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Autore: The Lone Soldier    23/11/2022    0 recensioni
490 d.C.
In terre lontane e poco conosciute, che avevano assistito inermi alla formazione e alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, gli Unni si erano riformati sotto l’egida di un nuovo Re che fu in grado di riunire le orde disperse dopo la sconfitta ai Campi Catalaunici del 451 d.C. per mano di Ezio e le sue legioni.
Attila II, che ritiene di essere il figlio del “Flagello di Dio” avanza verso quelle ricche terre, le quali sono governate da popolazioni germaniche e ad una porzione, importante, di cittadini nati e cresciuti nell’antico impero romano.
La minaccia è arrivata alle orecchie di Odoacre, impegnato in una guerra contro Teodorico, supportato da Costantinopoli e a tal proposito ha inviato il senatore Arnobio, di origine gallico romana, per chiedere l’aiuto di Suxessus, un generale ritirato a vita privata per intavolare una trattativa di pace con Teodorico e fare fronte comune contro Attila II.
Genere: Avventura, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana
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Due Unni a cavallo si misero all’inseguimento di Arnobio e ciò lo portò a dare colpi di briglia al cavallo, aumentando la sua velocità. Il destriero correva su un sentiero battuto e il sole si fece alto nel cielo. Gli inseguitori diminuirono la loro distanza e sguainarono le spade, pronti a combattere. A est della sua posizione vide un boschetto e capì che poteva essergli di aiuto; per quella ragione mosse le briglia verso destra e il cavallo sterzò di netto, saltò di due metri e si immise su un altro sentiero battuto. Continuò a dare colpi di briglia fino a quando non entrò nella boscaglia ed era così fitta che in pochi punti entravano i raggi del sole. Non si fermò e non si voltò nemmeno per vedere se gli inseguitori erano ancora alle calcagna. All’improvviso urtò qualcosa con il petto e ciò lo portò a cadere all’indietro e battere la testa. Arnobio sentì un rumore fortissimo nelle orecchie, come se stesse per perdere l’udito. I suoi occhi non riuscivano a distinguere l’ambiente circostante ma notò due figure barbute sopra di lui: erano gli Unni, coloro che l’avevano inseguito. Dissero qualcosa in una lingua sconosciuta, gesticolarono e risero di gusto. I due presero le spade e le rivolsero verso il basso, pronti ad infilzare il senatore. Le loro mani erano strette all’elsa quando la loro attenzione venne posta da qualcuno. Rimasero fissi. I due vennero trafitti da delle frecce e Arnobio poté sentire le frecce conficcarsi nella carne e le urla di dolore. In un impeto si girò sul fianco sinistro e provò a guardare chi aveva attaccato gli Unni e vide dei guerrieri con elmi ostrogoti, scudi in legno e spade in ferro, oltre a tre arcieri e una figura lo colpì: aveva un mantello con pelle di animale, molto pregiata, armatura a protezione del petto, barba ben curata e capelli ricci. Costui si avvicinò ad Arnobio; quest’ultimo lo riconobbe e disse: -Teodorico! – Il condottiero guardò i suoi uomini ed esclamò: -Legategli le mani! -
   
 
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