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Autore: ShawnSpenstar    26/11/2022    0 recensioni
Un nuovo campionato mondiale di Battle Spirits alle porte, il primo anno di liceo, strani eventi che accadono all'interno del piccolo mondo della sua cittadina, una sorellina da proteggere, una situazione familiare non più perfetta; tutto nella vita di Hajime Hinobori, studente e duellante di quindici anni sta cambiando. Inseguendo il sogno di diventare campione mondiale, si imbarcherà con gli amici di una vita in una grande avventura che forse potrà farne ben più che un duellante migliore.
Pronti per una nuova storia nel mondo di BS, tra sport, avventura e momenti di grande demenzialità?
Varco apriti, energia!
Genere: Avventura, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Chiedimi se sono felice
 
 
 
Alle ore 17 e 30 in punto, finalmente il quadro delle finali del torneo regionale del blocco rosso fu completo.
Con un bel duello di nove turni, infatti, Kobushi Nigiri riuscì finalmente a liberarsi del suo avversario, qualificandosi così per la sua prima grande finale ove avrebbe dovuto fronteggiare il presidente Manabu Ohizumi. Con un orecchio ancora rivolto a Galaxy e ai suoi annunci, il possente membro del team Tegamaru lanciò un’occhiata di sfida al ragazzo biondo; sarebbe stata dura e questo lo sapeva, ma ce l’avrebbe messa tutta per onorare con la vittoria il suo leader.
 
“OOOOKKAAAYYYY!!!” esultò Galaxy eccessivo come al solito “è arrivato finalmente il momento per la città di Kadode di assistere alle tre finali del torneo regionale di qualificazione per la Hero Championship”
 
“Tanti i grandi duellanti che si sono distinti in questo campionato” gli fece eco Mika “ma alla fine ad emergere sono stati molti volti già piuttosto noti”
 
“Esatto, infatti la finale del blocco A sarà tra Kimari Tatsumi e Chihiro Kusakabe” proseguì ancora il biondo ed estroso commentatore “per il blocco C si affronteranno Kobushi Nigiri e Manabu Ohizumi mentre dal blocco B viene l’unica novità: Hajime Hinobori, che per la verità non è apparso fino ad ora in gran forma, si scontrerà contro la più giovane Kiyoko Yukimura, un’esordiente a questi livelli”
 
In sala c’era grande fermento per ognuno degli incontri citati, un po’ perché due di essi opponevano avversari considerati in grado di condurre duelli equilibrati e affascinanti, soprattutto quello tra le due ragazze, e un po’ perché l’avversario sconfitto da quella Kiyoko era Hayato, il ragazzo che aveva battuto Hajime durante il gunslinger, e nel locale iniziava a serpeggiare la voce che il vicecampione del mondo potesse essere eliminato.
Tutte queste cose Hinobori le aveva sentite e anche per quello da mezz’ora stava facendo ogni gesto scaramantico di cui fosse a conoscenza.
 
Si guardò intorno per cercare di cogliere l’umore e le sensazioni dei suoi amici e colleghi a pochi minuti dal grande evento: Kimari era con Shizuku (improvvisamente ricomparsa dopo una lunga assenza) e stava ridendo di qualcosa che la sua amica le aveva detto, era tanto rilassata da non avere nemmeno estratto il mazzo; Kobushi e Chihiro erano seduti ad un tavolo in compagnia di Kawashima e di un vistoso rotolo di carta di dimensioni gigantesche che doveva contenere qualcosa di… particolare visto che la ragazza era rossa come un peperone mentre il robusto compagno stava rischiando di ribaltare la sedia (e se stesso) dalle risate; infine c’era il serioso Manabu, l’unico impegnato nell’allenamento, che stava simulando alcune mani di duello con la collaborazione del fratello minore e di Kouta.
 
Nessuno di loro sembrava essere anche solo minimamente teso e, se lo erano, lo stavano nascondendo molto bene, di certo molto meglio di lui.
 
-Quasi quasi preferirei essere in classe-
 
E per quanto fosse assurdo che, in quel preciso momento, un pensiero simile fosse sovvenuto ad un fanatico del gioco come il ragazzo con la fascetta egli non poté fare altro che constatare quanto fosse vero: forse era la tensione, forse gli sguardi sicuri degli altri, forse gli eventi di quella folle mezza annata o forse tutte queste cose, ed altre, insieme ma Hajime sentiva di non essere più quello di sempre; tremava, si, ma non dalla voglia di trovarsi al club per sfidare e battere i migliori.
 
Un comune pensiero recita che a volte “il silenzio vale molto più di mille parole”… beh, se quella era una di quelle volte allora il duellante rosso era impegnato da tempo nella narrazione di un poema epico di cui peraltro lui stesso, pur essendone l’autore, non ricordava più il proemio e sentiva di non conoscere il finale.
In fin dei conti trovava quasi conforto nell’immaginare di trovarsi immerso nel singolo istante della storia di un altro perché altrimenti avrebbe passato ogni secondo a pensare che quella non fosse la sua vita; non poteva essere lui il ragazzo roso dai dubbi che in quel momento avrebbe preferito sparire piuttosto che salire sul palco ed entrare nel ring, Hajime Hinobori non era questo.
 
-Vada come deve andare- concluse prima di raggiungere Galaxy e Mika sul palco accompagnato dagli altri cinque finalisti
 
“I tre duelli inizieranno in contemporanea su tre sistemi differenti” spiegò la padrona di casa muovendo le mani come se stesse dirigendo il traffico “per cui chiedo cortesemente al nostro pubblico di incolonnarsi dietro la coppia di finalisti di cui si desidera seguire l’incontro”
 
Fu la prima volta che una delle novità proposte dall’organizzazione non incontrò esattamente il favore popolare e, anzi, si sentirono financo dei fischi giungere dalla pletora di appassionati; per fortuna Galaxy intervenne tempestivamente in aiuto della collega.
 
“State calmi ragazzi, da ogni arena saranno visibili grazie a dei display virtuali anche gli altri due duelli di finale” chiarì “in più, se un duello dovesse concludersi prima degli altri, sarà concesso a spettatori e concorrenti di prendere posto tra gli spalti degli altri scontri; tutto chiaro?”
 
Ricevette in risposta un entusiastico “Si” corale e ritornò a concentrarsi sui protagonisti di quell’evento.
 
“Allora ragazzi, siete pronti?” domandò ricevendo un cenno d’assenso collettivo in risposta “e sia, avanti!”
 
Le tre coppie andarono a posizionarsi davanti al rispettivo computer ed enunciarono la password d’accesso alla realtà virtuale, la porta splendente si aprì e finalmente si poté dare inizio allo spettacolo.
 
Con grande sorpresa di tutti, il duello più breve si rivelò essere proprio quello di Hajime che, aiutato certamente dall’avere il mazzo al gran completo, dispose della sua avversaria in quattro fulminei turni (sette in totale) per quello che fu senza ombra di dubbio il suo miglior scontro da parecchi mesi a quella parte; ciò che stava accadendo era veramente incomprensibile, a lui prima che a chiunque d’altro: a volte la sua mente era vuota, non riusciva a leggere strategie ne a formularne mentre in altri casi si sentiva quello dei tempi migliori.
Il ragazzo con la fascetta non volle lasciare a quei pensieri neanche il tempo di prendere corpo, si fiondò fuori dal terreno di gioco, raggiunse Kouta, che era stato spettatore del suo duello, e insieme a lui si fece strada verso la postazione di Kataru, sugli spalti del duello di suo fratello giunto al quinto turno contro Kobushi; il rossiccio gli accolse con un saluto e con un breve resoconto degli eventi più interessanti (peraltro scarsini e quasi tutti timbrati dall’uomo del team Tegamaru).
 
“Al primo turno ha usato molto intelligentemente l’effetto all’evocazione di Pistolibellula per velocizzare il ricambio delle carte” raccontò il timido ragazzo “il fratellone aveva giocato solo lo spirit Fido Golem per cui con quell’effetto Kobushi ha potuto pescare quattro carte, recuperandone di fatto due visto che oltre ai due spirit ha posizionato un burst”
 
“Ma perché Pistolibellula è affaticato?” domandò Kouta “non ha senso farlo attaccare, non ha simbolo”
 
“Kobushi ha usato proprio all’ultimo turno la magia Aura d’Insetto che permette di guadagnare un nucleo nella riserva per ogni attacco di uno spirit dei generi “Insetto Corazzato”, “Parassita” e “Gusciomo” e, siccome Pistolibellula è di uno di questi generi, l’ha giustamente mandato all’attacco assieme al suo altro spirit Scudinsetto
 
“E Manabu non ha bloccato?” osservò Hajime
 
“Immagino abbia pensato che non fosse il caso” ipotizzò l’Ohizumi minore “sai, con l’effetto Alta Velocità in agguato non si può mai sapere”
 
“Vero” sentenziò il ragazzo con la fascetta “chissà come risponderà ora il presidente”
 
 
TURNO 5
 
 
“È il mio momento” esordì il castano “evoco un secondo Fido Golem a livello 1”
 
Il simbolo azzurro si spezzò liberando un altro cane meccanico accanto a quello già schierato.
 
“E ora che il cielo si tinga d’azzurro per dare il benvenuto alla sacra bestia dalle quattro teste!” esclamò ancora “evoco Shtrodom Idra di Zaffiro, pago il suo costo con uno dei due Fido Golem
 
Uno dei due cani si dissolse nella nebbia azzurra da cui emerse invece un gigantesco gioiello blu immediatamente colpito da quattro impronte simili a morsi fino a spezzarlo in due metà; il fumo si addensò e da esso spuntarono prima due ali, poi le quattro teste e infine tutto il corpo della bestia azzurra.
 
“È stato bravissimo” commentò Hajime “ha sfruttato il doppio simbolo del suo nexus Intrepida Città sulla Nave per massimizzare la riduzione di costo”
 
“Esatto!” esultò Kataru
 
Completamente preso dal momento, Manabu proseguì le sue azioni come un fiume in piena; inclinò immediatamente la carta appena appoggiata lanciando all’attacco l’idra che, prima di caricare, agitò le ali creando una violenta tempesta che sferzò il mazzo avversario eliminandone la prima carta.
 
“Ne rispondo con la vita” dichiarò Nigiri
 
Shtrodom ha doppio simbolo per cui le vite distrutte sono ben due!”
 
Come specificato la bestia addentò la barriera con due delle sue quattro teste causando una violenta doppia esplosione tanto nello scudo quanto sulla divisa del robusto ragazzo; il presidente sorrise nell’osservare il suo guerriero riprendere posto nelle schiere di competenza ma poi non insistette, passando piuttosto la mano.
 
 
TURNO 6
 
 
“Fase iniziale: nuclei, acquisizione e recupero” aprì spedito il corpulento duellante “ci siamo! Elevo il mio nexus Ponte Verde di Gojo a livello 2 ed evoco Ruri Ali Fiorite al medesimo livello”
 
La spettacolare architettura dai motivi floreali risplendette rilasciando nell’aria un delizioso profumo che si fece ancora più ricco nel momento in cui ad essa si aggiunsero anche i fiori delle ali del passero azzurro.
 
“Fase d’attacco: attacco con Scudinsetto
 
“Ne rispondo con la vita” replicò immediatamente il presidente rinsaldando la presa per reggere l’urto del colpo
 
L’attacco si concluse e Nigiri cedette la mano all’avversario; molti sugli spalti mormorarono a quella mossa specie perché sprecava l’effetto principale del nexus Ponte Verde di Gojo ma Hajime invece si sentiva di concordare: non era il caso di aprirsi troppo, soprattutto visto che dall’altra parte c’era uno spirit con doppio simbolo.
 
 
TURNO 7
 
 
Il quarto turno personale di Manabu si aprì con il posizionamento di una carta burst che pareggiò quella del suo avversario e con l’attivazione di un nexus Colosseo dell’Astro della Velocità a livello 2 che andò ad affiancarsi alla maestosa città isola già presente dietro alla postazione del castano, infine evocò un’altra maestosa (e mostruosa) creatura degli abissi cioé lo spirit Sea-Serpendar Mostro Stellare.
 
“Attivo l’effetto “quando evocato” di Sea-Serpendar: distruggo uno spirit avversario di costo 4 o meno… in questo caso scelgo Ruri Ali Fiorite
 
“Accetto il colpo e rispondo!” esclamò Kobushi osservando il suo guerriero saltare in aria “la distruzione di un mio spirit attiva l’effetto burst di Tarzania il Grande che mi consente di evocarlo a costo zero”
 
Il volatile appena esploso venne sostituito nello schieramento da un feroce leopardo bipede con vari smeraldi incastonati sul dorso delle mani e all’altezza dei gomiti; il suo padrone spostò su di esso tutti i nuclei liberi che aveva elevandolo a livello 2 e poi osservò lo schieramento avversario tenendo sempre d’occhio le proprie carte: al momento non era in una buona situazione ma poteva farcela, doveva solo resistere a quel turno.
 
“Fase d’attacco” annunciò dalla parte opposta del ring il presidente “attacco con Shtrodom! Utilizzo ovviamente il suo effetto Sgretola grazie a cui posso eliminare la prima carta del tuo mazzo”
 
L’onda d’urto delle ali lanciò negli scarti la testa del mazzo come ordinato e così l’idra poté finalmente partire all’attacco, con una ferocia che testimoniava a pieno la sua voglia di combattere; il suo bersaglio tuttavia non si scompose troppo e inclinò la carta che aveva appena appoggiato sul tabellone, per quanto potesse dispiacergli di perderlo subito era l’unica mossa sensata.
 
“Azione lampo: utilizzo la magia Conflitto Definitivo su Scudinsetto!” rincarò l’uomo di Tegamaru mentre osservava il suo Tarzania e Shtrodom annientarsi a vicenda “grazie a tale magia, lo spirit potrà bloccare un attacco anche se in affaticamento”
 
Ecco, dalla sua reazione, un ringhio sommesso, fu immediatamente chiaro che questa fosse una mossa che Manabu non si aspettava e che avrebbe preferito non dover fronteggiare.
 
“Attaccherà ancora” affermò a sorpresa una voce femminile facendo venire un colpo al trio di spettatori “ma questo è un imprevisto davvero fastidioso; senza di esso avrebbe forse potuto chiudere anche in questo turno”
 
“Naoko?! Quando sei arrivata?” domandò Hajime sorpreso
 
“Sono sempre stata qua” rispose ella “ecco guarda, proprio come ti dicevo”
 
Il ragazzo con la fascetta segui la traiettoria tracciata dall’indice della ragazza e vide Manabu lanciare all’assalto il suo secondo spirit dotato di effetto Sgretola (ovvero Fido Golem), arrivando a colpire una vita avversaria, per poi passare la mano.
 
“Wow, sei eccezionale a leggere le strategie Naoko” commentò il minore entusiasta come poche volte in tempi recenti “sei proprio sicura di non voler diventare duellante?”
 
“Non reggo la tensione” ammise lei con sincerità “e poi ho già un sogno”
 
“Davvero? E quale?”
 
La studentessa sorrise dolcemente.
 
“Te lo dirò… un’altra volta, ora godiamoci il duello”
 
 
TURNO 8
 
 
“Preparati Manabu, perché questo sarà il turno decisivo” annunciò Nigiri “elevo Scudinsetto a livello 2”
 
Il bagliore di luce che scaturì dall’insetto distolse per qualche secondo l’attenzione del pubblico dagli strani fasci verdi che stavano soffiando da dietro la postazione del membro del team Tegamaru ma né Hajime né Naoko ci cascarono.
 
“Evoco il re dalle variopinte ali che sfreccia nei cieli azzurri, Yoshitsune Eroe del Vento a livello 3, e lo unisco immediatamente a Pistolibellula producendo il brave!”
 
La sequela annunciata travolse il terreno di gioco scatenando nel pubblico un vero tourbillon di emozioni.
Il gigantesco insetto dalle possenti chele sconquassò la terra con il violento vento generato dalle sue ali e rimase lì a mezz’aria ad osservare quasi con superbia il resto delle schiere; immediatamente, l’altro spirit, il piccolo insetto artigliere, spiccò il volo e si scompose lasciando di se solo canna e grilletto (il suo corpo da libellula) che si connessero ad uno degli artigli della bestia.
 
“Somiglia molto a Aquila Sceriffo, questo brave spirit” commentò Kouta acuto
 
“Vero” confermò Naoko
 
“Fase d’attacco: Scudinsetto, brave spirit, attaccate!”
 
I due si lanciarono all’attacco con furore e aggredirono la barriera del presidente spezzandola; essendo senza simbolo Kobushi sapeva che l’apporto portato dal brave sul brave spirit in quell’offensiva era nullo ma non gli importava, era nel prossimo turno che sarebbe servito il suo effetto.
 
“Concludo qui il turno”
 
 
TURNO 9
 
 
“Fase iniziale” esordì il biondiccio passando poi alle operazioni obbligatorie “fase dei nuclei, fase di acquisizione e…”
 
“Ti fermo subito, Ohizumi” si inserì Nigiri “attivo l’effetto di Pistolibellula quando si trova fuso in brave: ogni volta che l’avversario pesca una carta, il brave spirit va in recupero”
 
Manabu bypasso quell’intrusione con grande nonchalance e proseguì nel suo turno abbassando il livello del suo nexus Colosseo dell’Astro della Velocità e selezionando dalla sua mano la carta a destra.
 
-Ladies and gentlemen, it’s showtime- pensò sorridendo “sei pronto Kobushi? Evoco il titano che brilla sotto le stelle della bilancia, il gigante che abbatte il mazzo avversario, il mitologico Golem Libra Bilancia Suprema a livello 3!”
 
Lo zaffiro blu si spezzò in due metà esatte lasciando sprigionare una dirompente energia che salì verso il cielo a comporre le stelle della costellazione della bilancia; formata la figura poi i fasci dorati ricaddero sulla terra sconquassandola e permettendo al pietroso gigante bardato di blu e d’oro di sorgere e stagliarsi con maestosità.
 
“Fase d’attacco: vai Golem Libra! Attacca!!” urlò Ohizumi con una foga che pochissimi avevano visto in lui prima d’ora
 
“Blocco col brave spirit” replicò l’altro “azione lampo: utilizzo l’effetto Alta Velocita per evocare dalla mia mano Megamosca
 
La gemma smeraldina piombò in volo all’interno dell’anello di cemento e si spezzò liberando l’insetto metallizzato che poté così andare a disporsi accanto all’esausto Scudinsetto.
 
“Attivo l’effetto all’evocazione di Megamosca grazie al quale posso aggiungere 1000 PB ad ogni mio spirit” proseguì Nigiri con convinzione “così facendo il brave spirit raggiunge i 13000 PB e supera Golem Libra
 
“Sbagliato” ribatté il presidente
 
“Cosa?!”
 
“Grazie all’effetto del nexus Impavida Città sulla Nave ogni aumento di punti battaglia dato dai brave è da considerare pari a zero, il che abbassa a 11000 i punti battaglia del brave spirit” spiegò il biondiccio “comunque ti devo ringraziare poiché, grazie alla tua mossa, posso attivare il burst!”
 
La carta coperta saltò in aria e ricadde capovolta sul terreno di gioco svelando la sua identità: la magia Sferzata della Rondine.
 
“Non posso sfruttare il suo effetto burst ma posso usare la sua azione lampo” continuò Ohizumi “pago il costo eliminando Fido Golem e distruggo il brave fuso su un brave spirit, in questo caso Pistolibellula
 
Il gigante di pietra indietreggiò dallo scontro e prese a far roteare furiosamente la sua lancia per scatenare da essa un violento taglio azzurro a forma di rondine che centrò in pieno la zampa armata del composito spirit avversario cancellando la pistola.
Nigiri imprecò con rabbia prevedendo l’imminente distruzione del suo spirit chiave ma, essendo ancora più che ben piazzato, non parve disperarsi più di tanto, solo avrebbe voluto sapere per quale motivo l’automa del presidente non sembrava voler smettere di far vorticare la sua arma.
 
“Risolto il primo effetto” spiegò Manabu “posso distruggere un secondo spirit di costo 3 o meno… addio Megamosca!”
 
Una seconda sferzata centro in pieno insetto di ferro tranciandolo netto in due e, quasi nello stesso istante, il grande e maestoso insetto alato venne trafitto in pieno dalla stessa lancia esplodendo in mille pezzi; Kobushi non riusciva a crederci, aveva perso.
 
“Attacco con Sea-Serpendar Mostro Stellare” dichiarò il presidente “attivo il suo effetto Fiero Assalto: affatico il nexus Colosseo dell’Astro della Velocità e recupero il mio spirit”
 
“Rispondo con la vita ad entrambi gli attacchi” sussurrò Nigiri ormai rassegnato “complimenti Manabu, è stato davvero un bel duello”
 
“Anche per me” rispose l’altro osservando l’ultima barriera blu spezzarsi
 
Il duello si concluse così ma lo spettacolo in quel giorno di novembre sembrava essere destinato a non finire mai perché, sin dall’istante in cui il secondo duello fu dichiarato concluso, giunsero alle orecchie di spettatori e duellanti le grida esultanti e gli applausi provenienti dalla terza arena; completamente in balia dell’adrenalina, i ragazzi del club del liceo si fiondarono sugli spalti dell’ultima battaglia, ove con loro grande sorpresa trovarono Shizuku, per venire immediatamente catturati dalla situazione all’interno dell’anello: era in corso l’ottavo turno e Chihiro aveva doveva aver appena attivato una magia Aura Cristallina perché la sua riserva traboccava di nuclei.
 
“Esattamente” confermò Shizuku “è incredibile, come facevi a saperlo?”
 
“Intuito di duellante” rispose quello “ora vediamo come continua”
 
Continuò con l’evocazione di uno spirit brave rosso chiamato Lagian che venne immediatamente sfruttato per formare, con Saga Prima Bibliotecaria, un primo brave spirit la cui funzione doveva essere di fare da deterrente ad eventuali offensive dell’avversaria, essendo Chihiro in svantaggio di vite; concluse la fase principale collocando un burst e sfruttando il nucleo recuperato dal brave per elevare ancora a livello 2 una delle due Lofn e poi passò ad attaccare proprio con lo spirit appena potenziato che, ovviamente, andò a schiantarsi contro la daga nera del Guerriero Mascherato dell’avversaria.
 
“Attivo l’effetto di Lofn al mome…”
 
“Eh no, Chihiro” si inserì la sua avversaria “non puoi farlo”
 
“Esatto” proseguì Galaxy “l’effetto di Lofn infatti può essere attivato solo nel caso sul terreno di gioco di chi l’ha attivato ci siano solo spirit bianchi; normalmente i brave sono esclusi da questo conteggio ma il fatto che Lagian abbia un simbolo rosso rende Saga temporaneamente uno spirit bicolore”
 
Sbuffando, la nobile di ghiaccio si rassegnò a riporre negli scarti il suo spirit e a passare il turno, non era andata proprio come sperava ma era ancora in buona posizione e soprattutto aveva un’ottima scorta di gemme celesti a cui attingere nel suo futuro turno… o così credeva.
 
 
TURNO 9
 
 
“Come sempre, in fase iniziale, si attiva l’effetto del mio nexus Castello del Pentacolo che sposta i nuclei avversari dalla riserva agli scarti; quindi fase principale” esordì la duellante viola “utilizzo la magia Girotondo Sanguinario grazie alla quale costringo la mia avversaria ad eliminare dal suo terreno di gioco i suoi nuclei fino ad arrivare in pari con i miei”
 
“Il confronto è di sedici nuclei contro nove” precisò istantaneamente Galaxy “credo che Chihiro non perda alcuno spirit ma dovrà rinunciare a ben sette nuclei”
 
La Kusakabe ringhiò e sbatté con violenza il pugno sul tabellone metallico ma non poté impedire che i fasci neri scaturiti dalla postazione avversaria si facessero affilati come punte di spada e trafiggessero il suddetto numero di nuclei, sbriciolandoli.
Dalla parte opposta, Kimari seguitò nelle sue preparazioni bellicose evocando prima un secondo Kudagitsunen e poi Ginevra Regina Oscura pagando attraverso Guerriero Mascherato il suo costo; il piano era piuttosto chiaro anche Chihiro, accumulare spirit dei due colori per sfruttare al meglio la riduzione di costo su Geraldy, ma ella non poteva fare nulla per impedirlo: il bianco non era un colore noto per gli effetti distruttivi e Ginevra e Ethelfelda non erano spirit così facili di cui disporre, specie se elevati di livello.
 
“Concludo il turno” terminò l’ex aspirante tiranna “a te la mano”
 
 
TURNO 10
 
 
“Fase iniziale: nuclei, acquisizione e recupero” pronunciò la maggiore, un po’ sconsolata nel vedere nella sua riserva molti meno nuclei di quanti sperasse “vabbè, mi rifaccio subito… fase principale: attivo la magia Rigenerazione Nuclei, aggiungo un nucleo alle mie vite e un nucleo su Lofn che si eleva a livello 2”
 
La dama dalla veste cupa si eresse con fierezza risplendendo di luce propria e puntò il suo sguardo sulla grande barricata avversaria, quasi sapesse cosa la attendeva; nel momento in cui la sua padrona inclinò la carta, il suo volo fu leggero come quello di una farfalla, tagliò al centro l’armata avversaria e raggiunse la barriera della duellante viola, colpendola con i candelabri a frusta che ornavano il suo manto.
 
“Il danno alle mie vite attiva il burst!” esclamò lei “magia Artigli Affilati: pesco due carte dal mazzo come da effetto burst ma rinuncio ad attivare l’effetto in azione lampo”
 
“E io rinuncio a proseguire il turno” le fece eco l’altra “forza, tocca a te”
 
 
TURNO 11
 
 
“Pronta a ballare? Elevo Ethelfelda a livello 2” annunciò la castana dopo aver risolto le fasi obbligatorie “ed ora, pagando il suo costo tramite Alisauro, evoco colei che è divisa tra i due mondi, la fata-strega gialla dai poteri viola: Geraldy Suprema Principessa Magica!!”
 
Il topazio levigato si spezzò e una nube bicolore equamente divisa tra viola e giallo ascese verso il cielo creando lassù una specie di variopinto globo; quando poi le due anime si furono ben amalgamate, quel cumulo ormai molto più denso venne perforato da un bordone scarlatto che, muovendosi, tagliò tutta la superficie rivelando così la donna in abiti neri e dorati e il sorriso sadico.
 
“Posiziono un burst e passo alla fase d’attacco” continuò ancora la ragazza “vai Geraldy!”
 
“Ne rispondo con la vita” replicò la nobile, assorbendo con classe il la scarica di stelle rilasciata dal bastone della sua pari sangue “la perdita di una delle mie vite attiva il burst!”
 
La carta coperta saltò in aria e ricadde sul freddo metallo rivelandosi a tutti; era lei, ovviamente.
 
“Evoco a costo zero la divina ragazza dal cuore puro come il cristallo, la comandante ispirata dalla luce: Jeanne D’Arc Santa dei Ghiacci
 
Una luce quasi paradisiaca discese dal cielo sopra al terreno di gioco, investendo completamente il simbolo bianco, sciogliendolo lentamente come un iceberg e liberando da esso una meravigliosa energia da cui emerse la dama cristallina a cavallo del suo fedele destriero, brillante sotto il sole dell’arena.
 
 
TURNO 12
 
 
L’apparizione della pulzella di diamante convinse la duellante viola a passare, senza ulteriori azzardi, la mano ad una Chihiro che praticamente stava saltellando dall’eccitazione per il turno corrente.
 
“Per prima cosa separo il mio brave spirit per formarne uno nuovo tra Jeanne D’Arc e Lagian
 
Il corpo di quella strana specie di grifone meccanico svanì lasciando di se solo le due ali, il cranio e la coda seghettata; le prime tre andarono a disporsi sul cavallo, rispettivamente sul suo addome e sulla testa, trasformandolo in una sorta di pegaso con elmo mentre la corda volò nella mano della ragazza, andando a fare coppia con la sua spada più classica; la ragazza roteò le armi in aria con maestria e le puntò in direzione della postazione avversaria.
 
“Tranquilla Jeanne D’Arc, avrai modo di sfoggiare il tuo valore” la rincuorò la sua padrona “ma prima elevo Mani Lady Automa a livello 2, attivo il nexus Eterno Palazzo Ghiacciato e per finire colloco un burst”
 
Fedele al suo titolo di regina dei ghiacci, la giovane erede dei Kusakabe travolse il terreno di gioco come una slavina, lasciandolo arricchito di una carta coperta, una dama alata raggiante e un arzigogolato e meraviglioso palazzo di ghiaccio alle spalle di lei.
 
“Fase d’attacco: attacco con Lofn e Mani; attivo l’effetto “quando attacca” di Mani e recupero un nucleo dagli scarti alla riserva”
 
“Rispondo ad entrambi gli attacchi con la vita”
 
La barriera bianca si sbriciolò per due volte in pochi secondi spostando le due gemme azzurre dalle vite alla riserva; lo sguardo di Kimari si puntò proprio su quello scomparto dove ora brillavano le sue due ultime vite, sufficienti per sopravvivere a quel turno ma chissà per quanti altri. Doveva agire adesso.
 
“Con il danno alle mie vite attivo il mio burst!” esultò “ancora una volta, Artigli Affilati: pesco due carte dal mazzo ma rinuncio all’azione lampo”
 
“Nessuna paura, attacco col brave spirit!” si scatenò Chihiro inclinando le due carte sovrapposte “attivo l’effetto Risveglio di Lagian quando si trova fuso in brave: sposto i nuclei in più da tutti i miei spirit su Jeanne D’Arc elevandola a livello 3”
 
“Blocca Ethelfelda” sibilò l’altra con un sorriso grintoso “azione lampo! Utilizzo la magia Danza Macabra: scarto tutte e cinque le carte che ho in mano e sposto altrettanti nuclei dagli spirit avversari alla riserva; Lofn, Mani, Hlin e Saga finiscono tutte negli scarti!”
 
Chihiro osservò la scena praticamente impietrita; la vista del suo brave spirit che straziava senza fatica il corpo della vampira a suon di fendenti non poteva cancellare il fatto che il suo schieramento difensivo era stato completamente annichilito e che, se anche fosse riuscita a sopravvivere al turno seguente, ricostruire una strategia sarebbe stata una vera impresa.
Stava quasi per passare la mano quando, in extremis, le tornò alla mente l’effetto del nexus della sua avversaria e decise di anticipare la sua mossa utilizzando, in azione lampo, la magia Codice di Riavvio, non la mossa più logica o più corretta da fare ma l’unica che sentiva di poter fare; fino a che la fiamma non fosse morta, lei avrebbe continuato a proteggerla.
 
 
TURNO 13
 
 
Dall’altro lato del ring di cemento e pietra il clima era praticamente l’opposto, Kimari era eretta, impettita e sprizzava un senso di imminente trionfo da ogni poro, talmente convinta dei suoi mezzi da non ricordarsi (quasi) nemmeno di attivare l’effetto del suo nexus.
Non che facesse chissà quale differenza in questo caso visto che nella riserva di Chihiro non c’era lo straccio di un nucleo.
 
“Elevo Geraldy a livello 3!” esclamò “e attacco con i due Kudagitsunen
 
I due spiritelli volpe si lanciarono timidamente all’offensiva, quasi impauriti dalla presenza nell’altra metà del ring del brave spirit armato e pronto a colpirli, ma quello non si mosse e loro poterono così colpire indisturbati la barriera con i loro fasci di magia.
 
“Siamo giunti alla fine… vai Geraldy!” gridò senza più nemmeno fingere distacco
 
“Aspetta a cantare vittoria” la interruppe l’altra “blocco col brave spirit e, grazie al tuo attacco, attivo la mia magia burst Triplo Affondo
 
La Kusakabe afferrò al volo la carta lanciata per aria mostrandola a tutto lo stadio e ai due arbitri che le diedero immediatamente il via libera per proseguire nelle sue intenzioni.
 
“Aggiungo, tramite l’effetto burst, 3000 PB al mio spirit” esplicò “dopodiché lo abbasso a livello 1 e utilizzo l’effetto azione lampo della mia magia: sposto Ginevra Regina Oscura in fondo al tuo mazzo”
 
In un bagliore di gemme, la donna bianca vestita di blu si dissolse e la carta si sollevò per andare ad infilarsi all’ultimo posto del mazzo di Kimari, proprio nell’istante in cui Geraldy e Jeanne D’Arc incrociavano per la prima volta le armi.
 
“È stata incredibile!” esultò Hajime dalla tribuna “ha ribaltato tutto! Senza Ginevra l’ultima vita non è più in pericolo e, grazie ai 3000 PB aggiunti, il suo brave spirit anche se a livello 1 è più forte di Geraldy; Chihiro ha vinto!”
 
Proprio in quell’istante attorno a alla fata oscura iniziò a formarsi una strana nebbia violacea che prese a circondare la ragazza a cavallo quasi soffocandola, dall’opposta postazione, Kimari aveva un sorriso grintoso dipinto sul viso e in mano reggeva… due carte? Impossibile, ne aveva solo una.
 
“Attivo l’effetto di Geraldy quando combatte” sibilò “spostando una carta dai miei scarti al fondo del mio mazzo posso muovere due nuclei da uno spirit avversario alla sua riserva… scelgo ovviamente il brave spirit!”
 
La nebbia viola si fece più stringente e il brave ne fu completamente soffocato, esplodendo subito dopo senza essersi almeno potuto gustare l’agognato scontro; il nucleo sopracitato traslò nella riserva per poi ritornare sul terreno di gioco per permettere all’ex brave ora ritornato spirit di schierarsi ma non c’era più niente da fare: il blocco era già stato dichiarato ma, non essendoci stato il confronto, formalmente Geraldy non era mai stata bloccata.
 
“N-ne rispondo con la vita” balbettò amaramente la nobile attendendo che la fata nera compisse il suo dovere
 
Quando il bastone rosso premette sullo scudo con violenza fino a perforarlo e il suo ultimo nucleo andò in frantumi, la scossa percorse tutto il suo corpo e rivide davanti a se tutti gli eventi che l’avevano portata a quel momento, a quella sconfitta.
 
-Ma si- disse a se stessa -va bene così-
 
E sorrise mentre la porta bianca la riportava al mondo reale.
 
 
Lo spettacolo del club di Mika Kisaragi gremito di appassionati intenti a guardare i ragazzi sul palco con occhi colmi di ammirazione non era qualcosa che avrebbero potuto facilmente dimenticare, certo alcuni di loro vi erano più abituati di altri (Hajime e Manabu soprattutto) ma era sempre qualcosa di speciale.
A renderlo ancora più speciale fu però l’intervento di un insolitamente sobrio Galaxy che, raggiunti i ragazzi al centro del palco, diede il là al pubblico e, come un direttore d’orchestra, coordinò il levarsi di un graduale applauso collettivo che si trasformò, col passare dei secondi, da lieve fremito a possente, ma compostissima, onda d’urto.
 
Mika Kisaragi osservava tutta quella scena dal suo bancone, ove era intenta a versarsi un bicchiere di Champagne; aveva lavorato per settimane a quel saluto ma alla fine era davvero riuscita a trasformare una marmaglia di fan di BS (in gran parte tra gli undici e i diciannove anni) in dei simil ospiti di una serata di gala, un brindisi decisamente se lo meritava.
 
“Come mai tutto questo?” domandò Kimari a Galaxy cercando di non dare a vedere quanto quell’accoglienza l’avesse colpita
 
“Perché siete stati fantastici, ragazzi” mormorò quello con un tono così basso da non sembrare neanche suo “sta per iniziare un periodo di grandi cambiamenti nel nostro sport e mi fa piacere vedere così tanti giovani talentuosi e appassionati pronti per portare ancora avanti questo gioco”
 
Concluse il discorso e strinse la mano di ognuno di quei ragazzi prima di invitarli a scendere dal palco per godersi il loro meritato bagno di folla mentre lui, afferrando per un’ultima volta il microfono, dichiarava conclusa la fase delle qualificazioni regionali per la Hero Championship, annunciando inoltre, supportato dalla grafica dei maxischermi, i nomi dei vincitori degli altri cinque blocchi.
 
Fu quello l’unico momento in cui il clima di festa si placò e tutte le attenzioni verterono ad altro che non fossero i sei “eroi”; i giganteschi display, che nei giorni precedenti avevano calamitato gli occhi del pubblico con molti duelli entusiasmanti, lì catturavano ancora ma stavolta con una promessa, quella di vedere in quell’elenco volti noti ed ammirati e magari qualche sorpresa.
 
E ce ne furono, soprattutto di sorprese.
 
“NO, NON CI CREDO!!” esclamarono quasi all’unisono Hajime, Kimari e Kataru “Masaki è ai nazionali!”
 
“Credeteci invece” si inserì una Mika appena sopraggiunta e con ancora in mano il calice “e pensate che ha passato il gunslinger del blocco giallo con una percentuale di vittorie del 50% esatto”
 
“Ha avuto record positivo?!” gridarono gli ex compagni di classe sempre più stupefatti, soprattutto Kataru che aveva passato i preliminari con record negativo
 
“Beh, ha fatto solo due duelli e solo uno nella prima metà di giornata ma tec…”
 
“Cioè ha ottenuto la qualificazione battendo una testa di serie? Davvero?” la interruppe Kataru estasiato
 
“Che strano che nessuno l’abbia voluto sfidare dopo quella vittoria” aggiunse l’Ohizumi maggiore che pareva anche più interessato del gruppetto del fratello per le sorti del loro ex collega
 
“Questo lo dici perché non sai che testa di serie ha battuto” commentò la barista “non avendo risultati certificati all’attivo, il vostro amico è dovuto partire da zero ma, al momento della battle royale, dopo aver perso il primo e unico scontro il suo sguardo ha puntato immediatamente al bersaglio più grosso”
 
“Vuoi dire che…”
 
“Già” concluse la donna “Masaki Igarashi si è qualificato sfidando e battendo Isami Serizawa; da lì nessuno ha avuto più il coraggio di sfidarlo ed è così che ha passato il gunslinger, letteralmente con due duelli”
 
La signorina Kisaragi non poteva nemmeno immaginare cosa avesse appena scatenato con quella frase; immediatamente la povera donna si ritrovò quasi assalita dai tre coetanei del giovane campione del blocco giallo e travolta da un fiume di domande a cui non era così certa di poter rispondere dato che il “rapporto preliminare” fornito da Yui era piuttosto… ehm, stringato (cinque giorni sintetizzati in poco più di mezza pagina) ma di fronte a tanto entusiasmo non poté dire di no e ci provo comunque.
E allora via: come aveva duellato? Un po’ contratto per l’emozione nel duello d’esordio (non a caso perso) ma da li in poi con sicurezza e padronanza di se; il mazzo era lo stesso del torneo interscolatico? Si ma per nazionali ha in serbo qualche sorpresa; come aveva preso Isami quella sconfitta? Come uno stimolo per asfaltare chiunque gli si fosse parato davanti da li in poi, chiedere al povero Ryuta Furuta da Nagoya per informazioni; come era possibile che fosse nei primi sedici nonostante non avesse vinto nessun duello? Storia strana, molti iscritti ai gunslinger del blocco giallo misteriosamente non si erano presentati il primo giorno e, al momento di apertura del torneo, i presenti non erano più di quaranta, lo stesso era accaduto per il blocco viola.
 
Manabu Ohizumi ascoltava tutti quei discorsi in disparte, seduto al bancone e con in mano una bottiglietta di acqua fresca.
 
-E così da zero sei diventato hero- pensò scherzosamente mentre con lo sguardo seguiva i suoi kohai, in particolare Kimari intenta ad esultare sguaiatamente per l’eliminazione del cosiddetto “uomo più imbecille di Nagoya” (il sopracitato Ryuta) e il povero Kataru che provava a spegnerle i bollenti spiriti ricordandole che c’erano ancora i tornei per la selezione dei detentori di record di punteggio.
 
-Hai imparato a volare guardando i grandi e poi ai spiegato le tue ali facendolo a modo tuo- recitò -bravo Masaki-
 
Quasi di riflesso, il suo sguardo andò a focalizzarsi unicamente sul suo fratellino, escludendo la Tatsumi dal campo visivo, e immediatamente sui suoi piccoli occhi neri andò a posarsi la malinconica patina della solita domanda: per quanto ancora lui avrebbe impedito a Kataru di fare lo stesso?
Era una vera piaga, quel pensiero; più ci tornava più nella sua testa si faceva largo il tarlo di una disgustosa (ma possibile) risposta che lui mai avrebbe voluto prendere in considerazione nemmeno come semplice ipotesi.
 
C’era un limite alla decenza e se davvero quel pensiero avesse avuto un qualche fondamento… beh, significava che l’aveva sfondato, e di parecchio pure.
 
Come sempre gli succedeva in quei momenti la sola cosa che riusciva a calmarlo era riprendere e riformulare il discorso preparato per il momento in cui avrebbe confessato la verità al fratello; non si trattava di un passatempo piacevole e spesso si ritrovava a girare e rigirare parole per ore per poi ritornare al punto di partenza ma la situazione non gli consentiva di fare troppo lo schizzinoso con la sola cosa che riuscisse a calmarlo.
 
“Va tutto bene?” domandò una voce dolce e delicata riportandolo alla realtà; davanti a lui c’erano lunghi capelli viola scuro, occhiali grandi e spessi e un viso angelico.
 
Per quanto fosse un’altra prova di quanto lui fosse, in realtà, un vigliacco, Manabu Ohizumi non poté che essere felice di scoprire che anche Naoko Saotome, la ragazza che gli piaceva, riuscisse ad avere un effetto calmante su di lui; era infinitamente più piacevole.
 
“Si si, sto bene” mormorò offrendole il lo sgabello accanto “perché me lo chiedi?”
 
“Perché hai la stessa faccia di Chihiro”
 
“Wow, è vero” fece il biondiccio notando l’amica seduta a un tavolo con Kobushi “ehi Chihiro, tutto a posto?”
 
Non fu decisamente una mossa furba dato che improvvisamente l’attenzione dell’intero locale (che per fortuna si era già ampiamente svuotato) si volse in massa sulla finalista recentemente sconfitta, la quale, ovviamente imbarazzata, divenne all’istante rossa come un pomodoro e muta come un pesce; seduto nel posto accanto al suo, Kobushi stava quasi soffocando per trattenere le risate.
 
Consci del danno causato, i suoi amici tentarono di rimediare avvicinandosi al tavolo e offrendo così alla giovane ereditiera la privacy e la discrezione di cui aveva bisogno.
 
“Non è niente” ammise, non appena il suo battito cardiaco fu rientrato nella norma “è solo che non ho visto Yukio tra il pubblico ed è tutto il giorno che non risponde al telefono; non vorrei che gli fosse capitato qualcosa, lui è una vera calamita per i guai”
 
A sostegno della sua posizione la Kusakabe fece per mostrare agli amici il suo cellulare con relativo elenco delle sue chiamate senza risposta e, come per uno scherzo del destino, proprio in quell’istante apparve sul display la segnalazione d’arrivo di messaggio WhatsApp del ragazzo; colta di sorpresa, la nobile aprì il messaggio e lesse il suo stringatissimo contenuto; una sola, eccitatissima, frase (“Vieni di fuori, Chihiro”) condita da un numero di punti esclamativi molto superiore a quello dei caratteri.
 
Forse lo fece solo per poterlo prendere in giro, perché era così divertita da quel messaggio tanto fuori dal carattere che Yukio normalmente ostentava da non poter resistere alla tentazione, ma la ragazza non attese un secondo prima di fare come le era stato chiesto e uscire dal club accompagnata da tutta la compagnia.
 
Il mondo fuori dal locale era decisamente buio, la strada e le macchine si distinguevano a fatica e, se non fosse stato per i diversi lampioni che ne illuminavano i confini, i ragazzi avrebbero avuto difficoltà anche a capire dove finisse il marciapiede e iniziasse la carreggiata; non c’era nulla di strano in questo, il cielo era stato cupo sin dalla mattina, la giornata stava volgendo ora verso la sera ed era novembre, diciamo però che qualche informazione in più su cosa dovessero cercare magari “quell’imbecille con capacità scrittorie pari a quelle di un porco invasato di fronte alla sua idol preferita” (Cit. Kimari) avrebbe anche potuto dargliela.
 
“Quaggiù!” esclamò prontamente l’imbecille con capacità scrittorie discutibili et cetera.
 
Il gruppetto si voltò in massa e finalmente lo vide: era vestito con la consueta giacca di pelle nera e con la schiena si appoggiava ad un albero ma, accanto a lui, faceva la sua splendida figura una fantastica Yamaha scintillante.
 
“Ehi baby, ti va di farti un giro?” domandò il biondo ragazzo a Chihiro simulando (malissimo) il tono di un playboy spaccone (che decisamente non era)
 
“Chiamami ancora in quel modo e giuro che la scientifica dovrà usare il microscopio per trovare i tuoi resti” sibilò, scherzosa ma al tempo stesso decisa “ma poi si può sapere cosa diavolo ci fai con quella? Tu hai quindici anni!”
 
“Perché dite tutti sempre la stessa cosa” commentò ironicamente “l’istruttore privato, Jinpachi e adesso tu, sempre con questa domanda del cazzo; e cosa diavolo mai si potrà fare con una moto? La si guida, no?!”
 
“Lo sai che è come minimo un 125?”
 
“Oh ma che diamine! Ma tu e l’istruttore avete per caso concordato l’interrogatorio?” replicò quello divertito “se dico anche a te il nome di mio padre smetti pure tu misteriosamente di fare storie?”
 
“Misteriosamente è proprio il temine giusto” rise la ragazza
 
“Ah per me lo è, un mistero” simulò ancora l’altro trattenendo gli sghignazzi “non sono bravo a capire cosa pensino le persone, mica sono un duellante di Battle Spirits o che so io!”
 
“Ehi voi due, la volete finire di flirtare!” sbraitò Kimari da dietro, rompendo contemporaneamente l’incantesimo e la recita di Yukio che immediatamente si fece rosso, tremante e, da li a breve avrebbero scoperto, pure balbettante
 
“A-allora, ti… ti va?” chiese, così titubante da non sembrare nemmeno quello di prima “ti-ti a-accompagno da t-tuo zio”
 
Con grande sorpresa di tutti (Yukio in primis), la ragazza accettò di buon grado la proposta, montò macchinosamente in sella dietro all’amico abbracciandolo prima lievemente e poi fino quasi a stritolarlo e, insieme, essi sparirono dalla vista dei loro colleghi lasciando dietro di se solo una nuvola di smog e polvere.
 
“Se ne sono andati” constatò Manabu dopo aver tossito fuori tutti quei gas nocivi
 
“Già e spero per loro che non li fermi nessuno, se la devono godere” aggiunse Kimari quasi sognante
 
“Il Signor Hanzo Kusakabe, sempre ammesso che vadano davvero da lui, vive a Tokyo” li riportò alla realtà Kobushi “se non lì beccassero sarebbe o per miracolo o perché gli autovelox identificandoli abbiano dato il loro cognomi agli agenti”
 
“Vabbè, mal che ci vada ci toccherà pagargli la cauzione” scherzò Kataru
 
“Anche no” precisò Kobushi piccato “le loro due famiglie se volessero potrebbero comprarsi la prigione, la città e forse anche tutta la prefettura; lascio volentieri ai loro genitori l’onore e l’onere”
 
“Li volete lasciare in pace, coppia d’asini dei miei stivali” sibilò l’ex tiranna afferrando sia il primo che il secondo per le orecchie
 
“AHAHAHAHIIIAAA!! SI STAVA SOLO SCHERZANDO!” gridò il duellante verde cercando di liberarsi “ma poi scusa, tu mica conosci Yukio solo da un paio di giorni?”
 
“Caro il mio Kobushi Nigiri, tu non avrai mai una ragazza” sentenziò ella “solo due tonti come voi possono non vedere quanto siano dolci e romantici quei due”
 
“Wow, non ti facevo così… sensibile, Kimari”
 
Ma quanta fretta di morire aveva oggi questo ragazzo.
 
La duellante viola assaltò Kobushi arrivando ad addentargli (si, avete letto bene) il braccio destro costringendo il corpulento duellante a divincolarsi sopportando il dolore; in suo aiuto arrivò Kataru e la trasformazione da schermaglia verbale a vera e propria rissa in cui si trovarono coinvolti anche Kouta (che a dirla tutta vi fu letteralmente trascinato da sua sorella) e Shizuku, con Manabu e Naoko nelle vesti (fallimentari) di pacificatori.
 
Solo uno di loro era riuscito a rimanere esterno a tutto quel casino, il suo identikit? Altezza e fisico normali, capelli castani un po’ meno in piedi e una vistosa fascetta rossa.
 
-Spero che quei due imbecilli non si facciano beccare o Kimari finirà per venire alle mani anche con la polizia- si disse scherzosamente ma neanche troppo; da qualche parte dentro di lui desiderava davvero che ai due vecchi amici venisse lasciato un po’ di tempo per raccontarsi le rispettive vite, se lo meritavano.
 
-E Shizuku, lei invece cosa meritava?-
 
Fu il passaggio naturale del flusso di pensieri; il pensiero a quei due amici d’infanzia non poteva non connettersi al trattamento che lui aveva invece rivolto a Shizuku dal giorno in cui si erano ritrovati: non le aveva mai chiesto nulla, mai una volta si era interessato a come era stata la sua vita in questi anni. Che stronzo era stato, e dire che lei, invece, si era persino iscritta al club di BS pur di essere più vicina ai suoi amici e migliorarsi come duellante.
 
-duellante… Shizuku duella?- pensò -strano, non ricordo nessun suo scontro e io ho un ottima memoria per i duelli-
 
Gli schiamazzi del resto del gruppo lo riportarono alla realtà e immediatamente notò che lo scontro, per fortuna, era ritornato sui binari della civiltà, nel senso che per quanto la discussione fosse ancora in corso perlomeno avevano smesso di mordersi, picchiarsi o divincolarsi; provò a porgere l’orecchio a quella conversazione ma immediatamente si rese conto che la situazione era esattamente uguale a quella ricordata prima su Shizuku: non sapeva da dove era partito il litigio ne come fossero arrivati a quei discorsi.
 
Era un estraneo e per questo fece l’azione “da estraneo” più semplice e meno intelligente che gli venisse in mente in quel momento: lasciò in silenzio la compagnia e imboccò la strada di casa; certo avrebbe anche potuto impegnarsi un po’ e cercare di parlare di romanticismo et similia ma non erano argomenti di suo interesse, o meglio non era ciò che si aspettava dal suo personaggio.
 
Lui era quello per cui Battle Spirits era tutto, giusto? E allora perché seguitava ad andare alle lezioni di ingegneria nonostante non è che sentisse di averci capito granché? Perché l’aver vinto il torneo regionale non riusciva soddisfarlo? Perché ultimamente erano più le volte in cui tornava a casa con Tora-senpai e Takahashi-senpai che non quelle in cui ad accompagnarlo erano Kimari e Kouta?
 
Perché non riusciva ad essere felice?
 

 
Quello strano giorno di giugno aveva avuto un vero e proprio Impatto Devastante sulla sua vita, il non essere stato in grado di rispondere prontamente come immaginava alla famosa domanda su BS l’aveva segnato e da allora niente nel suo piccolo mondo gli sembrava più come prima… eppure (e questa era la vera sorpresa) non sentiva che la cosa gli dispiacesse.
In vari ambiti, anzi, si sentiva di dire che le cose fossero cambiate in meglio: aveva un rapporto molto più stretto con la sua sorellina; aiutava più di frequente la madre sia nelle faccende di casa sia (nei limiti delle di lui capacità) nel suo lavoro come tecnica; perfino il suo rendimento scolastico era migliorato, certo nelle graduatorie era ancora ampiamente sotto Kimari e Kataru o anche solo Shizuku ma gli ultimi test li aveva superati con relativa tranquillità (cosa mai avvenuta nemmeno alle elementari) e il fatto aveva disteso di molto i rapporti con il padre.
 
-Non era colpa mia!- provò a giustificarsi nella sua testa -non avevo mai capito che fossero delusi dai miei risultati scolastici; pensavo che il fatto di essere felice nel fare ciò che più amavo (e amo) bastasse per rendere felici anche loro-
 
Invece le cose erano probabilmente più vicine a quell’appunto, fattogli sempre dal rettore Minamoto, riguardo i desideri divergenti suoi e di suo padre; il ragazzo con la fascetta non poteva fare a meno di chiedersi se tutto fosse proprio come gli aveva detto l’anziano docente: davvero ogni padre spera che il figlio segua le sue orme? E, se si, allora padre e figlio sono destinati a scontrarsi quando le rispettive volontà non collimano? E allora io, anche io sarò così con mio figlio?
 
Sorrise; un ragazzo di quindici anni, studente e appassionato di Battle Spirits abituato a lasciarsi scivolare via di dosso ogni responsabilità, blaterava riguardo all’ipotetica relazione tra lui e la sua futura progenie.
Chiunque l’avesse visto e sentito in quel momento l’avrebbe certamente preso per pazzo eppure, dentro di se, il ragazzo sapeva che le persone che davvero conoscevano Hajime Hinobori da Kadode non ne sarebbero state così sorprese.
 
Perché Hajime Hinobori da Kadode non era altro che un bambino troppo cresciuto, incapace di comprendere il reale peso, talvolta anche il reale significato, di azioni e parole. Se fossero stati li con lui, Kataru e Kouta l’avrebbero certamente interrogato con le facce rosse dall’imbarazzo, Kimari lo avrebbe irriso sostenendo che lui nemmeno sapesse come si facessero i bambini (spoiler: lo sapeva, essendo di natura timida la cosa lo metteva un po’ a disagio ma si, lo sapeva) e Manabu in ultimo avrebbe provato a chiarirgli le idee con una lunga ed esaustiva spiegazione di cui difficilmente avrebbe ricordato alcunché.
 
Tutti loro sarebbero stati, a loro modo, li per lui mentre lui lo era così raramente…
 
-A volte mi chiedo se sono veramente loro amico o se è solo Battle Spirits a tenerci assieme- rimuginò il castano osservando il viale dove si trovava casa sua -ogni volta che ho percorso questa via l’ho fatto sapendo che, se avessi voluto, sarei potuto andare a stare da Kimari, ora è dall’inizio dei regionali che non parlo veramente con lei… le cose cambiano-
 
Era vero ma, come i suoi stessi pensieri avevano precedentemente dimostrato, non sempre cambiare voleva dire farlo in peggio e, per sua fortuna, quella giornata aveva ancora voglia di offrirgli un’ultima meravigliosa sorpresa.
 
Fu una cosa graduale: i recettori del ragazzo si attivarono sin da prima di essere arrivato nelle vicinanze della sua casa, quando le sue narici si ritrovarono inebriate da un profumo piacevole ma insolito, tipico di qualche pietanza straniera; cominciò poi a collegare i puntini quando, nel parcheggio vicino a casa, scorse la silhouette di una macchina, una splendida Posche, che di solito non c’era ma che stranamente gli sembrava familiare; quando infine venne accolto nel cortile di casa dalla vista di sua madre e della sua sorellina che, sorridenti, giocavano a rincorrersi sul verde tutto gli fu finalmente chiaro.
Certo che era successo qualcosa di speciale, se sua madre era in giardino con Hanayo allora in cucina a preparare la cena poteva esserci solo lui.
 
“PAPÀ!” esclamò fiondandosi verso l’angolo cottura a velocità supersonica “SEI TORNATO!”
 
L’uomo non parlò, sorrise e ondeggiò la testa in un cenno d’assenso.
 
“Vedo che hai fatto pace con tuo padre” commentò alle spalle del giovane un’altra voce
 
Non se l’aspettava, Hinobori, ma conosceva anche quella; non la udiva da quello strano giorno di giugno che tante sensazioni aveva provocato in lui e anche per questo non avrebbe mai potuto dimenticarla.
 
“Ma lei… b-buonasera professor Minamoto” balbettò imbarazzato mentre la sua mente riusciva finalmente a connettere gli ultimi punti “ma certo, il Porsche di fuori è il suo! L’avevo visto quel giorno mentre entravo con Tegamaru”
 
“Molto perspicace ragazzo” lo lusingò l’austero uomo “potresti avere una memoria fotografica, sai”
 
“La ringrazio” blandì “ma in realtà e solo un misto di attenzione per i dettagli e allenamento; sa, una buona memoria è fondamentale per un duellante di Battle Spirits”
 
“Altra bella risposta figliolo” replicò quello rievocando con quell’espressione il loro primo incontro “immagino che tu sia molto fiero del tuo ragazzo, Mahiru”
 
“Si, molto”
 
Hajime spalancò gli occhi dallo stupore. Pur colto di sorpresa dall’improvviso coinvolgimento, suo padre aveva risposto a quella domanda senza alcuna esitazione e senza confusionari giri di parole; non era una risposta quella, era una sentenza.
Aveva quasi voglia di mettersi a piangere lì, di fronte a tutta la famiglia (comprese madre e sorellina), senza alcuna vergogna.
 
“Beh, se quello che hai raccontato è vero” aggiunse ancora l’antico maestro “a breve la cosa potrebbe diventare reciproca”
 
Il ragazzo lanciò ad entrambi una fugace occhiata di incomprensione.
 
“Lo spero” fece Hinobori senior, afferrando il telecomando “siete pronti?”
 
Evidentemente Hajime era il solo ad essere all’oscuro di tutto perché quando il padre pose quel quesito tutti gli altri, Hanayo compresa, risposero con un lieve cenno assertivo del capo, concedendo così al capofamiglia di accendere l’apparecchio sul canale del notiziario corrente; attesero alcuni minuti che si concludesse la prima parte dedicata ad economia e politica interna ed estera e poi, finalmente, lo spettacolo poté avere inizio.
 
“La ricerca sulle fonti d’energia rinnovabili e non inquinanti potrebbe aver fatto un importante passo in avanti” esordì l’annunciatore mentre sullo schermo scorrevano le immagini di una conferenza stampa “infatti, dopo circa due anni di ricerca e sperimentazione, il professor Hinobori Mahiru di Kadode, cittadina nota soprattutto per il gioco sportivo chiamato “Battle Spirits”, è riuscito a sviluppare un sistema di produzione di energia fondato proprio su tale gioco di carte, originario del nostro paese ma oggi diffuso in tutto il mondo e contante milioni di appassionati”
 
La famiglia del professore osservava rapita il teleschermo, godendosi quel fiume di informazioni che da esso sgorgava; raccontavano di quanto era stato travagliato il progetto, dei vari ritardi, della difficolta di Mahiru di non poter disporre di tutti gli effettivi (in particolare la moglie e il padre di Kimari) del suo abituale team di lavoro, dei problemi nel trovare un’azienda che credesse nel progetto ma anche delle prime formulazioni teoriche, dei primi test di successo, della prima simulazione completa e anche di come era nata l’idea.
 
“Ogni sport produce energia” dichiarò il Mahiru sullo schermo “ma, ovviamente, essa è quasi impossibile da immagazzinare in un contesto diverso da quello dell’allenamento. Per Battle Spirits è diverso, generare il terreno di gioco in 3D richiede un consumo minimo mentre, all’interno della realtà virtuale, ogni scontro tra spirit e ogni danno alle vite produce dell’energia che, se in eccesso e in mancanza di una apposita cella, viene immagazzinata dal sistema stesso mandandolo in crash o dispersa all’esterno; sarebbe dunque sufficiente associare ad ogni sistema un dispositivo di stoccaggio per essere in grado di raccogliere energia e renderla disponibile ad uso pubblico. Naturalmente questa non può essere considerata una misura risolutiva, anche solo perché tutti i duelli hanno uno svolgimento diverso e quindi producono un diverso quantitativo di energia, ma come fornitura di energia pulita di supporto penso possa dare ottimi risultati”
 
“Grazie all’accordo raggiunto con la SuperNova, società emergente nel campo delle energie rinnovabili con sede in Texas, il laboratorio del professor Hinobori darà il via a breve ad una sperimentazione su scala globale in almeno cento club diversi” riprese l’austero mezzobusto “che verrà potenziato fino a coprire il cento per cento dei club del mondo nel caso in cui la fase 1 dovesse dare i riscontri sperati. Tutto ciò potrebbe realmente essere l’avanguardia di una grande svolta in senso ecologico nell’ambito della produzione e distribuzione di energia, ma nonostante ciò il professore ha sempre dimostrato grande umiltà”
 
“Il nostro progetto non è frutto di un singolo bensì di un’insostituibile squadra che va anche oltre la mia equipe di colleghi, per cui mi scuso in anticipo ma ho diversi ringraziamenti da fare” annunciò ancora l’Hinobori televisivo mentre quello reale sembrava quasi mimare con le labbra il suo stesso discorso “al signor Anderson di SuperNova e alla federazione mondiale di BS per il sostegno offertomi; alla signorina Hanagata e a tutta la squadra di tecnici e scienziati che con me ha formulato la teoria e costruito gli strumenti necessari per realizzarla; al mio secondo assistente Denjiro Tatsumi che, pur iniziandolo, ha dovuto abbandonare il progetto per stare accanto alla sua bellissima famiglia; infine un ringraziamento più personale a qualcuno senza cui tutto questo nemmeno esisterebbe… la mia famiglia: la mia adorata moglie e prima assistente Akari, Hanayo la mia dolce bambina e mio figlio Hajime grazie al quale ho avuto il primo lampo del progetto che oggi vedete qui presentato; ti ringrazio figliolo, è tutto merito tuo!”
 
Su quell’esclamazione il servizio si concluse, la registrazione terminò e l’annunciatrice passò ad introdurre la notizia seguente, ma per quello che concerneva la famiglia Hinobori avrebbe anche potuto essere spenta perché a quel tavolo non si sentiva più nulla che non fossero grida d’esultanza: Akari sin dalla conclusione dell’intervento non aveva smesso di battere le mani, trascinando con se in quell’applauso anche la sua bambina, mentre il professor Minamoto si era solennemente levato dalla sedia per stringere la mano del suo allievo ma, una volta raggiunto l’altro, non ce l’aveva fatta a trattenersi e l’aveva abbracciato sussurrandogli un sentito “ho sempre saputo che ti attendeva un grande destino”.
 
Solo Hajime era rimasto al suo posto, come impietrito da tutto quel turbinio di emozioni e gesti che non era certo di saper gestire. Provò a leggere qualcosa negli sguardi dei tre adulti e li trovò resi lucidi dalle lacrime; nulla di strano, lo erano anche i suoi.
 
“Che ne dici Hajime, sei fiero di me?” domandò l’uomo fissando per la prima volta il figlio dritto negli occhi
 
Il ragazzo non sprecò nemmeno un secondo di più, si alzò di scatto scaraventando rumorosamente la terra e si lanciò tra le braccia del genitore che lo strinse in un caldo abbraccio.
 
“Ti voglio bene papà!” esclamò, senza contegno ne timidezza, il duellante rosso sentendosi raggiunto in quell’abbraccio anche dalla madre e dalla sorellina
 
Ecco, in quell’istante Hajime Hinobori da Kadode si sentì completo come poche volte gli era successo sia fuori che nel terreno di gioco; solo ora sapeva cosa avrebbe voluto dire al mondo intero… una richiesta.
 
-Chiedimi se sono felice-
 
E, in quel momento, lui avrebbe risposto si.
 
 
 
SPAZIO DELL’AUTORE
 
 
Buongiorno/Buonasera cari lettori, benvenuti all’ultimo capitolo del secondo arco di questa storia; come avrete potuto vedere, i nostri ragazzi hanno già cominciato a fare i conti con la realtà, abbiamo conosciuto parti dei loro piccoli e grandi problemi, alcuni di loro hanno già trovato la forza di affrontarli e, magari, risolverli mentre altri sembrano intenzionati a continuare a scappare, per ora.
Sapete, se penso che all’inizio questo episodio non lo volevo nemmeno scrivere mi sento anche abbastanza fiero di come sia venuto; non è il mio miglior capitolo di sempre ma non credo sia del tutto da buttare e spero che, una volta letto, valga lo stesso per voi.
 
Nelle mie intenzioni, più o meno ogni saga sarà dedicata alla crescita e alla risoluzione di un personaggio del gruppo principale mentre, sullo sfondo, si svolge in maniera molto più lenta e graduale la crescita di Hajime e questo capitolo credo ( e spero) sia la sintesi perfetta di tutto questo: la protagonista della saga finora è stata indubbiamente Chihiro ma quest’ultimo capitolo è quasi interamente dedicato ad Hajime, con tutti i suoi pregi e, soprattutto, i suoi difetti posti sotto i riflettori.
 
Piccola premessa, se fino ad ora qualcuno di voi ha trovato Hajime divertente ma anche un po’ fastidioso o, alle volte, financo antipatico… beh, ne sarei molto soddisfatto perché vorrebbe dire che almeno in questo l’ho scritto esattamente come volevo nonché perfettamente in linea con una parte della sua caratterizzazione originale.
Perché la verità è che se Hajime non fosse inserito nel mondo demenzial-parodistico di Battle Spirits Heroes risulterebbe assolutamente insopportabile come persona.
 
Prendendo ad esempio altri protagonisti di Battle Spirits mi viene da dire che Hajime piuttosto che a Dan assomiglia molto più a Toppa quindi un ragazzo piuttosto esagitato, poco riflessivo e decisamente fissato con Battle Spirits ma soprattutto uno che non è un “altruista naturale” ma quello che potremmo definire un “altruista interessato”: nelle rispettive serie, sia Hajime che Toppa sanno essere dei buoni amici (Hajime ad esempio lo è con Kataru) ma solo a condizione che ti piaccia Battle Spirits e, se per disgrazia il gioco non ti interessa, possono diventare anche più o meno involontariamente cattivi (guardatevi, se volete, l’arco di episodi di Shonen Toppa che da il via al character development di Meganeko e vi accorgerete (oltre a fatto che sono scritti da Dio) che in quella serie di episodi Toppa è, senza mezzi termini, un vero stronzo; bene, Hajime è, potenzialmente, la stessa cosa, la sola differenza è che il secondo “vive” in un anime demenziale in cui tutto è fatto per far ridere e niente viene preso sul serio mentre il primo no).
Dan invece è un altruista naturale e lo si può capire già nel secondo episodio, quando rinuncia a tornare a casa perché colpito dalla fede che Zongurii ripone in lui; più che a Toppa o Hajime, direi che Dan è paragonabile a Tai di “Digimon”, entrambi sono delle “grandi persone” mentre Toppa e Hajime sono solo delle “brave persone”.
 
Mi auguro che questa spiegazione vi abbia aiutato a capire meglio il personaggio e come io lo veda perché, in fondo, questa storia è fatta per questo: riportare i personaggi esagerati e demenziali di Heroes nel mondo “reale”; è un’operazione molto complicata e spero che voi lettori possiate apprezzare, pur con tutti i miei limiti, ciò che sto scrivendo; in caso contrario non esitate a farmelo sapere, c’è sempre spazio per migliorare.
 
Ho concluso, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima saga; ci attendono ancora molte sorprese.
Negli ultimi istanti del nostro secondo arco narrativo, vi lascio le turnazioni e i mazzi introdotti in questa serie di duelli dopodiché potremo finalmente imbarcarci per un nuovo viaggio.
 
Au revoir da ShawnSpenstar/Athos.

 
 
Manabu vs Kobushi
 
Turno 1: Impavida Città sulla Nave, Fido Golem, Shtrodom Idra di Zaffiro, Falange di Ferro + Sea-Serpendar Mostro Stellare
Turno 2: Ponte Verde di Gojo, Pistolibellula, Scudinsetto, Foresta Antica + Fiorfalla (Tarzania il Grande, Aura d’insetto, Ponte Verde di Gojo, Ruri Ali Fiorite)
Turno 3: Colosseo dell’Astro della Velocità
Turno 4: Conflitto Definitivo
Turno 5: Fido Golem
Turno 6: Yoshitsune Eroe del Vento
Turno 7: Sferzata della Rondine
Turno 8: Megamosca
Turno 9: Golem Libra Bilancia Suprema
 
 
Kimari vs Chihiro
 
Turno 1: Alisauro, Kudagitsunen, Artigli Affilati, Castello del Pentacolo + Girotondo Sanguinario (Ethelfelda la Donna Vampira)
Turno 2: Lagian, Lofn Dea dell’Amore, Triplo Affondo, Rigenerazione Nuclei + Lofn Dea dell’Amore
Turno 3: Guerriero Mascherato
Turno 4: Pescata Esplosiva
Turno 5: Rinascita Oscura
Turno 6: Saga Prima Bibliotecaria
Turno 7: Kudagitsunen (Kimari: Ginevra Regina Oscura; Chihiro: Hlin la Guardiana, Eterno Palazzo Ghiacciato, Aura Cristallina, Mani Lady Automa)
Turno 8: Jeanne D’Arc Santa dei Ghiacci
Turno 9: Danza Macabra
Turno 10: Codice di Riavvio (Kimari: Furore Offensivo, Geraldy Suprema Principessa Magica)
Turno 11: Artigli Affilati
Turno 12: Naumann City Fortezza Metropoli (Kimari: Fantoccio di Paglia, Camelot Città del Crepuscolo)
Turno 13: Avidità di Nuclei
 
E, dopo i turni, i mazzi.
 
KOUTA
Phoenixpentan, il Coraggioso x 1, Shogunpentan x 1, Pentan Saltarocce x 3, Penperatrice x 2, Maggiordomo Pentan x 2, Detective Pentan x 2, Sacerdote Pentan x 3, Menestrello Pentan x 1, Postino Pentan x 2, Veggente Pentan x 1, Pentan x 2, Pulcino Pentan x 2, Piedi Alati x 2, Voce Bianca x 1, Sussurro Magico x 3, Personaggio Perduto x 2, Coro di Uccelli x 3, Artigli Affilati x 2, Preghiera Sognante x 2, Pozione Reale x 1, Fulmini Concatenati x 1, Impero dei Pentan x 2, Caotico Laboratorio della Magia x 2, Fontana della Guarigione x 2, Arca Volante x 2
 
MANABU
Sostituisce temporaneamente Guerriero Saigord Eroe d’Acciaio e Guerriero Katana con Golem Libra Bilancia Suprema e Shtrodom Idra di Zaffiro.
 
KIMARI
Sostituisce temporaneamente Cleopatra Eroina della Bellezza e Caotico Seimei Eroe della Sventura con Geraldy Suprema Principessa Magica.
 
 
Fiiinito, ora momento speciale per le prime anticipazioni della saga successiva.
Anche se pochi hanno notato la sua presenza, il giorno del gunslinger c’era anche Shizuku Himekawa; le cose decisamente non sono andate come la giovane duellante prevedeva ed ella se n’è uscita dal club con gli occhi bassi e un imbarazzante record di ventitré sconfitte e nessuna vittoria ma, grazie alla sua amica Kimari, non è tutto perduto e la ragazza ha già ben chiara quale sia la strada da percorrere. Al tempio shintoista della famiglia Kisaragi, usato come rifugio dall’eremita di Battle Spirits (ovvero Mika), la giovane liceale dovrà capirei suoi errori, punti deboli e punti di forza perché, in BS come in ogni sport, alla fine è solo questione di… In che cosa credi?
 
  
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