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Autore: annapuff    03/12/2022    1 recensioni
Yoongi e Isabel si sono incontrati all'aeroporto così proprio come il fato aveva deciso.
Entrambi ormai divisi da tre anni, provano ad andare avanti con le proprie vite e i propri problemi.
Continuano a essere separati, lei alle Hawaii dalla madre, e lui in tour con gli altri membri.
Ci troviamo nel 2017 che prospetta tante tragedie, tanti personaggi sia vecchi che nuovi e anche scandali!
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 10: WE TRY
 
04 APRILE 2017 02:00 HONOLULU
(04:00 LOS ANGELES)
 
Isabel si mosse piano, con una mano andò in cerca del telefono che stava squillando, lo afferrò dal tavolino e si mise a sedere, cercando di fare piano.
“Pronto?” ripose con voce bassa.
“Ehi, ti ho svegliata?” chiese Dashimen tentennando al telefono.
“Si… puoi aspettare un attimo?” chiese lei mentre si voltava a guardare il ragazzo che dormiva vicino a lei, si alzò in piedi, cercando di fare poco rumore.
 
“Si ehm… okay” disse in ansia Dashimen, si voltò a guardare il restante delle persone nella stanza, Yun-hee cercò di farli coraggio sorridendoli appena, mentre Jungkook e Taehyung che erano seduti sul divano guardavano fissi il telefono che Dashimen aveva tra le mani.  
 
“È già mattina?” bofonchiò Chung-hee assonnato, Isabel saltò leggermente sul posto e si voltò a guardarlo, sperava di non averlo svegliato.  
“No, no. È notte, tranquillo dormi” disse con tono dolce.  
“Forse dovrei tornare a casa” provò a dire lui con voce lieve, ancora nel mondo dei sogni.
“No, tranquillo, puoi rimanere a dormire qui, non ci sono problemi” disse lei chinandosi leggermente e dando un bacio leggero sulla fronte del ragazzo.
“Tu dove vai?” chiese lui con voce impastata.
“Un attimo a parlare al telefono, poi torno” sorrise gentile anche se lui era rimasto con gli occhi chiusi e non poteva vedere il sorriso.
“Mmh… va bene” disse in uno sbadiglio.
 
Dashimen a sentire la conversazione guardò Yun-hee come a dirle che sicuramente fosse la voce di Chung-hee quella che avevano appena udito.
Taehyung sgranò gli occhi e si voltò a guardare Jungkook preoccupato, entrambi increduli che Isabel fosse con un altro ragazzo. Dashimen aveva raccontato tutto ai due ragazzi dopo che Jimin fosse crollato, ed entrambi non aveva potuto credere che Isabel potesse aver deciso di andare avanti.
Rimasero comunque tutti e quattro in silenzio, aspettando che la ragazza dicesse qualcosa e si rivolgesse a Dashimen.
 
Isabel incominciò a camminare in punta di piedi dirigendosi verso la cucina.
“Isabel?” chiamò Dashimen dato il silenzio.
“Un attimo prendo del caffè avanzato, stavo dormendo, sono un po’ fusa” disse lei con voce lieve.
“Non sembrava Win-hoo” tentennò Dashimen riferendosi alla voce udita.
 
Avevano bisogno tutti di conferme.
 
“Non lo era, non penso sia tornato a casa…” sospirò Isabel per poi versarsi una tazzina di caffè freddo, che era avanzato, lo bevve tutto di un sorso e poso la tazzina nel lavandino.
“Di chi era la voce allora?” chiese con sospetto Dashimen, voleva che lei dicesse il nome dell’uomo ad alta voce.
“Di Chung-hee… ci siamo addormentati” disse lei tranquillamente, camminando leggiadra verso l’uscita della casa che dava sulla spiaggia.
Nel tragitto afferrò una leggera vestaglia che era appoggiata su una sedia.
 
“Ah… Chung-hee, quello del ristorante sempre?” chiese con tono amaro Dashimen leggermente infastidito, non era l’unico a provare fastidio, tutti nella stanza avevano la stessa sensazione.
 
“Aspetta un attimo” disse lei posando il telefono sul tavolo per due secondi e infilandosi la vestaglietta, riprese il telefono e si avviò verso l’uscita.
Socchiuse la porta alle sue spalle e si andò a sedere su una delle sedie di ferro battuto che devano sul mare.
Tremò leggermente per via dell’umidità.
Prese un grande respiro, non sentiva Dashimen da un paio di giorni, ed era strano che la chiamasse a notte fonda. Si sentiva leggermente in ansia, odiava non essere informata di quello che accadeva, ma sapeva che doveva farsene una ragione.
Posò il telefono all’orecchio, udendo del chiacchiericcio di sottofondo e intuendo che il ragazzo non fosse solo.
Con la mano libera andò verso il collo, trovando però vuoto.
Chiuse gli occhi per una frazione di secondo.
Sperava con tutta se stessa che quelli con Dashimen fossero solo Tae e Yun-hee, ma qualcosa le faceva credere che non fosse così.
Doveva tornare a parlare, non poteva continuare a tergiversare in quel silenzio che le stava solo provocando più ansia.
Prese un altro grande respiro, forse l’aveva chiamata per dirle che si fosse tutto risolto con la situazione di Jimin. Forse il motivo era solo quello, non c’era bisogno di temere che fosse un qualcosa riguardante Yoongi.
Probabilmente il ragazzo a quell’ora stava dormendo, nella sua stanza dall’albergo.
 
“Ci sono, ora sono fuori, è successo qualcosa? Jimin sta bene?” chiese subito lei, continuando a convincersi nella sua testa: che lui l’avesse chiamata solo per quello.
 
“Si, Jimin sta bene” disse il ragazzo puntando gli occhi sul letto e guardando per un attimo Jimin che stava sonoramente dormendo lì sopra, ignaro di tutto quello che stesse succedendo.
“Abbiamo rintracciato l’artefice delle minacce, è tutto risolto” continuò Dashimen leggermente soddisfatto.
 
“Mmh… immagino ore fa… potevi avvertirmi” disse lei con uno sbuffo, afferrò il pacchetto di sigarette rimaste sul tavolino e ne prese una.
Ansia.
Aveva capito che non fosse quello il motivo della telefonata.
 
“Scusami, è stata una serataccia, c’è stato un concerto e poi una festicciola, non ho avuto tempo per avvisarti” disse lui scusandosi, dopo la litigata con Hoseok si era completamente dimenticato di avvisarla. Le sue scuse sembravano banali, aveva il timore che lei rispondesse a tono.
 
“Non è un problema, l’importante è che abbiate risolto, e lui sia al sicuro.” Disse invece Isabel, mordendosi la lingua. Dubitava che Dashimen non avesse avuto un attimo libero per mandarle uno stupido sms.
 
“Oh.. si è al sicuro non ti preoccupare” disse lui tornando a guardare il letto, mentre Jungkook tratteneva una risolino e veniva fulminato da Yun-hee lì vicino che li faceva segno di stare zitto.
 
“Come mai mi hai chiamato così tardi?” chiese lei con tono frettoloso.
Teneva tra le dita tremanti la sigaretta, a rischio che le cadesse da un momento all’altro.
Sapeva che qualcosa non andasse.
C’era anche Jungkook lì, aveva riconosciuto il risolino.
Dove c’era Jungkook c’era Taehyung e dove c’erano loro due c’era anche Jimin.
 
“Senti devo dirti una cosa” disse Dashimen leggermente titubante, guardando per un momento Yun-hee che li fece segno di continuare.
“Jungkook e Jimin ti hanno beccato?” chiese lei diretta, pensando che fosse quello che cercava di dirle il ragazzo.
 
“Cosa?” trillò Dashimen guardando i due ragazzi che strabuzzarono gli occhi, increduli che Isabel li avesse riconosciuti.
 
“Sento del chiacchiericcio in lontananza, oh sentito un ehh? Sembrava di Jungkook, e ho sentito anche la sua risata soffocata. Se sta lui vuol dire che c’è anche Jimin” disse lei concisa, avrebbe riconosciuto le voci dei ragazzi anche a distanza.
 
“Ehm… cazzo” esclamò stupito Dashimen, per poi fulminare il più piccolo con lo sguardo, mentre lui invece incominciò a ridere senza alcun problema, poiché Isabel li avesse già scoperti.
 
“Lo prendo per un si… dubito che TaeTae abbia svuotato il sacco… quindi com’è successo? Chi sa di te collegato a me?” incominciò a fare domande lei.
 
“Solo i più piccoli, ma non sono convinto di Jimin, era piuttosto ubriaco. Dorme da ore”  disse Dashimen con tono colpevole, mentre Yun-hee vicino a lei sospirava, scuotendo la testa.
 
“Mmh… Yun-hee è lì? Ho sentito il suo sospiro” disse lei, nulla le sarebbe mai sfuggito.
 
Alla frase detta da Isabel sia Jungkook che Taehyung tornarono a ridere, era stupefacente il modo in cui Isabel riuscisse a riconoscere tutti. Yun-hee alzò gli occhi al cielo infastidita dal modo di fare dei più piccoli e si fece coraggio avvicinandosi al telefono.  
“Ciao Unnie” disse tentennando la ragazza.
 
“Se siete in vivavoce è normale che riconosco le persone. Immagino, che vi abbiano beccato a parlare”  disse lei indovinando anche il come si fossero fatti beccare.
“Ehm… si.” Disse Yun-hee a disagio, guardò Dashimen e con il labiale pronunciò le parole: è un fottuto genio.
 
“Mi avete svegliata per dirmi questo?” chiese lei, leggermente infastidita, se fosse stato solo quello il motivo, avrebbero tranquillamente potuto aspettare che fosse giorno per entrambi, non sembrava fosse urgente, potevano sbrigarsela sicuramente da soli senza il suo aiuto.
 
“Jungkook vuole dire tutto a Yoongi” disse Dashimen con voce irritata, tornando con lo sguardo sul più piccolo, che fece una smorfia rivolta a lui.
Jungkook sapeva bene, che Isabel l’avrebbe convinto a non dire nulla, voleva solo che lui e Taehyung potessero sentirla per un attimo al telefono.
 
“Il coniglietto non dirà nulla, perché sa che se lo fa: Yoongi poi farà pressione per incontrarmi in qualche maniera, e io non posso incontrarlo. Jungkookie non ho risolto, io non posso fare nulla” disse lei cercando di rimanere con un tono fermo della voce.
 
“Noona… non è giusto. Lo sai bene, lo Hyung si confida con Dashimen” disse Jungkook risentito avvicinandosi al telefono, e cogliendo al volo l’opportunità di parlare con lei.
 
“Non mi dice niente. Neanche Yun-hee mi da informazioni. È Yoongi che riceve le informazioni su di me.” Disse lei schietta.
 
“Non ti dicono nulla?” s’intromise Taehyung.
 
“No, perché io non chiedo.” Rispose Isabel.
 
“Mmh… noona chi è questo Chung-hee?” chiese poi con tono infastidito Taehyung, approfittandone della situazione, avevano tutti bisogno di risposte, in ballo c’erano troppe cose, e lui non avrebbe permesso a nessuno di intromettersi: nel destino dei compagni di banco.
 
“Ehm… affari miei. Ora se abbiamo finito io chiudere il telefono” disse lei cercando di mettere fine al disagio di quella conversazione con più persone.
Non poteva permettersi di pensare a Yoongi, aveva deciso di andare avanti.
Non poteva neanche dire a loro cosa stava combinano, tanto meno a Taehyung, colui che sperava più di tutti che lei si ricongiungesse con il ragazzo.
 
“Dobbiamo dirti una cosa!”  esclamò Yun-hee, bloccandola prima che lei chiudesse il telefono.
“Cosa?” trillò lei, pensava che fosse finita lì, che il problema fosse solo Jungkook, ma a quanto sembrava c’era dell’altro.
 
Dall’altra parte del telefono calò il silenzio, tutti e quattro i ragazzi si stavano guardando riluttanti.
Avevano deciso insieme di dire a Isabel la verità sul fatto che: Yoongi volesse vederla.
L’aver appena avuto la conferma che molto probabilmente lei stesse provando ad andare avanti, aveva causato in tutti dubbi atroci su dire o meno di Yoongi.
 
Isabel rimase in attesa che qualcuno parlasse.
Incominciò a giocare nervosa con l’accendino facendolo roteare tra le dita.
Incominciava a sospettare che quello che avessero da dire fosse grave.
Incominciava a temere che fosse qualcosa riguardante proprio Yoongi, poiché nessuno dei ragazzi  proferiva parola.  
“Allora?” trillò lei, soffocando uno sbuffò, quel silenzio le stava dando ansia.
 
“Domani dovremmo venire tutti alle Hawaii” si fece coraggio Yun-hee incominciando a parlare.  
 
“Come?” trillò incredula lei, l’accendino le sfuggì dalle mani cadendo a terra.
Loro, tutti loro sarebbero andati nello stesso posto in cui si trovava lei.
Lui sarebbe stato di nuovo vicinissimo.
 
"Lo so, andrà bene vedrai. Poi alle Hawaii c'è il mare, so che ti piace. Saremmo dovuti andare, me lo chiedevi spesso." 
Lui le aveva detto così, lui sapeva che lei fosse lì.
 
"Forse in futuro?" Lui le aveva chiesto se sarebbero potuti andare a mare insieme.
"No, non credo sia possibile"  Lei aveva risposto in quel modo.
Domani lui sarebbe arrivato alle Hawaii, sarebbe potuto diventare possibile invece.
 
Scosse la testa, non poteva renderlo possibile.
 
“Si, i ragazzi devono girare un programma.” Continuò a tergiversare Yun-hee leggermente indecisa se dire tutto o meno.
“Noona” chiamò Tae innervosito da tutto, si avvicinò e sfilò il telefono dalle mani della ragazza.
Era il momento di dire la verità, trovava stupido tergiversare, avrebbero dovuto dire di quella proposta e convincere Isabel a vedersi con Yoongi e anche con tutti loro. Era la loro opportunità.
 
“Si?” disse lei tremante, sospettava cosa Taehyung le avrebbe detto.
 
“Yoongi ha chiesto a Yun-hee di farvi incontrare” disse senza giri di parole.
 
Isabel si alzò di scatto in piedi e incominciò a camminare nervosa, dirigendosi verso la staccionata che separava la casa dal mare.
Guardò la spiaggia scura davanti a sé, si passò la mano libera tra i capelli e sospirò.
Non poteva incontrarlo. Stava da poco decidendo di andare avanti, non poteva fare niente di avventato che la riportasse di nuovo indietro.
 
“Noona?” chiamò Taehyung.
 
“Non posso.” Disse con tono stabile, lo sguardo fisso davanti a lei.
Appena arrivata alle Hawaii aveva fatto un sogno, di lei e Yoongi sulla spiaggia, e lui che le accarezzava il polso e la guardava colmo d’amore, e lei che ricambiava lo sguardo con la stessa intensità.
Quel sogno sarebbe potuto diventare realtà, se solo lei avesse deciso di seguire il cuore e no la sua testa.
 
“Noona… per favore” provò a pregarla il ragazzo, doveva convincerla.
 
“No. Yun-hee?” chiamò poi la ragazza.
Non poteva seguire il cuore. Doveva ragione, non farsi prendere dagli eventi.
Doveva anche non farsi influenzare specialmente da Taehyung che aveva un grande ascendente su di lei.
 
“Si Unnie?” Rispose riluttante e leggermente nervosa Yun-hee. Afferrando il telefono dalle mani di Taehyung.
 
“Mandami le schedule dei ragazzi e i posti dove andranno, così che io possa evitarli. Puoi dire a Yoongi che mi hai chiesto se volessi vederlo, e puoi risponderli che non sono più alle Hawaii” disse lei senza giri di parole.
Quello che aveva fatto era solo un sogno, e tale sarebbe rimasto.
Non si sarebbero visti, non avrebbe rischiato.
Ci stava provando ad andare avanti, sarebbe stata forte non avrebbe tentennato.
 
Dashimen aveva fatto di tutto per tenere Isabel lontano da Yoongi, proteggendola da padre. Non poteva credere però che lei scegliesse di non vederlo, in fin dei conti  sarebbero stati al sicuro alle Hawaii. C’era qualcosa che lo turbava, non riusciva a credere che Isabel stesse realmente andando avanti. 
Dashimen si scambiò un’occhiata d’intesa con Yun-hee, le dava il via libera per provare a convincere Isabel. 
Per quanto il ragazzo pensasse che sarebbe stato un rischio farli incontrare, ormai era talmente amico a Yoongi che incominciava a patteggiare per lui, e sapere che ci fosse un bellimbusto che poteva prendere il posto del ragazzo, lo innervosiva parecchio.
“Unnie, forse potresti pensarci un attimo? Senza prendere decisioni affrettate” disse la ragazza provando a convincerla.
 
“Non devo pensare a nulla.  Forse con un rifiuto del genere, lui finalmente deciderà di andare avanti. È l’unica alternativa che ho. Non cambio pensiero” disse lei cercando di essere forte.
 
“Non credo sai?” prese parola Dashimen sputando quelle parole con astio.
 
“Cosa non credi?” chiese lei scettica, non capendo a cosa si riferisse, sentendosi colpita dal tono utilizzato e percependo che il ragazzo provasse rabbia nei suoi confronti.  
 
“Vi siete incontrati all’aeroporto. Lo sai benissimo che lui non andrà avanti, come anche tu non vai avanti” disse Dashimen con rabbia.
 
“Io sto andando avanti.” Provò a dire lei.
 
“E con chi? Con il tizio che sta dormendo a casa tua? Neanche lo conosci! Cosa ne sai di lui? Conosce tuo fratello, probabilmente non ha buone intenzioni, e tu passi ogni giorno con questo bellimbusto” disse con rabbia il ragazzo, mentre tutti puntavano gli occhi su di lui basiti da quel colpo di testa.
 
“Dashimen… non parlare di cose che non sai” disse lei con rabbia rispondendoli per le rime.
 
“Cose che non so? Sei tu che non parli con me. Se non so le cose è colpa tua” disse con risentimento il ragazzo.
“Si. Perché tu vai a dire tutto a lui.  Immagino che tu li abbia già detto di Chung-hee” lo rimproverò lei con rabbia.
 
“No. Non ho detto nulla, perché dovrei spezzarli il cuore? Tanto lo sappiamo tutte e due è solo una bella scopata” disse con risentimento della voce il ragazzo.
 
“Convinto tu. Pensala come vuoi.  Io chiudo, è tardi non mi va di discutere con te a quest’ora tarda.” Disse lei provando a chiudere il discorso. Cercava di mantenere la calma non voleva esplodere con Dashimen, no al telefono con altri ascoltatori.
 
“Non è finita qui. Parleremo ora che verrò lì.” L’avvertì il ragazzo.
 
“Okay, preparò le munizioni” disse lei sarcastica.
 
“Unnie per favore, non arrabbiarti” provò a dire Yun-hee, preoccupata dal tono di voce della ragazza.
 
“Non mi sto arrabbiando, sono solo stanca. Voglio dormire. Per favore fai in modo che io non lo incontri” Isabel si passò una mano sulla fronte, diede le spalle al mare e incominciò ad avviarsi verso l’entrata di casa.
 
“Va bene, riferirò il tuo messaggio, però ti vengo a trovare con Dashimen va bene?” chiese la ragazza sperando che lei non la rifiutasse. Era rischioso lasciare entrambi da soli, rischiavano di chiudere la loro amicizia.
 
“Se ci tieni a sentire me e Dash arrabbiarci, puoi venire.” Disse con uno sbuffò la ragazza mentre Dashimen brontolava sottovoce innervosito dal modo di fare di lei.
 
“Possiamo venire anche noi?” chiese Taehyung speranzoso.
“Tae…no mi dispiace, se vieni qui, sono convinta che porteresti Yoongi, no” disse lei cercando di non tentennare, avrebbe tanto voluto che andassero tutti da lei, ma non poteva farlo, si stava obbligando a non cedere. L’aveva promesso a se stessa, che avrebbe chiuso.
“Mmh… se ti prometto di no?” chiese lui
“No, tae… meglio non rischiare, mi dispiace” provò ad addolcire il tono di voce.
“Ma…” provò a dire il ragazzo, Jungkook vicino a lui posò una mano sul suo braccio.
“Tae ha detto di no, lascia perdere, lo sai è cocciuta non la convinci. E poi dovresti fare i conti con il senso di colpa di averla vista, sai Yoongi come reagirebbe nel sapere che tu l’hai incontrata e lui no?” provò a farlo ragionare.
“Aigo.. non è giusto” sbuffò Taehyung, che però non si sarebbe perso d’animo e avrebbe escogitato un qualche piano.
 
“Ha ragione Jungkook, è meglio così. Ora vado, è tardi” disse Isabel provando a richiudere quella telefonata, che tanto la stava stressando.
 
“Va bene, buonanotte Unnie, ti avviso su tutto” provò a dire Yun-hee, leggermente avvilita da come le cose avessero deciso di andare.
 
Tutti salutarono Isabel e la ragazza chiuse la chiamata.
Poggiò il telefono sul tavolino, e si rimise a sedere.
Si prese la testa tra le mani, in crisi.
Non doveva piangere, non poteva lasciarsi andare a quelle emozioni.
Era stanca di soffrire per lui.
Non poteva incontrarlo.
Lei non voleva più vivere nel passato.
 
“Isabel?” chiamò Chung-hee vicino alla porta finestra.
“Oh!” esclamò lei alzando lo sguardo verso di lui.
“Va tutto bene? Sei qui da un po’” provò a dire lui facendo qualche passo incerto verso di lei.
“Si, va tutto bene, telefonata un po’ complicata, ma ho risolto” provò a essere ottimista davanti a lui.
“Hai finito di parlare?” chiese lui con preoccupazione nel tono di voce.
“Si, si” sussurrò lei.
“Allora che dici rientri? Fa un po’ freddino, non vorrei tu ti ammalassi.” Disse lui avvicinandosi a lei e sfiorandole un braccio con dolcezza.
“Si, rientriamo. Tolgo la suoneria così nessuno ci sveglia di nuovo” sorrise lei dolcemente mettendosi in piedi.
“Isabel? Sei sicura che vuoi che io rimanga?” disse lui incerto.
“Si, certo, voglio che tu rimanga qui.” disse lei con voce ferma e convinta, non voleva rimanere sola, non voleva che lui se ne andasse.
“Va bene, sembri convincente” sorrise lui le accarezzò i capelli e le diede un leggero bacio sulla fronte, poi la tirò a sé e l’abbracciò.
Isabel si lasciò abbracciare, stringendosi a lui.
Chung-hee poteva essere quello che l’avrebbe salvata, sarebbe potuto essere la sua ancora di salvezza.
 
 
Yun- hee lasciò il telefono sul tavolino e si adagiò sul divano scuotendo il capo, confusa dalla situazione.
“Che cretina” bofonchiò a bassa voce Dashimen irritato.
“Se sei suo amico, dovresti saperlo che noona sa essere fin troppo cocciuta” Jungkook ribeccò Dashimen guardandolo in malo modo, si avvicinò al tavolo e afferrò un pacco di snack.
“Non ha tentennato…” sussurrò Yun-hee con voce lieve, guardava un punto fisso del pavimento, in uno stato confuso.
Dashimen si voltò a guardarla incuriosito, Yun-hee aveva ragione, era la prima volta che Isabel non tentennasse.
“È strano… lo so. L’ho notato anche io.”
“Tu non eri contrario al loro incontro?” chiese Yun-hee alzando il capo e guardandolo con sospetto, non sembrava essere più della stessa posizione, lei era al coerente che Dashimen e Isabel in passato aveva litigato parecchio perché lei si fosse incontrata con i ragazzi.
“Si, lo sono ancora. Anche se…” Dashimen la guardò indeciso su cosa dire, non sapeva cosa li stesse prendendo, era sempre stato irremovibile sulla sua posizione. Aveva sempre pensato che non dovessero incontrarsi, che Isabel non doveva cedere all’istinto di vederlo, che incontrarsi avrebbe solo peggiorato le cose.
“Ti senti in colpa” sbuffò Jungkook irritato.
“E per cosa dovrei sentirmi in colpa?” chiese irritato Dashimen, Jungkook l’aveva appena colpito e affondato.
“Per il fatto che passi del tempo con Yoongi, e lei non può. O per il fatto che potresti passare del tempo con Isabel e Yoongi non può” disse tranquillamente, senza guardarlo ma concentrandosi solo sui suoi snack.
“Cazzo” disse con rabbia Dashimen.
“Non risolvi nulla con le parolacce. La situazione è così. Ti trovi in mezzo, senza volerlo, benvenuto nel club” disse Jungkook ridacchiando ironico.
“Che casino” sbuffò Yun-hee.
“Questa situazione finirà male” disse Dashimen crollando sul divano vicino alla ragazza.
“Si specie se ci andrai a litigare. Avete ancora l’ultima litigata in sospeso” disse Yun-hee quasi a rimprovero.
“L’ultima litigata era perché non voleva che diventassi amico a Yoongi e che gli passassi informazioni” ammise la sua colpevolezza Dashimen.
“Visto… senso di colpa. Ci sei diventato amico. Lei è sola ora, dovevi rimanere dalla sua parte. Sai forse dovresti spalleggiarla su questo fatto che non lo vuole incontrare. Lei forse sta provando veramente ad andare avanti. È quello che ha detto che voleva fare” disse la verità Jungkook.
“NO!” esclamò Tae facendoli spaventare tutti.
“No, non la deve spalleggiare, lei non può dimenticarlo! Si sta solo illudendo!” esclamò Taehyung risentito.
“TaeTae… non penso sia un male. Ha sempre detto che non può risolverla la situazione. Penso sia giusto che non si incontrino, ogni volta che ci parlo me ne convinco sempre di più” disse Jungkook con tono esausto, ormai era stanco di essere l’unico a ragionare su quella faccenda.
“No. No! No! Dobbiamo fare qualcosa! Dobbiamo far in modo che si incontrino, lei forse dirà finalmente la verità. Loro due possono convincerla” esclamò combattivo il ragazzo indicando i due sul divano che aveva la faccia da lutto.
“Io vado in camera mia. Non si può ragionare con te. Loro non la convinceranno. Lei non vuole. Fatevene tutti una ragione.” Lasciò il pacco di snack e si alzò dalla sedia irritato.
“Tu dovresti smetterla con i sensi di colpa. Non puoi dire niente a Yoongi e io non dirò nulla. Ma sai forse dovresti capire da che parte stare. Non puoi essere amico di entrambi e mantenere segreti con entrambi. Devi scegliere, o stai con Isabel e l’aiuti a stare lontana. O stai con Yoongi dici la verità e lo aiuti.” Disse con tono secco rivolgendosi a Dashimen e guardandolo in modo minaccioso.
“è complicato! Tu non sai i fatti!”
“Si tutto ciò che riguarda Noona lo è… ma tu dovresti stare con lei, no con Yoongi.  Lei non ha nessuno, specie ora che ha mandato Yun-hee a lavorare qui. Ha solo te. Torna da lei. Lascia perdere Yoongi, se lei deciderà di continuare a uscire con questo nuovo ragazzo, allora stalle accanto e supportala” disse Jungkook schietto nelle parole.
“Cosa? Jungkook come puoi dire che deve supportarla! È un errore, questo nuovo tizio è un errore!” esclamò Taehyung risentito, non capiva come Jungkook potesse lasciar andare Isabel così facilmente, era stato sempre quello che diceva di lasciarla perdere.
“Perché lei non tornerà! Non può! Smettila! Smettila di lottare, non torna. L’ha detto. E non vedo perché non dovrebbe trovare un modo per essere felice insieme a un’altra persona!”
“Perché sono destinati a stare insieme!” esclamò con rabbia Taehyung.
“E chi  lo dice? Tu con le tue teorie? Se erano destinati sarebbero rimasti insieme. Non è così! Accettalo così vivrai meglio. Vado a dormire. Sono quasi le cinque del mattino buonanotte!” urlò Jungkook mettendo fine a quel litigio e andandosene via.
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti! Non pensavo che avrei fatto uscire il capitolo. Ma invece eccolo qui, scritto anche tanto velocemente!
A essere sincera si è scritto un po’ da solo. 
Questi capitolo sono un po’ brevi, ma perché ci sono tanti personaggi nelle scene e devo per forza ridurli o viene mal di testa! 
Isabel ormai ha deciso e sembra irremovibile… però bisogna capire cosa sia successo con Chung-hee.
Promemoria… lei prima di fare sesso con qualcuno si toglie sempre la collana è stato detto più volte. Questa volta però l’ha tolta per sempre (stando a quello che dice lei)
Tae e Jk sono sempre delle stesse posizioni, solo che Jk perde la pazienza ora.
Yun-hee è un po’ in balia degli eventi, fa quello che Isabel chiede, le vuole bene non la tradirebbe.
Dashimen… beh continua con i sensi di colpa su Isabel, con Hoseok va una merda, e in più è indeciso se aiutare Yoongi.  Poveraccio sta sempre lui nella merda.
Dashimen lo amo, e si lo giustificherò sempre nel mio cuore. Ma jungkook ha ragione su tutta la linea a mio avviso.
Baci alla prossima!
Giovedì sarà il mio compleanno se riesco pubblico un capitolo in più! Bacioni!
 
   
 
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