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Autore: niny95    20/12/2022    7 recensioni
[Zutara]
[Grishaverse!AU]
[Questa storia partecipa al calendario dell'avvento 2022 di Fanwriter.it e ai 72 prompt in attesa del Natale indetti da Mari e Sofifi sul forum Ferisce la penna ed è candidata agli Oscar della Penna 2024]
Zuko è innamorato da sempre di Katara, ma non hai mai trovato il coraggio di dichiararsi. Sokka, suo migliore amico e fratello di quest'ultima decide di dargli un ultimatum. Funzionerà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azula, Katara, Sokka, Toph, Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Non è da me fare note all'inizio, ma mi piacerebbe che questa cosina fosse fruibile anche a chi non conosce il Grishaverse, quindi sono qui a fare qualche precisazione sui nomi.
Iniziamo dai Grisha,  sono persone in grado di 
 alterare la natura, manipolare a suo piacimento la materia (capirete quindi che si sposano molto bene con i dominatori). I Grisha si dividono in tre ordini:
Corporalki o Ordine dei Vivi e dei Morti, sono Grisha il cui potere si concentra sul corpo umano e si dividono in: Spaccacuore,Guaritori e Plasmaforme
Etherelki o Ordine degli Evocatori (che sono i nostri protagonisti), sono Grisha il cui potere risiede nella manipolazione di diversi elementi naturali e si dividono in: Chiamatempeste, Inferni e Scuotiacque.
e infine ci sono i Materialki o Ordine dei Fabrikator, sono Grisha
  il cui potere si concentra su materiali compositi come metallo, vetro, tessuti e prodotti chimici e si dividono in: Tempratori e Alchemi.
Detto questo vi auguro buona lettura!


 
Di insicurezze e piani segreti  

 
Sankt Nikolai era un grisha appartenente all'Ordine dei Materialki, un Tempratore per l'esattezza. Aveva ottenuto la nomina di Santo perché creava doni per i bambini più poveri. Ogni anno nel giorno del Solstizio d'Inverno, Sankt Nikolai veniva omaggiato in una grande festa che prevedeva lo scambio di doni.   
Quell'anno la festa al Piccolo Palazzo era stata organizzata da Aang, un potente Evocatore che si era guadagnato il titolo di Avatar.   
Quel giorno, nel cortile, due ragazzi con la caratteristica kefta blu degli Etherealki, stavano passeggiando fianco a fianco: carnagione scura, corti capelli castani e brillanti occhi azzurri il primo, corti capelli neri, una cicatrice che copriva interamente l'occhio destro  e caldi occhi color miele il secondo.   
«Dovresti parlare con Katara, il periodo è perfetto!» stava dicendo lo Scuotiacque Sokka, indirizzando uno sguardo d'intesa al suo miglior amico, Zuko, un Inferno col quale era praticamente cresciuto, i due erano quasi come fratelli.  
Quest'ultimo, infatti era innamorato di Katara — la sorella di Sokka — da probabilmente tutta la vita, e nonostante lo Scuotiacque provasse a convincere l'amico a dichiararsi fin da quando l'aveva scoperto, questi sembrava essere ancora scettico. Infatti, anche quella volta la situazione non cambiò di una virgola: Zuko abbassò lo sguardo, prese a giocherellare con la kefta blu ma non lo degnò di risposta.   
Sokka però non si diede per vinto «Pensaci: se non mi fossi dichiarato a Suki a quest'ora non staremo mica insieme!»   
A quella risposta l'Inferno ridacchiò «Veramente mi risulta che sia stata Suki a dichiararsi!» a quella precisazione Sokka ammutolì, fece spallucce «Beh, comunque, qualcuno deve pur fare una mossa!» disse.   
Zuko scosse la testa, un po’ invidiava la sicurezza che a tratti emanava Sokka, lui invece era di tutt’altra pasta «La finirai mai con questa storia?» chiese con un sospiro, non diceva che il discorso di Sokka fosse del tutto sbagliato, solo che …  l’idea di un ipotetico rifiuto, ecco non l’affascinava per niente. Scosse la testa mandando via quel pensiero.    
Sokka ridacchiò «E' che proprio non capisco! Il peggio che potrebbe succedere è che lei ti rifiuti! E a quel punto … è sempre meglio di quest’incertezza, no?» chiese facendosi serio «Anzi sai che c’è? Quasi quasi parlerò io stesso con Katara.»   
«Non ti azzardare!» si rabbuiò Zuko «Fallo e ti darò fuoco. E poi ballerò sulle tue ceneri.» lo minacciò, ma non sembrò funzionare perché il sorriso dello Scuotiacque si ampliò «Allora non ti resta che parlarle. Hai tempo fino al Solstizio d’Inverno, poi farò la mia mossa!» fece un occhiolino e si allontanò lasciando che il cappio di quell’ultimatum pendesse sulla testa di Zuko.    
~~~  
«Quindi aspetteremo che sia lui a fare una mossa o abbiamo intenzione di fare qualcosa al riguardo?» chiese la Tempatrice, Toph  avvicinandosi quasi di soppiatto e facendo sussultare Katara che stava osservando il fratello e Zuko passeggiare, tecnicamente avrebbe dovuto studiare ma appena aveva visto passare i due ragazzi la curiosità era stata più forte e si era affacciata alla finestra «Toph!» esclamò mettendosi una mano sul cuore, con fare esagerato «Mi ha spaventato!»   
La migliore amica fece un gesto vago con la mano quasi liquidando la questione «Allora?»   
La Scuotiacque scosse la testa «Come facevi a sapere che stavo osservando Zuko?» chiese non provando neanche a negare, aveva imparato già da un pezzo, infatti, che nonostante Toph fosse cieca non le sfuggiva niente quindi negare era tempo sprecato.   
La Tempatrice fece spallucce «Ti conosco!» ridacchiò «Allora? Cosa hai intenzione di fare? No, perché mi sembra di capire che se aspetti lui puoi star fresca!»   
Katara sospirò «Non lo so.» disse poi «Non ha mai dato segnali che possa essere interessato a me.» continuò voltandosi finalmente verso l’amica.   
«Questo perché il tuo metro di paragone è Jet! Perché lo è, non vero?» chiese l’amica squadrandola con i suoi occhi ciechi e senza aspettare risposta continuò «Ma solo perché Zuko non flirta apertamente con te non vuol dire che non gli interessi, magari è solo timido!»   
Katara dovette ammettere che il discorso di Toph non faceva una piega. «Proverò a parlargli, ma …  non ti prometto niente, okay?» disse infine.   
«Tra poco è il Solstizio d’Inverno.» commentò Toph facendo un occhiolino alla Scuotiacque, poi schioccò la lingua, emettendo un suono molto simile a Tsk «Sai, Katara. Dovresti imparare a darmi più credito, dopo tutto sono stata io a convincerti a parlare con Aang.» disse  
Katara ricordava tutto alla perfezione: a come su suggerimento di Toph si era avvicinata all’uomo alto con la freccia tatuata in testa, a come aveva messo su quelle due parole sperando che non suonassero banali, al sorriso genuino che infine l’Avatar le aveva riservato. Scosse la testa «Per tutti i Santi! Non mi sono mai vergognata tanto in vita mia! Aang è il mio più grande idolo!» disse dando una lieve spallata a Toph che a quella risposta si limitò a ridacchiare.  
  
~~~  
«Che aveva Sokka?» chiese quel giorno Azula squadrando il fratello con curiosità, davanti al suo sguardo perplesso aggiunse «È uscito di qui continuando a fare Tic Toc Tic Toc»  
«Oh.» Zuko abbassò lo sguardo, arrossendo «Nulla, una sciocchezza.» disse giocando con un lembo della kefta blu.  
Azula però conosceva bene il fratello «Sei arrossito, hai lo sguardo basso e stai giocando con la kefta, segno che è tutt’altro che una sciocchezza.»  
Zuko sbuffò allo sguardo investigativo della sorella, le voleva bene nonostante da bambini spesso erano in disaccordo, eppure c’era quel lato del suo carattere così… così Azula  che a volte faceva fatica a sopportare. Però sapeva che se non le avesse risposto non gli avrebbe mai dato tregua così bisbigliò «Mi ha dato un ultimatum.» si aspettava una presa in giro; invece, a sentire quelle parole Azula sorrise –E non uno dei suoi soliti sorrisi sarcastici! – 
«Un ultimatum?» ripeté poi come per accertarsi che non avesse sentito male e quando Zuko annuì ridacchiò «Forse, dopotutto, non è un totale idiota! Un ultimatum è proprio quello che ti serve per deciderti a dichiararti a lei!»  
Zuko per tutta risposta inarcò un sopracciglio «Mi piacerebbe sapere perché non vedete tutti l’ora che mi dichiari a Katara. Insomma, sono affari miei, che vi importa?» chiese.  
«Perché, mio caro Zuzú, siamo tutti stufi di vederti sospirare e diventare un cretino ogni volta che lei è nelle vicinanze!» rispose Azula con una linguaccia «Ho voglia di sgranchirmi un po’ le braccia, andiamo ad allenarci un po’.» propose poi.  
Zuko strabuzzò gli occhi drammaticamente «Chi sei tu e cosa hai fatto di mia sorella? Saranno secoli che non mi chiedi di allenarci insieme!» scherzò.  
Azula fece spallucce «Beh se non vuoi posso sempre chiedere a qualcun altro.»  
«Certo che vengo, idiota!» rispose Zuko, e insieme i due Inferni si diressero verso il cortile.  
 ~~~  
«Domani c'è il Solstizio d'Inverno!» esordì con voce squillante quel giorno Sokka, affiancandosi a Katara che si stava recando in biblioteca.  
Katara per tutta risposta inarcò un sopracciglio, negli ultimi giorni suo fratello sembrava non stesse nella pelle, ma il motivo di quell'improvvisa euforia non era dato sapere «Come mai tanta impazienza improvvisamente?» chiese. 
Lo Scuotiacque più grande fece spallucce «Beh è organizzata dall'Avatar …»  
«Non è la prima festa che organizza. E poi da quando sei un fan di Aang?» 
«Non posso negare che sia un grande Grisha!» si difese Sokka per poi aggiungere «Ci sarà Suki, Zuko e … -» 
«- … E una caterva di altri Grisha come ogni volta!» lo interruppe Katara. 
«Beh mi è sempre piaciuto il Solstizio d'Inverno!» aggiunse Sokka che non sapeva più come difendersi. 
Katara sapeva che il fratello maggiore stava architettando qualcosa, se lo sentiva nelle  vene, ma per quella volta, decise di non indagare oltre. 
Sokka dal canto suo non faceva che lanciare occhiate di sbieco alla sorella, moriva dalla curiosità di sapere se la sorella ricambiava i sentimenti di Zuko, ma aveva promesso all'Inferno che almeno per il momento avrebbe tenuto la bocca chiusa, e poi se anche avesse chiesto senza sbilanciarsi troppo cosa pensava di Zuko lei le avrebbe risposto qualcosa tipo "Siamo cresciuti insieme” che non era proprio la risposta che cercava. 
«Insomma, si può sapere qual è il tuo problema?» sbottò improvvisamente Katara. 
Sokka boccheggiò come un pesce fuor d'acqua «Che … che intendi?» disse  
«Al fatto che è da quando siamo arrivati che mi segui ossessivamente?!» a quella risposta il fratello la guardò come se improvvisamente le fosse cresciuta un'altra testa «Cosa?! Ma non è vero, stiamo semplicemente andando nella stessa direzione!» si difese. 
Katara per tutta risposta inarcò un sopracciglio, mettendo ben in mostra come non gli credesse neanche per un secondo «Senti …» sospirò, forse nel tentativo di mettere a fuoco le parole da usare «So che stai architettando qualcosa, tieniti pure il tuo mistero ma a qualche metro di distanza da me!» e accompagnò queste ultime parole con una risatina. 
Sokka borbottò qualcosa di vagamente simile a "Sorelle ingrate "e se ne andò.    
 
~~~ 
 
Infine, era arrivato il giorno del Solstizio d'Inverno, sorrise tra sé Katara, ammirando la sala del Piccolo Palazzo: per l'occasione milioni di stelline colorate scendevano giù dal tetto, un enorme abete spiccava in un angolo pieno di palline e lucine colorate. 
Decine e decine di Grisha si accalcavano nei tavoli da buffet, avevano lasciato le tradizionali kefte in cambio di abiti eleganti. E la Sala infatti era un tripudio di colori: non c'erano solo il viola, il rosso e il blu, ma anche il giallo, l'arancione, il verde e tanti altri colori. 
Katara si guardò intorno e come ogni volta restò stupefatta, Toph le camminava accanto, pur se con diversi centimetri di distanza, Toph infatti essendo Materialki non era molto ben vista, nonostante lo stesso Sankt Nikolai era stato un Materialki, ma a Katara non era mai importato cosa pensassero gli altri della loro amicizia; infatti, tirò la ragazza più vicino a sé «Mi dispiace che non puoi vedere tutto questo.» commentò. 
Toph ridacchiò «Lo ripeti ogni volta!» poi quasi tendendo le orecchie disse «Quindi … dov'è Zuko?»  
A quella domanda Katara si guardò attorno, poi indicò un punto in lontananza, nonostante Toph non potesse vederlo «Laggiù, insieme a Sokka.» poi vedendo l'espressione della Tempatrice aggiunse «Ehi, lasciami divertire un po' prima di passare alle cose "serie"!»   
Toph aveva lasciato il fianco di Katara già da un po’ «Devi fare questa cosa da sola!» aveva commentato defilandosi velocemente, e la Scuotiacque era stata pronta a raggiungere Zuko, davvero, ma durante il tragitto aveva sentito delle parole che avevano attirato la sua attenzione «Non ti sembra che l’Avatar sia solo un pallone gonfiato?» Katara aveva girato la testa curiosa di sapere chi avesse pronunciato quelle parole, per vedere Azula, col suo caratteristico sorriso sarcastico continuare «Insomma sono sicura che è tutto fumo e niente arrosto. Ci sono stati Grisha molto più potenti di lui!» Katara avrebbe potuto avvicinarsi e far zittire la sorella di Zuko, ma sapeva che probabilmente si sarebbe trasformata in una discussione dai toni tutt’altro che pacati e non ne valeva la pena.  
Così aveva cambiato direzione ed era uscita fuori. Sapeva che era stupido prendersela così tanto per una sciocchezza simile, che probabilmente Aang non ricordava nemmeno la sua faccia, ma proprio non riusciva a farne a meno.  
 
~~~ 
  Zuko stava bevendo un sorso del suo drink quando Sokka gli aveva dato una gomitata talmente forte che per poco non si era rovesciato il liquido addosso «Ehi! Katara è uscita, dovresti seguirla!» Avevano appena avuto il tempo di mettere piede al Piccolo Palazzo che Sokka aveva preso da parte l'amico illustrandogli la strategia che aveva elaborato: non appena fosse partita la musica, Zuko avrebbe dovuto invitare Katara a ballare. Lei avrebbe sicuramente accettato e, una volta terminata la musica si sarebbe creato un momento perfetto, che avrebbe permesso all'Inferno di esternare i suoi sentimenti alla ragazza. E a quel punto, secondo Sokka, Katara gli sarebbe saltata al collo, entusiasta, poiché ricambiava i suoi sentimenti «Fidati di me, è mia sorella!»  
L’Inferno aveva rivolto un’occhiata scettica al migliore amico, prima di incamminarsi chiedendosi chi glielo aveva fatto fare, strada facendo aveva intravisto pure Azula che gli aveva sorriso con un occhiolino. Zuko sospirò, ma possibile che nessuno lì sapeva farsi gli affari suoi? Tuttavia qualunque lamentela scemò non appena trovò Katara: era seduta a gambe incrociate sull’erba fresca di fronte al fiume e stava creando piccole cascate e mulinelli, sembrava essere davvero in collera «Se resti qui Sankt Nikolai non ti porterà nessun regalo!» disse schiarendosi la gola, sperando di stemperare l’umore. Si sedette accanto a lei «Chi ti ha fatto arrabbiare?»  
Katara smise i propri movimenti, sospirò «Tua sorella, a dir il vero.»  
Zuko ripensò al sorriso che Azula gli aveva rivolto prima di fargli l’occhiolino, che avesse fatto qualcosa? «Ti ha detto qualcosa?» chiese preoccupato.  
Katara scosse la testa «No, stava parlando con… la sua ragazza credo. Stava dicendo che Aang è un pallone gonfiato e altre assurdità simili.» sospirò «So che è stupido prendersela per questo, Aang probabilmente non sa nemmeno della mia esistenza ma… non posso farne a meno.»  
«Tu credi in lui, non penso che questo sia stupido!» esclamò Zuko sorridendo «Non prendertela troppo con Azula, a volte tende ad essere un po’ acida, è più forte di lei!» si alzò, tese una mano sorridendo «Tra poco iniziano i balli, vieni?»  
Gli occhi azzurri di Katara incontrarono quelli color miele di Zuko «È il tuo modo per invitarmi a ballare?» chiese. 
Il sorriso di Zuko si ampliò «Forse. Sta funzionando?»  
«Forse.» rispose Katara, accettando la mano di Zuko e alzandosi in piedi.  
Nel tragitto che li portò nuovamente dentro al Piccolo Palazzo, Katara non aveva lasciato la mano di Zuko neanche per un istante, le loro mani rimasero strette insieme fino a quando arrivarono al centro della pista.  
Ballarono lentamente, erano entrambi ottimi ballerini e nessuno rischiò di pestare i piedi all’altro, sembrava che non avessero fatto altro nella vita. Quando la musica finì, Katara lo guardò di sottecchi «Allora, hai intenzione di baciarmi?» chiese.  
«Lo sapevi?»  
«Lo speravo!» e a quel punto Zuko non se lo fece ripetere due volte, accostò le proprie labbra a quelle di Katara. Le loro lingue danzarono lentamente, fu un bacio impacciato, sciatto quasi ma era perfetto così e a Zuko parve quasi di galleggiare.  
Quando infine tornò in camera sua, l’Inferno aveva ancora un sorriso stampato in faccia.  
«Beh sembrerebbe che abbia funzionato!» commentò Azula seduta comodamente sul suo letto come se le appartenesse.  
«L’hai fatto apposta?» chiese Zuko incredulo.  
Azula fece spallucce «Tutti sanno dell’ammirazione che Katara nutre per l’Avatar, ho semplicemente sfruttato questa sua debolezza a tuo vantaggio!» e vedendo lo sguardo contrariato che il fratello maggiore le stava riservando aggiunge «Ehi, a giudicare da quel sorriso ebete, dovresti ringraziarmi!»  
Zuko ridacchiò «Grazie Azula, per aver fatto arrabbiare la ragazza che mi piace!»  
«Di niente!» rispose Azula con sufficienza «Adesso, Zuzù, giocati bene le tue carte!» gli scoccò un bacio sulla guancia e uscì.  
Zuko rimase sorpreso da quel gesto, Azula non era tipa da gesti d’affetto, scosse la testa, era troppo felice per farsi distrarre dalle stranezze di Azula. 
  
 Note(2): 
Aang è più adulto, un po' come quello che si vede in Korra perchè mi serviva che fosse l'idolo di Katara. Sokka Grisha, perchè non potevo esimermi dal renderlo il migliore amico di Zuko e non è menzionata ma da shipper Tyzula è abbastanza scontato che la ragazza di Azula sia Ty Lee.
Adesso finiti i chiarimenti mi permetto due paroline: Intanto fate finta che sia stata postata il 21, alias domani, perchè faccio dieci anni e ci tenevo a "festeggiare", poi  ci terrei a ringranziare come sempre 
veronica85 che mi ha aiutato a scovare gli errori e a trovare un titolo decente.
Spero che questa cosina vi sia piaciuta!
A prestissimo,
Niny <3

 
   
 
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