Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: Striginae    14/12/2022    1 recensioni
[Ineffable Husbands]
Aziraphale ama il Natale, al contrario, Crowley lo odia. Eppure, è soprattutto merito del demone se il Natale del piccolo Warlock, il presunto anticristo, diventa indimenticabile.
[Questa storia partecipa al Calendario dell'Avvento di Fanwriter.it]
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Brother Francis, Crowley, Nanny Ashtoreth, Warlock Dowling
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Miracolo (demoniaco) natalizio
 

«Angelo, non ti fa strano appendere il tuo capo in cima ad una grotta?»
Esordisce Crowley mentre si rigira tra le mani un pezzo del presepe raffigurante l’Arcangelo Gabriele. Il demone arriccia le labbra in una smorfia. È orribile.

Crowley si lascia cadere su una comoda poltroncina. La libreria di Aziraphale è calda e accogliente e, giusto quel pomeriggio, l’angelo aveva chiesto il suo aiuto per decorarla in vista delle festività natalizie. È già stato predisposto un angolo per un piccolo presepe e un altro per l’albero, ai lati opposti della vetrina.

«È la tradizione, caro.»
Spiega affabile Aziraphale, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ed in effetti, lo è. Crowley però non si ritiene ancora soddisfatto ed insiste.

«Nemmeno gli somiglia.»
Persevera, mostrandogli ancora una volta il piccolo angelo di plastica. La tunica celeste, la chioma bionda, i lineamenti dolci e delicati… non poteva essere più diverso di così dall’arcangelo, quello vero. Gli umani avevano proprio uno strano concetto di Gabriele.

Dopo aver soffiato sulla sua cioccolata ancora bollente, Aziraphale gli rivolge un semplice sorriso e scrolla le spalle, niente affatto turbato. Crowley non se ne stupisce, Aziraphale ama il Natale e tutte quelle stupide usanze. Il demone invece, si sente molto più affine a quel mostriciattolo verde del Grinch.

«Non so proprio come fai a sopportare quest’atmosfera. Tutti questi buoni sentimenti, gioia e cori natalizi nelle strade... bleah.»

«Io li trovo splendidi.»

Da dietro le lenti scure, Crowley rotea gli occhi da rettile.

«Non mi dire angelo, non me ne ero accorto.»

Il sarcasmo di Crowley però non intacca affatto Aziraphale che invece allarga un piccolo sorriso serafico.

«E poi caro, parli proprio tu... ti sei forse dimenticato  di quel Natale?»



 
* * *


Qualche anno prima...

Warlock Dowling ha soltanto quattro anni quando fa i conti per la prima volta con la dura realtà: Babbo Natale non è niente altro che un’invenzione degli adulti. La scoperta è stata improvvisa e inaspettata, sua mamma se l'è lasciato sfuggire per errore, portando il piccolo Warlock alle lacrime. La delusione è scottante e il Natale, compresi tutti quelli a venire, irrimediabilmente rovinati. È la sera dal 24 dicembre, in casa è stata organizzata una festa ma a Warlock non interessa affatto, sta correndo per il lungo corridoio che lo avrebbe condotto alla sua stanza, così da poter dar sfogo al suo sconforto.

Che fosse quello il primo passo per entrare nel mondo degli adulti? Warlock decretò che diventare grande allora non gli piaceva affatto.

Se durante la sua corsa forsennata verso la sua stanza Warlock si scontra con Aziraphale, sotto le mentite spoglie di fratello Francis il giardiniere, è una mera casualità. Aziraphale infatti, è stato convocato per sistemare qualche fiore qua e là in vista dell’importante ricevimento, i genitori di Warlock sono pur sempre dei diplomatici grandi amanti delle apparenze, perciò anche le decorazioni floreali devono essere impeccabili. Per una volta quindi non è nei piani di Aziraphale indicare la retta via al presunto anticristo ma vederlo in quello stato indubbiamente spezza il cuore dell’angelo.

Mettendo da parte le sue stelle natalizie, Aziraphale corre subito  dal bambino per sincerarsi che stia bene.
«Oh no, Warlock. Cosa è successo?»
Chiede Aziraphale, piegandosi sulle ginocchia così da essere alla stessa altezza del bambino.

«Babbo Natale è una bugia dei grandi!»
Strepita Warlock, tirando su col naso. Per qualche istante, lo sguardo buono di Aziraphale si fa pensieroso. È suo dovere cercare di consolare quel bambino e non solo perché non vuole che il giovane anticristo sviluppi un profondo odio per l’umanità in così tenera età ma anche, e soprattutto, perché Aziraphale è un angelo. Non sopporta vedere le persone stare male, è più forte di lui fare del bene!

«Ma questo non è affatto vero!»
Lo sguardo di Aziraphale si illumina, ha già una soluzione. Si rimette dritto e accarezza i capelli del bambino, rivolgendogli un sorriso comprensivo.

«Che intendi?»
Chiede Warlock, nuovamente con una scintilla di speranza negli occhi.

«E se ti dicessi... che io conosco personalmente Babbo Natale?»
Gli rivela Aziraphale facendogli l’occhiolino e abbassando la voce , come se gli stesse confessando un segreto.

Warlock lo guarda ad occhi sgranati.

«Cosa! Ma... ma se non esiste, com’è possibile? Non mi stai dicendo una bugia pure tu, vero fratello Francis?»

«Te lo dimostrerò. Aspettami qui Warlock, avverto Babbo Natale che gli facciamo una visita e poi andiamo.»

Ritrovata la felicità Warlock annuisce vigorosamente con il capo, rimanendo in trepidante attesa.

Trotterellando, Aziraphale raggiunge il telefono e a memoria compone il numero di Crowley. Ovviamente, il demone è l’unico che può aiutarlo.

«Pronto Crowley, caro! Ho bisogno del tuo aiuto.»

«Che vuoi angelo? Sai che per la Natività sono sempre molto indaffarato.»
Borbotta Crowley dall’altro lato della cornetta quando risponde. Crowley non sopporta il Natale, proprio perché richiede molto impegno e un gran dispendio di energie. Rovinare cenoni e pranzi con regali riciclati ed altre diaboliche invenzioni come noiosissime recite scolastiche e indigestioni di dolciumi sono tutti compiti a cui non può sottrarsi. L’impegno è tale che non può nemmeno ricoprire il suo ruolo di tata Ashtoreth come sempre, lasciando tutto il lavoro nelle mani di Aziraphale.

«Lo so caro, ma è una questione di massima urgenza! Ora ti spiego.»
Bisbigliando, Aziraphale racconta in fretta e furia ciò che è accaduto e del suo piano per far tornare a sorridere Warlock. Neanche a dirlo, Crowley ha chiaramente da dissentire.

«Starai scherzando, vero angelo? Non ho intenzione di travestirmi da Babbo Natale!»

«Crawley ricorda! Lo stiamo facendo per il mondo, non vorrai mica rattristare l’anticristo?»

«Aziraphale, non provarci…»

«Crowley, conosci le conseguenze!»

C’è qualche istante di silenzio, poi si sente un sospiro.

«... e sia. Ma vedete di darvi una mossa!»

«Grazie caro, sapevo di poter contare su di te!»
Con un sorriso soddisfatto Aziraphale attacca prima che Crowley possa cambiare idea. Pimpante, Aziraphale ritorna da Warlock, devono fare presto, non c’è assolutamente tempo da perdere!

Come promesso, in quindici minuti l’angelo e il ritenuto-tale anticristo si trovano di fronte all'appartamento di Crowley.

«Quindi… è qui che vive Babbo Natale?»
Warlock sembra un po' intimorito e anche un po' sorpreso. Non sapeva che Babbo Natale vivesse a Londra, credeva che abitasse in Lapponia con gli elfi e le renne. Aziraphale invece è fiducioso e pare quasi essere lui quello a non stare più nella pelle per incontrare il demoniaco Babbo Natale. Preme un dito sul campanello e basta appena un trillo affinché la porta si spalanchi, rivelando la figura snella di un uomo vestito di rosso, con una lunga barba bianca, un cappelll natalizio illuminato da stelline lampeggianti e degli improbabili occhiali da sole.

«Oh oh oh
Esclama senza un minimo di entusiasmo Crowley. Una parte di lui sta morendo dentro, maledicendosi per aver acconsentito a quella pagliacciata. Un’altra parte, invece, gli ripete che lo sta facendo per Aziraphale, per Warlock e per il bene del mondo. Ma soprattutto per Aziraphale.

«Questo è... Babbo Natale?»
Chiede Warlock, pieno di ammirazione nel ritrovarsi di fronte a quella figura leggendaria mentre varca la soglia dell’appartamento. Poi aggrotta le sopracciglia.
«Credevo che Babbo Natale fosse più grosso.»

«Ehi!»
Lo riprende immediatamente Crawley, puntandogli contro l’indice.
«È così che la tua tata ti ha insegnato a rivolgerti agli altri, criticando il loro aspetto?»

Warlock si mette sull’attenti e subito fa un cenno di diniego che fa ghignare Crowley, soddisfatto.

«Bene. Perché lo sai, i bambini cattivi non ricevono regali... e tu non vuoi mica essere inserito nella lista dei cattivi, giusto?»
Continua il demone, facendo apparire dal nulla una lunga lista bianca, ma questo il bambino non lo può sapere. Questa volta Warlock annuisce, ed il gesto ancora più veemente di prima. Non vuole deludere Babbo Natale, non adesso che l’ha visto con i suoi occhi e sa che esiste.

«Bene allora, sei perdonato. Ho preparato la cioccolata con i biscotti.»
A quelle parole, il viso di Aziraphale si illumina. Fino a quel momento la sua attenzione è stata catturata delle decorazioni nella casa, in genere ordinata ed asettica, ma per l’occasione trasformata in un vero e proprio palcoscenico di lucine verdi e rosse, ghirlande, pile di regali e perfino un albero che quasi sfiora il soffitto. Aziraphale non riesce quasi a trattenere l’entusiasmo: è così da Crowley fare le cose in grande perfino quando non gli piacciono.

«Perfetto! Su Warlock, vai... noi arriviamo subito.»
Lo incoraggia Aziraphale, desideroso di scambiare due chiacchiere con il demone. Warlock non se lo fa ripetere due volte ed elettrizzato marcia verso la cucina per gustarsi i biscotti, lasciando Crowley e Aziraphale da soli. Non appena Warlock non c’è più, Crowley ritrova il suo cipiglio, fronteggiando Aziraphale.

«Angelo mi devi un enorme favore!»

«Crowley caro, secondo me il rosso ti dona parecchio.»

«Non provare a cambiare discorso!»

«Sei stato così premuroso a preparare una cioccolata per Warlock, penso che ne approfitterò e prenderò un biscotto anch’io.»

Aziraphale fa per dirigersi verso la cucina, dove si trova già l’anticristo, ma Crowley gli sbarra la strada.

«Non sono premuroso, sto solo cercando di salvare il mondo!»

«Anch’io caro, anch’io!»

Crowley avrebbe ancora molto altro da dire, ma dei passi leggeri ed una voce infantile che provengono da dietro le loro spalle impediscono che quel confronto vada avanti.

«Babbo Natale, fratello Francis... posso farvi una richiesta?»
Warlock è riemerso dalla cucina, il viso sporco di cioccolata, con una tazza in mano e un biscotto allo zenzero a forma di omino natalizio nell’altra.

«Chiedi pure, piccolo Warlock.»
Lo sprona Aziraphale con gentilezza, prima che Crowley possa intervenire.

«Voglio fare un giro sulla slitta.»

Crowley e Aziraphale si guardano. Questa volta Aziraphale non sa cosa dire ma Crowley sa già come gestire quella richiesta. Infatti, ecco che allarga un sorriso sghembo che Aziraphale non sa interpretare.

«Con molto piacere, giovane Warlock. Ti mostrerò qualcosa che non dimenticherai mai più!»

E Aziraphale tutto può immaginare, tranne che la notte del ventiquattro dicembre si sarebbe trovato a sorvolare il cielo londinese ed ammirare le strade e gli edifici dall'alto, per una vista davvero mozzafiato, a bordo di una Bentley nera insieme a Crowley vestito da Babbo Natale e un piccolo Warlock con un sorriso talmente largo da andargli da orecchio a orecchio. Per l’occasione, perfino le canzoni dei Queen avevano fatto spazio ad un molto più natalizio Michael Bublé.

«Questo è il Natale più bello della mia vita! E anche se non ci sono le renne, questa slitta è troppo bella!»
Esclama Warlock, con la guancia attaccata al finestrino per poter ammirare meraviglioso panorama.

«Modestamente...»
Sogghigna Crowley, addolcendo poi il suo sorriso quando incontra lo sguardo pieno di gioia di Aziraphale. In fondo, ne è valsa la pena se Crowley è stato ricompensato dall'espressione felice del suo angelo. Quella è forse l’unica cosa buona che il Natale aveva da offrirgli.

Certamente Warlock, dalla notte di quella Vigilia, non avrebbe mai più messo indubbio l’esistenza di Babbo Natale.



* * *



«Tsk.»
Crowley incrocia le braccia al petto, con fare sostenuto e volge lo sguardo all’esterno. Sta ancora nevicando, fuori la temperatura sfiora lo zero e, sebbene la neve crei un'atmosfera quasi magica, sta arrecando parecchi disturbi agli abitanti della capitale britannica. Dubita che dei clienti si presenteranno in libreria e, in verità, preferisce così. 

«Non so davvero a cosa tu ti riferisca, angelo.»
È una bugia, sa benissimo a cosa allude Aziraphale ma non gliela darà vinta così facilmente. Crowley odia il Natale e deve fare di tutto per ricordarlo anche ad Aziraphale.

«Io invece penso proprio di sì.»
Ribatte Aziraphale, avvicinandosi a lui e baciandolo con dolcezza sulle labbra. Sa di cioccolata.

«Non ti ho mai ringraziato per quello che hai fatto ma se non te lo ricordi nemmeno…»
Il sorriso furbetto di Aziraphale non lascia spazio ad ulteriori dubbi. Crowley lo stringe a sé.

«Sai angelo, forse qualcosa potrei iniziare a ricordarmela… non mi dovevi forse un favore?»

In fondo, considera Crowley tra sé e sé mentre ruba un altro bacio ad Aziraphale, il Natale non è poi così male.




Note finali
Ciao! Ogni tanto torno a scrivere in questo fandom in quanto Crowley e Aziraphale hanno sempre un posto speciale nel mio cuore. Spero che questa storiella qui vi sia piaciuta, ho cercato di tirare fuori lo spirito natalizio che è in me ed è uscita questa cosetta qua. Grazie per aver letto fin quaggiù, alla prossima! 

Questa storia partecipa al Calendario dell'Avvento di Fanwriter.it
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Striginae