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Autore: inzaghina    25/11/2022    7 recensioni
All'alba della pria guerra magica, il Torneo Tremaghi entra tra le secolari mura di Hogwarts e porta gli studenti a confrontarsi con i ragazzi provenienti da Beauxbaton e Durpstrang, oltre che con i motivi che li spingeranno a scegliere in quale fazione schierarsi una volta fuori da scuola.
L’indomani prenderanno l’Espresso per cominciare il loro ultimo anno a scuola, ma l’aria che si respira fuori dal castello è sempre più pesante, impregnata di insicurezze e paure, sporcata da dubbi e incertezze, incrinata da notizie funeste e da un futuro che incombe — sempre più minaccioso.
[Questa storia partecipa al "Torneo Tremaghi – Harry Potter Edition" indetto sul gruppo facebook l'Angolo di Madama Rosmerta.]
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, I Malandrini, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa storia partecipa al "Torneo Tremaghi – Harry Potter Edition" indetto sul gruppo facebook l'Angolo di Madama Rosmerta. In questo capitolo introduttivo, vi mostro i miei tra campioni e ciò che li spinge a candidarsi al torneo. 

 




Qualcosa da dimostrare 

 

“Un giorno la paura bussò alla porta.  

Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.” 

Martin Luther King 
 

 
 

L’aria tiepida è quasi soffocante dinanzi al fuoco acceso sulla spiaggia per poter festeggiare il compleanno di Marlene in riva al mare. Le risate risuonano nella notte, i piedi scalzi affondano nella sabbia umida, i bicchieri tintinnano l’uno contro l’altro e il cielo stellato è l’unico testimone di quella che dovrebbe essere un’occasione da ricordare. Ora che anche l’amica ha compiuto i diciassette anni, Lexie riflette su come tutti loro si stiano lasciando alle spalle la fanciullezza e con essa tempi più semplici dei quali è sicura che sentiranno la mancanza. L’indomani prenderanno l’Espresso per cominciare il loro ultimo anno a scuola, ma l’aria che si respira fuori dal castello è sempre più pesante, impregnata di insicurezze e paure, sporcata da dubbi e incertezze, incrinata da notizie funeste e da un futuro che incombe sempre più minaccioso. 

Vorrebbe poter tornare indietro: riavvolgere il nastro, come è solita fare quando ascolta le sue canzoni preferite a tutto volume, ripartire da zero e vedere se questo cambierebbe le cose. Darebbe qualsiasi cosa per rivivere le emozioni vissute la notte antecedente al suo primo viaggio per Hogwarts, quando gli unici dubbi che aveva riguardavano la percentuale di possibilità di finire a Grifondoro, come suo padre e il resto della sua famiglia prima di lei. Ora invece si ritrova a desiderare con tutte le proprie forze che quest’anno possa durare per sempre, proteggendo lei e tutti i suoi amici da una guerra che si ritroveranno a combattere molto più presto di quanto non voglia e alla quale non è certa che tutti sopravvivranno. 

Osserva Sirius far volteggiare Marlene nell’aria e sorride, ripensando al proprio compleanno passato da una manciata di giorni, ricordandosi che è proprio per attimi e persone come queste che varrà la pena combattere — una volta diplomata. In certi momenti, le sembra assurdo dover tornare a scuola: concentrarsi sullo studio, prepararsi ai M.A.G.O., ottenere la licenza per smaterializzarsi e decidere del proprio futuro. La sua parte più impulsiva preferirebbe prepararsi a combattere già da ora, senza aspettare il giugno successivo, perché morti e sparizioni stanno ormai diventando una consuetudine, qualcosa a cui Lexie non ha alcuna intenzione di abituarsi. Ha già compiuto la sua scelta: vuole diventare Auror e opporsi a coloro che pensano che l’essere Purosangue li renda migliori di chi, come lei, è figlia di una Babbana e un mago. Sua madre ha accettato la scelta, non senza negarle di essere preoccupata ovviamente, ma le ha confessato che farebbe lo stesso se si trovasse nei panni di Lexie e ne avesse la possibilità. Con il passare degli anni, si è chiesta sempre più spesso se avesse davvero la stoffa per essere una Grifondoro, se la culla dei coraggiosi fosse la casa più adatta a lei, sviscerando una ad una le proprie paure.  

“Stai rimuginando. Che succede?” domanda Fabian, apparendo al suo fianco. 

“Pensieri che rovinerebbero la festa...” 

“Sai che con me puoi parlarne, vero?” 

Annuisce, prima di chiudere la distanza che li separa e inalare il profumo di menta e cuoio del ragazzo, si rifugia nel suo abbraccio e tenta di dimenticare ogni ansia. “Certo che lo so,” aggiunge, dopo averlo baciato con lentezza, “ma preferirei evitare...” 

“Come vuoi, è solo che odio vederti così abbattuta,” ribatte lui, baciandola una seconda volta, stringendola a sé, riuscendo a farla sentire al sicuro. 

“Sai sempre cosa dire e fare per tirarmi su, Fab, non so che farei senza di te...” 

“Per fortuna non ho alcuna intenzione di fartelo scoprire...” 

Lexie solleva gli angoli della bocca in un sorriso raggiante, stringendosi ancora una volta a Fabian e convincendosi ad abbandonare ogni dubbio e a godersi la notte in compagnia del ragazzo che ama e dei loro amici più cari. 

 

 

Quando si lascia cadere di fronte al fuoco, dopo aver condotto gli studenti del primo anno nel loro dormitorio insieme a Lexie, Remus osserva gli amici che lo circondano ancora incredulo che questo sia il suo ultimo primo giorno di scuola. Prende posto accanto a Mary e intreccia le sue dita a quelle della ragazza, in un movimento che ormai è diventato una consuetudine, qualcosa che lo rende felice e gli fa apprezzare ancor di più l’esperienza scolastica. L’atmosfera è permeata da una sorta di elettricità, sin dal momento in cui Silente ha condiviso con gli studenti un annuncio che ha sbalordito la maggior parte di loro — Remus incluso. Prima di allora aveva letto del Torneo Tremaghi solamente nei libri e non si sarebbe mai aspettato che avrebbero scelto proprio quell’anno per svolgerne una nuova edizione. Perché fuori da Hogwarts c’è una guerra sempre più imminente e le persone più fragili cercano rifugio come possono, quindi sembra assurdo che tre delle scuole più rinomate del vecchio continente abbiano deciso di mettere a rischio l’incolumità dei loro studenti più grandi per dar vita a un torneo così pericoloso.  

A essere sinceri, Remus si ritrova inaspettatamente attratto dall’idea di provare a partecipare — lui, che di solito fa del proprio meglio per rimanere nell’ombra e farsi notare il meno possibile. Crede che questa sarebbe un’occasione per mostrare al resto della scuola, e del mondo, quanto davvero valga come mago, ma soprattutto come persona, eppure al tempo stesso teme di sopravvalutarsi qualora decidesse davvero di candidarsi. È ormai da mesi che si arrovella sul proprio futuro, consapevole di quanto la sua condizione influirà sulle possibilità una volta fuori da Hogwarts ed è innegabile che essere scelto come campione potrebbe essergli d’aiuto per poter riscrivere il proprio avvenire. 

“Certo che, dopo questa notizia, forse quelli che pensano che Silente sia un po’ matto non hanno tutti i torti,” dichiara James, riuscendo a ridestare Remus dalle sue riflessioni a ruota libera. 

“In effetti sono shockata,” annuisce Lily, scuotendo la testa. 

“Beh, se dovessi morire preferirei che avvenisse durante un avvenimento eclatante come il Torneo Tremaghi,” commenta noncurante Sirius, evitando una manata da parte di Marlene. 

“Stai forse dicendo che stai pensando di mettere il tuo nome nel calice?” domanda sbigottito James. 

“E tu no?” ribatte quello. 

“In tutta onestà, non ci penso neanche. Sarà un avvenimento memorabile e tutto, ma preferisco essere uno spettatore, piuttosto che viverlo in prima persona.” 

“Io invece credo proprio che lo farò, ve l’immaginate la faccia dei miei genitori se scoprissero che partecipo a un simile evento? La sola possibilità che infangherei il buon nome di famiglia li manderebbe in crisi...” 

“Dimmi che non stai veramente pensando di partecipare per far imbestialire i tuoi genitori,” lo rimprovera Marlene. 

“No, ti giuro che non sono così squilibrato! Quello sarebbe solamente un incentivo ulteriore...” mormora Sirius, orientando lo sguardo sul volto preoccupato di Marlene, “è solo che credo di poter far bene e poi lo avete sentito Silente, no? I campioni scelti saranno tre e le prove saranno calmierate sulle nostre capacità e saranno molto meno rischiose che in passato. Sono convinto che saranno molto più attenti rispetto alle edizioni precedenti... l’unica cosa che mi frena un po’ dall’idea di propormi sono gli altri studenti prescelti, preferirei conoscerli...” 

La ragazza scuote la testa, imitata da Lily e Mary, “non contare su di me, Sirius!” 

“Non ti stavo chiedendo di seguirmi in questa avventura, Lenie, mi basta sapere di avere il tuo supporto.” 

“Quello ce l’hai incondizionatamente,” lo rassicura la bionda, stringendogli il braccio con affetto. 

“Io sto facendo un pensierino riguardo al mettere anche il mio nome nel calice, trovo che sarebbe un’ottima occasione per dimostrare il mio valore,” ribatte Lexie, attirando le occhiate delle sue amiche, “del resto se voglio essere ammessa all’Accademia Auror questa potrebbe rivelarsi un’ottima palestra.” 

“Credo che saresti una formidabile campionessa, Lex,” sussurra Fabian, infondendole una dose di coraggio supplementare. 

“Sono l’unica a ricordarsi di quante morti ci sono state negli anni?” si lamenta quindi Lily. 

“Certo che non sei l’unica,” la spalleggia Mary. 

“Però Lexie è sempre stata la più ardimentosa tra di noi, ammetto di non essere particolarmente sconvolta,” aggiunge Marlene, strizzando l’occhio all’amica. 

“Nemmeno io lo sono, a essere onesta, speravo solo che nessuno di noi se la sarebbe andata a cercare, proponendosi per questa sfida,” bofonchia Lily contrariata, “ma sono anche convinta che Hogwarts sarebbe fortunata ad annoverare voi due tra i suoi campioni.” 

“Immagino che sarebbe più inaspettata la mia eventuale scelta di inserire il mio nome nel calice...” commenta dopo una pausa Remus. 

“Non dirmi che pure tu hai riscoperto un improvviso desiderio di morte!” esclama James. 

“No, penso solo, come Sirius e Lexie, che sia un’occasione per mostrare le mie capacità...” 

“Ma perché dovete farlo in un modo così plateale?” chiede Peter, a mezza voce. 

“Credo che sarebbe fondamentale per il mio futuro,” risponde Remus. 

“Immagino di sì,” sospira Mary, stringendo più forte la mano del ragazzo. 

Gli amici si scambiano occhiate incerte, rimuginando sulle confessioni appena condivise, per poi ritrovare il sorriso. 

“Di certo voi tre sareste ben assortiti,” spezza il silenzio Gideon. 

“Il riflessivo, l’impulsivo e la pragmatica,” declama Lily. 

“Sembra il titolo di un libro,” sorride Marlene. 

“Siete pronti a sostenerci, quindi?” domanda Sirius. 

“Non dubitarne nemmeno per un secondo!” risponde svelto James. 

“Sarebbe stupendo se scegliessero noi tre come campioni,” s’entusiasma quindi Lexie. 

“Già immagino le facce dei Serpeverde nel caso...” borbotta Sirius, “anche se loro non sono particolarmente rinomati per il coraggio,” aggiunge dopo una pausa. 

“Cerchiamo di evitare di trasformare tutto in una sfida tra noi e loro,” lo prega Remus. 

“Certo, certo... scusate, sono il solito guastafeste.” 

“Non ti riconosceremmo se ti comportassi diversamente,” ridacchia Lexie. 

“Quindi è deciso?” s’informa Lily. 

I tre annuiscono. 

“Non vedo l’ora di fare il tifo per voi!” esclama Fabian. 

“Non siamo ancora stati scelti,” fa notare Remus. 

“Il calice sarebbe stolto a non farlo,” risponde Mary. 

 

 

Quando il calice di fuoco viene posizionato in Sala Grande, gli studenti di Beauxbatons e Durmstrang inseriscono i propri nominativi, senza nemmeno attendere la fine della cena, non mostrando la propria insicurezza, senza permettersi di vacillare. Sirius passa una notte insonne, nonostante non stia mettendo in dubbio la propria scelta, crede che l’opportunità sia troppo ghiotta per non sfruttarla, convinto che se il calice sceglierà loro tre sarà anche un modo per infondere loro il coraggio di cui avranno bisogno una volta finita la scuola. Odia il fatto che molti dei suoi amici saranno in pericolo una volta lontani da qui, ma più di tutto detesta che la sua famiglia, e quasi tutte quelle che ha frequentato durante l’infanzia, sono convinte che persone come Remus o Lily non meritino di praticare la magia. E forse essere scelto come campione sarà solo una goccia nel mare, ma in un momento come questo tutto serve — perfino le più piccole cose. 

Ora più che mai è giunto il momento di dimostrare tutto il proprio coraggio, oltre agli aspetti del proprio carattere che hanno spinto il vecchio cappello a piazzarlo tra i Grifondoro, piuttosto che tra le serpi.  

Il mattino successivo si sveglia prima dell’alba, non stupendosi di trovare Remus già alle prese con la cravatta della divisa, i due si preparano silenziosamente e raggiungono la Sala Comune, imbattendosi in Lexie che discende le scale del dormitorio femminile. 

“Non saremmo stati così sincronizzati nemmeno se ci fossimo organizzati,” ghigna Sirius. 

I tre sorridono nervosamente, poi più convinti. 

“Pronti ad andare?” domanda Lexie. 

“Puoi scommetterci,” mormora con convinzione Remus, mostrando la pergamena con scritto il proprio nome in bella grafia. 

Sirius e Lexie emulano l’amico, prima di avviarsi compatti verso l’oggetto che potrebbe modificare il corso delle loro vite. 

“Uniti siamo più forti,” ricorda Lexie, lasciando cadere il proprio nome tra le fiamme. 

“Siamo imbattibili,” concorda Sirius, imitandola e osservando il proprio nome svanire. 

“Ci completiamo a vicenda,” conclude Remus, mentre anche il suo nome viene inghiottito. 

 


 

 

Nota dell’autrice: 

Eccomi nuovamente qui, ormai sembra che io non riesca più a scrivere se non dei Malandrini e della loro epoca...

Sinceramente spero che il capitolo sia stato abbastanza chiaro, perché sono erosa dai dubbi, ma ci tenevo a partire da qui e mostrare i diversi motivi che guidano i miei tre protagonisti in una scelta simile, in unperiodo come quello che stanno vivendo. 

Grazie a coloro che leggeranno e seguiranno questa sfida stimolante. ♥ 

 

 

   
 
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