Videogiochi > Mario Bros
Segui la storia  |       
Autore: bulmasanzo    12/12/2022    1 recensioni
extra di un extra.
Peach non si sarebbe mai aspettata che a partire dal ritorno di Mario sulla Terra potesse originarsi una serie di eventi che l'avrebbe portata a riconsiderare i propri sentimenti per qualcuno di cui un tempo aveva avuto paura. Ma forse si tratta solo dell'ennesimo capriccio di una principessa viziata.
(Peach x Bowser)
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Larry Koopa, Luigi, Mario, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Peach uscì sul balcone della propria camera, dopo aver spalancato furiosamente la porta finestra.
Era arrabbiata, non riusciva più a sopportare quella situazione.
Era ormai da qualche tempo che Haru-ōji, il suo fidanzato principe del regno di Flower-Koku, era cambiato. Stava diventando insopportabilmente geloso. Era invadente quasi al limite dell'oppressivo. Le chiedeva in continuazione dove andasse, cosa facesse, a che cosa (o meglio a chi) pensasse, la controllava, la seguiva ovunque.
Inizialmente la cosa non le aveva dato troppo fastidio, pensava che in una coppia un minimo di gelosia potesse essere normale, quasi necessaria. Ma un pizzico.
Da quando questa era diventata eccessiva beh, ovviamente non le era più piaciuta. Ed era quello che stava diventando, una ossessione opprimente.
Peach si sentiva inoltre insultata, perché la percepiva come una mancanza di fiducia.

 Mancavano pochi giorni al matrimonio e stava riconsiderando tutto. Voleva veramente sposare quell'uomo? Era questa la vita che voleva davvero?
Il suo comportamento aveva iniziato a non piacerle più dal giorno in cui lei aveva soccorso Mario, precipitato dal cielo dopo la distruzione della sua casa. Peach aveva un grande debito di riconoscenza verso l'idraulico, che l'aveva salvata da un rapimento più di due anni prima, la loro era una grande amicizia, non aveva esitato a portarlo a palazzo per farlo riprendere.
E durante la sua degenza, lo aveva accudito come una brava infermiera…
Le attenzioni rivolte all’idraulico però erano risultate sgradite al principe.
Aveva dato per scontato che lui comprendesse il loro rapporto, ma invece era rimasta delusa perché lo aveva completamente travisato. Le sue accuse erano ovviamente false. Però, a qualcuna di queste non aveva saputo come replicare.

 Sì, era vero, Mario le piaceva, e come poteva non piacerle?
 Fosse stato per lei, i suoi sentimenti per lui sarebbero volentieri andati oltre la semplice amicizia, ma non si sarebbe mai sognata di provare a superare quel confine, semplicemente perché entrambi erano già impegnati e questo lo sapevano tutti. Mario aveva già la sua bella Rosalinda che un giorno sarebbe sicuramente tornata a riprenderselo. Mentre lei aveva Haru.
Lui sapeva che le cose stavano così, eppure osava essere geloso di lei a livelli patologici e, soprattutto, pensava veramente che lei fosse capace di tradirlo.
Questa sua presunzione l'aveva offesa oltre ogni limite.
"Se voglio sposare qualcuno, voglio che questa persona si fidi di me! Mi stai dimostrando il contrario, perciò adesso devo riflettere sulla nostra storia." aveva urlato in faccia al principe, prima di ritirarsi indignata nelle proprie stanze.

 E ora ci stava pensando per davvero. Pensava al matrimonio imminente, rammaricandosi per lo spreco enorme di soldi, di tempo, di energie che ne sarebbe conseguito se avesse deciso di mandare tutto all'aria. Per non parlare del dispiacere che avrebbe dato al proprio padre, che tanto l'aveva pressata per trovarsi finalmente un buon partito…
 Tra tutti i suoi pretendenti, Haru era stato il candidato perfetto finché Mario non era tornato, scatenando le sue infondate gelosie. Non avevano mai avuto altri problemi, erano sempre andati d'accordo. Lo aveva scelto come sposo perché lo aveva trovato galante, simpatico, genuino e divertente. Non lo aveva mai visto prima in quella nuova veste e ora si chiedeva se lo avesse mai conosciuto davvero.
 Si sentiva anche molto sfortunata. Perché non poteva restare nell'illusione? Perché doveva scoprire per forza la sua vera natura?
Nella sua rabbia, Peach si trovò anche a biasimare lo stesso Mario, seppur consapevole del fatto che non avesse colpe per il cambiamento di Haru. Ma se c'era qualcosa da rimproverargli, era sicuramente di essere ricomparso nel momento sbagliato.

 Appoggiata alla ringhiera, Peach guardava sconsolata il giardino che circondava il castello, rimuginando sull'idea che annullare le nozze potesse essere la cosa giusta da fare. Eppure aveva ancora tanti dubbi.
Stava raggiungendo la conclusione che sarebbe stato saggio almeno rimandarle finché Mario non si fosse ripreso quando, improvvisamente, percepì uno spostamento d'aria intorno a lei.
Sollevò lo sguardo e la sua bocca si atteggiò a una piccola 'O' di stupore.
Di fronte a lei, da dietro una nuvola, fece la sua comparsa la nave-flagello di Bowser Koopa.

Si trattava di un galeone volante ed era inconfondibile. La sua gigantesca, maestosa e minacciosa mole riempiva tutto il cielo.
Fissandola, Peach poté vedere un portellone aprirsi sul ventre dell'imbarcazione fluttuante. Ne venne fuori un veicolo molto più piccolo a forma di tazza, con una piccola elica sotto e una faccia da clown dipinta sopra. La clown car discese con grazia e si avvicinò a lei.
Peach era molto colpita, ma la cosa più sorprendente fu constatare di non esserne affatto spaventata, piuttosto ne era affascinata.
"Peach! Ciao!" un giovane e sorridente koopa, dalla testolina sormontata da un pennacchio di capelli blu e due occhi molto spiritati, fece capolino dal veicolo.

 "Larry!" esclamò stupefatta la principessa, riconoscendolo all'istante.
Non si era aspettata di vedere lui, quanto piuttosto suo padre.
 Il piccolo bowserotto si lanciò letteralmente su di lei e le si attaccò come un piccolo koala.
 "Era da tantissimo tempo che volevo venire a trovarti!" le disse con gioia, stringendola forte "Mi sei mancata!"
Peach non poté resistere dal ricambiare il suo affettuoso abbraccio.
Le circostanze in cui la loro amicizia era nata si sarebbero potute definire quantomeno singolari, in quanto era successo proprio durante il famoso rapimento ai suoi danni ad opera dello stesso genitore del piccolo koopa, il quale in tale occasione l'aveva aiutata a fuggire.
"Anche tu mi sei mancato" disse sinceramente.

Una seconda clown car, più grande, discese dalla nave-flagello e li raggiunse. Dentro, c'era proprio Bowser Koopa in persona.
 Peach trattenne il fiato, intimorita, nel fissarlo.
Non era certo la prima volta che lo rivedeva, dopo essere stata liberata dalle segrete della Terra Oscura, ma seppur sapendo che ormai per lei non costituiva più una minaccia, tuttavia non riusciva a impedirsi di avere qualche legittima esitazione, prima di accoglierlo.
 Gli occhi rossi del re scintillavano di avidità, ma allo stesso tempo pareva che lui stesse cercando di frenare i propri entusiasmi. Da come si era impettito, in una maniera così innaturale per uno come lui, si poteva intuire benissimo che stesse sforzandosi di mostrare un'aria dignitosa e un contegno il più possibile nobile. Sembrava anche che avesse cercato di impomatarsi la criniera, senza però aver riscontrato molto successo.
 "Ossequi, mia cara" disse, con la voce gutturale e cavernosa che Peach ricordava tanto bene e che aveva in passato temuto.
 Larry saltò giù dalle sue braccia e la principessa fece un piccolo inchino per ricambiare la cortesia di quel saluto galante.

 "Perdona il mio essere arrivato senza avvisare. Suppongo che tu non sia particolarmente felice di vedermi..." continuò il drago.
"Al contrario" ribatté Peach, che vide gli occhi del suo interlocutore sgranarsi un po' per la sorpresa "Le cose sono cambiate in questi anni e io non ti serbo alcun rancore per quello che è successo" spiegò.

 Ed era vero. Dopo la sconfitta di Bowser e il conseguente ritorno a casa di Peach, il Regno dei Funghi e le Terre Oscure avevano dichiarato una tregua e avviato una lunga serie di negoziazioni che erano di recente culminate nel raggiungimento di alcuni accordi di collaborazione. Ovviamente, ad adottare la linea della diplomazia era stato re George Toadstool, il padre di Peach, il quale saggiamente non aveva ritenuto necessario continuare quella inutile guerra.
La pace era stata dunque firmata ed entrambe le fazioni ne avevano tratto beneficio.
Quello che Peach aveva di fronte non era più dunque un nemico, ma un alleato e un partner commerciale. E in quanto alleati, erano già state numerose le volte in cui avevano avuto modo di rincontrarsi.

Durante tutte quelle volte, Peach aveva avuto modo di assistere a un suo graduale ma radicale cambiamento. L'orribile mostro che l'aveva rapita in passato non c'era praticamente più, si era ridimensionato, si era ingentilito, perdendo la sua aura spaventosa e mostrandosi in qualcosa di molto simile a una umanità che non gli era mai appartenuta.
 "È acqua passata." concluse, fissandolo, quasi sfidandolo. Era consapevole del suo mutamento caratteriale. Ma in fondo al cuore si chiedeva ancora se potesse davvero fidarsi.

Bowser sembrò improvvisamente rilassarsi, abbandonò i toni formali e non poté impedirsi di guardarla con un'aria di ammirazione adorante, seppure sembrasse come frenato.
"Mi fa piacere sentirtelo dire." disse "Mi rammarico molto per i problemi che ti ho procurato in passato, ma credo che possiamo entrambi essere d'accordo sul fatto che sarebbe controproducente rivangare quella brutta storia, soprattutto alla luce dei recenti eventi... Perciò dimentichiamocela."
 La principessa non poteva essere più d’accordo e riscoprì ancora una volta di apprezzare quei nuovi toni gentili nel drago, anche se immaginò che in fondo lottasse contro l'istinto di saltarle addosso; pertanto, decise saggiamente di fare rientro nella propria dimora, per evitare di mostrarsi un bersaglio facile.

"Avete voglia di accomodarvi? Tra pochi minuti la mia domestica avrebbe dovuto comunque servire il tè, se volete potete essere miei ospiti." li invitò, in tono molto cortese.
 "Sìii" esultò Larry "Davvero ci stai invitando?"
"Certamente, lo sto facendo" confermò Peach, sorridendo dolcemente al ragazzino koopa. Larry le era sempre piaciuto più dei suoi fratelli, anche del piccolo Bowser Junior, era il bowserotto con il quale aveva trovato una maggior connessione.
"Servirai anche i biscottini?" azzardò un po' timidamente il koopottolo, e Bowser lo guardò con aria di rimprovero.
 "Ma certamente" fece lei ridacchiando al suo indirizzo "Prendo sempre il mio tè al ciclamino con dei biscotti al burro con goccine di cioccolato. Sono deliziosi, ricetta segreta di nonna Toadstool..."
Un po' frastornato, il re koopa si diede una veloce scrollata, si impettì un'altra volta e insieme al figlioletto la seguì all'interno della sala da tè.
Una volta dentro, si guardò intorno, studiando le pareti rosa e gli arazzi. Sembrava che non fosse molto a proprio agio lì, ma che ci tenesse a fare una bella figura. "Gradevole arredamento" borbottò.

Quando Toadette, la dama di compagnia di Peach, si presentò, la videro sbiancare terrorizzata.
"Va tutto bene" si premurò di tranquillizzarla la ragazza "Servi il tè anche per loro, sono miei ospiti" le ordinò.
La povera micete si avviò, confusa, a obbedire, probabilmente pensando che la sua padrona fosse impazzita ad accogliere quei due così tranquillamente in casa propria.
Ma Peach sapeva cosa stava facendo.

 Da quel momento in poi, qualsiasi tensione si sciolse e pochi minuti dopo Peach e Bowser stavano conversando affabilmente come dei vecchi amici, mentre Larry saltellava in giro, in preda a una scarica di zuccheri dopo aver mangiato qualcuno di quei dolcissimi biscotti decantati poco prima dalla principessa. Era felicissimo di essere lì.
I due adulti ridevano nel vedere l’entusiasmo del bambino, erano allegri e a proprio agio. Peach considerò sorprendente la cosa, erano mesi che, dovendo star dietro alle terribili e spossanti crisi di gelosia di Haru, non si faceva delle risate così spontanee. Era come se il famoso rapimento non fosse mai avvenuto. Era strano, ma anche così naturale.

Bowser raccontò a Peach tutto ciò che era successo dall'ultima volta che si erano visti, le raccontò di come avesse ripreso a viaggiare nello spazio con la nave-flagello, dei luoghi misteriosi che aveva visitato con la sua prole e del modo in cui stesse coinvolgendo i fratelli di Larry nelle sue nuove avventure. Le parlò anche di una persona in particolare, una certa capitan Maple Syrup, una piratessa spaziale che sosteneva di aver assunto per governare la nave-flagello durante i suoi vagabondaggi.
Ci tenne a precisare però che quella donna non gli piaceva, ma che la teneva con sé poiché la rispettava per la sua grande esperienza e abilità. Specificò di essere rimasto single e che aveva infine abbandonato il desiderio di dare una nuova madre ai propri figli, poiché alla fine ciò che aveva capito era che questi non ne desideravano affatto una, o per lo meno quella non era la loro priorità. Ciò che loro stavano cercando di recuperare era il loro rapporto con lui. E Bowser stava finalmente mettendo da parte i sogni di conquista per dedicarsi al lavoro di padre a tempo pieno.

Peach ne fu sollevata e scoprì di ammirarlo sinceramente, in lui vedeva nel concreto una persona nuova. E già lo vedeva con occhi diversi da un tempo.
Ma a un certo punto, si rese conto che forse avrebbe dovuto annunciargli le sue nozze programmate con Haru, cosa che aveva accuratamente evitato di fare per tanti mesi, incerta della sua reazione. Ma questa intenzione restò in sospeso perché effettivamente non aveva ancora preso una decisione in merito.
Mentre stavano lì in salotto, bevendo tè, mangiando biscotti e ridendo tra loro, sull'uscio comparve improvvisamente proprio Haru, nei suoi insopportabilmente ordinati abiti di seta rosa e blu, i capelli verdastri a spazzola e la spada al fianco.

"Peach!" esclamò sconvolto "Cosa sta succedendo? Cosa ci fa quel mostro qui?"
 "Haru" rispose lei di rimando "Gradirei che evitassi di rivolgerti al mio ospite con quel poco riguardoso appellativo"
 "Ospite?" ripeté l'uomo, allibito "Bowser Koopa sarebbe un ospite?"
 "Precisamente" il tono di voce di Peach diventò freddo "Hai qualcosa in contrario?"
 Haru annaspò due o tre volte, sembrava incredulo.
 Poi improvvisamente sbottò: "Oh, ho capito quello che stai facendo!"
"Che cosa?" chiese la ragazza, senza batter ciglio.
"Molto maturo, Peach. Sai, l'età delle ripicche adolescenziali dovrebbe essere passata da un pezzo per te. Stai cercando di farmi irritare perché sei arrabbiata con me... Io secondo te avrei fatto il geloso, quando ho il diritto di esserlo visto che tra poco sarai mia moglie, e tu ti fai trovare insieme a un nemico... Beh, è un tentativo patetico, sappilo!"
Il viso della principessa si imporporò per l'ira "Come ti permetti..." cominciò, ma fu interrotta da una sorta di ruggito rabbioso che proveniva da Bowser, il quale non aveva potuto resistere al tono villano del principe e si era alzato di scatto per fronteggiarlo.
Il drago aveva abbandonato in un attimo la maschera da gentiluomo che aveva indossato fino a quel momento e si erse in tutta la sua mole, sbuffando fumo dalle fauci aguzze.
"Piccola pulce insignificante e maleducata" grugnì "Non sono questi i modi di rivolgersi a una principessa. Fossi in te le chiederei immediatamente scusa."
 Haru si sentì intimidito, ma la sua mano andò come istintivamente ad afferrare la spada al suo fianco. "Come ho detto, questa principessa sarà mia moglie tra qualche giorno e ho il diritto di parlarle come credo." dichiarò ostinatamente.
Bowser fece un passo incontro a lui, guardandolo con un odio palpabile, mentre Larry si stava allarmando e si guardava intorno senza sapere cosa dire.
A questo punto, Peach si alzò decisa e si interpose in mezzo ai due.
 "Non voglio scontri dentro la mia sala da tè" disse, autoritaria.
 "Peach, non capisci che..."cominciò Haru, ma lei lo interruppe subito, decisa a porre fine a tutto.
 "Non ti permettere di dire che io non capisco. In realtà sei tu che non capisci. Ne ho le scatole piene di te. Non sei quello che credevo. Sei fastidioso, presuntuoso e... E ti stai illudendo di poter decidere tu per me! Ma sono IO quella che decide! " ormai aveva perso ogni remora, era partita per opporsi a quell’intollerabile comportamento e non si sarebbe fermata "Ti comunico che il nostro matrimonio è annullato. Non mi importa dell'unificazione dei nostri regni e non mi importa di ciò che dirà mio padre. Voglio che tu te ne vada via."
 "Ma-" tentò lui
 "E intendo ADESSO!" ribadí lei, alzando la voce. Il suo viso si era arrossato per la rabbia.
 Bowser grugnì un'altra volta, soddisfatto, esultando segretamente dentro di sé.

"Seriamente, Peach? Non ti rendi conto che stai sbagliando?" tentò ancora il principe.
 "Non sto sbagliando affatto. In casa mia io accolgo chi voglio e faccio quello che mi pare e tu non sei e non SARAI mai nessuno per impedirmelo!" urlò stavolta la principessa, esasperata "Non farmi ripetere il mio ordine. Vattene!"
"L'hai sentita!" sogghignò Bowser "Vuoi per caso che te lo ripeta io? Posso farlo. Di solito però non ci fanno una bella fine, quelli a cui IO mi rivolgo..." aggiunse con una minaccia velata, sbuffando del fumo nero dalle narici.
"Uh..." fece il principe, risentito, resistendo un altro po', ma infine sembrò arrendersi, rinfoderò la spada, rivolse a tutti i presenti uno sguardo sprezzante e fece dietrofront. "Al diavolo" sbottò, e se ne andò tutto impettito e rigido, doveva essere veramente molto offeso, ma anche probabilmente spaventato.
Quando fu finalmente fuori dalla porta e fuori dalla sua vita, Peach tirò finalmente un grosso respiro. Era agitata ed emozionata. Lo aveva fatto per davvero, lo aveva infine mandato via. Aveva messo in atto la decisione che aveva preso, lo aveva fatto così, su due piedi, senza quasi pensarci e non provava rimorso perché sapeva che era stata la mossa giusta.
 Si sentiva strana, però, su di giri. Stava ansimando, e nella foga si appoggiò con una mano al guscio di Bowser.
"Peach? Ti senti male?" si allarmò questi. Anche Larry assunse la sua stessa espressione.
 "Sto... Bene" fece lei, premendosi una mano sul petto. Sollevò la testa e li guardò, notando vera preoccupazione nei loro occhi. "Ero già sul punto di farlo, volevo mandarlo via, ma non mi aspettavo che sarebbe successo... così" cercò di spiegarsi "Però ora mi sento meglio." sorrise e anche Bowser le sorrise, snudando i denti acuminati.
Larry invece la abbracciò un'altra volta, erano fieri di lei.

Poi Peach sbiancò improvvisamente, ricordando un particolare che fino a quel momento le era sfuggito. "Oh!" fece "Mio padre mi ucciderà… Tutto il regno si aspetta che io mi sposi tra pochi giorni. Come farò a spiegare questa cosa? Deluderò tutti! Povera me!" strillò.
…Ma due secondi dopo, trovò la propria preoccupazione alquanto esilarante e si mise saporitamente a ridere di se stessa.
"Ma forse... Forse non dovrò annullare nulla... Non se trovo subito un altro marito per rimpiazzare quello che ho appena mandato via..." mormorò sollevando leggermente lo sguardo su Bowser, il quale la fissò con tanto di occhi e cominciò ad annaspare e ad andare in confusione.
Intendeva forse dire che...? Ma no, non era possibile. Eppure, non aveva mai visto quell'espressione così stranamente furbesca sul viso soave della principessa.
Guardò Larry, che gli restituì uno sguardo smarrito, incerto.

"Tu puoi aiutarmi" disse Peach.
 "Io?" bofonchiò Bowser, disorientato.
 "Tu sei un re, dico bene? Un tempo io... Ti piacevo" fece lei, innocentemente.
"Sì. Mi piacevi." replicò Bowser "Ma adesso io ho cambiato vita..."
 "E non ti piaccio più?" continuò lei.
 "Ma CERTO che mi piaci ancora!" gridò, scandalizzato, poi crollò "Io... Io non ho mai smesso di amarti! Ho sbagliato in passato, lo so, ora però sono un'altra persona..."
 "L'ho notato!" disse Peach, con una luce molto calda negli occhi e le guance che ora le arrossivano non più per la rabbia, ma per il desiderio "Sei diverso da come eri prima, sei garbato, galante, simpatico e... affascinante. E, soprattutto, sei ancora un re. E io sono una principessa. E ho bisogno di un re. Credevo che il principe che avevo scelto fosse un buon partito per me, ma adesso inizio a vedere le cose in modo molto diverso. È come se si stesse ribaltando tutto. Bowser Koopa... " si inginocchiò improvvisamente di fronte a lui "Vorresti sposarmi tu?"

 Dal fondo della gola del koopa esplose un ruggito di esultanza.
 "È tutto come nei miei sogni più reconditi!" gridò, gli sembrava di essere veramente all'interno di un sogno, non riusciva a crederci "Certo che ti sposerò, Peach. Un tempo credevo di volerti principalmente per dare una madre ai miei figli, ma adesso..." si interruppe e guardò di nuovo Larry, chiedendosi se lui approvasse.
 Fu tranquillizzato nel vedere che il ragazzino gli stava sorridendo in modo incoraggiante.
 "Te lo meriti, papà reale" gli disse "Questo ti renderà felice".

Bowser distolse lo sguardo dal figlio, per vedere Peach che si rialzava e si avvicinava lentamente a lui, chiudendo gli occhi.
Allora si chinò su di lei e ricevette con molta gioia il suo bacio, quello che aveva tanto sognato, quello che aveva aspettato da anni. Fu un momento bellissimo, perfetto, che lo riempì di una felicità tale che non avrebbe mai potuto esprimerla coerentemente a parole.
Ma non ce ne era veramente bisogno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Piccolo spazio autrice: son passati anni letteralmente da quando ho scritto una fanfiction in generale e in particolare su questa sezione, ma la visione del trailer del film prossimamente in uscita mi ha infine riportato qui. Spero che a qualcuno piaccia questo mio piccolo delirio. So che Peach può sembrare OOC ma ok, l'ho pensata così. :)
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mario Bros / Vai alla pagina dell'autore: bulmasanzo