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Autore: sallythecountess    28/11/2022    1 recensioni
Alice è una ragazza creativa e stravagante di vent'anni. Sogna di diventare una mangaka e si sta costruendo la sua vita e carriera in Giappone, quando il matrimonio di suo fratello la costringe a tornare a casa, nella piccola città scozzese in cui è nata. Tornare a casa le fa paura, perchè significa affrontare le aspettative deluse della sua famiglia, il fantasma della morte di sua madre, la solitudine e anche Lor, il ragazzo che si è lasciata indietro per cui però non ha mai smesso di provare sentimenti.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo
E così giunse il giorno del matrimonio ancora una volta. Questa volta, però, Alice si svegliò da sola a letto, perché Lor non aveva avuto il tempo di dormire. Doveva sistemare tutto per la festa e fare delle preparazioni, quindi dopo averla messa a letto era corso in cucina.
Alice si preparò tranquilla, poi scese di sotto da sola, in cerca dello sposo, e lo trovò con la nonna che lo stava sistemando e rimproverando allo stesso tempo.
“Ali…” le disse, per cercare di cambiare argomento e lei imbarazzata chiese “Come stai?” beccandosi un’occhiataccia da Diane che era furiosa perché avevano fatto tardi.
“Benissimo, sono molto felice…” rispose con un sorriso splendido, che le fece veramente bene al cuore.
“vado a cercare la signora Dubois, allora…” concluse divertita e Diane la fissò scocciata, ma lei fuggì letteralmente da quella situazione. Si disse che non voleva avere a che fare più di tanto con quella donna, ma poi incontrò Maurice e scambiò quattro chiacchiere con lui, che stava cercando Lor per parlargli. Non ne ebbe il tempo, però, perché lo chef apparve alla cerimonia dopo lo sposo, provocando battutacce antipatiche di George. Era letteralmente esausto e non aveva i suoi soliti capelli perfetti, così Alice corse a sistemarglieli.
“Sarei perso senza di te…” le sussurrò languido, e lei sorridendo rispose che sarebbe stato bellissimo ugualmente, facendolo ridere.
E così emozionati e senza fiato, i nostri amici assistettero al matrimonio d'amore più dolce e tenero che si fosse mai visto. Matias pianse calde lacrime per tutto il tempo e anche la sposa. Giunsero al momento dei voti con il singhiozzo, e nessuno dei due riuscì a dire ciò che voleva perché sopraffatti dall'emozione.  Mat era di una felicità radiosa e abbagliante, e quando lei gli disse “sarò a tua compagna per tutta la vita, perchè è l'unica cosa che sono. Perchè sono nata per questo compito” tutti, ma proprio tutti, si fecero scappare qualche lacrima.
Lo sposo, in preda ad un singhiozzo convulso, provò a dire le parole che aveva scelto, quelle che aveva ripetuto mille volte, quelle che aveva scritto insieme a suo fratello e ai suoi migliori amici due sere prima, ma non riuscì a dire molto oltre a “sei l'unica donna per me, voglio amarti sempre”.
Fu una giornata buffa e molto dolce: Lor ballò a lungo con sua nonna che lo rimproverò tutto il tempo, ma gli chiese anche come stesse andando con la sua compagna, sorprendendolo. Alice prestò il braccio a George e a nonno Maurice che la fece ridere tantissimo. Si divertirono molto, anche se lo chef le impose di restare sobria, e non fecero che guardarsi e sorridere come due folli innamorati fradici.
Il menu elaborato dallo chef riscosse un enorme successo, ma fu la sala a stregare tutti. In pochi giorni Lor era riuscito a sistemare tutto in maniera impeccabile, ma George capì subito che c’era qualcosa sotto perché i piatti e i bicchieri erano troppo preziosi per essere semplici servizi da ristorante. Così, con fare di scherno chiese se fosse normale per lui usare quei servizi. Lor ribattè divertito che doveva badare agli affari suoi, ma in quel momento suo cugino gli sorrise perché realizzò che aveva speso davvero una gran cifra per quell’evento, ma era riuscito a farlo sembrare una cosa banale.
E poi avvenne un piccolo miracolo: nonno Maurice chiamò fuori suo nipote per fumare insieme.
“Ah sei l’uomo più difficile da incontrare di questa famiglia!” gli disse divertito e lo chef annuì ridendo.
“Ho conosciuto Alice, è fantastica! All’inizio non capivo come potessi esserti innamorato di una persona con cui sei cresciuto, devo dire…” confessò, accendendosi il suo sigaro e Lor sospirò soltanto. Se lo era chiesto spesso, ne aveva parlato molto con Cristina anche, ed era giunto alle stesse conclusioni del nonno.
“…ma a quanto pare semplicemente avevi bisogno di tempo per conoscere una persona e lasciarti andare con lei…”
 Lor annuì e spiegò che si erano innamorati in un momento in cui entrambi erano molto fragili e che era stato naturale tutto, anche piangere insieme.
“E poi è veramente bella eh! Ed è molto innamorata…”osservò, con sguardo da lince facendolo sorridere, prima di dire una cosa che sciolse il cuore di Lor.
“…mi ricordate tanto tuo padre e tua madre insieme, lo sai? Il weekend in cui ce l’ha portata a Nevers, quando mi ha detto che l’avrebbe sposata, si guardavano e cercavano esattamente come voi due adesso…”
Lor sospirò soltanto in risposta, e il nonno partì all’attacco dicendo piano che gli aveva raccontato che si sarebbe trasferita a Parigi per un po’, per stargli accanto mentre lanciava il ristorante.
“già…è straordinaria…” rispose con un sorriso orgoglioso e il nonno disse serissimo “beh sa come si sta insieme a qualcuno. E’ semplicemente un compromesso…”
“Infatti…” ribattè, senza capire esattamente dove volesse arrivare il nonno.
“…perché è questo che fa andare avanti i rapporti d’amore Laurent. Non è la passione, non è l’amore, non basta tutto questo da solo. Ci vuole la volontà di stare insieme e costruire un rapporto. La volontà di mettere da parte un pezzettino di se stesso per rendere felice l’altra persona…” continuò, cercando di arrivare al punto, mentre Lor lo guardava confuso.
“…e non è detto che se lei mette le tue priorità al primo posto rispetto alle sue in questo momento, lo faccia per cedere ad un ricatto. Semplicemente, malgrado non sia esattamente la cosa migliore per lei, la farà non per paura di perderti, ma per il bisogno e il desiderio che ha di starti accanto e di vivere realmente la vostra storia…”spiegò serio e Lor finalmente capì dove voleva andare a parare il nonno.
“Quello che devi capire, ragazzo, è che non c’è niente di male in questo. Il compromesso è la base di qualsiasi relazione che funziona, ed è una enorme dimostrazione d’amore, non di debolezza. E quando un giorno avrai dei bambini con lei, e spero che Dio mi permetta di conoscerli, ci saranno altri bisogni da tenere in conto, ma non saranno ricatti Laurent…”
“penso tu possa avere ragione…” rispose confuso e suo nonno mettendogli una mano sulla spalla disse piano “E a proposito di bambini: fa paura. A tutti, è così per ogni uomo e donna sulla faccia della terra. E’ una cosa meravigliosa, ma estremamente fragile e tu faresti ogni cosa per proteggere il bambino ma…non puoi. Devi solo aspettare e sperare, ma non è colpa tua se è andata male…”
Lor sospirò molto forte in quel momento. Non lo aveva mai realmente ammesso, ma a volte si era incolpato di quell’aborto. Si era detto che se non avesse fatto del male a lei, se non fosse andato via, magari le cose sarebbero andate in modo diverso.
“Va come deve andare Laurent, ma non è una litigata a rovinare tutto. Altrimenti zia Ines non avrebbe mai avuto figli dato che litiga sempre con chiunque!” sentenziò divertito, facendo ridere Lor che rispose solo con un “Grazie”
“Oh ma che grazie e grazie?Sto facendo il mio lavoro, mi dispiace solo di non avertene parlato prima Lurent. Mi dispiace non esserci stato sempre…”
“Non è vero che non ci sei stato…” gli disse fissandolo con dolcezza.
“Tante delle cose che so me le hai insegnate tu. Forse non abbiamo parlato poi troppo di emozioni o sentimenti e ci siamo scontrati spesso, ma sei stato un buon nonno e hai accettato un sacco di stronzate, difendendomi sempre…” concluse con un sorriso.
“…ma voglio sapere cosa hai detto ad Alice per farla ridere tanto…”
“Oh è semplice: mi ha chiesto perché io e tuo padre avevamo lo stesso nome, così le ho raccontato delle ossessioni nobiliari della famiglia di Diane e di quanto si è arrabbiata quando Sabine ha tirato fuori il nome Laurent dal nulla.”
Risero insieme in quel momento, e Lor in futuro avrebbe ricordato per sempre quella serata e quei consigli così preziosi, ma poi giunse George a chiamarli perché era il momento del discorso del testimone e lui aveva detto cose stupide che avevano irritato tutti quindi voleva che ponesse rimedio.
“Ah Georgie, quando faremo due chiacchiere io e te?” gli chiese serio il nonno e George rispose sbigottito che non pensava avesse interesse a parlare con lui.
“Oh e perché mai figliolo?”
“Perché io non sono Laurent e questo sembra crearvi un sacco di problemi, dato che non mi parlate mai, non mi avete mai invitato neanche per le feste e mi avete totalmente estromesso dalle cose di famiglia…” ruggì con le guance accese e suo nonno scuotendo la testa spiegò che semplicemente George era quello che aveva una professione sicura e prestigiosa, per questo non lo avevano mai coinvolto nell’azienza.
“Davvero?” sussurrò incredulo, con enormi occhi verdi emozionati e il nonno mettendogli una mano sulla spalla rispose solo “…e poi noi vi abbiamo sempre invitati a casa, ma è tuo padre a non voler stare con noi per…quei problemi che sai. Per anni io e Diane dovevamo vederti da lontano quando uscivi da scuola…”
George per un secondo rimase senza parole, ma poi sorrise soltanto. Non immaginava che le cose fossero andate in quel modo, ma si sentì come se un peso gli fosse stato sollevato dal cuore.
 Nel frattempo, Lor aveva fatto il suo ingresso in sala con il solito carisma che lo contraddistingueva e subito si sentì lo sguardo di lei sulla pelle. Prese la parola con fare ammaliante e come sempre risolse la situazione.
Vedete, generalmente è il fratello maggiore ad ispirare il più piccolo. E' lui che si dimostra un esempio di responsabilità e maturità, ma per noi non è mai stato così. Matias è sempre stato un uomo migliore di me, in ogni cosa ed io posso solo imparare da lui, e anche dalla nuova Dubois.”
Lor fu interrotto da un lungo applauso, e mentre Alice si asciugava una lacrimuccia di commozione aggiunse “Un piccolo merito di questo matrimonio, però ce l’ho anche io perché anni fa questi due volevano lasciarsi e super Lor ha salvato le cose…”
“Proprio così!” confermò la sposa felice e lui alzò il calice e disse solo “All’amore, quello vero. Quello che ti rende una persona migliore, che ti scalda l’anima e ti riempie il cuore. Ah…e che dura per sempre, malgrado le sciocchezze e gli errori che si possano fare…”
“All’amore…” disse piano Alice insieme a tutti gli invitati, e poi si fiondò tra le sue braccia finalmente.
“Portami a ballare…perché stringerti è il momento migliore della mia giornata…” gli disse dolce, citando le parole che le aveva detto al matrimonio di Dug e lui lo fece. Adorava la musica che avevano scelto, e piano piano le disse all’orecchio alcune delle frasi di quella canzone così romantica, facendole dire solo “non credo di poter aspettare per fare l’amore…”
“Dio pensi sempre al sesso…” le rispose fingendosi irritato, ma poi ridendo spiegò che aveva sempre desiderato dirglielo ma non sapeva come inserirlo in un discorso, facendola ridere.
“Ti amo anche perché ti piace tanto…” aggiunse dolce e lei lo corresse.
“Mi piaci tanto, tu, non il sesso…” chiarì e lui rispose che nessuno ci avrebbe mai creduto, ma finì lì.
Finito il matrimonio finalmente tutti rientrarono nelle loro stanze. Lor aveva lavorato tantissimo quel giorno, ed era concretamente sfinito, ma ci teneva a fare un discorso importante con Alice, così sopportò il sonno. Resistette anche all’attacco di lei che iniziò a toccarlo totalmente in auto, e le disse di comportarsi come si deve, facendola ridere.
“Tanto lo sappiamo che mi toglierai le mutandine prima ancora di arrivare in ascensore…” gli disse serissima, prima di scoppiare insieme a lui in una fragorosa risata.
Rientrati in camera, però, Alice notò che c’era qualcosa di strano, perché era piena di fiori e candele. Lor la portò in terrazzo per fumare e per qualche istante lei pensò fosse tutto normale, ma poi Lor fece partire una canzone con il cellulare e Alice fu scossa da un brivido.
“Alice Mac Neil...sei tante cose per me. Un’artista incredibile, la mia donna, la migliore amica al mondo, un’amante insaziabile, una fantastica padrona di cani che sa sempre cosa fare e come pulirgli quelle cavolo di orecchie. Sei un porto sicuro nella tempesta, mi aiuti a razionalizzare quando sono in panico, a rilassarmi quando sono troppo stressato e mi fai ridere. Tanto eh, non poco. Hai sempre la battuta pronta, scrivi storie fantastiche e crei un sacco di canzoncine divertenti. La mia vita è totalmente diversa con te, e penso tu lo sappia…”le disse nervoso, con la mascella un po’ contratta. Alice non aveva idea di dove volesse andare a parare quel discorso, ma fronte contro fronte gli disse piano “non essere nervoso amore, per favore…” facendolo sorridere.
“La verità Alice è che tu…sei la mia felicità. Semplicemente quello. Io non posso essere felice senza di te. Vedi, io vorrei avere una vita normale, fare cose normali, ma lo sai cosa succede nella mia testa, da quando è iniziata? No? Te lo dico io: qualunque cosa io stia dicendo, o facendo, viene interrotta una stupida vocina nella mia testa che mi dice ‘te lo ricordi, vero, che c’è lei nella tua vita e che non puoi pensare a niente altro?’ e così passo giornate a cercare di ricordare stupidi dettagli, come i nei che hai sul collo o la forma delle lentiggini che hai sul petto. Capisci come sono messo male?”
Lei rise forte in quel momento, ma un paio di lacrime le rigarono le guance e Lor le chiese piano di non piangere, perché non voleva intristirla.
“Non sono triste Lo…è molto bello quello che mi stai dicendo…”
 “Non ti dirò bugie, non sarà semplice o facile o un amore eterno come quello delle favole. Ti giuro però che con te sarò sempre onesto e leale e che ti amerò per sempre, nell'unico modo in cui una valanga di sbagli come me sa farlo. Quindi se questo conta qualcosa per te, e so che conta Ali, resta al mio fianco per tutta la vita…” le disse serio e poi prese un pacchettino.
“Laurent…?” chiese lei perplessa e Lor estrasse l’anello dal sacchetto di Bulgari, quello che doveva essere della nonna.
“Non è una proposta di matrimonio Alis…” le disse serio, leggendo la confusione nel suo viso, e lei rispose solo con un “Ah…” un po’ confuso. Non voleva sposarsi, ma le era sembrato che volesse arrivare lì e quindi non stava capendo.
“E’ una promessa…” spiegò aprendo lo scatolino da cui fece capolino una veretta di oro rosa con i diamantini.
“E’ la promessa che qualunque cosa accada, per quanto duro possa essere e per quanta paura possa farmi, io non smetterò di provarci. Non smetterò di provare a renderti felice, di sedurti, di amarti soprattutto. Questo significa questo anello per me, e vorrei che tu lo indossassi sempre…”
Alice annuì commossa e lui finalmente sorrise abbracciandola. Ci aveva pensato tantissimo e ci teneva a farle quella promessa dopo quello che avevano attraversato, ma non immaginava che lei ne avesse realmente bisogno.
“Ci serve un anello per te, però…perché io adesso ti porto a Las Vegas…” gli disse serissima mettendogli le braccia al collo, e Lor ridacchiando rispose che lo avrebbero preso, se ci teneva
 
Epilogo
Quella mattina fervevano i preparativi a casa Mac Neil. Le domestiche ancora un po' addormentate lucidavano le stoviglie e l'argenteria, altre stiravano le candide tovaglie di lino egiziano e altre ancora asciugavano con cura gli enormi calici di cristallo di Boemia. L'odore di tacchino e patate impregnava l'aria, e la padrona di casa non faceva che bere caffè e controllare che tutti facessero il loro lavoro nel modo giusto, riprendendo dolcemente quei dipendenti che qua e là commettevano qualche piccola inesattezza. Neil aveva preteso che fosse tutto perfetto per il ritorno delle due pecore nere, e nessuna distrazione poteva essere perdonata. Aveva affrontato quel pranzo con la stessa maniacale cura per i dettagli che metteva in ogni altra cosa, e solo una variabile sfuggiva al suo controllo: l'orario in cui sarebbero arrivati quei due ritardatari cronici. Erano molti mesi ormai che non la vedeva, ma aveva accettato la cosa: era innamorata, e seguiva Lor come una specie di segugio in giro per il mondo. Dug gli aveva assicurato che “erano finite le tragedie” ed effettivamente stavano insieme da un bel po' ormai e lei non si era ancora presentata alla sua porta.
Ma almeno sai se sono atterrati? Non è che sono ancora in giro per il mondo e noi stiamo qui a darci tanta pena per niente?”
Sussurrò la signora Mac Neil con fare preoccupato, ma sul volto di suo marito si dipinse uno strano sorriso mentre le passava il suo cellulare.
E' arrivato ieri notte, non ho voluto svegliarti.”
Il piccolo messaggio diceva solo “siamo arrivati...con sei ore di ritardo, ma ce l'abbiamo fatta. Sicuro che vuoi fare una festa in giardino con questo freddo?”
Più serena, tornò ai suoi preparativi, e Mr Neil rimase a controllare tutto dall'alto, mentre qualcuno dormiva profondamente.
Hey mon amour...sei sveglia?”
E perchè non dovrei? E' solo mezzanotte nella Napa valley...”
Lor sorrise dolcemente allora, e aggiunse “Dai, dai facci un po' di spazio, hai preso tutto il letto come al solito.”
Alice era a pancia sotto, ma girandosi lo vide: Lor aveva in braccio un bellissimo bambino con lunghi riccioli color oro, meravigliosi piccoli laghi verdi al posto degli occhi e un enorme ciuccio che gli occupava tutta la faccia. Con un sorriso tenero, accarezzò entrambi e sussurrò “Buongiorno! Dai venite qui vicino a me.”
Lor dolcemente le passò il bambino e teneramente si stese accanto a lei, mentre quella piccola creatura emetteva piccoli versi. Per un attimo rimase a fissarla, e si disse che era tutto perfetto. Era passato tanto tempo dal matrimonio di Mat e Ava, e non avevano avuto più dubbi sulla loro relazione. Certo c'erano stati momenti difficili, ma anche momenti bellissimi, ed erano tornati a casa proprio per fare un grande annuncio.
Ti somiglia veramente tanto...è impressionante” sussurrò Alice in estasi, mentre continuava ad accarezzare con dolcezza quella piccola creaturina che non faceva che scalciare e tirarle i capelli, e questo colpì il suo compagno, che stringendosi forte contro il suo corpo sussurrò “Sei magnifica Alis.”
E che c'entro io?”
Sussurrò col sorriso, rivolgendo finalmente qualche attenzione allo chef. Per un attimo rimasero a fissarsi negli occhi dolcemente, poi lui le chiese ridacchiando “non hai l'anello...Dio, non dirmi che lo hai perso di nuovo!”
Ma non è colpa mia, è stretto. E’ sul comodino?”
No” ribattè seccato accarezzando il bambino con affetto.
Allora sarà in bagno...”provò a suggerire un po' imbarazzata.
Lo lasci sempre in giro, per la miseria...”
Sì, ma se ne comprassimo uno di riserva con un prezzo da anello normale e non da fede della madre di Batman, staremmo più tranquilli...”aggiunse, con fare lamentevole, e lui sbuffando ringhiò “Alice te lo dico per l'ultima volta: non è un dannato anello che esce con le patatine, non è l'anello di Lanterna Verde e neanche quello di Frodo! E’ insostituibile.”
Perchè invece quello di Frodo sarebbe sostituibile? E dai!”
Per un attimo risero entrambi, realizzando che lei era realmente una causa persa, ma subito Alice aggiunse “la prendi troppo sul serio questa cosa. Insomma non è che il male prende possesso della terra se lascio il mio anello incustodito. E se anche dovessi perderlo...che ce ne frega? Non cambiano le cose. E poi quando hai lasciato il tuo tra la verdura al ristorante, ti ho forse rimproverato?”
Come no?” Gridò sorpreso, e ridendo lei aggiunse “Beh ma era una questione diversa...qualcuno avrebbe potuto inghiottirla o farti delle proposte sessuali.”
E invece qui no?Dylan e Cassandra la mangerebbero volentieri, e anche questo piccolo fagottino...”aggiunse, facendo un po' di solletico sul pancino di quella piccola creatura bionda e riccioluta in braccio ad Alice. Per un attimo rimasero così: spalla contro spalla a coccolare quel piccolo Lor, che reclamava in ogni modo la loro attenzione e rideva con una vocina tenerissima. Poi, lo chef dolcemente sussurrò “Questo è un piccolo pezzetto di paradiso Alis! Non credo ci sia niente di più bello al mondo...”e lei gli sorrise dolcemente, ma non potè rispondere, perchè quello splendido bambino aveva iniziato a morderla e a gridare, così Lor lo prese in braccio per cercare di calmarlo, ma subito la madre corse in suo aiuto.
Oh è solo affamato...gli riempio il pancino e ve lo restituisco subito. Vieni piccolo Lo” Sussurrò Ava dolcemente, e i due zii un po' tristi rimasero da soli per circa venti secondi. Lor non ebbe il tempo di tornare a letto, infatti, perchè subito Matias entrò per chiedere se un anello fosse loro.
Oh dov'era?”
Chiese confusa, e Mat sorridendo ribatté “nella doccia, tra i saponi.”
Ma che...” provò a gridarle Lor divertito, ma lei rispose seriamente “Oh beh, te l'ho detto che mi dà fastidio! Mi sarà scivolato!”
Certo che bisognerebbe fare un video su questa cosa: i dieci posti improbabili in cui lasciare la fede!”
E dicendolo iniziò a farle il solletico, ma ben presto furono interrotti da un rumore e il loro umore cambiò di colpo: erano arrivati da sei ore e già avevano assistito a due litigi tra Ava e Mat.
E' questo che comporta quello che tu chiami 'un piccolo pezzetto di paradiso'.”
Sussurrò cinicamente, ma Lor rimase ad accarezzarla in silenzio, pensando alla situazione di suo fratello. Rimasero a letto per un po', poi dopo una lauta colazione preparata dallo chef in persona, scapparono tutti a casa MacNeil.
Alice era molto tesa, ma allo stesso tempo impaziente: avevano discusso molto su quale fosse il modo migliore per annunciare a tutti le loro novità, ma non avevano preso una decisione. Si chiedeva come avrebbero reagito tutti, specialmente Dug e suo padre. Nessun dubbio che Mike ne sarebbe stato felice; George, invece, avrebbe certamente fatto qualche commento sarcastico, e probabilmente anche Roy.
Non essere nervosa, ma chère plumette, andrà tutto bene. In fondo abbiamo solo fatto ciò che volevano da noi...”
Sì, a migliaia di chilometri di distanza da casa, senza dirglielo. Mio padre impazzirà...”
A quel punto Lor fermò la macchina e fissandola intensamente negli occhi con aria grave chiese “Chiariamo subito la cosa: sei pentita?” ma Alice ridendo rispose “ovviamente. Non si vede?”
Non sto scherzando Ali. Tutti questi dubbi, il tuo rifiuto categorico all'anello...”
Ma piantala!”Gridò ridendo, mentre gli allungava una fortissima pacca sulla spalla. “Io sono convinta di quello che abbiamo fatto, e lo ritengo una figata, ma penso che mio padre urlerà un pochino.”
Si baciarono per un secondo, poi Alice aggiunse “...e per l'anello...ti conviene regalarmene uno meno prezioso, perchè davvero rischio di farlo finire chissà dove.”
Magari uno di quelli fatti con le caramelle?”Suggerì sorridendo, e Alice iniziò a battere le mani, e saltellando gridò “Oh c'est génial! Je t'en prie!!”
Quella piccola frase lo fece sorridere forte. Non si era ancora abituato all'Alice francese, eppure ogni volta che glielo faceva notare, la sua compagna ringhiò “Viviamo a Parigi da un po' ormai, solo un'idiota non avrebbe imparato nulla” E questo generalmente chiudeva il discorso.
Furono tutti molto felici di rivedere i due francesi, soprattutto i tre migliori amici dello chef, che letteralmente lo sequestrarono ed iniziarono a fargli il terzo grado. Alice, invece rimase a parlare tranquillamente con la sua famiglia e spiegò a tutti il perchè del loro trasferimento a Parigi, e di quel lungo viaggio in America.
Lor ha un sacco di questioni da risolvere in Francia. Il ristorante ormai è avviato, ma lui e Cristina non hanno ancora trovato un sostituto alla sua altezza, e poi lui è occupatissimo con la società di famiglia. Suo nonno inizia ad avere qualche problema di salute e in qualità di vicepresidente, a Lor tocca sostituirlo in tutte le questioni ufficiali...”
Ah per questo siete stati due mesi dall'altra parte del mondo...”osservò serio Mr Neil, e Alice annuì infilandosi in bocca un altro tramezzino.
Sì, siamo stati in California, nella zona dei vigneti, perchè doveva stringere degli accordi commerciali, ma in realtà non abbiamo fatto altro che bere! E ci toccherà andare anche in Giappone, e quel pazzo vuole che gli faccia da interprete, ma io non credo proprio...”
E con la fumetteria come farai?” Aggiunse serio suo padre, ma Alice rispose tranquillamente “l'ho lasciata in gestione ai ragazzi, a Jordan e a George. Io mi occupo delle vendite online e spero di poter riprendermela presto perchè la gigantografia di Thor mi manca da morire...”
Quella frase suscitò un po' d'ilarità generale, ma ben presto Lor le fece una domanda, che lasciò tutti col fiato sospeso: “Vuoi dirglielo tu?”
I quattro amici riuniti finalmente per la prima volta in molti mesi avevano molto da dirsi. Il francese quel giorno aveva deciso di lasciarli senza parole, così rise molto forte quando gli chiesero “avete riparlato di matrimonio?”
Fu in quell'istante che ad alta voce chiese ad Ai “Vuoi dirglielo tu?” E lei ridacchiando scosse la testa e dunque lo chef con molta naturalezza annunciò “circa dieci giorni fa, io e Alice ci siamo sposati a Las Vegas.”
No!”
Gridò Dug sconvolto, ma Mr Neil si gelò totalmente. Non si aspettava una mossa così stupida da quei due idioti.
Ma lo sapete che è una cosa vincolante? Insomma siete sposati a tutti gli effetti, dovrete divorziare per lasciarvi...”sussurrò Mike un po' confuso e Alice annuì seria.
Abbiamo fatto una ricerca, sappiamo come funziona.”Spiegò lo chef divertito, e in qualche modo sollevato perché nessuno lo aveva ancora ucciso.
“Volevamo farlo mesi fa in realtà, ma richiedere tutti questi cavolo di permessi ci ha portato via tempo…” spiegò Alice seria, ma tutti continuarono a fissarli basiti.
Ma io non ci credo! Non avete fatto neanche delle foto? Avete un certificato?”Chiese Dug, convinto che si trattasse di un imbroglio, eppure dall'enorme borsa di sua sorella sbucarono fuori tutte le prove: avevano due enormi album di foto, e un bel certificato di matrimonio.
Ma ti sei sposata in sottoveste?” Gridò Emily confusa, ma Lor immediatamente rispose “è un vestito ispirato a quello degli elfi...”
“Di Galadriel, per essere precisi…” puntualizzò Alice molto rigida, e i suoi amici commentarono che era una scelta straordinaria.
I fiori tra i capelli ti stanno benissimo...”aggiunse Ava dolcemente e tutti concordarono. Paul ringhiò acido che “poteva sembrare una vera sposa, malgrado tutto...”
Mr Neil fino a quel momento era rimasto in silenzio, a godersi la scena e metabolizzare la notizia, ma improvvisamente gli venne un dubbio, così chiese “ma questo matrimonio così affrettato e segreto, era necessario?”
Per un attimo i due sposi si fissarono senza sapere cosa dire, poi Lor dolcemente sussurrò “Sinceramente? Ci siamo voluti fare una promessa. Non so quanti scelgono di sposarsi per questo motivo. Noi volevamo veramente giurarci che ci avremmo provato fino alla fine e ci siamo detti 'se non ora, quando?'”
“e poi adesso voglio vedere che ti inenterai per tenermela lontana…”pensò, ma fortunatamente non lo disse.
Mr Neil colpito dal discorso di Lor sorrise e aggiunse “Non è quello che volevo dire. Non è che Alice aspetta un bambino?”
Ma per carità!”
Gridarono entrambi all'unisono, con un'espressione talmente stravolta da far ridere chiunque.
Non ci interessano dei ragazzini, la nostra vita è già abbastanza complicata così ...”
Tagliò corto la giovane sposa col fiatone, e Lor aggiunse “forse tra un po’ ne riparleremo, ma per ora non ne vogliamo.”
Beh amici mie, ricordatevi questa frase di Lor, perchè rappresenta esattamente ciò che in gergo viene definito “le ultime parole famose.”
Mr Neil sorrise e alzò il calice ai due sposi, che continuarono a godersi la festa tranquillamente. Decisero che “prima o poi avrebbero fatto una cerimonia religiosa ed una grande festa” ma nessuno dei due volle farlo nell'immediato e ben presto la combriccola iniziò a sciogliersi e gli sposi novelli si ritrovarono da soli in macchina.
E' andata meglio del previsto, no?”
Sussurrò Alice di buonumore, e poi aggiunse “...non ho neanche perso l'anello. Però lo voglio lo stesso quello con le caramelle...”
Lor si mise a ridere forte, e poi aggiunse “certo che sei un genio. Solo a te poteva venire l'idea del matrimonio- non matrimonio.”
E' figo essere sposati solo in certe parti del mondo, non trovi?”Ribattè Alice entusiasta.
Oh e vogliamo parlare del fatto che avremo due 'prime notti'? E il bello è che saranno autentiche, perchè davvero ci saremo sposati.”
Per un attimo risero entrambi con sguardo dolce, poi Lor prendendole la mano sussurrò “Perchè non lo facciamo anche a Tokyo? Dai, sposiamoci ancora una volta!Alla fine tu sei più giapponese che scozzese, e sarebbe fantastico, non trovi? Ho in mente un’ altra frase ad effetto da usare come voto nuziale...”
Alice rise e poi rispose seria “No, non si potrebbe. I giapponesi sono persone serie, e corriamo il rischio che registrino il matrimonio anche da noi, togliendoci tutto il divertimento.”
Ma tu sei sicura di questa cosa? Sei sicura che dobbiamo richiedere noi la convalida del matrimonio? Perchè Mike dice di no.”
Sono sicurissima tesoro. E resto tua moglie solo negli Stati Uniti. Quindi potrei anche buttarla questa fede, volendo...”
Alice lo aveva detto ridendo, ma Lor la fissò seriamente e arrabbiato abbaiò“non hai capito: la fede ha un valore importante, è il simbolo della promessa che ci siamo fatti. Non è solo uno sciocco pezzo d’oro che dimostra al mondo che siamo impegnati, è l'emblema della promessa che ci siamo fatti, e ogni volta che le cose si metteranno male entrambi fisseremo quell'anello e ripeteremo mentalmente “ti giuro proverò con tutte le mie forze ad essere la cosa migliore che ti sia mai capitata.” Quindi piantala di giocarci e trattala con cur...”
In quell'istante l'anello volò letteralmente in aria e Lor si mise a ridere scuotendo la testa. Era un disastro, ma gli piaceva proprio per quello. E così amici finisce la storia comica e buffa della ragazza di Tokyo, con una promessa tenera e goffa e un anello che vola. La piccola ragazza stramba e insicura è riuscita nell'impresa di conquistare il bellissimo chef-casanova.
Voi ora vorrete sapere cosa succederà, che cosa ne sarà di questo matrimonio, e soprattutto se si tratta realmente di matrimonio o meno, ma posso solo dirvi una cosa: Ai e Lor non hanno ancora finito di combinare disastri. C'è ancora molto da raccontare e, a patto che voi vogliate continuare ad ascoltare, vi garantisco che vi troverete davanti a una lunga sequela di sorprese, eventi bizzarri e momenti teneri e, d'altro canto, cos'altro potreste aspettarvi da due come loro?

Nota:
Ed eccomi qua, ve lo avevo promesso e stasera vi ho postato l'ultimo capitolo. Come prima cosa ci tengo ad abbracciarvi tutti virtualmente per avermi permesso di raggiungere un tale numero di lettori, perchè è surreale. Grazie veramente di cuore a tutti.  Spero di avervi regalato un po' di emozioni e magari un sorriso di tanto in tanto. Tre anni fa ho ripreso a scrivere, dopo un blocco di molti anni, perchè dovevo regalare un finale a questi due ragazzi che mi stanno molto a cuore, ma ad oggi posso dire di non esserci riuscita. Esistono infatti altre due parti di questa storia che potete trovare integramente su EFP, ma (attenzione eh!) la seconda parte che si chiama Alice e Lor: deux étrangers à Paris necessita di un enorme e profondo editing, che non so se sono in grado di fare ora per i temi trattati. La terza parte, però, che si chiama Trois petites plumes è stata scritta in tempi più recenti, ma merita una sistematina anche lei. Ci sarà poi una quarta parte di questa storia, che è un prequel ambientato nel momento in cui Ai e Lor si innamorano da ragazzi. Insomma, se avete voglia di leggere ancora qualcosa su questi due, restate in contatto con me. Un milione di grazie,
Sally 
   
 
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