Cicà, Ghirù, Capoé, Tia, Ima e Katà avevano appena finito gli allenamenti e rientrarono in casa per fare merenda.
Si sedettero a tavola e Socras diede loro dei panini alla marmellata, poi mise Potto e Tuty nei loro seggioloni e diede loro della salsa di mele.
- Avete fatto un buon lavoro con gli allenamenti oggi, ragazzi. Migliorate sempre di più - disse l'anziano mago ai bambini più grandi mentre imboccava i due neonati.
- Grazie!
- Socras, come mai Potto e Tuty non possono ancora allenarsi con noi? - chiese Cicà.
- Perché non sanno ancora camminare.
- E perché non hanno ancora imparato? - chiese Tia.
- Perché sono ancora troppo piccoli, ma vedrete che poi lo faranno.
Quando ebbero finito di mangiare, Socras disse: - Devo andare nel bosco a raccogliere delle erbe. Mi raccomando, state lontani dai guai. A dopo!
- A dopo!
Dopo che il mago se ne fu andato, i bambini si misero a fare le pulizie, mentre Potto e Tuty giocavano sul pavimento con i loro peluche.
- Ragazzi, secondo me non è giusto che Potto e Tuty non possano ancora allenarsi con noi! - disse Cicà.
- Ma Socras ha detto che sono ancora troppo piccoli - disse Ghirù.
- Non possiamo farci niente - aggiunse Capoé.
- Mmm... E se dessimo loro una piccola spinta?
- Che vuoi dire? - chiese Katà.
- Forse tra gli oggetti magici di Socras c'è qualcosa che può aiutarci!
- Cicà, non credo sia una buona idea! - disse Ima.
- Dai, è solo un piccolo incantesimo!
Sapendo quanto fosse testarda la loro amica, si arresero: - D'accordo!
Andarono nello studio di Socras e frugarono tra gli ingredienti e le pergamene.
- Ecco, credo che questo vada bene! - disse Cicà.
Mostrò agli altri un baratto pieno di una polvere rosa, con su scritto "Polvere per far muovere le cose".
- Sei sicura che funzionerà? - chiese Tia.
- C'è solo un modo per scoprirlo!
Tornarono in salotto e Cicà sparse un po' di polvere su Potto e Tuty.
A quel punto successe qualcosa d'inaspettato: i due neonati iniziarono a fluttuare per aria!
- Oh, oh! Non credevo che con "muovere" intendessero questo! - esclamò Cicà.
Potto e Tuty volarono fuori di casa, con i più grandi che li inseguivano e cercavano di recuperarli.
Per fortuna la polvere era poca, quindi l'effetto si esaurì subito, ma i due neonati andarono a posarsi sulla cima di un albero altissimo.
- Oh, no! E adesso che facciamo?! - esclamò Ima.
- Che sta succedendo?!
I bambini si voltarono e videro Socras.
- Socras, per fortuna sei qui! - disse Capoé.
- Potto e Tuty sono bloccati lassù! - aggiunse Katà.
Socras pronunciò una formula: - Detsa, makhnete se ottam!
E i due neonati volarono dolcemente tra le sue braccia. Per fortuna stavano bene!
- Mi spiegate come hanno fatto Potto e Tuty a finire lassù?! - domandò il mago con tono un po' severo.
- È colpa mia, Socras: ho usato su di loro la polvere per far muovere le cose! - confessò Cicà. - Mi dispiace, volevo solo che potessero già allenarsi con noi!
- Ma anche noi abbiamo sbagliato a non fermarla! - aggiunse Ghirù.
Socras si addolcì e disse: - Vi capisco ragazzi, ma non è mai una buona idea mettere fretta alla natura con la magia! Ogni cosa accade con il suo tempo, dobbiamo solo avere pazienza!
- Ci dispiace davvero!
- Vi perdono ragazzi, l'importante è che non si ripeta più!
Poi tornarono tutti a casa.