruppo, e Rooster, che li fissa mentre Coyote mima un conato di vomito, con la pilota che reagisce prima sorpresa, poi disgustata.

Rooster inizia a preparare il puntale della propria stecca e Payback si avvicina al tavolo: "Ci giochiamo un ventone?"

Rooster gli sorride: "Se proprio vuoi tornare a casa con il portafoglio più leggero...Volentieri."

Ciononostante, non appena iniziano a giocare, la battuta spavalda di Rooster è contraddetta dalla penosa prestazione sul panno verde. Perde clamorosamente contro Payback, poi contro Fanboy, e, quando anche Yale si fa avanti per sfidarlo, Rooster si chiama fuori: "Ragazzi, non è proprio la mia serata. Sarà meglio che vi lasci prima che mi ritrovi con il culo per terra".

Phoenix giura di non averlo mai visto giocare così male...Giurerebbe anche di non averlo mai visto mentire così terribilmente, ma evita di dirlo a voce alta.

Rooster in un sorso finisce la sua birra e, evitando gli occhi inquisitori dell'amica, si avvia veloce verso l'uscita.

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Rooster bussa determinato alla porta dell'alloggio di Hangman che dopo pochi secondi apre, sorpreso, vestito con una vecchia t-shirt grigia dell'Università del Texas e un paio di pantaloncini di tessuto tecnico.

"Bradshaw! Quant'è vero che esist-"

Hangman non riesce a concludere la frase: fa una smorfia, cerca di chiudere Rooster fuori dalla porta - che però ha la prontezza di bloccarla con un piede - e scappa verso il bagno.

Rooster entra nella stanza un po' incerto e appoggia la borsa di stoffa che ha con sé sul mobiletto accanto alla porta d’ingresso. Nel frattempo dal bagno arrivano sgradevoli i suoni emessi da Hangman che vomita e respira in affanno tra un conato e l'altro, seguono poi qualche minuto di silenzio, il rumore dello scarico del water closet e l'acqua del lavandino che scroscia sulla porcellana, e di nuovo Hangman è davanti a Rooster - i capelli scompigliati, il viso e alcune ciocche sulla fronte imperlati di gocce d'acqua. È pallido e i suoi occhi sono un po' segnati, le sue labbra sono screpolate e insolitamente chiare, tuttavia Rooster crede di non aver mai visto qualcuno che riuscisse ad essere così bello pochi minuti dopo aver vomitato.

"Hai un aspetto orribile" mente l’aviatore.

"Grazie, Bradshaw, tu sì che sai come far sentire speciale una ragazza”, la voce di Hangman è così stanca, manca un po’ del suo mordente.

“Andiamo, torna a letto, principessa”

Hangman rimane per un attimo spiazzato dall’appellativo, ma poi lo fulmina infastidito: “Mi spieghi perché cazzo sei qui?”

“Senti, è colpa vostra se ogni volta mi tocca fare quelle maledette flessioni e non-”

“Non è colpa mia se sei lento.”

Rooster chiude gli occhi, chiedendosi chi gliel’abbia fatto fare di venire qui; Hangman ignora la sua espressione esasperata: “E non sono stato io a provocare Maverick, mettendo sul piatto le duecento flessioni, se non ricordo male…”

“Non farmi ridere, Hangman. Se ci fossi stato tu al posto di Payback e Fanboy, avresti puntato cinquecento flessioni.”

Hangman serra la mandibola senza riuscire a negare, sembra veramente troppo stanco per litigare, e Rooster prosegue: “E domani ci sarai anche tu a fare le flessioni, visto che sei un presuntuoso del cazzo. Ora forza, torna a letto.”

“Ma che diavolo…”

Rooster inizia a spingere Hangman verso quella che pensa debba essere l’unica camera da letto; fortunatamente il collega pare troppo debilitato per opporre resistenza e inizia a camminare autonomamente, anche se si volta verso Rooster con un’espressione confusa.

Rooster domanda, serio: “Hai già preso qualche farmaco? Sai perché stai vomitando?”

“N-No, non ho preso niente e non so perché sto vomitando. Rooster, mi vuoi dire che intenzioni hai?”

Il pilota lo ignora e sollecita Hangman a sedersi sul letto dalle coperte disfatte, poi lascia la stanza per recuperare la borsa che aveva abbandonato all’ingresso pochi minuti prima.

~~~~~~

Solo nella stanza, Hangman sbuffa per un secondo, guardando la porta dalla quale si aspetta di vedere Rooster tornare da un momento all’altro. Si sente ancora spiazzato dalla sua presenza nel suo alloggio ma non ha troppe energie per rimuginare sulla cosa. Per quanto faccia del suo meglio per mostrarsi a Rooster sicuro di sé e brillante come al solito, si sente così stanco…Non riesce a scacciare il disgusto che sente in bocca, anche dopo essersi lavato i denti ancora una volta, e il bruciore che sembra corrergli lungo l’esofago lo sta spossando.

Hangman recupera il cellulare dalla tasca e apre la prima chat in alto nella sua app di messaggistica.

- Javy, che cazzo ci fa qua Bradshaw?

- Cosa?

- Come faceva Rooster a sapere del vomito?

- Scusa amico, deve avermi sentito mentre parlavo con Phoenix. Che ci fa là?

- Non ne ho idea, ma ti dico che è appena rientrato nella mia stanza e ha un termometro in mano.

- Vorrà giocare al dottore ;)

- Te la farò pagare questa.

- Attento a dove t’infila quel termometro!

Hangman si lascia sfuggire un gemito frustrato e decide di non degnare Coyote di una risposta, lanciando il telefono tra le coperte, mentre Rooster, concentrato, gli passa il termometro.

“Tieni, prova la febbre. Vado a lavarmi le mani.”

Hangman prende il termometro e lo infila dentro la maglia e sotto al braccio, poi guarda Rooster disorientato: “Lavarti le mani per fare cosa?”

Ma Rooster non gli risponde e lo lascia da solo, e Hangman prova a ripetere più forte, invano: “Lavarti le mani per fare cosa, esattamente?!”

Poco dopo Rooster torna nella stanza e inizia a rovistare nella borsa, quando il bip bip del termometro risuona nell’aria e Hangman controlla il display: “38,2.”

“Hai mal di testa?”

Hangman scuote la testa. Non è abituato a questo genere di attenzioni ed è sicuro che la sua faccia sia abbastanza sbigottita da rendere nota la cosa anche a Rooster.

“Se la febbre continua a salire o inizi ad avere mal di testa forte, ti ho portato le supposte di paracetamolo.”

Hangman sbatte le palpebre: “Supposte?”

“Almeno non ti irritano ulteriormente la mucosa gastrica e, se vomiti subito dopo, non comprometti l’efficacia del farmaco.”

“Non vorrai infilarmi una supposta, Bradshaw?!”

“Pensa a star meglio e non ce ne sarà bisogno. O sei tu che vuoi che te ne infili una?”

Hangman spalanca gli occhi e Rooster lo guarda soddisfatto, poi si concentra di nuovo: “Sei allergico a qualche farmaco?”

Hangman recupera la sua sicurezza, deve ammettere che Rooster lo diverte quando fa certe allusioni, sorride e ammicca: “Lo sai che sono perfetto sotto ogni punto di vista, senza alcuna debolezza.”

Rooster lo guarda con indifferenza: “Opinabile. E temo che il water closet oggi abbia da ridire sulla tua invincibilità.”

Hangman fa una smorfia, e Rooster prosegue, tirando fuori dalla borsa una fiala e una siringa: “Adesso sdraiati e girati.”

“Cosa pensi di fare con quell’affare? Scordatelo.”

“Non sei tu a dettare le regole qui. Non vorrai continuare a vomitare a oltranza?”

Hangman lo guarda, non del tutto convinto, e Rooster decide evidentemente di puntare sul suo ego: “Non vorrai privare la squadra della tua inestimabile presenza anche domani?”

“Su questo hai ragione. Scommetto che vi siete annoiati senza di me, oggi, non è così?”

“Sì, non sapevamo proprio come fare senza di te, pronto ad abbandonarci a ogni imbardata” soffia Rooster. “Ora girati e abbassa un po’ i pantaloni.”

Hangman si morde per un attimo la guancia, non può negare che si sente atterrito al solo pensiero che potrebbe vomitare ancora. E così, il tenente si arrende.

~~~~~~

Rooster prova un certo compiacimento nel vedere Hangman che finalmente cede, sdraiandosi supino, non capita tutti i giorni di avere l’ultima parola con lui, poi torna a concentrarsi sulla missione. Imbeve una garza con del disinfettante e comincia a preparare la siringa: aspira l’antiemetico dalla fiala e picchietta sulla camicia della siringa rivolta verso l’alto. Hangman lo squadra curioso, poi si gira, nascondendo il viso nel cuscino e tirandosi giù pantaloni e boxer, scoprendo il fondoschiena.

A Rooster quasi casca la siringa dalle mani: sa che non dovrebbe ma non riesce a non fissare per qualche secondo la linea netta tra la schiena abbronzata e la pelle più chiara del fondoschiena, non può non ammirare come i muscoli dei glutei curvino sotto alle fossette di Apollo. Ogni pensiero che sta attraversando la sua mente è così inappropriato…

Deve essersi perso per qualche istante di troppo perché la voce di Hangman lo costringe a risvegliarsi: “Bradshaw, che succede? Ho uno strano mostro alieno che mi sbuca dal culo?”

“Mh, no, è tutto ok. Nessun mostro, a parte te” risponde Rooster, fingendo distacco e sarcasmo.

“Troppo ammaliato dalla vista?” lo provoca Hangman agitando leggermente i fianchi.

Rooster vorrebbe commentare ma qualunque cosa possa dire in questo momento sarebbe inopportuna, perciò si limita a ordinare: “Sta’ fermo”. Fa un respiro profondo e cerca di convincersi che quello è il fondoschiena di qualcun’altro, chiunque altro: Phoenix, Coyote, …, non importa. Basta che non si tratti di Hangman. Si concentra: non può esitare, la sua mano sarà ferma e Hangman non sentirà niente.

Rooster si avvicina al fondoschiena di Hangman e disinfetta la cute con la garza, massaggiando leggermente. Appoggia la mano sinistra per tendere la pelle e si convince che non sta affatto sentendo quanto sia caldo e definito il muscolo sotto alla sua mano - e, oh cazzo, se lo è…Rooster non è più nemmeno sicuro di riuscire a respirare - e nonostante tutto, inserisce l’ago con una fermezza che non sa dove ha trovato. Ritrae lo stantuffo per controllare di non aver compromesso un vaso, e, una volta certo, inietta lentamente il farmaco. Estrae l’ago con sicurezza, preme leggermente la garza nel punto dell’iniezione e solleva - a malincuore - la mano dal fondoschiena di Hangman che, nel frattempo, non ha emesso un solo suono.

“Fatto.”

Hangman solleva leggermente il bacino per tirare sù boxer e pantaloni, e poi si volta, mormorando stupito: “Non ho sentito niente”. Rooster si limita a sorridere.

Hangman esita per qualche secondo, sembra incerto e un po’ combattuto: “Dove…dove hai imparato?”

“… Le facevo a mia mamma”. Rooster non sa nemmeno perché abbia risposto. Forse sente di doverglielo a Hangman, visto che lui si è fidato abbastanza da lasciarsi fare l’iniezione.

Hangman lo guarda senza dire una parola, comprensivo, e Rooster sente che il collega non userà la cosa contro di lui, a differenza di quanto ha fatto con l’incidente di suo padre. Rimangono in silenzio per un attimo, quest’intimità è strana per entrambi.

Rooster ritrova a fatica un po’ di voce, fruga di nuovo nella borsa e poi lancia un pacchetto di cracker sul letto accanto a Hangman: “Quando te la senti, prova a mangiarne qualcuno, dovresti sentirti meglio.”

Rooster si volta per lasciare la stanza e Hangman lo richiama: “Dove vai?”

“Vado a preparare un tè. Se dovessi vomitare ancora, devono passare altre sei ore prima che io possa farti un’altra iniezione. Però…adesso aspettiamo un po’ per vedere come va e speriamo che tu non vomiti più.”

Hangman lo guarda, contempla per qualche secondo il pacchetto di cracker, rigirandolo tra le mani, poi alza di nuovo lo sguardo verso l’altro pilota: “Grazie, Rooster.”

Rooster finge un’espressione distaccata: “Non montarti la testa, Seresin. È solo per le flessioni.”

Hangman annuisce, un po’ indeciso, ma poi sorride: “Giusto. Magari domani non ti lascerò appeso e toccherà a me andare da Hondo per le flessioni.”

“Puoi contarci” sorride di rimando Rooster. Esita per un attimo e poi distoglie malvolentieri lo sguardo dagli occhi luminosi di Hangman. Lascia la camera per andare in cucina a mettere sù il bollitore e soprattutto per allontanarsi dalle sensazioni che sente dentro di sé e che gli pare di leggere anche nell’espressione confusa dell’altro aviatore.

Rooster tira un sospiro di sollievo quando torna nella stanza e trova Hangman che pare dormire tranquillo. Fingersi indifferente intorno a lui sta diventando sempre più difficile: sarà più facile aspettare senza un paio di occhi verdi che lo guardano curiosi.

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Il mattino dopo, non appena Rooster si siede nell'aula per il briefing, sente gli sguardi di Coyote e Hangman puntati addosso.

Si gira verso di loro, seduti in prima fila; Coyote lo sta guardando con un'espressione che Rooster non riesce a decifrare del tutto, forse il tenente lo sta solo studiando. Si volta poi verso Hangman: i suoi occhi sembrano un po' stanchi ma il suo incarnato è di nuovo abbronzato e luminoso.

Hangman lo saluta con un cenno della mano e gli rivolge un piccolo sorriso, cogliendo Rooster di sorpresa e facendolo arrossire.

Phoenix, seduta dietro a Rooster, si sporge in avanti e bisbiglia vicino al suo orecchio: "Davvero ieri sei andato da Hangman?"

Rooster si gira verso di lei con un'aria di sufficienza: "Tu e Coyote non siete granché a tenere i segreti, sai?"

Lei si limita a fare spallucce, poi sogghigna: "Com'erano le chiappe di Hangman?"

Rooster assume un'espressione trasognata poi la guarda desolato: "Ti prego, non ne parliamo. Fingiamo che non sia mai successo."

Phoenix annuisce e Rooster sospira. Non crede proprio che riuscirà a dimenticare ciò che ha visto (e in realtà non ci tiene affatto a farlo).

Un fotogramma vivido attraversa la sua mente; sospira di nuovo sotto lo sguardo divertito di Phoenix. No, decisamente non ci tiene a dimenticare.

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Note Conclusive:
Non posso biasimare Rooster per la trance. E questo è il motivo:

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