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Autore: pattydcm    29/11/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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48 Il bacio
 
Aveva deciso che avrebbe dato al suo primogenito il nome del materiale più duro e prezioso che si conosca in natura. Voleva che come questo fosse forte, indistruttibile e inattaccabile e Diamante lo è stata. Ha tenuto testa ai giudizi degli abitanti del piccolo villaggio dal quale era scappata sua madre, la donna pazza dai facili costumi che aveva deciso di fare del promontorio a picco sul mare la sua casa. Ha  imparato a compiere quei ‘riti particolari’ che lei le insegnava e a preparare i ‘composti miracolosi’ che le loro concittadine venivano a prendere arrampicandosi fin quassù in gran segreto.
“Rosa, mio marito mi picchia, hai un rimedio?”, “Rosa, mio marito ha troppe voglie, hai un rimedio?”, “Rosa, non voglio più avere figli, hai un rimedio?”, “Rosa, sono incinta ma non lo voglio, hai un rimedio?” e sua madre per ogni richiesta prendeva da un vaso diverso alcune erbe, recitava delle preghiere e le consegnava alla sventurata di turno insieme alla prescrizione per la somministrazione. Capitava che ogni tanto qualche uomo violento morisse all’improvviso, oppure che una giovane donna si ammalasse misteriosamente per poi spegnersi nel dolore dei familiari.
<< Evidentemente avevano più segreti di quelli che ci hanno raccontato e per questo l’Universo le ha punite >> le rispondeva lei, quando chiedeva perché alcune volte i loro preparati uccidevano le loro clienti.
L’Universo di cui sempre le parlava la incuriosiva molto. Sua madre non credeva, infatti, al Dio cristiano di cui si farcivano la bocca le loro clienti, fantoccio costruito ad hoc da menti più subdole per irretire la povera gente. Era di Energia che le parlava, Energia dorata e buona ma anche scura e crudele.
<< E noi quale delle due usiamo, madre? >> le chiedeva ogni volta.
<< Col tempo lo scoprirai. Non sei tu a scegliere lei, bensì lei a scegliere te >> rispondeva, lasciandola in un terrore misto ad eccitazione.
L’Universo avrebbe compiuto la sua scelta appena otto anni dopo, quando l’avrebbe portata a dover prendere la dolorosa decisione di porre fine alla vita di sua madre, devastata dalle conseguenze del difficile parto dell’ultima figlia. Le parlò dalle fiamme che divoravano la pira sulla quale aveva adagiato la donna pazza e di facili costumi che l’aveva messa al mondo e la sua voce era suadente e rassicurante.
<< Eravate le sue pietre preziose e tu, Diamante, eri la più bella e amata tra tutte. Lascia che ti guidi io, ora. Lascia che tu e le tue sorelle diveniate le mie pietre preziose >> disse quella voce proveniente dal mare che potente si infrangeva contro le rocce.
Un canto che l’aveva cullata fin dai primi giorni della sua vita e che ha sempre portato dentro di sé, sentendosi a sua volta onda forte e potente capace di distruggere anche la roccia più dura.
Aveva accettato quell’offerta e continuato l’attività materna istruendo le sue sorelle, con le quali aveva sviluppato un legame simbiotico profondo. Uomini libidinosi e donne curiose si spingevano fin quassù ad osservare le loro danze sfrenate attorno al fuoco e come fossero unite in un’unica mente, a lei e alle sue sorelle è sempre bastata un’occhiata per capire se cacciarli via o coinvolgerli nei loro riti dei quali, poi, divenivano inconsapevoli doni sacrificali.
Quando vennero accusate di stregoneria, arrestate e torturate hanno sofferto lo stesso dolore, ma le rendeva forti la consapevolezza che nulla di ciò che avrebbero potuto fare quei miseri uomini avrebbe posto fine alle loro esistenze. I loro corpi sono stati deturpati dalla ferocia delle torture dei timorati di Dio a causa dei quali hanno trovato la morte sul rogo, ma le fiamme purificatrici tanto invocate dall’inquisitore che le ha condannate hanno permesso alle loro ceneri di concimare questo promontorio, nutrendolo di odio e di ombra.
Hanno gioito dell’ignaro aiuto da questi offerto con l’ingenua decisione di erigere un convento su questo luogo profanato dal male, affinché potesse così essere purificato. Decisione che ha permesso loro di corrompere quelle donne per il loro signore e impadronendosi delle loro anime costrette ad un’eterna prigionia.
La chiusura del convento e la sua successiva riapertura come scuola, ha dato loro l’opportunità di vendicarsi dei discendenti di quegli uomini che le avevano giudicate indegne di vivere e professare il loro credo, impossessandosi delle anime dei loro rampolli. È stata, però, una breve parentesi prima che l’incontro con Antonio desse loro l’occasione di soddisfare al meglio le esigenze del loro signore.
Agata era stata da questi incaricata di assoggettare al suo volere quel bambino e in tutti questi anni ha mantenuto attivo il loro dominio su di lui, che ha donato loro trenta anime dannate. Se Diamante avesse anche solo immaginato il pericolo al quale sua sorella sarebbe andata in contro, non le avrebbe permesso di scontrarsi con l’uomo che cammina al fianco del Guardiano di Luce senza la protezione delle tenebre. Ha commesso l’errore di sottovalutare questo essere umano che non solo si è rivelato essere in grado di sigillare un Emissario dell’Ombra, condannandolo all’estinzione, ma che è anche protetto da una strega bianca. Giungerà al convento poco dopo Antonio, che sta portando loro in dono il Guardiano di Luce e come lei anche le anime dannate avvertono l’arrivo di colui che potrebbe porre fine alle loro sofferenze.
Caledonia, la prima tra le sue sorelle, è intimorita dalla possibilità che le loro prede si ribellino. Sono a conoscenza della potenza del Guardiano di Luce e sono consapevoli di come la loro esistenza sarebbe ancora più cupa di quanto non sia stata per tutto questo tempo se anch’egli cadesse nelle mani dell’Ombra.
Diamante, però, avverte la spaccatura presente tra le loro prede e le decisioni differenti che queste stanno prendendo. Le anime dannate di coloro che sono state suore, studenti e lavoratori in questo luogo e che da più tempo qui soffrono di questa triste prigionia, stanno decidendo di schierarsi dalla parte dell’uomo che sta correndo in aiuto del Guardiano. Sono ben consapevoli di come la protezione della strega bianca non gli sarà sufficiente contro due Emissari dell’Ombra ora che il buio incombe su di loro e per questo faranno di tutto per aiutarlo a sconfiggerle.
Le trenta vittime dell’Emissario vivente, invece, stanno scegliendo di restare nella stanza che li ha visti morire tra atroci sofferenze, mosse da un altro e più importante obiettivo: la vendetta. Il loro giovane condottiero è stupidamente convinto che il Guardiano di Luce li aiuterà a uccidere colui che le ha strappate alla vita e costrette a questa prigionia ed è riuscito a convincere i suoi sventurati compagni che sia questo il solo modo che hanno per poter compiere ‘il salto’ e abbandonare questo luogo.
Questa piccola anima errante non sa, però, che ogni sua decisione è stata resa possibile solo perché Diamante ha colto il potenziale distruttivo del suo piano, capace di arricchire loro e il loro signore. Infatti, non c’è onta peggiore della quale un’anima dannata si possa macchiare di quella di uccidere un vivente spinta dal desiderio di vendetta. La Luce punirebbe il suo Guardiano per non aver impedito un simile abominio, ma Diamante conta di averlo già fatto suo per allora. Anzi, sarà egli stesso a guidare la carica di queste anime contro il loro carnefice.
 
***
 
Un vociare concitato ridesta Mirco dal sonno indotto dal cloroformio e lo accompagna man mano che riprende coscienza di sé. Non appartengono alle vittime di Antonio ma alle altre anime erranti prigioniere del vecchio convento da ancor più tempo.
<< L’uomo e la strega bianca hanno eliminato uno degli Emissari dell’Ombra >> lo informano, notizia che lo ridesta del tutto. << Sta venendo qui. Lo aiuteremo noi a sconfiggere le altre >> aggiungono ed è l’eccitazione per la battaglia imminente quella che percepisce in loro.
Sapere Rio vivo e prossimo a raggiungerlo rincuora Mirco, che si scopre legato mani e piedi al fianco di Selvaggia, i cui occhi enormi di paura viaggiano veloci dal viso di lui al soffitto dello spazio angusto nel quale si ritrovano pigiati. Gli afferra con forza le mani e avvicina la fronte al suo viso alla ricerca di conforto e Mirco vorrebbe dirle che andrà tutto bene, ma non può farlo. Non solo perchè come lei è imbavagliato, ma anche perché non può essere certo che davvero tutto si concluderà nel migliore dei modi per entrambi.
<< Ti stavamo aspettando, Guardiano >> annuncia un'altra voce, dominando il brusio di sottofondo. << Da molti anni siamo intrappolati nell’Ombra col solo desiderio di poterci vendicare. Tu ci aiuterai a compiere la nostra vendetta in modo da poter lasciare per sempre questo luogo >>.
Ecco la conferma di ciò che più di ogni altra cosa temeva di ritrovare una volta giunto in questo palazzo. E’ forte la rabbia che sente dominare le vittime di Antonio ed il loro desiderio di vedetta è più forte di lui, troppo fragile per poterlo contenere senza una guida al suo fianco.
<< Non temere, non dovrai farlo. Sarai tu stesso a guidare la carica >>.
Il ricordo degli occhi rossi e crudeli del Guardiano che lo ha quasi ucciso da bambino gli esplode nella mente al solo sentire la voce suadente del suo Emissario. Ne percepisce l’energia negativa e maligna che vibra tutt’attorno a lui, come braccia d’acciaio pronte a ghermirlo e intenzionate a non lasciarlo andare mai più.
Il suo stesso grido attutito dal bavaglio lo ridesta da questo tetro sogno ad occhi aperti. Selvaggia si è allontana da lui e tiene sollevata la testa in allerta al rumore di una portiera che si chiude, seguito da passi sulla ghiaia che si fanno sempre più vicini. Il portabagagli dell’auto si apre e Antonio compare davanti a loro.
<< Ben svegliati, topolini >> trilla questi e i lineamenti del suo viso sono stravolti dalla risata demoniaca che lo scuote da capo a piedi e che porta Selvaggia a gridare e ad agitarsi, preda del terrore.
<< Torna a dormire, tu! >> esclama Antonio furioso, dandole un’altra scossa col taser.
Mirco si prepara a subirla a sua volta, ma l’uomo si ferma un istante prima di toccarlo.
<< Tu no, servetto >> dice, sollevando il corpo incosciente di Selvaggia come pesasse niente, segno che il potere dell’Ombra scorre anche dentro di lui incrementandone la forza fisica oltre che la follia.
<< Aspettami qui. Porto dentro questa e torno a prenderti >> lo informa, lasciando cadere per terra la ragazza per poi allontanarsi e uscire dal suo campo visivo.
Mirco resta in ascolto e appena non sente più alcun rumore cerca di mettersi a sedere e scopre di avere le mani legate ai piedi tramite una corda che gli impedisce di stendere il corpo. E’ talmente disperato, però, da tentare comunque di fuggire sporgendosi dal portabagagli fino a cadere dall’auto.
<< Guarda, sorella: il Guardiano di Luce striscia al nostro cospetto >>.
Una voce diversa da quella del precedente Emissario lo congela sul posto. Mirco si fa coraggio e alza gli occhi al cielo dove vede volteggiare due figure femminili bellissime, una delle quali si porta a un palmo di naso dal suo viso e lo guarda curiosa.
<< Sei giovane e non percepisco alcuna guida in te >> dice stranita. << Forse Agata si è sbagliata e non è lui il Guardiano, ma l’altro uomo. In fondo, solo un Guardiano di Luce avrebbe potuto eliminare una di noi >>.
Il timore di poter mettere Rio ulteriormente nei guai porta Mirco a scuotere forte il capo dinanzi a questa ipotesi.
<< Non lo è? >> gli chiede. << Eppure siete venuti qui insieme la prima volta e abbiamo avvertito la presenza del Guardiano e delle sue guide. Quando è venuto quell’uomo da solo, invece, con lui c’era soltanto un’anima innocua. Devi essere per forza tu, quindi >>.
<< Zaffiro, lascia che se ne occupi Diamante. A noi spettano l’umano e la strega bianca >> la richiama l’altra finora rimasta in silenzio.
<< Oh, sì, Caledonia! Voglio spegnere la luce di quella strega >> ride euforica, allontanandosi per seguire la sorella, che sta già volando verso est.
Adesso anche Ylenia è in pericolo e Mirco si chiede perché tutti quanti continuino a considerarla una strega di luce. Se, però, Rio si è trovato costretto ad eliminare una delle Emissarie è probabile che la sua vita sia stata messa in pericolo durante lo scontro e che la ragazza, quindi, sia comparsa dal diaspro in suo aiuto. Non sa quanto la sua vita possa essere in pericolo perché di un fenomeno simile non ha mai sentito parlare, può solo sperare che non sia la sua anima quella che fuoriesce dal diaspro.
Se, invece, lo fosse rischierebbe non solo di morire ma anche di andare ad ingrassare le fila delle anime dannate assoggettate all’Ombra” sospira rammaricato. Se Rio fosse a conoscenza di questa possibilità è sicuro che non esiterebbe a scappare via a gambe levate per salvare se stesso e la ragazza e Mirco non potrebbe neppure dargli torto.
<< E tu che ci fai lì per terra, topolino? >>.
Mirco impreca nel sentire la voce di Antonio e cerca di divincolarsi, mentre questi lo trascina per i piedi dentro il palazzo.
<< Il mio angelo mi ha confermato quanto il tuo signore le abbia fatto del male. Non posso tollerare che qualcuno osi anche solo pensare di agire ai suoi danni >> sta dicendo, camminando piano verso la grande scalinata che li condurrà alla stanza delle torture. Passano acconto a Selvaggia che giace priva di coscienza sul pavimento ai piedi della scala e Antonio lo informa del fatto che per il momento la ragazza resterà lì per volere del suo angelo, cosa che gli permette di tirare un sospiro di sollievo.
<< Per troppo tempo mi è stato impossibile portare avanti il compito che lei mi ha assegnato, ma questa volta sto recuperando portandole il servo del demonio! >> ride scoccandogli un’occhiata ebbra di gioia. << Poi, quando avrà finito con te, mi occuperò della ragazza. Quell’idiota di Calogero ha quasi distrutto i miei piani cercando di sottrarla a me, ma ora lui non è più un problema >>.
Ed è proprio l’anima di Calogero quella che Mirco incontra mentre si avvicinano alla porticina che da sulla terrazza.
<< Sto fissa sicuro è ca u demone è o to cumpari. A me pare ca invece è o so angelo >> borbotta questi uscendo con loro sulla terrazza. << Che succede, Michè? >> gli chiede, intimorito dalla moltitudine di anime dannate che li attendono dentro la sala torture.
Stai lontano da qui, Calogero. Cerca Valerio. Aiutalo e forse questo riscatterà la tua anima” gli dice mentre Antonio lo trascina nel suo antro. Il vecchio lupo di mare resta sulla soglia intimorito e accenna appena un piccolo movimento del capo prima di scomparire.
<< Non sperare che quell’anima dannata ti salvi dal tuo destino, Guardiano >>.
Una donna dagli stessi lineamenti delle due che fuori da questo luogo ha incontrato levita leggiadra al centro della stanza. Lontane da lei, protetti dall’Ombra che domina questo luogo, le trenta vittime di Antonio assistono al prostrarsi del loro carnefice al suo cospetto. Tra queste, Mirco riconosce quella di Samuele Mosso.
“Ci aiuterai, Guardiano?” gli chiede questi e inspiegabilmente la sua domanda permette a Mirco di recuperare il ricordo di un prezioso consiglio datogli da Alex.
<< C’è solo una cosa che puoi fare per salvarti >> gli aveva detto spiegandogli, poi, come uscire vivo dall’incontro con un Emissario nella malaugurata possibilità che si trovasse faccia a faccia con uno di loro, come ora sta accadendo.
Il recupero di questa possibile soluzione al suo problema gli riempie il cuore di speranza. L’Emissario inarca un sopracciglio, sorpresa dello sguardo di Mirco che ora sembra aver ritrovato il coraggio di guardarla dritta negli occhi e di giocarsi il tutto per tutto per mantenere il controllo su se stesso almeno fino al momento in cui Rio giungerà in suo aiuto.
 
***
 
<< Vuoi dire che ce ne sono altre tre là dentro? E come cazzo le sconfiggiamo? Ormai è buio! >> domanda Marco, informato dal fratello di quanto gli ha raccontato Alex.
<< Infatti non potete sconfiggerle >> ribatte questi monotono.
<< Grazie tante! Non sono pronto a vestire i panni dell’agnello sacrificale >> sbuffa Fox affannato.
<< Non li vestirai >> precisa il bambino. << Sei intelligenti e riuscirai a tenere loro testa >>.
<< Scusa tanto, ma non mi sembrava essere propensa al dialogo la simpaticona che ha tentato di farlo fuori poco fa’ e per la seconda volta >> insiste Marco. << Quelle partono all’attacco e l’intelligenza sta nel contrattaccare >>.
<< Non si risolve necessariamente tutto con la violenza, Custode >> ribatte Alex paziente. << Quando non ci sono possibilità di attacco la persona intelligente valuta obiettivamente la situazione e trova l’unica soluzione comoda in suo favore >>.
<< Divide et impera! >> esclama Fox.
<< Ma sei serio? >> ribatte Marco. << Credi davvero di riuscire a convincerle a ribellarsi al loro padrone e schierarsi dalla nostra parte? >>.
<< No, non sarà quello l’obiettivo >> dice Fox sicuro di sé. << L’Ombra è troppo forte, soprattutto di notte e le domina da secoli. Sarebbe un suicidio tentare di riportarle alla ragione e scagliarle contro il loro Guardiano. Devo sfruttare l’unica cosa che di loro so e cioè che sono quattro donne che condividono le attenzioni di un uomo. Vuoi che non ci siano delle rivalità latenti tra loro? Mi basterà insinuare nelle loro menti un ragionevole dubbio che le porti a mettersi l’una contro l’altra e a distruggersi con le proprie mani! >>.
<< Ed ecco che la persona intelligente batte quella capace solo di menare le mani >> sentenzia Alex. Marco ribatte con un’imprecazione davvero infelice alla quale, però, il bambino non dà peso. << Farai bene a non esporti troppo, tu. Rischieresti di diventare un bersaglio facile, così come lo sarebbe la strega bianca contro tre Emissarie d’Ombra ora che le tenebre ci sovrastano. Per questo dovrai evitare il più possibile che giunga in tuo aiuto >>.
<< Da solo dinanzi a un nemico folle, cinico e spietato. La storia della mia vita >> sbuffa Fox imprecando a sua volta contro la guida. << Poi mi spiegherai perché hai chiamato Ylenia a quel modo. Marco, tu dagli retta e renditi impossibile da intercettare >> dice al fratello, che annuisce e torna ad essere invisibile ai suoi occhi.
Finalmente raggiunge il cancello del convento abbandonato e ne trova le ante battenti socchiuse. Scivola dentro e percorre svelto il viale che conduce al portone d’ingresso.
Quella è l’auto di Antonio. Se è qui vuol dire che lo è anche Mirco!” lo informa il fratello.
Fox butta un occhio all’interno del portabagagli ancora aperto e trova le impronte di terriccio lasciate da due paia di piedi di dimensioni diverse e un buon numero di capelli lunghi lisci e neri.
Ha portato qui anche la ragazza” pensa stringendo nel pugno i capelli di Selvaggia. Il diaspro che non ha mai smesso di essere caldo da che Ylenia ne è uscita, ora diviene bollente e brilla come una piccola stella mettendolo in allerta. I suoi occhi viaggiano in ogni angolo di questo ampio spiazzo prima di alzarsi al cielo e posarsi stupiti su due bellissime donne sospese a mezz’aria proprio al di sopra del portone d’ingresso del palazzo. 
<< Non sei il benvenuto qui >> dicono all’unisono, sollevando un vento gelido che lo investe.
Fox stringe i pugni, chiude gli occhi e prende un profondo respiro, come era solito fare ogni volta che lo Chef gli posava gli occhi addosso e a lui bastava incontrare quello sguardo per capire quali fossero le sue intenzioni. Aveva allora dinanzi a sé due possibilità: opporre resistenza e rischiare di scatenare la sua ira oltre che la sua libido e uscirne fuori più rotto, oppure stare al suo gioco e fare di tutto per girarlo a proprio favore.
Osserva attento le due donne e nota di non essere passato inosservato a colei che sembra essere la più giovane.
<< Buonasera, mie signore >> dice con voce suadente, facendo un inchino rivolto esclusivamente a lei che, colpita dai suoi modi affabili, gli sorride di rimando.
<< La cortesia non ti salverà, piccolo uomo. Non ti perdoneremo l’affronto di aver estinto nostra sorella! >> ribatte ostile l’altra Emissario.
<< Non è il perdono che da voi cerco, mie signore >> ribatte lui tranquillo. << Mi rendo conto di avervi arrecato danno e non è stato bello per me quanto ho dovuto fare alla vostra congiunta. Lei, però, mi ha attaccato ed io ho dovuto difendermi >>.
<< La stessa cosa non ti sarà permessa qui, umano >>.
<< Liber. Ve ne prego, non ho altro desiderio se non quello di sentire il mio nome pronunciato dalle vostre dolcissime labbra >> aggiunge rivolgendosi alla sua preda.
<< E perché avresti questo desiderio? >> abbocca questa volando a un palmo dal suo naso.
Un brivido percorre la schiena di Fox, che si impone di gestire la paura e restare lucido.
<< E perché non dovrei averlo, mia signora? >> le chiede estasiato. << Posso avere l’onore di conoscere il vostro nome? >> sussurra avvicinandosi a lei che sorride civettuola. La sua espressione, però, muta all’improvviso e scocca un’occhiata alla sorella che la guarda severa dall’alto. Per quel che ne sa queste entità maligne potrebbero comunicare tra di loro ed è possibile che l’Emissario più anziano stia mettendo in guardia o rimproverando la più giovane. 
<< Io sono Zaffiro >> risponde, infine, questa confermandogli il suo essere un’ottima preda pronta a ribellarsi all’autorità della sorella maggiore.
<< Oh, dovevo immaginare che voi, mia signora, aveste un nome prezioso. Mi perdoni per non averlo capito da me >> dice facendo un inchino e il compiacimento sul volto della donna lo porta a segnare un punto in suo favore.
<< Basta con queste smancerie! >> interviene la più anziana allontanando da lui la sorella per affrontarlo a viso aperto. << Il tuo gioco non avrà luogo con noi, piccolo uomo! Le Emissarie dell’Ombra non si fanno abbindolare dalla tua sciocca seduzione >>.
<< Sciocca? Oh, mia signora Zaffiro, io non intendevo darvi della sciocca >> dice, volgendo lo sguardo rammaricato verso la sua preda. << Se l’ho fatto vi chiedo umilmente perdono >> insiste costernato e lo sguardo feroce che Zaffiro volge alla sorella gli fa segnare un altro punto.
<< In effetti non è stato lui a darmi della sciocca, Caledonia! >> esclama, infatti, Zaffiro, fronteggiando la sorella.
<< Non lo ha fatto perchè lo sei! Stai cadendo nella sua trappola, non te ne rendi conto? >>.
<< Ecco che di nuovo mi insulti! Tu, Diamante, persino quella stupida di Agata, siete sempre pronte ad insultarmi! Pensi che non meriti le attenzioni di un uomo? Credete voi di essere più belle di me? >>.
<< Se così fosse sarebbe un grande affronto ai vostri danni, mia signora >> si intromette Fox scatenando le ire di Caledonia che gli punta il dito contro, pronta a colpirlo. Zaffiro, però, le salta al collo e le due Emissarie iniziano a litigare ferocemente, proprio come farebbero due sorelle.
Sei stato eccezionale, capitano!” esclama Marco nella sua testa e Fox sorride a sua volta, soddisfatto di sé.
Non perdere tempo, ora. Traccia un cerchio con i piedi sul terreno cercando di attirare il meno possibile la loro attenzione e ripeti le mie parole” si intromette Alex e per la seconda volta Fox si ritrova a creare il sigillo nel quale catturerà altre due Emissarie d’Ombra.
Qualcosa, però, va storto. Le due donne si fermano di colpo proprio nel momento in cui lui ha tracciato la X e concluso la lenta litania.
<< Tu! Ti sei preso gioco di me! >> esclama Zaffiro furiosa. << Ti sei preso gioco di me! >> ripete,  sollevando alte le braccia sopra la testa e quando le abbassa, saette di un intenso blu elettrico fuoriescono dalle sue mani pronte a colpirlo. La luce dorata di Ylenia, però, interviene prontamente a proteggerlo.
<< Non osare! >> grida la ragazza, dando vita ad una vera e propria esplosione di luce che scaglia lontano le due Emissarie.
Presto, Liber! Questo è solo un diversivo! Non riuscirà a tenerle a bada a lungo. Tagliati la mano e sigilla il cerchio col tuo sangue, presto!”.
Senza farselo ripetere Fox si getta alla ricerca di qualcosa di abbastanza acuminato col quale ferirsi mentre Ylenia subisce l’attacco di Caledonia.
<< Dove credi di andare, tu? >> grida Zaffiro, piombando ai piedi di Fox, che raggela dinanzi al volto di lei trasmutato dall’ira. << Agata doveva ucciderti quando ne ha avuto l’opportunità! >> grida, lanciando saette blu contro di lui che tenta di schivarle, ma inciampa sui suoi stessi piedi e una di queste piomba a pochi millimetri da lui. Zaffiro parte all’attacco decisa a finirlo, ma una lingua di luce dorata la afferra per il collo e la scaglia via lontano. Fulminea, Ylenia si frappone nuovamente tra Fox e l’ennesima saetta lanciatagli questa volta da Caledonia.
<< Sbrigati a completare il rito! Non riuscirò a tenerle a bada ancora per molto! >> lo informa la ragazza affannata dalla lotta.
<< Ne ho abbastanza, maledetta strega!  Senza di te lui è soltanto un semplice uomo >> grida e richiama a sé la sorella per lanciarsi nuovamente all’attacco.
Il cielo nero di questa strana notte si tinge del blu intenso dei fulmini che le due sorelle stanno lanciando contro Ylenia, la cui luce dorata si affievolisce sempre più. Stremata dai continui attacchi, la ragazza cade in ginocchio e volge a Fox un ultimo sguardo disperato.
<< No! >> grida questi, correndole incontro. Distende le braccia per sorreggerla ma il corpo di lei lo attraversa mentre esausta cade al suolo.
<< Lei… lei non può morire, vero? >> sussurra spaventato, tentando di accarezzarle i capelli ma la sua mano li attraversa toccando il terriccio sul quale poggia.
<< Certo che morirà >>  ride cinica Zaffiro, pronta a tornare all’attacco per finirli entrambi.
<< No, ti sbagli, Emissario. Non sarà la strega bianca a morire questa notte >>.
Un coro di voci pone fine alla risata di Zaffiro, che come la sorella si volta verso il convento dal quale tante piccole fiammelle stanno volano via veloci dirette verso di loro.
<< Tornate al vostro posto! Voi non potete abbandonare la vostra prigione! >> esclama Caledonia, ma non una delle fiammelle arresta il suo volo.
<< Noi vi rinneghiamo, Emissarie d’Ombra. Oggi decidiamo di donare la nostra luce a colei che possiede un cuore puro e nobili intenzioni >>.
Adesso o mai più, Liber!” grida Alex nella sua testa, mentre veloci come tante piccole saette le fiammelle schivano gli attacchi delle Emissarie d’Ombra per schiantarsi contro Ylenia il cui corpo pian piano torna a brillare come un piccolo sole.
Senza perdere altro tempo Fox trova una pietra aguzza e si provoca un taglio profondo sul palmo della mano, che preme, poi, deciso sul sigillo che subito si illumina.
<< Non te lo permetto! >> grida Caledonia, ma il suo attacco viene nuovamente bloccato da Ylenia, che, più forte che mai, si erge dinanzi alle due Emissarie scottandole con il suo calore.
<< Come devo farvelo capire che non dovete osare fargli alcun male? >> ringhia loro inondandole con la sua luce.
Allontanati dal sigillo, Liber!” grida Alex e Fox esegue l’ordine.
Il vortice che questa volta si genera è ancora più potente di quello che ha risucchiato Agata poco prima. Zaffiro e Caledonia gridano disperate tentando di opporre resistenza, ma a nulla valgono i loro sforzi. Girano sempre più veloci nel vortice che pian piano si restringe fino a scomparire del tutto in uno sbuffo di fumo dorato.
Un grido furioso fa vibrare le pareti del palazzo non appena il fumo si dissolve nell’aria. La volta del portone crolla così come l’anta che da troppo tempo giaceva in bilico su quell’unico cardine, chiudendo in modo irrimediabile il punto d’accesso al palazzo.
<< L’ultimo Emissario rimasto non ha preso bene la perdita delle sue sorelle >> constata Ylenia preoccupata. << Corri da Mirco. Ha bisogno di te! >>.
Fox si avvicina a lei, ancora scombussolato per il rito appena effettuato. Volge lo sguardo all’ingresso ormai impraticabile e a tutte le finestre del primo piano protette da grate ben salde nonostante l’azione del tempo e delle intemperie.
<< Spero tu sia abbastanza in forma per tornare a dedicarti a una sessione di parkour, capitano >> gli dice Marco, che compare nuovamente al suo fianco e come lui esamina la situazione. << Credo che la strada migliore sia quella che porta alla terrazza >>.
<< Certo che lo è e voglio sia chiaro che andrò da solo >> dice togliendosi il diaspro dal collo.
<< Cosa stai facendo? >> gli chiede Marco guardandolo attonito mentre lascia cadere per terra la piccola pietra.
<< Le sto salvando la vita! >> risponde Fox, scoccando appena un’occhiata ad Ylenia per poi camminare veloce verso il fianco del palazzo. La ragazza, però, gli compare davanti bloccandogli la strada.
<< Mi hai detto di fare in fretta, non vorrai mica essere proprio tu a farmi perdere tempo? >> le domanda brusco e deciso a procedere, ma lei lo afferra per il braccio. << Lasciami stare! >> grida liberandosi della sua stretta. << Vattene da qui! Torna al tuo corpo e porta avanti la tua vita >>.
<< E' quel che sto facendo >> ribatte lei seria, porgendogli il diaspro.
<< Ti rendi conto del pericolo che hai corso? >>.
<< Io sì. Tu, invece, ti rendi conto del pericolo che correresti se affrontassi ciò che lassù troverai senza me a proteggerti? >>.
<< Cosa c’entra questo? Io sono stato imbrogliato, ma alla fine ho scelto di stare al gioco perché a quell’inutile bastardo di Neigo ci tengo, maledizione! Tu non hai avuto scelta, Ylenia. Vieni strappata al tuo corpo quando io sono in pericolo e, cristo, a nessuno importa se rischi la vita quando questo avviene, né tantomeno se la rischi mentre sei qui a lottare per me. Io questo non lo accetto! >>.
<< E quindi ti arroghi il diritto di scegliere per me? >>.
<< Io non voglio che tu muoia, Ylenia! Non a causa mia! Non per me, cazzo! >> grida afferrandole le spalle che ora sente solide sotto le mani.
<< Qui non si tratta di me o di te, non te ne rendi conto? Noi siamo solo pedine mosse per un bene superiore che tu ora devi andare a salvare indossando questo >> dice mettendogli di forza il diaspro al collo. << Non puoi liberarti di me semplicemente decidendo di toglierti il diaspro. Non è gentile >> aggiunge piccata, scoccandogli un’occhiata che non lascia spazio a repliche.
Fox sospira stanco. Negli ultimi dieci anni della sua vita ha imparato che l’essere umano ha il compito principale di salvare se stesso e la lezione più grande che ha da imparare chi come lui ha la tendenza a vestire i panni del cavaliere senza macchia e senza paura è che non è possibile salvare chi non vuole essere salvato. Il libero arbitrio permette a chiunque di scegliere con la propria testa, anche a costo di correre tra le braccia della morte. Per questo, per quanto lo trovi assurdo accetta la decisione di Ylenia.
<< Non puoi arrampicarti fin lassù con la mano ridotta in questo modo >> gli sta dicendo la ragazza, che nuovamente bacia la ferita che subito si rimargina fino a scomparire del tutto.
<< Ti ringrazio. I tuoi baci sono miracolosi >> dice e sebbene sia fatta di luce Fox riesce a cogliere il colore dell’imbarazzo sul suo viso.
<< Davvero riuscirai a farlo? Arrampicarti a mani nude fin lassù, intendo >> gli chiede, scoccando un’occhiata scettica ai due piani che dovrà scalare aggrappandosi a crepe, sporgenze e davanzali.
<< Si, non è poi così difficile. Ho fatto di peggio >> fa spallucce e l’incredulità nello sguardo di lei gli strappa una risata.
<< Allora sei anche tu in grado di compiere miracoli >> ribatte divertita.
<< Beh, puoi sempre darmi una mano >>.
Solo quando vede nuovamente il volto di lei tingersi d’imbarazzo si rende conto di aver pronunciato in modo ambiguo questa frase e di come contenga un palese riferimento ai suoi baci. Entrambi, infatti, non fanno altro che guardare alle reciproche labbra per poi distogliere lo sguardo, bloccati in un fastidioso disagio.
<< Non credo proprio sia il momento adatto per questo genere di cose. Ti ricordo che Mirco è in pericolo! >> sbotta Alex nella sua testa.
<< Che succede? >> gli chiede Ylenia vedendogli portare la mano alla tempia dolorante.
<< E’ lunga da spiegare e il mio assistente ha bisogno di assistenza. Tornerai nel diaspro, adesso, o resterai qui a vedermi scalare la parete? >> gli chiede continuando a scherzare con lei, cosa che fa sbuffare ancora Alex.
<< Io sono sempre con te, lo sai >> risponde lei accarezzando il diaspro con la mano. I suoi occhi si posano ancora una volta sulle labbra di lui, che senza pensarci copre la breve distanza che li separa per darle un bacio.
L’energia lo colpisce forte, entrando nella bocca e correndo su per le narici. Si schianta contro il cervello e da quello corre giù lungo la colonna vertebrale fino ad irradiarsi nella muscolatura. Ha provato qualcosa di simile soltanto le volte in cui ha fatto uso di cocaina, solo che non c’è quel senso di euforia ad accompagnare il tutto, ma una strana sensazione di pace, serenità e accoglienza.
<< Muoviti, l’effetto non sarà eterno! >> lo richiama Alex, spezzando l’incantesimo.
Riapre gli occhi e il non ritrovare più Ylenia dinanzi a sé lo mette ancor di più in confusione.
<< E’ stato strano. L’hai come risucchiata dalla bocca >> lo informa Marco turbato. << Per un istante sei diventato luminoso come lei e poi pian piano sei tornato… normale? >>.
Non è sicuro neppure lui di essere ‘normale’. Avverte una strana vibrazione sotto la pelle e la cosa che più di tutte lo sorprende è non sentire più nessuno dei tanti dolori con i quali è solito convivere.
<< Cosa aspetti, allora? Va da lui! >> insiste Alex e lentamente Fox si porta alla parete, flette le ginocchia e con un solo salto riesce a raggiungere il davanzale della finestra del primo piano. Sa bene quali sono i limiti del suo corpo e neppure quando ancora la sua schiena era sana sarebbe riuscito in una simile impresa. Euforico, si rannicchia come Sky Fall gli ha insegnato e si dà la spinta per compiere un altro salto e raggiungere la finestra dell’ultimo piano.
Mantieniti vivo, Mic. Sto arrivando!” pensa pronto a raggiungere la terrazza del convento.
   
 
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