Daring entrò in camera sua e trovò Hopper seduto sul letto che piangeva disperatamente.
- Hopper, che succede?
- Il professor Beanstalk ci ha detto di leggere un libro e farne il riassunto, ma ne ho scelto uno terribile!
- E stai piangendo così per un libro?!
- Tu non hai la minima idea di quanto sia triste la storia che racconta!
- Andiamo, non può essere così male!
- Se non mi credi, allora leggilo! - disse Hopper dandogli il libro e andandosene. - Io vado a fare una passeggiata per calmarmi!
Daring, incuriosito, si sdraiò sul letto e si mise a leggere il libro.
Quando ebbe finito, aveva le lacrime agli occhi.
Aveva ragione Hopper, la storia era tristissima: parlava di due fratelli orfani che erano molto legati, ma il minore si ammalava e moriva. Il maggiore, dopo tante difficoltà, riusciva a superare il dolore grazie ai suoi amici, ma il pensiero che avesse perso così presto il suo fratellino gli strinse il cuore!
Era davvero fortunato ad avere ancora suo fratello e sua sorella... Ma per quanto?
Come diceva il libro, la vita poteva spezzarsi all'improvviso!
Per la prima volta, si rese conto di quanto avesse dato per scontati Darling e Dexter.
Doveva assolutamente rimediare!

Il pomeriggio seguente Daring mandò un messaggio a Darling e Dexter, chiedendo loro di venire in camera sua.
- Ciao, Daring. Di cosa volevi parlarci? - gli chiese Dexter.
- Ho avuto un'idea fantastica: dato che oggi non abbiamo lezioni, perché non passiamo la giornata insieme?
- Non saprei, ho dei compiti da finire - disse Darling (ma in realtà pianificava di allenarsi con la spada).
- E io dovrei fare degli aggiornamenti al mio MirrorPad - disse Dexter.
- Dai, vi prego! Ho pianificato un sacco di attività divertenti! - li implorò Daring facendo gli occhi da cucciolo.
- E va bene! - sospirarono i due.
- Grande! Per prima cosa andremo a fare un po' di shopping!
Andarono al negozio e Darling e Dexter riuscirono a scegliere abbastanza in fretta cosa comprare.
- Daring, tu cos'hai preso? - gli chiese Dexter.
- Niente! Non riesco a decidere quali vestiti possano esaltare meglio la mia magnificenza! Credo che dovrò provarli tutti uno a uno!
- Ma Daring, ce ne saranno un centinaio! - fece notare Darling.
Lui però si mise a provare sul serio a provare ogni pantalone, maglietta e camicia che c'era nel negozio, anche due volte per vedere abbinamenti diversi.
Quando finalmente riuscì a scegliere, Darling e Dexter si erano addormentati sul pavimento per la noia.
- Ragazzi, ho finito, possiamo andare - disse lui svegliandoli.
Pagarono i vestiti e tornarono a scuola per posarli nei loro armadi.
- Bene, la prossima attività è guardare tutte le mie splendide foto! - disse Daring sedendosi sul suo letto con loro e prendendo il suo MirrorPad. - Questo sono io che bevo un cappuccino, questo sono io che mangio una ciambella e questo sono io che mi pettino i capelli! Oh, guardate com'è perfetta la luce del mio sorriso!
Ma anche stavolta i due gemelli non si stavano affatto divertendo.
- Scusa Daring, ma adesso devo andare - disse Darling alzandosi.
- Anch'io.
- Cosa?! E il nostro pomeriggio tra fratelli?
- Daring, finora sei stato l'unico a divertirti! - disse Dexter un po' irritato.
- Già, puoi continuare anche da solo!

Mentre i gemelli tornavano nelle loro stanze, si imbatterono in Hopper.
- Ciao, ragazzi. Cosa sono quei musi lunghi?
- Niente, abbiamo solo avuto una giornata dura - rispose Darling.
- Capisco. Io invece sto andando a riportare questo libro in biblioteca. È veramente tristissimo, parla di un ragazzo che perde il fratello minore per colpa di una brutta malattia! Anche Daring l'ha letto.
Quando Hopper si allontanò, Dexter disse alla sorella: - Darling, secondo te è possibile che Daring, a modo suo, volesse davvero passare del tempo con noi?
- Credo proprio di sì! Ora mi sento in colpa!
- Anch'io! Dobbiamo farci perdonare! Ma come?
Dopo un attimo di riflessione, Darling propose: - Dexter, e se organizzassimo un picnic? Come quelli che ci portava a fare la nostra balia quando eravamo piccoli!
- Certo, ottima idea!
Da bambini i fratelli Charming aspettavano sempre con ansia quei picnic, perché erano gli unici momenti in cui non erano costretti a essere sempre perfetti, come volevano i loro genitori.

Più tardi i due tornarono dal fratello, trovandolo sdraiato sul letto con espressione imbronciata.
- Ciao, Daring... - lo salutò timidamente Darling.
- Ciao... - rispose lui mogio.
- Hopper ci ha detto del libro che hai letto.
- Ci dispiace tantissimo! Non avevamo capito che stavi cercando di legare con noi! - disse Dexter. - Ci puoi perdonare?
- Certo che vi perdono! - rispose Daring sorridendo. - Anche a me dispiace, avrei dovuto scegliere delle attività che piacessero a tutti invece che solo a me!
- Vieni, ti abbiamo preparato una sorpresa! - lo invitò Darling.
Lo portarono nel bosco, dove avevano sistemato una tovaglia e un cestino pieno di leccornie.
- Un picnic come quelli che facevamo da piccoli! - disse Dexter. - Che ne dici?
- È perfetto!
Passarono insieme il resto della giornata, divertendosi moltissimo.