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Autore: desigra2005    22/11/2022    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Come un cerino senza ossigeno la passione tra noi due si smorzò velocemente. Nel ricomporsi Andrea evitava di guardarmi, i suoi gesti lenti erano una tortura per i miei sensi. “Una moneta per un tuo pensiero”. Cercai di ricostruire tra noi il filo che si era spezzato. “Credo che dovremmo prenderci una pausa e capire davvero cosa vogliamo l’uno dall’altro. L’attrazione fisica tra noi è evidente ma allo stesso modo nessuno dei due si accontenterebbe solo di quella. E’ tardi ed è meglio che vada, conosco la strada e ti chiederei di non accompagnarmi. Stammi bene”. La sua assenza in quella stanza lasciò un enorme vuoto: in ogni angolo riuscivo a scorgere immagini di noi due. Mi gettai sul letto nella speranza che la stanchezza prendesse il sopravvento sui miei pensieri: il ricordo delle sue mani sulla mia pelle era come fuoco, la smania del mio corpo sembrava non voler cedere alla consapevolezza che Andrea era andato via. Presi il telefono, Gabriele mi aveva mandato alcuni messaggi. “Ciao piccola, come state?”. “Ciao, sono ancora io. Fammi sapere se è tutto a posto. Ti penso”. “Ciao, sono davvero preoccupato; non riesco a togliermi dalla testa l’espressione di paura che avevi per tua sorella. Quando puoi fammi sapere come stai”. Dovevo prendere il toro per le corna e mettere in chiaro le cose, dirgli che da parte mia altro non avrebbe avuto se non un rapporto di amicizia che d’altronde era quello che avevamo sempre avuto fin dall’università. “Ciao Gabry, Giada è in ripresa. Io sto bene; questi ultimi giorni sono stati caotici per me, ti sono veramente grata per il tuo sostegno e la tua amicizia ma allo stesso tempo non vorrei che il mio affetto nei tuoi confronti fosse interpretato in maniera errata. Siamo amici da tanto tempo e sono convinta che il nostro rapporto sarà coltivato anche negli anni avvenire”. Inviai il messaggio e lo rilessi ad alta voce, potevo quasi sentire la voce di mia sorella Beatrice dirmi di essere stata poco diretta e troppo diplomatica; la risposta di Gabriele arrivò poco dopo. “Domani in mattinata passerò per dare un’occhiata a Giada, meglio accertarsi che sia tutto ok non conoscendo effettivamente quanto abbia bevuto. Io ti starò sempre vicino, non devi dubitarne; non so se tu ti sia sentita in dovere di precisare la natura del nostro rapporto perché costretta oppure perché ti stiano mettendo strane idee in testa. Non importa, io rispetterò ogni tua decisione”. Queste parole invece di farmi sentire meglio mi procurarono un infinito senso di tristezza: lo stavo facendo soffrire con il mio comportamento? Avrei dovuto dargli una possibilità? Ripensai a tutta la serata trascorsa insieme: la prima parte era stata davvero piacevole poi da parte mia era cambiato tutto quando Gabriele aveva iniziato a cercare un contatto fisico e le sue allusioni erano diventate troppo esplicite; ma era la paura di perdere Andrea a bloccarmi oppure Gabriele non mi piaceva davvero? Una sua frase mi rimbombava nella testa: cosa sarebbe davvero successo se fosse tornato prima di aver incontrato Andrea? Avrei accettato il suo corteggiamento o per me sarebbe comunque rimasto un caro amico? Ai tempi dell’università lui era impegnato ed io non mi sono mai avvicinata a lui con un interesse diverso dalla fratellanza, poi è stato all’estero per tanto tempo, ma se le cose fossero andate diversamente? Un rumore sordo mi fece sobbalzare dal letto. In casa le luci erano spente, la porta della camera di Beatrice era spalancata. Mi affacciai ma la stanza era vuota, scesi lentamente le scale e dalla finestra della cucina la vidi al cancello parlare con qualcuno; Marco era andato via da un po' quindi altro non poteva essere che David. Uscii velocemente e mi nascosi dietro un albero nella speranza di riuscire ad ascoltare la conversazione. “Non demordi. Pensavo di essere stata sufficientemente chiara: tra noi due è finita David; fattene una ragione e torna a New York da tua moglie”. David non si scompose. “Darling, è questo il problema? Gelosia? Una donna del tuo calibro può mai soffrire la competizione con una povera donna inferma?”. Mia sorella si coprì le spalle con uno scialle. “Non è questo e lo sai. Sei un uomo sposato David, me lo hai tenuto nascosto per tanto tempo. Hai permesso che tutti mi trattassero come una stupida, la gente quando parlava con me mi compativa. Per non parlare invece di chi provava disprezzo: avranno pensato che la pazzia di tua moglie fosse causata da me?”. David appoggiò le mani sul cancello. “Darling, mia moglie è internata da tantissimi anni; nel frattempo la gente si è abituata a vedermi con altre donne, nessuna mi aveva rapito il cuore come hai fatto tu e sono sicuro che nessuno ha mai messo in dubbio la nostra relazione né la tua persona. Lascia che possa convincerti di ciò, torna con me a New York; riprendiamo da dove abbiamo interrotto, prendiamoci cura della nostra fam…”. Pestai un ramo secco che nello spezzarsi fece rumore, Beatrice guardò immediatamente verso l’albero. “David è troppo tardi, torna a casa. Non cambierò idea, buonanotte”. Lanciò un ultimo sguardo all’uomo e se ne tornò a casa. David le urlò dietro che non avrebbe rinunciato così facilmente a loro. Appena se ne andò mi incamminai verso casa anche io, Beatrice mi stava aspettando sull’uscio. “Immaginavo fossi tu”. Come una bambina scoperta a mangiare di nascosto la marmellata tentai di giustificarmi. “Ho sentito un rumore e sono venuta a vedere cosa stesse succedendo. Ero preoccupata per te, l’ultima volta che ho visto David al cancello mi sono rimasti questi segni sul polso”. Le mostrai la mano. “Io lo conosco e so come trattarlo; vorrei che tu e gli altri rimaneste fuori da questa storia, mi sono messa io nei pasticci ed io ne uscirò. Sono già preoccupata per Marco, non vorrei doverlo essere anche per te”. Le misi una mano sulla spalla. “Abbiamo un discorso lasciato a metà ti va di finirlo davanti un bicchiere di vino?”. Beatrice mi strinse la mano ma rifiutò il mio invito adducendo che era veramente tardi e si sentiva molto stanca. Mi versai un bicchiere di latte ed iniziai a sorseggiarlo seduta vicino la finestra, il rientro della nonna interruppe i miei pensieri. “Bambina mia, sei ancora sveglia! Come sta Giada?”. La guardai negli occhi e vidi tutta la sua preoccupazione, corsi ad abbracciarla. “Sta bene, ora dorme come un angioletto. Domani passerà Gabriele a controllare che sia tutto a posto. Mi dispiace per tutte queste preoccupazioni”. Lei mi abbracciò a sua volta. “Tesoro, voi siete tutta la mia vita; qualsiasi cosa decidiate di fare io sarò sempre al vostro fianco. Sono orgogliosa di voi, non dimenticarlo mai”. Una domanda continuava a solleticare i miei pensieri. “Nonna come hai capito che il nonno era la persona giusta per te?”. Anche in questo frangente la sua saggezza mi fu di grande aiuto. “Una gran bella domanda tesoro. Posso dirti che erano altri tempi; quando ero giovane non ci si chiedeva se fosse vero amore o meno, ci si sposava una sola volta e si era consapevoli che l’impegno sarebbe durato per tutta la vita. Spesso e volentieri il sentimento nasceva molto tempo dopo aver pronunciato il sì; in molte coppie l’amore non nasceva proprio ma questo non vuol dire che tra loro non c’era rispetto, affetto e felicità. Le famiglie di oggi sono più felici di quelle di ieri? La risposta è complicata ed andrebbe valutata caso per caso. La modernità ci ha portato la possibilità di dividerci qualora la situazione diventasse insostenibile ma a che prezzo? Molte decisioni vengono prese frettolosamente e con leggerezza, probabilmente sicuri che se poi non dovesse funzionare si potrebbe sempre ricorrere alla separazione. Alla fine, oggi come ieri, se ci pensi bambina mia, non si sono fatti progressi: l’amore allora era un miraggio perché se non si indovinava al primo colpo la persona giusta si era comunque imprigionati in quel rapporto; oggi invece si è liberi di volare di fiore in fiore ma è proprio questa libertà la prigione dei nostri sentimenti perché sapendo di avere una scorciatoia nei momenti più bui le persone tendono a scappare piuttosto che affrontare le incomprensioni ed i problemi. Cos’è quindi l’amore? Per me è una semplice parola che racchiude significati diversi: ognuno a modo suo la riempie dei contenuti che crede siano più giusti. L’unico consiglio che mi sento di darti è di non focalizzarti nella ricerca di una persona che corrisponda precisamente al concetto che tu hai scelto di dare al termine amore. Sii irrazionale, passionale, istintiva ma anche scrupolosa e sincera. Ora, è meglio che vada a dormire è veramente tardi”. E con questo macigno concettuale da digerire ed assaporare mia nonna mi lasciò sola nella grande e buia cucina.
   
 
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