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Autore: The Blue Devil    07/12/2022    0 recensioni
Due ragazzi si trovano su una collina, il loro posto segreto, per rinsaldare la loro unione sentimentale. Quello che non immaginano è che s'incontrano in un giorno che passerà alla storia...
Genere: Drammatico, Song-fic, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è uno scritto a scopo di lucro alcuno per cui non si infrangono Copyrights.
I personaggi presentati, nomi e situazioni, sono di mia invenzione, ma traggono ispirazione da una canzone del 1993 il cui © rimane agli aventi diritto: Giada, RTI Music Srl, Dischi Ricordi SpA, Ed. Canale 5 Music.


Buona lettura
 
 
DUE RAGAZZI SU UNA COLLINA…
 
Due ragazzi su una collina si guardavano negli occhi, senza parlare.
La vallata, nella quale si trovava la città, si estendeva alle pendici di quella collina e loro avevano spesso goduto di una vista spettacolare, che lei aveva sempre descritto così:
«Guarda, è bellissimo! Che riflessi, sembra che il sole stia giocando con i tetti della città».
Anche quel giorno si poteva avere quella sensazione.
Era l’inizio di Agosto e quel boschetto di ciliegi, ormai vicini alla potatura stagionale, era sempre stato il loro rifugio, il loro posto segreto, il luogo in cui si erano conosciuti tanti anni prima: lui, rispettando la sua vocazione di "esploratore", stava perlustrando il bosco con l’ausilio di un rametto, utilizzato a guisa di spada; lei, era corsa lì in cima per sfuggire alla punizione dei genitori, per una marachella commessa, e stava piangendo.
La marachella e il motivo per cui stesse piangendo non li ricordava neanche più.
In quel luogo, magico tra Marzo e Maggio, erano cresciuti insieme: si erano confidati i loro segreti più intimi, si erano sostenuti a vicenda, consolati e, sempre lì, era nata una tenera amicizia che, col passare del tempo, si era trasformata in intesa e che ora stava evolvendo in qualcos’altro; qualcosa di sconosciuto ai due, che, allo stesso tempo, li spaventava, ma li rendeva felici.  
Si guardavano negli occhi, senza parlare.
Altre volte si erano guardati negli occhi, ma lei, dopo un po’, aveva sempre abbassato lo sguardo; ora era diverso e tutti e due continuavano a perdersi nel mare verde-azzurro delle loro iridi.
D’un tratto lui, Yoshi, diciassette anni, le strinse una mano, che era imprigionata nella sua già da un po’; a lei, Kyoko, quindici anni, scossa da un fremito, si strinse il cuore e sulle sue guance comparve un timido rossore. Era forse giunto il momento, tanto atteso, quanto temuto? Yoshi decise per il "sì" e avvicinò il suo viso a quello di Kyoko, lentamente, ma inesorabilmente, senza esitazione; lei chiuse gli occhi e le loro anime si fusero… I ciliegi fecero da cornice a quella fusione e l’eternità fu incaricata di custodirla fino alla fine dei tempi.
Il primo bacio…
Si sedettero sul crinale della collina, lei con la testa appoggiata sulla spalla di lui, un leggero venticello a scompigliarle i lunghi riccioli scuri.
All’improvviso, una strana sensazione di angoscia, forse paura, s’impadronì di Kyoko, che cominciò un discorso:
«Yoshi, non lasciarmi mai! Ti prego, dillo che non mi lascerai mai… finché avrai vita…».
«Kyoko», la interruppe lui, «perché parli così… ?».
«Lasciami finire, amore. So che che il tempo passerà, i nostri anni cambieranno, i tempi cambieranno… dillo, Yoshi, dillo che tu non cambierai… da domani, finché vita avremo».
«Kyoko, te lo prometto, te lo giuro, se vuoi…».
Osservando il cielo, in quel mare azzurro, la ragazza scorse, in lontananza, qualcosa di indefinibile, da quella distanza:
«Guarda Yoshi, in cielo c’è un uccello strano, ma mi piace».
«Ma no, sciocchina», scherzò lui, come sempre faceva con lei, quando poté vedere bene quell’oggetto che si stava avvicinando, «Non lo vedi? Anche il suo nome è bello: è un aeroplano».
Gli occhi dei due ragazzi s’illuminarono, mentre lui proseguiva:
«Vedi Kyoko? Un giorno, quando saremo grandi, un aeroplano ci porterà lontano… e forse sarà proprio quello! Per questo ho cominciato a studiare l’Inglese».
«Sì, Yoshi… il futuro è proprio come il cielo, non ha limiti e, sicuramente, chi oggi si fa la guerra capirà che la vita può essere meravigliosa e non serve a nulla uccidersi… ma… adesso tocca a me».
«Cosa… ?».
«Tu hai fatto la tua promessa, ora la mia: anch’io, amore mio, ti prometto che cambierò i miei passi con i tuoi, ovunque andrai ti seguirò… staremo sempre insieme finché avrò vita! Da domani. Ti amo, Yoshi».
Due ragazzi, in cima a quella collina, si guardavano e non riuscivano più a parlare, perché il sole, ora, non giocava più: a Kyoko e Yoshi sembrò che il sole stesse esplodendo con i tetti della loro città…
 
FINE
 
 
 
© 2022, The Blue Devil
 
 
Un sentito ringraziamento a Giada, che non c’entra nulla con la Giada odierna, per la splendida interpretazione di questa perla dimenticata e, purtroppo, sconosciuta ai più.
 
Fonte di ispirazione: Giada – Ragazzi d’Hiroshima di DEPSA
 
Nota dell’autore: non affannatevi a cercarla sul Web perché non si trova.
   
 
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