Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: psyco_mkr    21/11/2022    0 recensioni
"Questa è una promessa. In un altro luogo, in un altro tempo, ci vedremo ancora Mikasa."
Questa è una raccolta di due songfic con due canzoni dei Maneskin, la coppia protagonista è la Eremika.
La prima è ambientata in universo canonico e si impegna ad esplorare i pensieri dei due protagonisti nei momenti di lontananza, nel periodo di tempo coperto dalla quarta stagione fino alla fine della storia. La seconda è una reincarnation AU, in cui si ipotizza cosa accadrebbe se ai due protagonisti venisse data un'altra possibilità.
In ogni caso allerta SPOILER manga
La prima ff è scritta in prima persona, il punto di vista di Mikasa è sempre espresso dopo il ritornello, dopo le strofe invece c'è il punto di vista di Eren
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman, Sasha Braus
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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💚

Cammino per la mia città ed il vento soffia forte

Mi son lasciato tutto indietro e il sole all'orizzonte

Vedo le case, da lontano, hanno chiuso le porte 

Ma per fortuna ho la sua mano e le sue guance rosse 


Non posso cambiare il futuro, ora mi è così chiaro, da quando ho avuto quella visione mentre baciavo la mano di Historia ho provato più e più volte a cambiare quello che ho visto; ma senza successo. I ricordi che ho visualizzato nella mia mente sono inamovibili, provocherò morte è distruzione in una misura mai vista dando via al Rubling: ucciderò tutte le persone al di là delle mura, e distruggerò gli ecosistemi come ho visto nei ricordi del futuro, non c’è alcun modo per modificare ciò che ho visto. Ho pensato di tirarmene fuori, ma se lo facessi, provocherei la distruzione dell'isola di Paradis e della sua gente, la mia gente.

Visto che per le altre persone non posso fare nulla e in qualsiasi modo agisca ci sarà una carneficina; forse posso spendere i quattro anni che mi rimangono con l'unica persona che abbia mai amato, ho il cuore in gola e poche speranze, non credo che lei mi risponda con quella frase che desidero sentirle pronunciare, ma mentre siamo qui a Marley decido comunque di tentare, siamo io e lei in disparte, a fianco alla tenda del bambino che un giorno ucciderò.

Con titubanza la guardo negli occhi e con filo di voce sussurro:

“Mikasa, cosa sono io per te?”

 

Lei mi ha raccolto da per terra coperto di spine
Coi morsi di mille serpenti fermo per le spire
Non ha ascoltato quei bastardi e il loro maledire
Con uno sguardo mi ha convinto a prendere e partire
Che questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto
Alice, le sue meraviglie e il Cappellaio Matto
Cammineremo per 'sta strada e non sarò mai stanco
Fino a che il tempo porterà sui tuoi capelli il bianco

 

Fatico davvero a crederci, Mikasa ha detto di amarmi. Mentre corriamo mano nella mano attraverso il bosco per raggiungere un luogo indefinito lontano da tutto e da tutti mi sembra di sentire ancora il sapore delle sue labbra sulle mie, non riesco a smettere di sorridere. C’è una parte di me che si sente in colpa per aver lasciato Armin e tutti gli altri indietro, ma sapendo che l’alternativa è quella di diventare un genocida mi consolo guardando il sorriso dolce e un filo imbarazzato che Mikasa mi rivolge. Farei davvero qualsiasi cosa per guardare quel sorriso ogni giorno finché avrò respiro, compreso voltare le spalle a tutti.

 


Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Restiamo un po' di tempo ancora, tanto non c'è fretta
Che c'ho una frase scritta in testa ma non l'ho mai detta
Perché la vita, senza te, non può essere perfetta

 

Mi trovo nel cortile dell’ospedale in cui mi sono infiltrato, ogni tanto quando chiudo l’unico occhio ancora buono mi sembra di star vivendo quel sogno in cui io e Mikasa abbiamo mollato tutto e siamo andati a vivere insieme in una piccola casa in mezzo ai boschi.

Invece eccomi qui, a fumare in solitudine la sigaretta che mi ha lasciato Zeke dopo essermi venuto a trovare oggi, mentre le parole “Sei la mia famiglia” mi riecheggiano nelle orecchie. Mi rode il fegato dal rimorso per non aver trovato il coraggio di dire quelle tre parole che avrei voluto dirle sin da quando eravamo piccoli. In tanti anni in cui abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto ho avuto molte occasioni, ma non ho mai avuto il coraggio di dire: “Mikasa, ti amo”. Questo è il mio rimpianto.

 

Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che ho paura di sparire

 

Da quando Eren se n’è andato i giorni sono diventati tutti uguali, allenamenti, incontri con la regina e riunioni. A volte mi chiedo se io abbia davvero un motivo per continuare ad alzarmi al mattino, mi chiedo perché non mi abbia salutato ma soprattutto mi chiedo: se a quella domanda avessi dato una risposta differente, le cose sarebbero andate nello stesso modo? Se solo avessi trovato il coraggio di dirgli che sono innamorata di lui da quando mi regalò quella sciarpa, sarebbe rimasto con me? Il mio sogno ricorrente è quello di trovarmelo dietro la porta del mio alloggio che bussa per poter entrare: finalmente è tornato da me.


E il cielo piano piano qua diventa trasparente

Il sole illumina le debolezze della gente

Una lacrima salata bagna la mia guancia mentre

Lei con la mano mi accarezza in viso dolcemente 

Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette

                                                                      

Il Rubling è iniziato: Io gli ho dato inizio.

So di aver provato più volte a modificare il futuro senza successo e per questo mi sono arreso ad esso; ma ogni tanto mi incolpo di non aver trovato una soluzione alternativa allo sterminio dell'80% della popolazione. Non ho la forza nemmeno per piangere, non credo che un mostro come me ne abbia il diritto. Avanzo cieco, non ho la forza o il coraggio di guardare la devastazione che sto causando, non posso fare altro che aspettare, aspettare che i miei amici arrivino con l’intento di uccidermi, ed io non ho alcuna intenzione di impedirglielo.

Spero solo di vedere Mikasa un’ultima volta, anche se sono consapevole di non meritarmelo.

Che mi è rimasto un foglio in mano e mezza sigaretta
Corriamo via da chi c'ha troppa sete di vendetta
Da questa Terra ferma perché ormai la sento stretta
Ieri ero quiete perché oggi sarò la tempesta

 

La devastazione è quasi completata, grazie ai rumori che sento provenire dall’esterno della bocca del gigante, ho capito che la progenitrice Ymir a differenza mia non si è arresa e ha evocato tutti i giganti del passato.

Ho ascoltato tutti i rumori esterni nella speranza di non sentire qualcuno urlare per la disperazione di aver perso un compagno: ho già sulla coscienza Sasha, Hanji e tutti i membri del corpo di ricerca, non credo che sopporterei l’idea di aver ammazzato qualcun altro che ha offerto il proprio cuore credendo che fossi l’ultima speranza dell’umanità.

Zeke si è arreso, l’hanno ucciso, per questo il potere del gigante fondatore si è arrestato, ma Ymir non vuole arrendersi e mi ha fornito un altro corpo che continua ad avanzare nonostante io non stia più facendo nulla: è il corpo che agisce su volontà della progenitrice, anche se sto cercando in qualsiasi modo di fermarlo, se facessi del male ad Armin non potrei mai perdonarmelo.

Qualcuno è entrato nella bocca, ho un presentimento, decido di aprire gli occhi.

 


Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire

 

Levi gli ha fatto aprire la bocca con una lancia fulmine, sono all’interno.

Nell’ultimo periodo mi sono spesso interrogata sul come comportarmi con i sentimenti che provo nei suoi confronti: mi sono sentita tradita da lui, abbandonata ed umiliata, non riesco a fare a meno di chiedermi perché non ne abbia parlato con me, ma è inutile riflettere sui se e sui ma.

La verità è che lo amo, l’ho sempre amato e lo amerò sempre, per questo mi sono rimessa la sciarpa; ma non verrò meno al mio dovere.

Avrei tanto voluto che fossi tornato a casa

A casa da me.

Ma così non è stato

“Ci vediamo dopo, Eren”


Prima di te ero solo un pazzo, ora lascia che ti racconti
Avevo una giacca sgualcita e portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l'essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre
E ti libera da queste catene splendenti, lucide
Ed il dubbio o no, se fossero morti oppure rinascite

Eccola!

E’ bella come il primo giorno in cui l’ho vista, non importa che stia per uccidermi, è la giusta punizione per i miei peccati, anzi non me lo merito nemmeno che sia lei a porre fine alla mia vita. Sono così felice di poterla vedere un’ultima volta.                                              In fondo al cuore però, lo spero. Spero che non sia l’ultima volta anzi: io lo so.

Questa è una promessa.

In un altro luogo, in un altro tempo, ci vedremo ancora Mikasa.

Quindi Marlena torna a casa, che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa, che non voglio più sparire

   
 
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