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Autore: StarFighter    27/11/2022    4 recensioni
“Vuoi sposarmi?”
“Cosa?” il telefono quasi le cadde di mano, lo stupore le aveva bloccato le funzioni motorie.
“Vuoi sposarmi?” un respiro profondo, il suo temperamento mandava scintille anche a distanza. “È la terza volta che lo ripeto. Sei per caso sorda, Sango-san?” Un gentleman, come sempre.
C’erano due grossi problemi con quella frase: di sicuro non avrebbe sposato il suo capo e di certo lei non era Sango.
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A Business Proposal Au che partecipa al contest Inu-spiration, indetto su Tumblr dalla comunità feudalconnection :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inu no Taisho, Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

 

 

“Credo d’aver capito male.” Tutto d’un tratto la cravatta che portava quel giorno sembrò soffocarlo. Prese un respiro profondo e cercò di allentare il nodo, stringendo e strattonando la seta delicata, con l’intento di farla a pezzi. Al diavolo quel dannatissimo cappio al collo che il dress code dell’azienda imponeva ai vertici! A Los Angeles sarebbe andato a lavoro in jeans e camicia, una volta aveva persino messo dei sandali e il giorno dopo metà ufficio li indossava. A L.A. era un trend setter, a Tokyo era vestito per la bara. “Potresti ripetere?”

“Sto parlando di matrimonio, credo sia arrivato il tuo momento.” Suo padre lo fissava attentamente dal’altro lato della scrivania, incorniciato dallo skyline della città. La Tokyo Tower brillava in lontananza come un albero di Natale e Toga Taisho dispensava dall’alto del suo Olimpo gioie e dispiaceri  come una moderna divinità.

“Perdi colpi. Di solito sei bravo a fare scherzi.” Non poteva trattarsi d’altro. Conoscendolo, il vecchio non avrebbe mai potuto chiedergli una cosa del genere. Si sistemò meglio sulla sedia, una lieve irrequietezza si stava impossessando di lui ad ogni secondo che passava.

“Non è affatto uno scherzo, infatti sono molto serio, Inuyasha. E mi aspetto che tu lo sia altrettanto in materia.” Il padre aggrottò le sopracciglia e una ruga gli si formò sulla fronte, corrompendo quel viso altrimenti perfetto.

“Ecco che se ne va la tua ultima goccia di sanità mentale. Ah!” Una risata isterica gli risalì dal fondo della gola, scoppiandogli sulle labbra, rimbombando come uno sparo nell’inutile enormità dell’ufficio del padre.

“L’unico folle qui sei tu se pensi che io possa essere meno che serio riguardo all’argomento.” Dichiarò, tamburellando le dita su una cartellina di pelle.

“Non sai di cosa stai parlando.” Distolse lo sguardo dall’espressione inquisitoria del padre, quegli occhi così simili ai suoi lo avevano sempre intimorito.

“Sono tuo padre, credo di sapere cosa sia meglio per te. Inoltre, hai bisogno di ristabilire la tua reputazione dopo quello che è accaduto a Los Angeles, l’immagine dell’azienda ne ha molto risentito. Per questo convengo che un matrimonio con una delle giovani donne su questa lista gioverebbe sia a te che alle Taisho Industries.” Estrasse un foglio dalla cartellina e lo fece scivolare verso di lui con un’espressione compiaciuta. “Ho stilato personalmente quest’elenco con le possibili candidate. Sono tutte eredi di varie aziende, partner perfette: scuole eccellenti, ottimi risultati in campo accademico, il top che l’alta società di questo paese ha da offrire. Le prime tre sono quelle a cui auspico, ma mi accontenterei anche dell’ultima se facesse al caso tuo.”

“Partner perfette per me o per l’azienda?” La voglia di accartocciare il foglio che aveva davanti agli occhi e lanciarglielo contro era irrefrenabile, dovette conficcarsi le unghia nel palmo della mano per fermarsi: avrebbe dato a suo padre un ulteriore motivo per dubitare della sua maturità. “Se mi conoscessi così bene come dici, sapresti cosa ne penso a riguardo e di conseguenza  saresti già al corrente della mia risposta. In conclusione, quest’incontro sarebbe stato solo un enorme spreco di tempo per entrambi.”

Diede uno sguardo all’orologio e imprecò mentalmente: in dieci minuti avrebbe dovuto tenere una teleconferenza con Totosai Kagustuchi, e se l’idea di dover parlare a lungo con il responsabile della sede di Beijin lo infastidiva, quella conversazione con suo padre lo innervosiva ancora di più.

“Ma questa non è una richiesta, è un ultimatum. Accasati entro la fine dell’anno o scordati di poter aver parte nei futuri progetti dell’azienda.” Gli disse con leggerezza, come se gli stesse consigliando dove andare fuori a pranzo.

“Questo è un ricatto bello e buono!” sbottò alzandosi in piedi. Il vecchio si era svegliato quella mattina e aveva scelto la via della violenza a quanto sembrava. “La mamma disapproverebbe, era un’inguaribile romantica. Costringere il suo unico figlio ad un matrimonio d’interesse con una sconosciuta non l’avrebbe entusiasmata.” Usare la carta della madre morta era come tirare la coda ad un cane rabbioso, raramente la usava ma quale migliore occasione di usarla se non quella. Sapeva per esperienza personale che menzionarla avrebbe portato a due risultati molto diversi: il padre, al ricordo della moglie, avrebbe potuto desistere dai suoi folli piani, oppure, punto nel vivo gli sarebbe saltato alla gola.

Un ringhio sommesso fece vibrare l’aria tra i due: suo padre stava tentando di sottometterlo alla gerarchia del branco, quel suono preannunciava un ordine perentorio a cui non avrebbe potuto sottrarsi. Le orecchie gli si piegarono all’indietro rivelando inavvertitamente la sua naturale subordinazione.

Farai come dico.” Un onda potente di youki lo investì e la sua voce suonò cupa e greve, poi si alleggerì improvvisamente. “Prendi esempio da tuo fratello, presto mi farà diventare nonno.” Una zanna appuntita fece capolino sulle labbra sottili di Toga, increspate in uno stupido sorriso. Da quando Kagura aveva annunciato di aspettare un bambino, l’onnipotente CEO era diventato a tratti molliccio e sentimentale al pensiero di aver presto dei nipoti da viziare.

“Sesshomaru può andare a farsi fottere! Per un pizzico di approvazione leccherebbe tutto il sale dal mare, lascio a lui l’onore di portare avanti il buon nome della famiglia e di sfornare marmocchi.”  Fece per andarsene, deciso a chiudere lì quella conversazione delirante.

“Non credere di poter svicolarti da tutto questo. È un compito come un altro che ti affido.”  Si alzò dalla scrivania e gli andò incontro, porgendogli il foglio con i nomi delle sfortunate che voleva diventassero sua moglie. “E mi aspetto che tu lo porti a termine con successo.”

A meno di dieci passi dall’ufficio di suo padre quel foglio era già andato a canestro nel primo cestino disponibile.

 

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Toga Taisho, incoronato imprenditore dell’anno dal Nippon Financial per tre anni di fila, riteneva di essere un uomo giusto, seppur poco flessibile. Premiava i meritevoli e puniva chi gli si ritorceva contro. Per questo aveva deciso di premiare il suo primogenito dandogli in gestione la succursale di Kyoto e di punire quel buono a nulla del suo secondogenito richiamandolo dalla succursale di Los Angeles per farlo tornare in patria. Non avrebbe mai creduto possibile che una cosa proveniente dai suoi lombi potesse causargli così tanti problemi.

“Non credo che tuo figlio accetterà così facilmente questa cosa, sappiamo quanto odi le imposizioni.” Myoga, il suo fedele segretario e consigliere, gli porse un bicchiere basso e largo con tre dita di whisky. Un buon Macallan in compagnia era l’unico vizio che ancora si concedeva.

“Farà meglio a sottostare alle mie volontà o verrà tagliato fuori dalle Taisho Industries. Dopotutto, non mi sembra di chiedere molto. Sesshomaru non ha battuto ciglio quando gli ho proposto lo stesso e guarda a cosa ha portato, la famiglia si sta allargando.” Ribatté con fierezza. Cosa c’era di così difficile da capire? Voleva solo che la dinastia dei Taisho prosperasse!

“Ma Inuyasha non è Sesshomaru, e solo per un colpo di fortuna all’appuntamento preparato per lui si è presentata la donna che già amava.” Myoga si accomodò sul divano che padroneggiava al centro della stanza e sul quale di solito si addormentava guardando scialbe soap a basso budget mentre lui vagliava investimenti e piani aziendali.

“L’amore è una storiella che si racconta ai ragazzini, qui si tratta di affari.” Toga bevve dal bicchiere e arricciò le labbra al sapore.

“Anche Izayoi-san era un affare?”

E tutto a un tratto il whisky che gli scendeva in gola si trasformò in veleno.

“Attento, Myoga.” Il suo vecchio amico sapeva dove colpire.

Izayoi aveva lasciato dentro di lui un vuoto incolmabile, la sua morte era una ferita sempre aperta che il tempo non avrebbe rimarginato. Un pugno allo stomaco, come mancare uno scalino e assaporare il vuoto per un lungo infinito secondo. La sua assenza era pura agonia ad ogni respiro. Anche lui non aveva potuto nulla contro la morte, nessuna quantità di denaro o potere avevano potuto salvarla. La vita era crudele, recideva i fiori all’apice della loro fioritura, e Izayoi era stata il fiore più bello di tutti.

Sapeva anche quanto Myoga tenesse ad Inuyasha e tirare in ballo l’unica donna che avesse mai amato era un palese mezzuccio per distoglierlo dai suoi intenti. Ma né quella testa dura di Inuyasha né tantomeno quel pavido di Myoga potevano fargli cambiare idea.

 “Gli ultimi due appuntamenti sono andati molto male. La figlia dei Takahashi è scappata via piangendo e si mormora che quella dei Fujiwara sia andata in terapia. Risparmia questa sofferenza a quelle povere donne.”

Toga fu quasi sul punto di chiedergli se il figlio lo avesse corrotto in qualche modo per intercedere in suo favore. “Non è negoziabile.” Asserì sicuro, voltandosi a contemplare le mille luci di Tokyo che si stendevano fino all’orizzonte.

Myoga alle sue spalle sospirò sconfitto. “La prossima sulla lista è la figlia di Motomi Tajiya, del Taijiya Group. Un tipetto non troppo facile da gestire.” Commentò tuttavia divertito.

“Bene, Inuyasha si scontrerà con qualcuno al suo livello.” Avrebbe voluto essere una mosca sul muro per vedere come sarebbe andato quell’incontro. “Organizza un altro appuntamento e inviagli tutti i dettagli. Forse la terza sarà quella giusta.”

 

 

Nda: Grazie mille per la calorosa accoglienza!! Erano eoni che non pubblicavo qui su efp e lavorando a questa ff per un contest su tumblr (Inu-spiration 2022) mi sono chiesta, perché non pubblicarla prima in italiano? Mi sono tra l’altro ripromessa di pubblicare tutto quello che scrivo, perché non devo vincere il premio Strega né il Pulitzer e quindi non tutto deve essere perfetto. Purtroppo devo combattere con il mio ocd e prenderlo a pugni per fare questa cosa, e la maggior parte delle volte perdo e rilego tutto sul fondo della memoria del pc. Ma stavolta, cavoli, NO! si pubblica senza paura e si va avanti come se non ci fosse un domani! Alla prossima :D

   
 
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