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Autore: Evola Who    22/11/2022    1 recensioni
Piccola racconta incentrata sulla ship Joyce Byers e Jim Hopper e coop. Perché il fandom ha bisogno c'è bisogno della Jopper!
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Hopper, Jonathan Byers, Joyce Byers, Will Byers
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hopper era sopravvissuto!

Non sapeva come, ma era rimasto in vita dopo il suo sacrificio della chiusura del portale, in quella drammatica serata del 4 luglio.

Non credeva fosse possibile ma non gli importava, perché l’unica cosa che stava guardando, era il volto di Joyce incredula, con la bocca aperta ma gli occhi piangenti: si stava chiedendo se fossero lacrime di disperazione pensando di aver perso Jim per sempre, o di gioia di rivederlo vivo.

Anche Hopper si stava commuovendo, non solo per aver dato il suo ultimo sguardo ad una delle poche persone più care che aveva, ma per la felicità di riabbracciarla di nuovo.
E senza pensarci, corse da lei, attraversando la scala per raggiungere alla sala di controllo. Anche Joyce andò verso di lui, e quando si raggiunsero si abbracciarono.

Joyce nascose il suo volto sul petto di Hopper iniziando a singhiozzare, mentre lo stringeva con tutte le sue forze, come se avesse paura di perderlo di nuovo.

Lui la stava stringendo sulle spalle, con le lacrime che gli rigavano viso, ma cercava di non singhiozzare per l’emozione, anche se con non poca difficoltà: era impossibile trattenere le emozioni. Credevano che non si sarebbero mai più rivisti, e ora si potevano abbracciare.

Tutto era finito.

Joyce stava singhiozzando e cercando di dire: “Oh Jim! Credevo… credevo che saresti…”

“È tutto okay Joyce, è tutto okay…” cercò di rassicurala mettendo una mano sulla testa e stringendola di più a sé: “È tutto finito, è tutto finito…”

Rimasero stretti del loro abbraccio per minuti che sembravano infiniti. Joyce iniziò a comporsi e quasi smise di singhiozzare, alzando la testa per guardarlo negli occhi.

Aveva il labbro sporco di sangue e gli occhi blu lucidi delle lacrime e un piccolo accenno di sorriso, cosa che Joyce non poteva fare al mendo di ricambiare.

E solo lì, Hopper si rese conto di quando la vita fosse breve, e dopo tutto quello che era successo in questi due anni tra mostri, sottosopra, bambini scoparsi e russi malvagi, l’orgoglio, le incertezze e le paure, e i tempesti sbagliati fossero solo una fottuta perdita di tempo, e che nella vita, a volte serviva essere diretti con le persone al proprio fianco.

Così quando guardò nei grandi occhi lucidi di Joyce, mise le mani sulle guance e senza pensarci la sollevò in punta di piedi la baciò Quel bacio dolce entrambi lo desideravo da così tanto tempo, ma non avevano mia avuto il coraggio di ammetterlo a loro stessi.

Hopper si sentiva così libero di esprimere liberamente dei suoi sentimenti e felice di baciare la donna di cui era sempre stato innamorato.

Joyce dal canto suo non se aspettava, ma non ci pensò due volte a ricambiarlo e stringendolo più a sé, soffrendo un po' il solletico sul volto, per via dei baffi e della barba di lui. E sperava che questo momento durasse per sempre.

Entrambi si staccarono lentamente dalle labbra, Jim appoggiò la sua fronte contro quella di lei, guardandola negli occhi e accarezzandole le guance senza mai smettere di sorridere. In fondo, dopo un bacio del genere, non c’erano bisogno di aggiungere altro, per capire che cosa provassero.

“Perché abbiamo aspettato che il mondo stesse per finire per un bacio?” chiese Joyce sorridendo.

“Perché, nella nostra vita abbiamo sempre avuto un tempismo da schifo.” ripose Jim ironicamente.

Lei rise, insieme all’amico di una vita.

“Comunque, verrai lo stesso da Enzo, alle 19? Vero?”

“E perdermi il nostro primo appuntamento? Per nulla al mondo!”

Sorrisero e si ripresero a baciarsi con più passione per recuperare tutto il tempo perduto. Era tutto così bello. Il vortice era finalmente chiuso, i russi erano stati sconfitti, il sindaco Larry Kline avrebbe risposto ai suoi crimini, i ragazzi erano al sicuro e lui stava baciando la donna dei suoi sogni.

Era talmente perfetto che si erano dimenticanti di dove si trovassero.
Finché non furono interrotti da Murray, che entrando della stanza di controllare agiato per i suoi amici. 

“Joyce! Joyce! Che cosa sta succedendo?! Doppiamo andare via da qui! E spero vivamente che… oh mio Dio!”

Murray rimase incredulo: aveva beccato Hopper e Joyce intenti a scambiarsi un lungo bacio.

“Wow ragazzi!” disse entusiasta.

E il momento per la neo coppia fu rovinato. Si staccarono e si girarono verso di lui. Hopper si era ritirato e Joyce abbassò lo sguardo per l’imbarazzo.

“Sono fiero di voi! Finalmente avete usato la vostra bocca per qualcosa che non sia litigare! Buon per voi!” disse il giornalista compito “Sono felice che mi abbiate ascoltato! Anche se… quando ho detto di ‘darci dentro’ mi aspettavo qualcosa di più esplicito. Sapete quello che fanno due adulti senza vestiti e…”

“Sta zitto Murray!” interruppe Hopper con tono stizzito: “E non ti azzardare ad aggiungere altro o ti uccido!”

“Okay, si lo capisco. Però… ora siete una coppia? Insomma ormai vi siete baciati e deduco che sia stato un bacio moooolto interessante” e ridacchiò sotto gli sguardi pazienti dei due.

“Allora… state insieme?”

Jim e Joyce rimasero perplessi da quella domanda. Si scambiarono una occhiata perplessa e senza sapere che cosa dire.

“Beh… non lo so. In fondo ci siamo solo baciati.” Rispose Joyce un po' tesa.

“Sì, è stato un lungo e desiderato bacio da l’unica donna che ho sempre desiderato e che stavo per perdere… ma credo che sia solo un inizio.” Aggiunse poi “Insomma deve ancora iniziare e credo che si andremo un po' piano… non troppo, ma credo che sia un bell’inizio.” E gli stinse la mano.

“Un ottimo inizio” aggiunse Joyce guardando Jim con un sorriso timido. 

Murray si intenerì per quella scena, sentendosi anche in parte responsabile, visto che pensava che fosse merito suo se i due si erano finalmente dichiarati, grazie alle sue sagge e tranquille parole di saggezza durante il loro viaggio per l’Indiana, che avevano datti i loro frutti.

“Bene, sono molto contento per voi e credetemi, lo sono davvero, visto che il merito è anche un po' il mio. Ma questo posto ci sta cadendo a pezzi, e se volete vedere i vostri figli vivi, vi consiglio di muovere le chiappe e andare via da qui! Ora!”

“Undi!” disse Jim preoccupato: “Oh mio Dio Undi! Sarà terrorizzata!”

“Anche Will e tutti gli altri ragazzi!”

Si guardarono preoccupati e insieme dissero: “Dobbiamo andare!”
Tenendosi per mano corsero via seguiti da Murray e insieme uscirono da lì. 

Ora era tutto finito. 

Il portale era chiuso, i nemici erano stati sconfitti e potevano riabbracciare i loro cari, Joyce con Will e Johanna e Hopper con El.
Ma questo non era la fine di tutto.

Anzi, era l’inizio di un nuovo capitolo della loro vita e della loro famiglia.

Una vita completamente diversa per Hopper e Joyce che avrebbero sempre vissuto insieme.

Con il loro amore finalmente libero.

   
 
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