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Autore: cassiana    24/12/2022    1 recensioni
Sono diversi giorni che Brian sembra scomparso e quando i suoi compagni di band non riescono a avere sue notizie accorrono preoccupati a casa sua.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Queen (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.

Titolo: Nella speranza, respira.
Fandom: Queen
Rating: T
Personaggi: Freddie Mercury, Brian May, John Deacon, Roger Taylor
Note: Storia scritta per l’iniziativa Secret Santa Challenge II°Edizione - Ferisce la penna
Il titolo è ispirato da un verso della canzone All Dead, All Dead dei Queen.
Dedica: Cara Kim WinterNight Buon Natale! Anche se non abbiamo avuto l’occasione di incrociarci ho colto l’occasione per fare un’incursione nel fandom dei Queen che sono una delle mie band preferite. Spero che questo mio regalo ti piaccia!
Warning: menzione di tematiche delicate come depressione e suicidio. BROTP fluff, slice of life
Sinossi: Sono diversi giorni che Brian sembra scomparso e quando i suoi compagni di band non riescono a avere sue notizie accorrono preoccupati a casa sua.




Nella speranza, respira.




Non c'era nessuna luce che filtrava da sotto la porta dell'appartamento, i tre uomini assiepati là davanti si guardarono con preoccupazione.

"Forse sta solo dormendo."

Propose con un filo di voce John, Freddie sollevò scettico un sopracciglio mentre Roger scattava:

"Per due giorni filati? È da ieri che provo a chiamarlo!"

John si strinse nelle spalle, abituato ai toni taglienti del compagno di band. Con foga Roger iniziò a battere la mano contro la porta:

"Bri, dai apri questa porta: lo sappiamo che ci sei!"

Con una scrollata della testa Freddie tirò fuori un mazzo di chiavi dalla tasca:

"Non c'è bisogno di sfondare la porta, caro. Là, aperta."

I compagni sciamarono all'interno in cerca dell'amico. La casa da quel che si poteva vedere nella penombra era in disordine e un cattivo odore di chiuso permeava l'aria.
Brian era riverso sul letto, le lunghe membra scomposte, la massa di riccioli scuri gli nascondevano il volto.

"Ve l'avevo detto che stava dormendo."
"Sta male?"
"Puh, c'è una puzza tremenda qui!"

Bisbigliarono tra loro sulla porta.

"Sono sveglio. E vivo."

Bofonchiò Brian. Freddie e Roger si precipitarono al capezzale dell'amico:

"Che cazzo ti è successo? Mi hai messo una paura d'inferno!"
"Come ti senti, cherie? Dicci di cosa hai bisogno…"

Brian rivoltò il corpo contro il muro e si raggomitolò per quanto glielo permettevano le lunghe membra:

"Andate via."

Roger schioccò con le labbra infastidito:

"Intollerabile - si avvicinò al letto - Dai, tirati fuori di qui!"

Cercò di scuotere l'amico. Freddie nel frattempo aveva aperto le tende all'unica finestra:

"Sai che ci vuole? Una doccia, cibo e lavoro! Ti rimettiamo in sesto noi!"

Brian rispose con un gemito, ma Roger lo stava facendo rotolare fuori dal letto con l'aiuto di Freddie. John che era rimasto sulla porta a guardare imbarazzato propose di fare il tè.

"Eccellente idea, caro! Ora, su coraggio Bri un piede dopo l'altro, ti teniamo io e Roger."

Mentre John apriva e chiudeva gli armadietti della cucina in cerca di quello che gli occorreva per il tè Freddie aveva lasciato l'amico nelle mani del batterista e si stava occupando della casa. Scostò le tende e spalancò le finestre, liberò sedie e divani da vestiti sporchi e cianfrusaglie, sprimacciò qualche cuscino e riportò in cucina piatti, tazze e bicchieri trovati in giro. Nel frattempo John aveva messo su il bollitore e iniziato a lavare le stoviglie che Freddie ammonticchiava via via nel lavello. In bagno, dopo qualche minuto di lotta impacciata per aiutare Brian a svestirsi, Roger era riuscito a infilarlo sotto la doccia tirando con forza la tendina. Sedette sul water e si accese una sigaretta aggiustando con una mano le bionde ciocche ribelli. L'acqua scrosciava, la forma di Brian sembrava immobile dietro la tenda.

"Ohi, tutto bene? Non farmi venire lì a lavarti per l’amor del cazzo!"
"Sei ancora lì?"

Sospirò Brian decidendosi finalmente a insaponarsi. Roger fece una risata:

"Certo: non voglio mica correre il rischio di vederti impiccato al tubo della doccia!"

Brian sussultò, sapeva che Roger l’aveva detto scherzando in quel suo modo grossolano, ma non poteva immaginarsi a quanto fosse andato vicino alla verità. Quando i due uscirono dal bagno, furono accolti dal profumo di pane tostato e dall'umidore dell'aria fresca. Brian si trovò a sorridere debolmente nonostante si sentisse uno schifo: non si poteva certo negare che i suoi compagni di band non tenessero a lui! Lo sedettero al tavolo della cucina, John gli porse premuroso una tazza di tè ben caldo, Roger si stravaccò scomposto sulla sedia accanto, Freddie era a fumare accanto alla finestra aperta e osservò con occhio critico Brian paludato in un lungo cappotto beige rubato a qualche albergo di lusso, i capelli umidi che gli pendevano in ricci flosci intorno alla testa, gli occhi cerchiati di scuro e la barba lunga.

“Hai un aspetto orribile, caro.”
"Uhmf. Grazie tanto, eh."

Roger e John non riuscirono a trattenere le risatine mentre Freddie continuava ignorando tutti e tre:

"Sai cosa? Ci vorrebbe qualche stampa, più cuscini, paraventi, ventagli: ne ho visti di bellissimi di seta giapponesi. Non mi stupisce che ti deprimi qui dentro: è così…anodino."

Gesticolò infervorato con la sigaretta che spandeva cenere sul linoleum della cucina. Era l'unico tra di loro a cui Brian aveva raccontato della sua tendenza agli stati depressivi, l'aveva perfino accompagnato dal dottore una volta e si era fatto spiegare punto per punto la terapia, anche se non c'era a molto che si potesse fare. Per questo poteva permettersi di sembrare superficiale sull’argomento e questo Brian lo sapeva e per questo lo ringraziava.

"E cosa cazzo dovrebbe farci con dei ventagli giapponesi, di grazia?"

Roger si allungò a rubare una sigaretta dal pacchetto lasciato sul tavolo, John ancora appoggiato al lavandino, fece una risatina e disse:

“Magari si rinfresca la testa sotto tutti quei capelli.”

Roger sghignazzò:

“Ti immagini quanto gli ribolle il cervello? Proprio col fumo che tipo gli esce dalle orecchie!”

Freddie scosse la testa e schioccò le labbra:

Ovviamente servono per decorare le pareti, ma che parlo a fare con voi idioti!”
“Ehi, idiota a chi?”

Saltò su Roger. Brian sorrise nella sua tazza mentre gli amici litigavano, grato della loro presenza e della loro amicizia.
   
 
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