Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    30/11/2022    1 recensioni
[Blue Lock]
[SPOILER MANGA fino al capitolo 150]
[Hiori x Karasu]
Hiori si stava annoiando. E fu proprio quella noia a dare inizio a ogni cosa.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon compleanno Hiori!
 

 
La ragazza dietro lo schermo

Parte 1
Si stava annoiando. E fu proprio quella noia a dare inizio a ogni cosa.
Quel giorno avrebbe dovuto avere gli allenamenti con la squadra giovanile che, qualche mese prima, l’aveva scritturato. Tuttavia, questi erano saltati per via di un forte temporale, uno di quelli da allerta meteo.
Così, Hiori Yo si trovò steso sul suo letto, in tuta, il rumore della pioggia quasi del tutto cancellato dalle canzoni dei video che stava scorrendo sui social.
Video di calcio, video di cibo, video di gattini, video di gente che si faceva male e così a rotazione, in una trance che gli aveva fatto perdere la cognizione del tempo.
Fu un video diverso dagli altri ad attirare la sua attenzione, il video di un ragazzo che provava un filtro per somigliare a una ragazza, un filtro che sembrava ben fatto: il ragazzo in questione infatti non spiccava in bellezza ma quando l’aveva attivato i suoi brufoli erano scomparsi lasciandogli una pelle liscissima, le ciglie erano state allungate e le sue labbra, di colpo, erano diventate molto più invitanti.
Annoiato da tutto il resto e curioso di come sarebbe potuto apparire lui, cliccò su “prova filtro” e impostò la telecamera interna del telefono.
All’improvviso ebbe i capelli lunghi e setosi, mentre il suo volto era stato leggermente truccato in un modo quasi del tutto naturale. Hiori, stupito di quanto bello fosse in quella versione, si mise a sedere e si scattò qualche foto, con un’idea che prendeva sempre più piede nella sua mente. A quel punto chiuse il social e cercò le foto in galleria, scelse quella più carina e andò su “modifica”, facendosi i capelli castani e gli occhi scuri.
Fu soddisfatto del risultato finale e, sempre più spinto dalla noia e dalla curiosità di come sarebbero potute andare le cose, si iscrisse in un sito per rimorchiare.
Nome: Yuu
Sesso: femminile
In circa un’ora, Hiori scoprì che la vita delle ragazze non doveva essere per niente facile. Gli fu chiesto di dare un voto al sapore dello sperma, cosa ne pensasse del sesso anale o se poteva inviare le foto dei suoi piedi.
Tornando ad essere annoiato e infastidito, stava per cancellare il profilo e l’app dal cellulare, quando i suoi occhi caddero su un nome e una foto che conosceva: Karasu Tabito.
Giocava nella sua stessa squadra di calcio ed era uno stronzo, uno di quelli che Hiori poteva gestire, ma del quale non gliene fregava nulla. L’aveva visto credersi il migliore del mondo, vantarsi di poter far cadere chiunque ai suoi piedi. Probabilmente il suo cuore non era mai stato spezzato e… beh, le cose potevano cambiare.
Con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono, Hiori cliccò sull’icona del ragazzo e scrisse il suo primo messaggio.
 
-
 
T: “Dovresti venire a vedere qualche mia partita! Non te ne pentirai ;)”
Y: “Uuh sei davvero così bravo? Mi piacerebbe! Per il momento sono fuori città, ma quando torno ci possiamo organizzare!”
T: “Conterò i giorni fino al nostro appuntamento allora!”
 
-
 
T: “Davvero segui il calcio?”
Y: “Vagamente… mio fratello lo segue molto e mi ritrovo a vedere qualche partita. Però è proprio bello da osservare!”
T: “Vero!? Cazzo non ho mai conosciuto nessuna che lo pensasse, vuoi farmi innamorare di te?”
 
-
 
Y: “Non ci crederò mai che sei bravo in materie come chimica e letteratura giapponese.”
T: “Mi offendi piccola, perché dici così?”
Y: “Hai la faccia da delinquente, non puoi essere intelligente!”
T: “Potrei sorprenderti ;)”
 
-
 
T: “Ready Player One? Mai sentito”
Y: “É tipo il più bel film del mondo! Sono così offeso che non lo conosci!”
Y: “Offesa*”
T: “Ahaha va bene, stasera sono libero, posso vederlo.”
Y: “Voglio i commenti in diretta!”
 
-
 
T: “Penso che tu sia l’unica persona al mondo a cui non piace lo zucchero filato.”
Y: “Dovrò pure distinguermi dalla massa di ragazzine che ti vanno dietro.”
T: “Quali ragazzine?”
Y: “Quelle che sono sicura vengano a ogni tua partita e urlano il tuo nome a caso senza capire nulla del calcio.”
T: “Stai tranquilla, tanto il mio primo pensiero rimani sempre tu.”
 
-
 
Y: “Che fai di così importante per non scrivermi da ore?”
T: “Scusami, sto guardando questo programma comico con mia sorella, mi piace così tanto che non mi rendevo conto del tempo che passava.”
Y: “Mhmm… facciamo che ti credo. Che programma?
 
-
 
T: “Mi spiace, non so cucinare, ma posso prepararti il the alle alghe.”
Y: “Ti stai offrendo come mio spacciatore personale di the?”
T: “Per tutta la vita, dolcezza.”
 
-
 
T: “Oggi non è andata troppo bene… spero che l’allenatore non se ne sia accorto più di tanto.”
Y: “Come mai? Avevi la testa da qualche altra parte? Pensi ad altre ragazze?”
T: “Ma no piccola, solo che mia nonna non si è sentita troppo bene e non facevo altro che pensare alla situazione che avevo a casa.”
Y: “Oh… mi dispiace… ora come va?”
T: “Va meglio.”
Y: “Meno male, ne sono felice.”
T: “In realtà va sempre meglio quando parlo con te.”
 
-
 
T: “Voglio incontrarti così tanto… quando torni?”
Y: “Presto, promesso.”
 
-
 
Fu dopo due settimane di messaggi continui che Hiori si rese conto della situazione.
Non si era accorto di nulla fino a quando, mentre entrava in cucina per pranzare, sua madre commentò -Perché sorridi al telefono? Hai la ragazza?
Ecco, quello cambiò ogni cosa.
Hiori fu consapevole di sorridere quando Karasu gli scriveva, di aspettare con impazienza i suoi messaggi, di commentargli di tutto, dall’ultimo film che stava guardando al gatto che aveva trovato per strada.
Il panico crebbe quando ricordò che tutto quello era iniziato perché voleva farlo innamorare di una ragazza che non esisteva e poi spezzargli il cuore, non per un motivo personale, semplicemente perché si stava annoiando e uno stronzo come lui meritava qualcosa del genere.
Stronzo… in realtà Hiori non lo conosceva così bene da poter dire che lo fosse, si era basato sul comportamento che aveva visto in lui in campo, accorgendosi solo in quei giorni che, dalle cose che gli scriveva, in realtà era solo tutta apparenza.
Hiori voleva farlo innamorare e spezzargli il cuore… ma la situazione si stava ribaltando.
In procinto di un attacco di panico, cancellò il proprio profilo e disinstallò l’app dal telefono, eliminando del tutto qualsiasi tipo di legame stesse iniziando a unire lui e Karasu Tabito.
 

Parte 2
Il piano era semplice: non parlargli più e vederlo solo di sfuggita agli allenamenti della squadra quelle poche ore a settimana, così se lo sarebbe sicuramente tolto dalla testa. Magari provare anche a uscire con qualche ragazza, parlare con gli amici, andare al cinema o iniziare un videogioco. Tutte cose che avrebbero potuto distrarlo facilmente.
Peccato che non avesse messo in conto il Blue Lock.
Il Blue Lock dove non poteva usare il telefono, dove non poteva chiacchierare con gli amici, dove non poteva andare al cinema e non poteva iniziare un videogioco. Ma soprattutto dove sarebbe stato a stretto contatto con Karasu ventiquattr'ore su ventiquattro, giocando, dormendo e mangiando insieme. Ecco, quello era il karma che si vendicava nel peggiore dei modi e sotto sotto Hiori sapeva pure di meritarselo.
Cercò di ignorarlo comunque, di comportarsi come al solito, di trovarsi nuovi amici tra quelle persone che in realtà erano solo suoi rivali e di continuare con il suo modo di essere gentile e disponibile con chiunque se lo meritasse.
Beh… come aveva già imparato, le cose non erano mai andate come aveva progettato.
 
-
 
Fu la notte dopo la prima partita del torneo all’italiana che stavano facendo contro gli altri quattro team del loro gruppo, che parlarono per la prima volta.
Hiori si era svegliato nel bel mezzo della notte per lo stimolo di dover fare pipì. Era infastidito dalla cosa ma sapeva di non poter tornare a dormire se prima non si fosse svuotato. Così, con gli occhi anzora mezzi chiusi, si trascinò fino al bagno senza svegliare i suoi compagni.
Arrivato nella stanza in questione si bloccò di scatto e si fece subito più sveglio quando notò Karasu, in piedi davanti i lavandini mentre controllava cosa ci fosse dentro i suoi pantaloni.
-Hai perso il pene?- non riuscì a trattenersi dal chiedere palesando la sua presenza.
Karasu sussultò sorpreso, lasciò andare l’elastico dei suoi pantaloni che tornarono al loro posto, poi si voltò a guardarlo e sorrise -In caso mi aiuteresti a cercarlo?
-Se è così piccolo da non riuscire nemmeno a vederlo non ne vale la pena- rispose Hiori con il suo tono tranquillo e gentile mentre si avvicinava a uno dei bagni, chiudendosi poi la porta alle spalle.
-Non è quello che dice la mia ragazza- rispose l’altro facendo filtrare la voce oltre la porta.
-Tu non hai una ragazza- la sua risposta arrivò insieme al rumore della pipì che si andava a unire all’acqua del gabinetto.
-E tu come lo sai?
-Intuito. Scommetto che non piaci a nessuno, che le fai scappare prima ancora di riuscire ad avere un appuntamento.
Non ci fu risposta da parte dell’altro e Hiori si rese effettivamente conto di quello che aveva appena detto. Uscì dal bagno e si accorse che il sorriso era scomparso dal volto del più alto, che la sua espressione era tesa e scura.
Una strana agitazione gli invase il petto e… cazzo, non doveva dirlo.
Si avvicinò ai lavandini per lavarsi le mani e disse con leggerezza -Faccio subito così ti lascio alla tua sega.
-Non mi stavo facendo una sega, stavo controllando un neo.
-Ah, adesso si dice così?- e lasciò velocemente i bagni.
 
-
 
Due giorni dopo, un loro compagno di squadra si stava lamentando perché non vedeva la sua ragazza da troppo tempo e “sono certo che mi tradirà”.
Fu Karasu a intervenire -Se ti ama non saranno di certo questi giorni lontani a minare la vostra relazione.
Un altro rise -E anche se fosse, se diventerai famoso con il calcio puoi trovarne altre mille!
Il ragazzo però non sembrava rassicurato da quella prospettiva e continuò a rivolgersi a Karasu -Come fai a dire così? Anche tu hai la ragazza?
-No, ma sono innamorato. E quando sei innamorato sai che…
Hiori non riuscì a sentire più nulla se non il suo cuore che pompava troppo veloce e che gli stava perforando i timpani. Si chiese come gli altri non riuscissero a sentirlo e, per precauzione, andò a farsi una doccia fredda.
 
-
 
Anche quella notte lo raggiunse in bagno, la differenza della volta prima fu che lo fece consapevolmente. Era sveglio, l’aveva visto andarci e l’aveva seguito.
Entrò nella stanza in questione e si chiuse la porta alle spalle, poi si avvicinò ai lavandini per lavarsi le mani.
Karasu non gli disse nulla e questo portò del fastidio in Hiori, il quale sbottò -Cos’è, questa volta non mi chiedi di aiutarti nella tua sega notturna?
Karasu lo guardò dal riflesso dello specchio mentre un angolo della bocca gli si alzava -Sei così tanto smanioso di farmi una sega?
-Non scambiare i miei desideri con i tuoi.
Karasu rise, Hiori chiuse l’acqua e si voltò per fronteggiarlo -O forse sei troppo innamorato per tradirla con un uomo?
Anche quella volta il sorriso del corvino scomparve, ma Hiori non si sentì in colpa.
-Stai zitto.
-Perché? Non hai il coraggio di sentire la verità?
-La verità? Neanche mi conosci.
-Non ho bisogno di conoscerti per sapere che sei innamorato di una stronza che si è sicuramente solo divertita a prenderti in giro, che probabilmente ha già il ragazzo e che ti tiene appeso al suo amo perché può permetterselo.
Karasu lo afferrò per il davanti della maglia e lo strattonò con fastidio, i suoi occhi che bruciavano di odio -vaffanculo.
Quello che accadde dopo Hiori non l’aveva progettato, ma sapeva bene che era stato lui a spingersi in avanti per schiantare le loro labbra insieme.
 
-
 
Non cambiò molto nel loro rapporto o nel loro gioco all’interno del Blue Lock. Non iniziarono a parlare come se fossero amici da una vita e non iniziarono ad aiutarsi a vicenda come se fosse indispensabile portare l’altro al livello successivo per sopravvivere in quella struttura un giorno in più. Ma iniziarono a vedersi nei bagni, la notte, sempre più spesso.
Karasu aveva la testa appoggiata al muro alle sue spalle, gli occhi chiusi e le labbra socchiuse. Hiori gli stava di fronte e aveva una mano nelle sue mutande, muovendola in modo deciso per toccare tutti i punti che gli avrebbero fatto provare più piacere.
-Yuu…- mormorò il corvino in estasi e Hiori si bloccò. Un fuoco di fastidio e gelosia che gli accendeva il petto.
Riprese a muoversi più velocemente e, con cattiveria, raggiunse il suo orecchio e sussurrò -Non sta pensando a te.
 
-
 
Hiori si sentiva così bene con le dita dell’altro dentro di lui che, se fosse entrato qualcuno in bagno in quel momento, probabilmente non se ne sarebbe accorto.
Quello di cui, tuttavia, non poté fare a meno di accorgersi fu come queste dita rallentarono fino a fermarsi del tutto.
Rimettendo Karasu a fuoco, mise il broncio e chiese senza fiato -Perché ti sei fermato?
Karasu però lo stava guardando come se fosse un miraggio, alzando la mano libera e accarezzandogli il viso con dolcezza, facendolo arrossire prepotentemente -I tuoi occhi…
-Cosa hanno i miei occhi?- chiese subito sulla difensiva.
Karasu si morse il labbro, come se si stesse trattenendo dal dire qualcosa, poi distolse lo sguardo e borbottò -nulla.
Hiori avrebbe voluto insistere nel chiedere spiegazioni, ma quelle dita tornarono a muoversi e ogni cosa sparì dalla sua mente.
 
-
 
Erano rimasti in pochi all’interno del Blue Lock, ma lui e Karasu erano ancora lì e le cose non sembrarono cambiare. Non avevano mai fatto sesso, ma si divertivano con i preliminari nei bagni. Specificando più volte che non c’era nulla tra i due, che era solo un modo come un altro per evitare di masturbarsi da soli. Come avevano detto anche a Otoya quando li aveva beccati una sera.
Hiori inoltre aveva fatto amicizia con alcuni ragazzi, come Isagi e Nanase, finendo quasi per aiutarli nonostante dovessero essere suoi nemici.
Fu con loro che stava chiacchierando negli spogliatoi della cultura pop in generale quando Isagi disse -Credo che Karasu debba dirti qualcosa.
-Eh? Perché?- Hiori si interruppe e si voltò a cercarlo con lo sguardo, ma questo distolse subito il suo.
Isagi spiegò -Ti stava guardando, ma forse non era nulla.
 
-
 
Infine, quando fu segnato l’ultimo goal da Isagi durante la partita contro la nazionale U-20 che tutto il mondo stava seguendo in diretta, quando si trovarono abbracciati per festeggiare, quando si dovette trattenere mordendosi l’interno della guancia a sangue pur di non baciarlo… Hiori capì che non aveva fatto nulla per dimenticarlo e che, al contrario, se n’era completamente innamorato.
 

Parte 3
Con la loro vittoria contro la nazionale U-20, era finita la prima fase del Blue Lock e questo li aveva portati ad avere due settimane di vacanze fuori dalla struttura.
Hiori però non la stava vivendo troppo come una vacanza, rimanendo spesso a letto a pensare e riflettere a tutto quello che aveva fatto, a tutto quello che l’aveva portato fino a quel punto ma, soprattutto, a tutto quello che adesso provava.
Era di notte che si avevano le idee peggiori, quelle idee che la mattina dopo ti facevano dire “ma che cazzo vado a pensare?”. E fu proprio la notte del suo quinto giorno di libertà che, non riuscendo a dormire perché ormai Karasu aveva invaso tutti i suoi pensieri, riattivò il profilo di “Yuu” e gli scrisse un messaggio con un luogo e un orario per incontrarsi il giorno dopo. Fu un messaggio che venne visualizzato, ma al quale non ricevette nessuna risposta.
Hiori gli aveva dato appuntamento in un parco di pomeriggio. Non c’erano troppi bambini in giro perché faceva freddo e lui poté aspettare tutto il tempo seduto su un’altalena senza che nessuno venisse a reclamarla, stringendosi nel suo cappotto pesante e nascondendo metà del volto nella sciarpa morbida.
Nella sua mente aveva provato mille discorsi diversi su come dirgli ogni cosa prima che iniziasse a urlargli contro, ma nessuno di questi sembrava quello giusto. Non che comunque gli sarebbe servito, perché Karasu non si presentò.
Passò l’orario dell’appuntamento, ma Hiori non tornò a casa. Non tornò a casa semplicemente perché non avrebbe saputo che fare e piangere nascosto sotto le coperte del proprio letto non era una cosa che lo allettava più di tanto.
Passarono quattro ore, il sole ormai era tramontato oltre gli edifici, i bambini erano tutti tornati a casa propria e i lampioni erano l’unica cosa che non l’avevano lasciato al buio. Faceva freddo ma non stava tremando per quello.
Cinque ore dopo l’orario dell’appuntamento, Hiori alzò lo sguardo quando sentì dei passi avvicinarsi e il suo cuore mancò un battito quando si accorse che era Karasu. Questo aveva il volto serio, le mani dentro le tasche del giubbotto e camminava dritto e composto.
Hiori si alzò con urgenza e fece alcuni passi verso di lui, Karasu si fermò quando gli arrivò a circa due metri. Lo squadrò per qualche secondo, poi parlò con voce atona -Ero curioso di vedere fino a quando mi avresti aspettato.
Il battito del suo cuore accelerò, provò a fare un nuovo passo avanti -Karasu, io…
-Otoya mi aveva detto di non venire, che non meritavi questa soddisfazione. Con che coraggio poi mi scrivi con quel profilo falso, come se non avessi capito che eri tu già da settimane? Come se uno stupido filtro potesse non farmi notare che era la tua faccia quando ho iniziato a vederla tutti i giorni, come se non ricordassi tutto quello che mi hai scritto, tutti i tuoi interessi, risentendoli poi dalla tua voce mentre li raccontavi ad altri. Pensi che sia così stupido?
Gli occhi di Hiori si erano fatti lucidi e il suo tono di voce era mortificato mentre provò a sussurrare -Mi dispiace…
-Ti dispiace?- il tono di Karasu si fece più alto, più furioso -E per cosa esattamente? Per avermi continuato a dire che sono uno stronzo, quando tu sei il più stronzo di tutti? Per esserti preso gioco di me in questi mesi senza battere ciglio? O per avermi fatto innamorare di te, avermi ghostato senza spiegazione e aver girato il coltello nella piaga dicendomi tutte quelle cose orribili ogni giorno del Blue Lock?
-Non… non volevo…
-Ah no? Quindi immagino che sia stato un incidente crearti un profilo falso da donna e cercarmi quel giorno, continuando poi a fingere per settimane.
-Hai ragione, sono stato uno stronzo- ammise in un sussurro con sguardo basso -volevo farti stare male perché pensavo che lo fossi tu, ma mi sbagliavo. Quelli che ci siamo scambiati non erano dei messaggi che mi aspettavo e poi… sono sparito quando mi sono reso conto che mi stavo innamorando di te e quello… non era nei miei piani. Ma non posso più farci nulla, non posso più nasconderlo. Non avevo messo in conto il Blue Lock, non avevo messo in conto che ormai il danno era fatto e non avevo messo in conto che sarei stato geloso di una ragazza che non esiste, che sarei stato geloso di me stesso. Perché anche quando riuscivo ad averti, tu pensavi a lei. E non importava che questa lei fossi io, perché tu non lo sapevi. Ci stavo male, dicevo delle cose orribili e non mi rendevo conto che mi stavo solo remando contro.
Karasu sussurrò un’imprecazione e quando Hiori sbirciò il suo volto alzando lo sguardo, vide che sembrava davvero distrutto mentre si passava una mano a scompigliarsi quei capelli sempre perfetti.
-Cosa vuoi che ti dica?
Hiori fece altri due passi avanti, spinto dall’urgenza di fare qualsiasi cosa per non mandarlo via.
-Perdonami… per favore…
Allungò una mano tremante per sfiorarlo ma Karasu non glielo permise, facendosi indietro e sibilando -Non toccarmi.
-Ti prego…- le lacrime sui suoi occhi erano aumentate e adesso vedeva solo sfocato -la persona di cui ti sei innamorato sono sempre io, tutto quello che ti dicevo e che ti raccontavo erano cose vere.
-Non so se riuscirei mai a fidarmi.
E con questa sentenza, si voltò per andarsene.
Non riuscendo più a trattenersi, Hiori iniziò a piangere. Singhiozzi silenziosi che gli nascevano dal petto e che cercava di trattenere. Lacrime che scendevano lungo le sue guance e si infrangevano contro il tessuto della sciarpa. Rimase lì, immobile, tremando e alzando le mani cercando di fermare quel flusso asciugandosi con i polsi.
E poi Karasu tornò indietro. Hiori non seppe dire quanto tempo dopo avvenne, poteva essere passato un secondo come un’ora. Probabilmente era solo qualche minuto.
Karasu tornò indietro, gli afferrò con forza le braccia per spostargliele dal volto e lo baciò.
Hiori gemette sorpreso, sciogliendosi subito dopo e afferrandolo con urgenza, per paura che andasse via di nuovo.
Fu un bacio urgente all’inizio, che divenne presto più dolce, calmo, innamorato. Le loro labbra fredde per il clima esterno si riscaldarono facilmente e il sapore era salato per via delle lacrime del più basso.
Quando si staccarono, Karasu sussurrò frustrato -Ti odio per tutto quello che mi hai fatto passare. Però… cazzo!
Le nuvolette calde del suo fiato si infrangevano contro il volto rosso e bagnato dell’altro.
-Scusa… mi dispiace…- continuò Hiori a mormorare come se fosse l’unica cosa che avrebbe detto per il resto della sua vita. Aggrappandosi con più forza al suo cappotto pesante.
-É difficile sistemare tutto quello che sta in questo momento nella mia mente. Mi sono innamorato di Yuu… di te, perché mi piaceva scriverti, perché eri divertente, mi tenevi compagnia senza mai stancare, mi facevi sorridere e, solo con te, riuscivo a parlare di cose che non avevo mai detto a nessuno, perché sentivo che non me l’avresti fatto pesare, che non mi avresti giudicato o che non mi avresti preso in giro. In così poco tempo mi hai stregato e mi hai spezzato il cuore. E poi sei arrivato al Blue Lock, sputando sentenze e oscenità mentre mi facevi entrare nelle tue mutande e, piano piano, mi sono innamorato anche di te. Mi sono innamorato di te per il tuo corpo, per i gemiti che facevi, per il modo in cui mi guardavi e perché sei bellissimo. Ero confuso, lo diventavo sempre di più quando mi rendevo conto delle cose che tu e Yuu avevate in comune e infine, quando sono arrivato alla verità, non ci ho capito più niente. Ero frustrato, ti odiavo e l’unica cosa che avrei voluto fare era prenderti a pugni.
Sospirò afflitto, chiudendo gli occhi per qualche secondo prima di riprendere -Ho bisogno di tempo per abituarmi a questo e soprattutto ho bisogno di tempo per perdonarti- mise in chiaro alla fine, con un tono che voleva essere duro e freddo, ma che entrava in contrasto con la mano che gli stava asciugando le lacrime con dolcezza.
Hiori annuì velocemente poggiandosi contro il suo palmo e chiudendo gli occhi -Sì, sarò perfetto. Riuscirò a farti fidare di me.
Karasu gli baciò la fronte mormorando –Non ho bisogno che tu sia perfetto, voglio solo che non mi menti più.
Hiori annuì e continuò -E puoi prendermi a pugni, se ti fa sentire meglio.
Il corvino sorrise sulla sua pelle -Non voglio rovinare il tuo bel visino, sarebbe controproducente.
Anche Hiori finalmente sorrise.
Rimasero abbracciati e in silenzio per diverso tempo, poi Karasu pensò a qualcosa e fece una smorfia mentre affermava -Dio, Otoya non smetterà mai di prendermi in giro per questo.

[3929 parole]
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley