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Autore: dirkfelpy89    14/12/2022    1 recensioni
Quando Aberforth scese giù, per sistemare il pub in previsione di quella fredda giornata invernale, tutto si sarebbe aspettato tranne che trovare una piccola capretta addormentata, rannicchiata sotto uno dei suoi tavoli storti addossato contro la parete.
Sulle prime fece per prendere la scopa e cacciarla via ma poi si bloccò. Non poteva avere più di qualche mese, tremava di freddo e il pelo, un tempo bianco, era tutto macchiato di fango. Sembrava così indifesa.
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per Chaterine94!
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Nuovo Inizio

 



La fuga è perfetta, il piano, che per giorni avevi programmato, è riuscito senza problemi.
Wilkins si è accorto della tua fuga… ma tu ormai sei lontana, percorri luoghi e strade che mai avevi visto prima.
Ben presto ti perdi, sei ancora troppo giovane per questo mondo selvaggio, ma la cosa non ti interessa perché finalmente sei libera, e la libertà vale tutto in questa vita. Non ha prezzo.
Da quando sei nata non hai mai visto cosa c'è fuori, i tuoi occhi non hanno mai potuto posarsi su qualcosa che non fosse il recinto della fattoria.
Corri per tre giorni e tre notti, riposando solo qualche minuto, la mattina presto, non sai nemmeno dove andare ma sei sicura che prima o poi troverai un luogo adatto per la tua nuova vita.
Tutto pur di non tornare da dove sei venuta.

Finalmente, proprio al termine del terzo giorno di viaggio, trovi un villaggio, una trentina di casette appena, che possono significare solo due cose: cibo, calore, ma anche altri esseri umani con intenzioni tutt'altro che prevedibili.
E se ti avessero presa e riportata indietro?
Rimani per qualche minuto vicino all'entrata del villaggio, insicura, ma alla fine la fame, la sete e la stanchezza hanno la meglio sui tuoi dubbi e lentamente, cercando di non farti notare dai passanti, ti inoltri in quello che, ne verrai a conoscenza più tardi, tutti chiamano Hogsmeade.

Ovunque senti degli odori estremamente invitanti (zuppe, erbe, formaggio) ma, man mano che prosegui nel villaggio, tra le case stranamente addobbate, riesci a fiutare distintamente qualcosa che sovrasta tutto il resto. Odore di tuoi simili.
Possibile che qualcuno dei tuoi viva a Hogsmeade?

Lottando ancora una volta contro la fatica, ti dirigi, con passo dondolante, verso una costruzione un po' defilata dalle altre, nera e abbastanza lurida dal di fuori, ma non ti interessa.
Noti che la porta non è chiusa a chiave e sì, non ci sono dubbi, odore di tuoi simili all'interno.
Dopo un paio di testate ben assestate, finalmente l'uscio si apre di quel tanto che basta per permetterti di passare ed entrare in un ambiente caldo e confortevole.
Improvvisamente senti la fatica prendere il sopravvento.
Non puoi metterti a dormire in un luogo che non conosci minimamente… ma d'altra parte ci sono odori così familiari… forse ti puoi mettere in disparte, nascosta sotto un tavolo, e dormire giusto qualche minuto.
Sei così stanca, le palpebre così pesanti…

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Quando Aberforth scese giù, per sistemare il pub in previsione di quella fredda giornata invernale, tutto si sarebbe aspettato tranne che trovare una piccola capretta addormentata, rannicchiata sotto uno dei suoi tavoli storti addossato contro la parete.
Sulle prime fece per prendere la scopa e cacciarla via ma poi si bloccò. Non poteva avere più di qualche mese, tremava di freddo e il pelo, un tempo bianco, era tutto macchiato di fango. Sembrava così indifesa.

Stette per qualche secondo in silenzio, osservandola pensosamente, poi si decise. Andò dietro al bancone e riempì una ciotola della sua sbobba (che ostinatamente chiamava zuppa) poi, lentamente, si chinò sotto il tavolo e poggiò il cibo vicino all'animaletto che all’odore si svegliò.

Sulle prime la capretta si spaventò, alzandosi e tremando paurosa, occhieggiando la porta, la sua unica via di fuga.
"Mangiala, stupida. Non è granché… ma è comunque cibo!" Esclamò Aberforth, chinandosi sui talloni per poterla osservare meglio.
L'animale effettivamente smise di tremare, annusò l'aria, molto lentamente si avvicinò alla scodella e, dopo qualche timido boccone, iniziò a mangiare, vorace.
"Brava. Non hai un collare eppure mi sembri abituata ad avere a che fare con gli umani. Sei stata attratta dall'odore di capra, eh?" Notò l'oste.

La capra, per tutta risposta, terminò di ingurgitare la scodella e tornò a osservare l'uomo.
"Ne vuoi ancora? Sarebbe la prima volta che qualcuno mi chiede un bis della mia sbobba!"
"Beee" replicò l'altra.
Aberforth non se lo fece ripetere e poco dopo portò alla capretta, che nel frattempo era uscita dal suo nascondiglio e osservava l'uomo con curiosità, un'altra scodella di sbobba insieme a una piena d'acqua fresca.

"Ci ho sempre saputo fare con le capre… da quando mio figlio non c'è più sono diventate praticamente l'unica mia compagnia… insieme ai poveracci che frequentano questa locanda," borbottò l'uomo. "Quando ti ho vista per terra, non lo so, io ho ripensato a lui e…"
Aberforth scosse la testa e si rialzò.
"Che fine ho fatto… parlo da solo con le capre…"

Si bloccò perché la capretta, dopo aver divorato l'ennesima porzione di zuppa e aver bevuto avidamente l'acqua, le si era accostata alla gamba e lo stava osservando con un'espressione piena di gratitudine.
"Che c'è? Vuoi rimanere con il vecchio Ab, vero?"
"Beee"
"Uhm, d'accordo," borbottò l'uomo, sorridendo per la prima volta da quelle che dovevano essere settimane, grattando la testa dell'animale.
"Facciamo così, ti becchi un tetto sotto la testa e pasti regolari ma in cambio devi fare la guardia e belare forte se viene qualcuno di notte a rompere le palle… e se c'è qualcuno che non ti piace, tira pure un calcio in mezzo alle chiappe: una capra ha un istinto superiore a quello di un umano!" Esclamò Aberforth e la capra, per tutta risposta, belò nuovamente.
"Vediamo un po'... hai dei bellissimi occhi azzurri che mi ricordano quelli della mia ex," borbottò l'uomo, chinandosi per osservarla meglio. "Si chiamava Milly… penso che ti chiamerò così!"
Milly annui, evidentemente soddisfatta. Possibile che la capisse?

"Del resto anche lei era un po' una capra… se lo viene a sapere mi fa fuori…” ridacchiò Aberforth. “Ma chi se ne frega. Benvenuta, Milly, alla Testa di Porco!"
"Bee"

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Questa origin story / follia è il mio modestissimo regalo di Natale per Catherine94 che ha condiviso con me le gioie e dolori del Writober.
Protagonisti di varie delle bellissime storie di Cat è il meraviglioso Aberforth e la capretta Milly è giustamente quasi onnipresente.
Non so se Cat ha mai scritto del primo incontro tra loro due però mi sono divertito a immaginarmelo così, spero vi sia piaciuto questo esperimento, è la prima volta che scrivo di Aberforth, un personaggio che ho sempre apprezzato molto. Lo trovo l'opposto del fratello: Silente così serafico ma poi così ombroso dentro di sé, mentre Aberforth sembra così ombroso fuori ma, secondo me, con un animo buono dentro.

Ovviamente la morte del figlio di Aberforth fa riferimento alla saga di Animali Fantastici. Non dirò di più in caso di spoiler.

  
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