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Autore: Ghost Writer TNCS    03/12/2022    2 recensioni
Da sempre le persone hanno vissuto sotto il controllo degli dei. La teocrazia del Clero è sempre stata l’unica forma di governo possibile, l’unica concepibile, eppure qualcosa sta cambiando. Nel continente meridionale, alcuni eretici hanno cominciato a ribellarsi agli dei e a cercare la verità nascosta tra le incongruenze della dottrina.
Nel frattempo, nel continente settentrionale qualcun altro sta pianificando la sua mossa. Qualcuno mosso dalla vendetta, ma anche dalla volontà di costruire un mondo migliore. Un mondo dove le persone sono libere di costruire il proprio destino, senza bisogno di affidarsi ai capricci degli dei.
E chi meglio di lui per guidare i popoli verso un futuro di prosperità e progresso? Chi meglio di Havard, figlio di Hel, e nuovo dio della morte?
Questo racconto è il seguito di AoE - 1 - Eresia e riprende alcuni eventi principali di HoJ - 1 - La frontiera perduta.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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27. Seguire gli indizi

Sigurd, Tenko e D’Jagger erano ormai a ridosso della città, nascosti da una barricata di roccia forse creata con la magia durante i precedenti scontri. Le mura di pietra avevano un paio di brecce, ma entrambe erano state chiuse con robuste assi di legno e l’intero cammino di ronda era sorvegliato da alcune sentinelle.

«Ok Tenko, tocca a te» disse Sigurd.

Lei annuì enfaticamente.

«Tieni» proseguì D’Jagger dandole uno dei suoi congegni. «Lo attiverò tra un minuto. È abbastanza?»

«Sì.»

Il goblin mostrò un’emoji sorridente sull’ampia visiera del suo casco. «Beh, allora buona…»

La demone svanì.

L’emoji si trasformò in una faccina delusa. «Eeee… tanti saluti. Wow, è proprio sparita!» L’espressione sul suo casco divenne sorpresa e ammirata «Anche con i miei sensori non riesco a individuarla!»

Detto ciò fece partire un timer, con il conto alla rovescia che scorreva implacabile sulla sua visiera.

«Qui non contano il tempo in maniera così precisa, lo sai, vero?»

Il goblin si limitò a mostrare un’emoji malignamente sorridente. «Chissà cosa succede se attivo il teletrasporto mentre è invisibile…?»

Tenko correva nel mondo distorto delle ombre, impercettibile e intoccabile. Attraversò le mura della città come fossero un’illusione e poi si guardò intorno per trovare un luogo sicuro.

Individuò un vicolo più buio degli altri e lo raggiunse. Tornò tangibile e si guardò intorno un’altra volta: nessuno in vista.

Erano d’accordo di aspettare un minuto, ma si rese conto di aver perso completamente la cognizione del tempo: quanto ci aveva messo per arrivare lì? Quanto tempo mancava? Ci aveva messo troppo? Perché non succedeva nulla? Ma poi cosa doveva succedere esattamente? Era stata una stupida a non chiederlo!

Il congegno metallico nella sua mano si attivò all’improvviso e lei lo lasciò cadere d’istinto. Un istante dopo Sigurd e D’Jagger erano davanti a lei.

Dopo un attimo di sorpresa, si rese conto che forse era così che si sentivano gli altri quando la vedevano ricomparire all’improvviso.

Il goblin raccolse il suo dispositivo e lo fece letteralmente sparire, nel frattempo l’elfo si stava già guardando intorno.

«Troviamo una guardia per scoprire dove si trova il loro capo. Ne vedete qualcuna isolata?»

«Due orchi in arrivo, da quella parte» indicò D’Jagger, che grazie ai sensori del suo casco era in grado di individuare amici e nemici nelle vicinanze. «Ehi, quel coso funziona anche su due persone insieme?» chiese riferendosi all’artefatto di Shamiram.

«Immagino lo scopriremo molto presto» fu la risposta di Sigurd.

Tenko portò una mano alla spada. «Se non funziona, ci penso io a loro.»

«Ok, ma cerchiamo di non uccidere più persone del necessario» le chiese l’elfo.

La demone rimase un attimo interdetta. «Oh… Ok.»

I tre raggiunsero i due orchi di pattuglia, che subito intimarono loro di fermarsi.

Sigurd mostrò l’artefatto di Shamiram. «Stiamo cercando il vostro capo. Dove si trova?»

I guerrieri si fermarono subito e abbassarono le mazze.

«Il nuovo comandante ha preso una delle case nella zona centrale della città» spiegò uno di loro. «Probabilmente sta dormendo adesso.»

«Attualmente è al lavoro il vicecomandante» aggiunse l’altro. «Potete trovarlo nel torrione principale della caserma, al piano più alto.»

 L’elfo si fece spiegare dove fosse la casa del comandante e poi li congedò: «Tornate al vostro lavoro, è tutto tranquillo qui.»

I due orchi annuirono e ripresero la ronda.

Seguendo le indicazioni delle guardie, non ci volle molto per raggiungere la residenza del comandante, un edificio in pietra e fango dall’aria robusta. Tenko si intrufolò all’interno grazie alla sua abilità da spettro e aprì la porta agli altri due.

L’interno era relativamente grande e sulle pareti c’erano diversi oggetti luccicanti, quindi probabilmente l’edificio era appartenuto a qualche personaggio benestante della città. Forse i precedenti inquilini erano morti, o magari erano fuggiti per via degli scontri.

Come previsto, il comandante delle guardie stava dormendo nell’ampio letto della stanza padronale, avvolto in una morbida pelliccia maculata.

«Petardo sotto il letto o pentole da sbattere?» chiese D’Jagger, impaziente di fare un po’ di rumore.

Sigurd si limitò a scuotere con decisione la massiccia spalla dell’orco.

Il comandante si svegliò quasi subito, e la prima cosa che vide fu l’artefatto magico nella mano dell’elfo.

«Stiamo cercando un’orchessa, quella che state usando come soldato. Dove si trova?»

Il guerriero, visibilmente assonnato, ci mise un momento per rispondere. «Oh, dite… il tributo? L’abbiamo…» Sbadigliò. «… spostata. Ora che la città è nostra, l’hanno mandata da un’altra parte a combattere gli eretici.»

«Dove?» insistette Sigurd.

«A… nord. Il fronte è grande, non so dove sia adesso.»

«Quando è partita?»

L’orco ci dovette pensare su un attimo. «Circa due settimane fa.»

D’Jagger non nascose il suo disappunto. «Oh, e ti pareva!»

«Puoi dirci altro su di lei? Come possiamo trovarla?»

«Andate dove c’è una battaglia. Anche se è una donna, è una vera guerriera: rende onore agli dei ogni volta che combatte contro gli eretici.»

«Se non hai altro di utile da dire, puoi tornare a dormire» gli disse Sigurd.

Il comandante si aggiustò la coperta e chiuse gli occhi.

«Ok, ricominciamo a cercare a caso» commentò D’Jagger, un po’ deluso per come era andato l’interrogatorio.

Sigurd fece per lasciare la stanza, ma notò che Tenko era rimasta immobile con la mano sull’elsa della spada.

«Dobbiamo andare» le disse a bassa voce.

«È il comandante nemico. Se lo uccido, i nostri otterranno un vantaggio.»

«Forse» ammise l’elfo. «O forse manderanno qualcuno ancora più spietato a sostituirlo.» Sospirò. «Capisco che state combattendo una guerra, ma non è così per noi. E non penso che ucciderlo nel sonno sia la cosa giusta da fare.»

Lei rimase in silenzio a fissare il suo nemico.

«Tenko?»

«Non c’è niente di giusto in questa guerra» sentenziò a denti stretti. E senza aggiungere altro uscì dalla stanza.

Una volta tornati all’astronave, riferirono a Shamiram, Zabar e Lunaria ciò che avevano scoperto. L’umana non parve per niente entusiasta della notizia e borbottò qualcosa tra sé.

«Domani mattina cominceremo a scandagliare l’area più a nord per trovare la poliziotta» sentenziò prima di alzarsi. «E speriamo che questa volta non ci rimbalzino di nuovo al punto di partenza.»

“Freyja starà bene?” chiese la fata a D’Jagger.

Il goblin annuì. «Lo sai, è tosta. Se è sopravvissuta fino ad adesso, resisterà ancora qualche giorno.»

La sua piccola amica annuì.

Nei giorni seguenti attraversarono in lungo e in largo le vaste praterie delle terre degli orchi, percorsero distanze enormi, ma la loro ricerca sembrava in stallo. Avvistarono villaggi, truppe di orchi in movimento, perfino un insediamento di troll, ma di Freyja nessuna traccia. Finché…

«C’è una battaglia più avanti» segnalò Zabar, che con sua grande gioia aveva ricevuto il permesso di sedere nella cabina di guida.

D’Jagger lo raggiunse subito, e anche lui poté osservare quasi duecento orchi che si affrontavano intorno a una carovana di carri, forse rifornimenti. Non era chiaro a chi appartenessero gli approvvigionamenti, ma non era questo ciò che volevano sapere.

«Vediamo se questa volta siamo più fortunati…» disse il goblin mentre armeggiava su uno schermo.

Con pochi rapidi gesti cercò le donne presenti nell’area, e questa volta la ricerca diede un riscontro: la guerriera in questione brandiva una mazza e indossava una rozza armatura, non molto diversa da quelle degli uomini se non per la taglia.

«Oh, questa può essere lei!» esclamò D’Jagger.

Ingrandì le immagini dell’orchessa sul parabrezza, giusto in tempo per vederla deviare l’ascia di un orco grosso il triplo di lei. Lo colpì al petto con la mazza, abbastanza forte da mozzargli il respiro, lo afferrò intorno alla spalla e con un movimento fluido lo schiacciò a terra.

«È lei!» esultò il goblin.

«Bene, ma… come la fermiamo?» chiese Zabar, preoccupato dal fatto che la poliziotta stava sbaragliando qualsiasi nemico le si parasse davanti, lasciandoli doloranti a terra, magari con un arto lussato.

«Lo faremo insieme» affermò Sigurd.

«Non è il primo soldato potenziato che affrontiamo, e non sarà l’ultimo» confermò Shamiram con nonchalance. «Bombarolo, fai atterrare l’astronave.»

«Subito, maestà.»

Il goblin prese i comandi, e con un’agile manovra fece adagiare il veicolo spaziale a poche decine di metri dallo scontro.

Il portellone si aprì e Sigurd fu il primo a scendere.

Tenko si affrettò a indossare l’elmo e a seguirlo come un subordinato fedele.

D’Jagger attivò a sua volta il casco e fece comparire nelle mani due granate. «Oh, finalmente! Facciamo esplodere qualcosa!»

Shamiram gli lanciò uno sguardo truce sfruttando appieno la loro differenza di altezza. «Come, scusa?»

«Volevo dire… Salviamo Freyja senza farci scoprire!»

Sigurd sguainò la sua spada, la cui lama nera brillò minacciosa alla luce del sole. «Meno chiacchiere: stanno arrivando.»


Note dell’autore

Ciao a tutti!

C’è voluto un po’, ma finalmente i nostri eroi sono riusciti a trovare Freyja… solo che adesso dovranno combattere per salvarla ^.^"

Se non altro sembra che, nonostante le grandi differenze, riescano ad andare abbastanza d’accordo, quindi le probabilità di successo dovrebbero essere buone. O almeno lo saranno finché D’Jagger non farà arrabbiare Shamiram XD

Come sempre grazie per aver letto e non perdete il prossimo capitolo tra un paio di settimane.

A presto :D


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