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Autore: Alex Ally    25/11/2022    1 recensioni
Dopo essere entrato in Prime Empire senza i suoi amici Jay inizia ad esplorare il gioco e fa la conoscenza di una donna che si definisce la maestra elementare del fulmine.
La mia risposta alla domanda su che fine ha fatto la madre biologica di Jay.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Jay, Nya
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo undici.

«Dov'è finito Unagami?» chiese Cole.
«Dove dovrebbe essere.» rispose Jay sorridendo agli amici, era cosi bello riavergli al suo fianco. «A casa.»
«Ci siamo persi molte cose, vero?» domando Kai confusso dalla risposta di Jay.
«Si e vi racconterò tutto, ma ora penso che sia meglio se anche noi andiamo a casa.» disse Jay continuando a guaradarsi attorno come se fosse alla ricerca di qualcosa.
Nya notò come sembrasse inquietto, ma non riusciva a capirne il motivo forse a lei e agli altri mancavano dei pezzi della storia, ma Jay era riuscito a sconfiggere Unagami e tutti i giocatori trasformati in cubi erano stati liberati eppure negli occhi del suo ragazzo c'era una strana ombra di delusione. Decise che avrebbe parlato con lui una volta al monastero adesso era semplicemente felice di poter riabbracciare tutti quanti, ma sarebbe passato un bel po' di tempo prima che Nya decidesse di giocare di nuovo ad un videogame... esclusso quello del ballo alla sala giochi ovviamente.

Niente, non riusciva ad accedere alla memoria interna di ciò che rimaneva di Prime Empire... lui era bravo ad inventare, am non era un hacker.
Sospiro eppure anche Unagami gliel'aveva confermato: i dati cancellati venivano eliminati in maniera permanente nemmeno lui poteva riportargli indietro. Gli aveva fatto le sue condoglienze e detto che se avesse potutto fare qualcossa l'avrebbe fatto per ripagarlo di ciò che aveva fatto per lui, ma Jay sapeva che se nemmeno quando era solo un A.I. avrebbe potutto aiutarlo di certo non avrebbe potuto adesso.
Libby non c'era più e lui si sentiva cosi male sia per averla perso dopo averla appena conosicutta e anche perchè le aveva mentito.
«Jay tutto bene?» chiese Nya bussando alla porta della sua camera. «Se c'è qualcosa che non va puoi dirmello.»
Jay apri la porta alla ragazza facendola entrare nella stanza, aveva vermanete bisogno di dire a qualcuno ciò che gli era successo e Nya era la persona giusta, sia perchè era l'unica che sapeva la verità sulle sue origini sia perchè... bè perchè l'amava, c'era per caso un motivo migliore?
I due si sedettero sul letto di Jay e quest'ultimo racconto tutto ciò che gli era successo prima dell'arrivo degli altri, dall'incontro con Libby a quando era stato costretto a dirle addio.
Alla fine della storia Nya l'abbraccio forte per consolarlo, molti di loro avevano ritrovato un genitore scomparso, ma nessuno l'aveva perso subito dopo.
«Pensi che abbia fatto la scelta giusta?» chiese Jay. «Non dirle niente, farle credere di essere cresciutto a casa... avrei dovuto dirle dei miei genitori?»
Questo dubbio lo stava attanagliando da tempo, era stato giusto mentire a Libby? Farle abbandonare questo mondo ignara della verità? Certo era qualcosa che la rendeva felice, ma non si meritava di conoscere la vera storia di suo figlio?
«Penso che non ci sia una risposta adeguatta a questa domanda.» rispose Nya.
«Già.» disse Jay passandosi una mano sul viso stanco e affranto, era riuscito a superare tutto questo nel gioco prima dell'arrivo degli altri e ci era riuscito da solo, ma ora che era fuori e la conferma di non poter più vedere o conoscere ulteriormente Libby era diventata qualcosa che non poteva più negare penso che era bello avere Nya al suo fianco.
«Speravo che... non sempre le speranze vengono esaudite, vero?» disse Jay con voce che tremava.
«Cosa pensi di fare adesso?» chiese Nya strigendogli le mani.
«Penso... penso che sia ora che inizii a prettendere le risposte che so già.» rispose Jay dopo un attimo di silenzio.

Ed e Edna erano sempre felici quando il figlio veniva a trovargli sopratutto quando si portava dietro Nya, ma stavolta entrambi poteva dire che c'era qualcosa che non andava in Jay. Sembrava cupo e nervosso quasi inquietto e ciò preoccupava molto la coppia che aveva paura che fosse capitato qualcosa al figlio.
Jay e Nya si scambiarono un'occhiatta e dopo un respiro profondo il ragazzo parlo.
«Mamma, papà io... di recente ho fatto alcune ricerche su... su i miei poteri ed ecco... si, insomma... per caso... non è che sono stato come dire... adotatto?» chiese Jay.
Ovviamente lui sapeva già la risposta, ma faceva ancora male vedere l'espressione di sorpressa e dolore sul volto dei suoi genitori. Edna si allontano in silenzio per poi tornare con una busta e una chiave.
Jay le riconobbe, la verità era stata nuovamente svellata.
Senti i suoi dirgli come l'hanno trovato e allevato, usando le stesse identiche parole dell'ultima volte eppure per quanto sia preparato, per quanto sapesse tutto questo da anni sentirle di nuovo lo fa sentire come la priva volta.
Disorientato, sorpresso e triste
«Ma sappi questo figliolo.» inizia Ed. «Anche se non abbiamo lo stesso sangue tu sei e resterai sempre la nostra migliore invenzione.»
«Lo so e so anche che i miei genitori biologici sarebbe felici di sapere che sono stato cresciutto da due genitori meravigliosi come voi.» disse Jay sorridendo e sa che è vero.

Dopo ave affrontato l'argomento con i suoi Jay era andato a parlare anche con il maestro Wu come sospettava anche lui era a conoscenza della sua situazione, ma pensando che non fossero affarri suoi dirgli che era stato adottato era rimasto zitto.
Gli aveva anche detto che Libby era sempre stata brava a far perdere le sue traccie, ma mai si sarebbe immaginato che avrebbe rinnunciato spontaneamente a lui perciò la sua mente era volata agli scennari peggiori che dopo varie ricerche erano stati confermati. Aveva trovato la descrizione di una donna identica a Libby rimasta ferita gravemente durante una rapina, Jay a quel punto aveva chiesto dopo sarebbe potutto andare per “trovarla” e Wu gli diede l'indirizzo del cimitero di Ninjago City.
Il tempo passo e dopo che i ninja furono tornati da Shintaro fu nuovamente il periodo del Giorno di chi non c'è più e quest'anno Jay sapeva per chi accendere le sue lanterne.
Aveva ignorato ciò per anni, ma adesso con accanto i suoi genitori accesse una lanterna per Libby e un'altra per Cliff Gordon. Forse non avrebbe mai saputo tutta la verità dietro al motivo per cui era finito davanti alla discarica, ma non gli importava più.
Aveva una famiglia, i suoi genitori, i suoi amici, Nya e adesso anche i ricordi di Libby non aveva bisogno di sapere altro.
Mentre vedeva le lanterne salire in cielo fu assolutamente certo di una cosa in questo momento Libby lo stava guardando dal regno dei defunti e sorrideva finalmente felice e in pace.
  
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