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Autore: _Black or White_    09/12/2022    1 recensioni
Aziraphale e Crowley giocano insieme a un videogioco particolare.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INEFFABLE
Il Videogame





Crowley parcheggiò la sua black 1926 Bentley davanti alla libreria di Soho, girò la chiave e scese.
C’era gran ressa per le strade, mucchietti di neve brillante ricoprivano le case e i negozi come tanti dolcetti zuccherosi, dando a Londra l’aspetto di una cartolina natalizia.
Crowley si sistemò gli occhiali sul naso adunco ed entrò nella libreria.
- Angelo? - chiamò, mentre la campanella del negozio tintinnava allegramente, - Ci sei? -
- Sono qui, nel retro! - rispose la voce di Aziraphale.
Il demone attraversò il negozio ed entrò nella stanza sul retro col suo tipico passo scanzonato.
- Buongiorno. - gli sorrise Aziraphale, - Tè? -
- Visto il freddo, preferirei un bicchiere di brandy. - commentò Crowley.
- E brandy sia. -
Mentre l’angelo versava il liquido ambrato in un bicchiere basso e largo, il demone s’infilò una mano nella tasca interna della giacca scura e ne tirò fuori un disco.
- Sai cos’è questo? - chiese, prendendo il bicchiere che Aziraphale gli porse.
- Un brano dei Velvet Underground? - chiese distrattamente l’angelo, mentre rimescolava lo zucchero nella sua tazzina.
- Questo - gli spiegò il demone, - È il nuovo videogame della UbiQuantic. -
Lo disse con un tono di voce teatrale, facendo pure un gesto di presentazione a quel ridicolo disco.
Aziraphale sollevò le bionde sopracciglia: - E io dovrei sapere di che cosa si tratta? -
- Esatto! -
Crowley schioccò le dita e un pc portatile apparve sul tavolo al centro della stanza, già acceso e pronto per essere usato.
- Oh, per l’amor del cielo! - sbottò Aziraphale, - Lo sai che non sono bravo con questi cosi diabolici... -
- La tecnologia non è male. È male se non la sai usare. - ribatté pazientemente il demone, mentre inseriva il disco nel portatile.
- Bene, e io non la so usare. - ricominciò l’angelo, - Perché hai portato qui questo aggeggio, tanto per cominciare? -
- Oh, volevo solo farti vedere una cosa. - rispose Crowley, - Ecco, è partito. -
Si sedette al tavolo, davanti al computer, e cominciò a digitare velocemente sui tasti.
- Avvicinati, angelo. Ti giuro che il pc non morde. -
- Ah ah ah... che simpatico. - rimbeccò Aziraphale, ma si avvicinò ugualmente.
Guardò lo schermo del computer per un minuto e rimase sbalordito.
Crowley stava muovendo un personaggio basso, paffutello e dai capelli ricci e biondi.
Sulla schiena spalancava due immense ali bianche, che all’occorrenza sbattevano e sollevavano il personaggio verso paesaggi lussureggianti pieni di foreste, di ruscelli e di animali.
Un arcobaleno immenso occupava il cielo limpido, ed era tutto così bello e piacevole...
La grafica era davvero spettacolare, pulita, realistica ma non troppo: si conservava un tocco di cartoonesco e disegno a mano, pura poesia.
Persino Aziraphale, che non ci capiva niente di tecnologia, era rimasto colpito.
- Ma... che cos’è? - chiese, come un nonno proiettato nel futuro.
- Te l’ho detto, l’ultimo videogame della UbiQuantic. Figo, vero? Si intitola “Ineffable”. - ammiccò il demone, mentre muoveva il personaggio.
- Ma è... sono io! - esclamò Aziraphale, osservando meglio i lineamenti del volto di pixel, - Hai fatto me! -
Crowley gli fece un occhiolino complice, poi disse: - C’era anche la possibilità di fare il diavolo. Ma lo faccio già tutti i giorni, così ti ho messo in un videogioco. -
Crowley scoppiò in una risata malvagia, - Così posso muoverti a mio piacimento. -
- Non è giusto! - protestò l’angelo, - Fai provare a me! -
- D’accordo, d’accordo... non ti scaldare. -
Il demone lasciò la sedia e Aziraphale si sedette tutto eccitato.
Quando Crowley tornò alla creazione del personaggio, sullo schermo apparvero le due fazioni: il Paradiso e l’Inferno.
- A te. - gli sorrise Crowley, con un gesto della mano.
Aziraphale cominciò a pasticciare con le impostazioni dell’aspetto fisico, e quando ebbe finito fece un verso soddisfatto.
- La mia Creazione. - disse, in tono importante, - Ammira l’operato divino. -
Crowley si sollevò gli occhiali sulla fronte per guardare meglio.
- Non ci credo... - borbottò.
Aziraphale aveva creato lui, con le ali nere, i capelli lunghi, ricci e rossi, gli occhi gialli con le pupille verticali e tutto il resto.
- Sei veramente un immaturo. - commentò divertito, mentre l’angelo pigiava il tasto “enter” e cominciava a giocare.
- Allora, come ci si muove con questo coso infernale... -
Crowley gli prese delicatamente le dita e le guidò sulla tastiera: - Così ti muovi. Così salti. -
Un po’ imbarazzato, Aziraphale si lasciò condurre dalle mani esperte del demone: era gentile, paziente, e il suo fiato caldo accarezzava appena l’orecchio dell’angelo.
- E così attacchi. - concluse Crowley, - Adesso vai, tigre. Scatenati. -
Aziraphale comandò il personaggio, un po’ confuso: - Ma che cosa dovrei attaccare esattamente... -
Non aveva nemmeno finito la frase, che un fulmine saettò proprio davanti al personaggio e una immensa creatura angelica gli bloccò la strada.
Aziraphale saltò sulla sedia con un gridolino spaventato, strappando a Crowley una risata soffocata.
- Chi è questo adesso?! Aiuto! - gridò l’angelo, mentre correva in tondo con il personaggio.
- Crowley 2, fa’ qualcosa! -
- Crowley 2? -
- O Crowley o Asmodeus. Scegli tu. -
La creatura angelica, fatta di mille occhi, anelli di luce e fiamme bianche, cominciò a picchiare violentemente il povero personaggio, che stramazzò al suolo dopo pochi colpi.
La grande scritta “Sei morto” riempì lo schermo, e Aziraphale saltellò impaziente sulla sedia: - Come si riavvia? Voglio riprovarci! -
Soddisfatto di aver trascinato l’angelo in un’altra tentazione, Crowley riavviò il gioco con un tasto.
- Riprovaci angelo, magari ci riesci. -
Rideva, perché sapeva che per un principiante quello era un livello ancora troppo difficile.
Aziraphale provò e riprovò, tentando anche di attaccare la grande creatura, ma ogni volta finiva con una mazzata sui denti e Crowley 2 che volava via, morto.
Al millesimo tentativo, l’angelo riuscì a uccidere la creatura; balzò in piedi e festeggiò con le mani rivolte al cielo.
- Finalmente ce l’ho fattaaaa! - e improvvisò un balletto sul posto, sotto allo sguardo divertito di Crowley, - Chi è il campione adesso?! Beccati questo, brutto cattivone! AH! -
- Angelo... - esordì Crowley, pregustandosi la scenata, - Tecnicamente sei un diavolo, e hai ucciso un angelo. -
La consapevolezza trasformò completamente il volto di Aziraphale, che da esultante divenne inorridito.
- Colpa tua! - esclamò alla fine.
- Mia?! -
- Sì. Colpa tua che mi hai rubato il personaggio, ho dovuto farlo diavolo per forza. - spiegò Aziraphale, come se fosse ovvio.
- Ma veramente... -
- Ssshh, sono arrivato a una grotta! - lo azzittì l’angelo.
“Preso benissimo” pensò Crowley, mentre prendeva un’altra sedia e si sistemava accanto all’angelo.
Lo guardò giocare fino a sera.
Aziraphale sconfisse con successo altre due creature angeliche e un prete posseduto da Dio, per così dire: la prima era un Serafino, un angelo di pura luce incandescente, il secondo era l’Arcangelo Gabriele e il terzo era un semplice uomo che si trasformava in mostro quando perdeva metà della vita.
Quando il prete cadde al suolo e la scritta “Hai sconfitto Padre Gascogne” riempì lo schermo, Aziraphale si fece indietro per stiracchiarsi un po’.
- Mi hai visto sconfiggere Gabriel? Dio, che soddisfazione... ah, ma non lo dire in giro! - lo ammonì l’angelo, e Crowley fece spallucce, con un ghigno.
- Che ore sono? - chiese poi Aziraphale, sbadigliando.
- Quasi le otto, angelo. -
- Le cosa?! Ho giocato troppo! - piagnucolò Aziraphale, balzando in piedi, - Dovevo telefonare a quel signore per la prenotazione di un libro, e poi c’era l’ordinazione per il Ricettario di Madama Smith, oh cielo! -
Era nel panico, così Crowley si alzò in piedi e schioccò le dita: - Il tuo cliente si ricorderà domani di chiamare. Il ricettario è imballato e spedito, arriverà domattina. -
Aziraphale si calmò istantaneamente, anzi, ebbe un enorme sorriso di gratitudine, che si spense quasi subito: - Colpa tua che mi hai incastrato con questi stupidi giochetti per umani. - lo sgridò.
- Ma se ti è pure piaciuto! - lo derise Crowley, - Ti stavi divertendo come un bambino. -
- Beh... non posso negare che vestire i tuoi panni, per una volta, non sia stato rinfrescante. - gli concesse Aziraphale, - Adoro quel trucco che fa Crowley 2 con la mano. -
- Vuoi dire... questo? - disse Crowley, sollevando il braccio e dandosi fuoco a una mano intera.
- Proprio quello! - esclamò Aziraphale, - Comodo. Decisamente comodo. -
Si spostarono entrambi nel negozio, chiacchierando del videogioco, discutendo della sua grafica innovativa e piacevole al tocco, delle magie e dei poteri incredibili che avevano l’angelo e il diavolo, come personaggi.
- Ho una domanda per te. - esordì a un certo punto Crowley, - Ma davvero gli angeli possono spargere polvere di fata sui demoni? -
- Polvere di fata? - rise Aziraphale, - Polvere di stelle, semmai. -
- Polvere di stelle? - ripeté Crowley, affascinato, - Cioè veri pianeti sgretolati e ridotti in sabbietta? -
- Non è vera e propria polvere di stelle. - ribatté Aziraphale, mentre riordinava alcuni libri, rimasti in giro per il negozio, - È una specie di benedizione. Guarda. -
L’angelo si posizionò davanti a Crowley, mise la mano a coppa vicino alla bocca e soffiò, aprendo le dita.
Un brillio furtivo e una polverina sottile colpì Crowley in faccia.
- ARGH! - ruggì il demone, spazzandosi il viso con le mani, - Ma che ti salta in testa?! Sono dannato, le benedizioni mi fanno schifo! - ringhiò, deambulando per la stanza.
- Oh cielo, hai ragione, scusami! - esclamò Aziraphale, ma Crowley si fermò all’istante, a quelle parole.
- Non sei veramente dispiaciuto. L’hai fatto apposta! -
- Io? Non mi permetterei mai... -
- Angelo, non sai dire le bugie. -
- Uffa, hai ragione. - sospirò deluso Aziraphale, - Ammetto che era da qualche migliaio d’anni che volevo farlo. - ammise alla fine.
Crowley era a bocca aperta per lo sconcerto: balbettò qualche parola sconnessa, poi fece un verso di stizza e voltò le spalle all’angelo.
- Io me ne vado, il mio dovere l’ho fatto. -
- Di quale dovere parli? - gli gridò dietro Aziraphale, mentre la campanella tintinnava e la porta si apriva.
- Ti ho avviato al mondo videoludico. Una volta provato non puoi più smettere. Buona notte, angelo. - rispose Crowley, poi uscì dalla libreria, risalì sulla sua auto e partì a tutto gas.
Confuso e inquietato dalle sue parole, Aziraphale tornò nel retro, solo per accorgersi che il computer era ancora lì.
Aveva mille cose da fare: doveva ripulire il negozio, spostare alcuni libri e telefonare più o meno a cento persone... ma il computer se ne stava lì, acceso, in pausa.
Crowley 2 sembrava aspettarlo, in posa da combattimento, con le ali spalancate.
- Beh, una partita non può certo fare male. - si disse Aziraphale, sedendosi soddisfatto davanti al portatile.
Ignaro del girone infernale nel quale lo aveva attirato Crowley, continuò a giocare per ore ed ore.
Da qualche parte nella sua dimora, Crowley se la ridacchiava soddisfatto.


FINE



ANGOLO DI BOW:

BoW: buonsalve a tutti, gente! Rieccomi con una piccola one-shot soft e cucciolosa. Ho voluto fare un inno alla mia passione per i videogiochi <3
Crow: * mentre gioca alla PlayStation insieme ad Azy * vai vai, spaccagli le chiappe, fallo fuoriiiii * infoiatissimo *
Azy: doppio-calcio-mortale-dei-cento-petali-di-luna-piena! YATTÀ!!!
BoW: sì... e infatti ci sono alcuni easter egg diciamo, ditemi se riuscite a trovarli! ;)
Crow e Azy: * vincono e urlano come pazzi *
BoW: sì, e insomma... ci risentiamo alla prossima fic! * si lancia su di loro per giocare *
  
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