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Autore: Beatrux_    24/12/2022    2 recensioni
Dopo la battaglia di Hogwarts Harry Potter si trova a Grimmauld Place n. 12, da solo... o forse in compagnia di qualcuno. La "vita" attuale del ragazzo sarà capovolta da un avvenimento a che fare con la vecchia e cara scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry James Potter era al numero 12 di Grimmauld Place, dopo aver sconfitto il famigerato Lord Voldemort, si era rintanato in un posto a lui caro... un posto che poteva definire "casa", con un senso di vuoto, un senso che ricordava fin troppo bene. Dopo quasi tre mesi da quando era iniziata la guerra, il 31 luglio, era arrivato il suo compleanno, 18 anni... 18 anni di menzogne.
Decise di uscire dalla casa, sapeva che Ron e Hermione sarebbero entrati a Grimmauld Place, anche con la forza, se necessario, gli avrebbe sorpresi tutti, tutti quanti. Harry prese tutte le cose di qui aveva bisogno: bacchetta, occhiali... vestiti puliti, e si smaterializzò appena fuori dalla barriera che proteggeva "la Tana".
Si sentivano urla e festeggiamenti, Ron ed Hermione erano pronti ad andare da qualche parte, Hermione aveva la sua solita borsa magica e Ron un piccolo zainetto che teneva sulle spalle, erano pronti a tutto... forse anche a tutti. Harry decise di avvicinarsi a loro prima che partissero, così da poterli fermare, era sicuro che volessero andare a cercarlo. Si fece vedere e prima ancora che potesse salutarli Hermione fece cadere la borsa e corse berso il ragazzo, con un abbraccio, pensavano quasi che avesse voglia di soffocarlo, poi gli diede uno Scappellotto sulla testa e continuò il suo intento.
Nel frattempo Harry aveva alzato la mano in segno di saluto a Ron, che per controbattere gli sorrise a 32 denti, per poi aggiungersi all'abbraccio.
Non sapevano quanto tempo avessero passato in quella posizione, ma quando si staccarono si accorsero che avevano tutte le attenzioni addosso, i Weasley, Kingsley, Neville, Luna, e molte altre persone. Per salutare Harry dopo tre lunghi mesi.
Purtroppo quello non fu un buon compleanno, per quanto fosse con le persone che amava e che lo amavano Harry si sentiva incompleto era come se con Remus, Tonks, Piton, Fred e tutte le persone morte nella battaglia fosse morto anche lui, forse lo era, ma quando arrivarono anche Andromeda Tonks e Ted Lupin, Harry sentii che la sua aura era tornata in sesto come non mai. Si catapulto subito sul bambino e lo fece girare in aria. Mentre girava il piccolo Teddy cambiò totalmente il colore dei capelli (facendoli diventare neri) e gli occhi (facendoli diventare verdi). appena Harry lo mise giù e il piccolo tornò al naturale: capelli blu occhi color miele, se quello era il naturale.
A fine giornata Harry James Potter era a Grimmauld Place n.12 assieme al piccolo Teddy, ovviamente con l'accordo della nonna. Il piccino stette col suo padrino per settimane, fino a settembre.
Harry era in trepidazione, sperava che qualcuno gli inviasse una lettereìa: non per andare ad Hogwarts, ma per tornarci. I due giocavano in salotto, finchè un gufo che l'uomo conosceva troppo bene entrò dalla finestra, e lasciò cadere una delle due lettere che teneva. la lettera recitava così:
CARISSIMO HARRY JAMES POTTER, TI CHIEDO DI PARTECIPARE ALLA RICOSTRUZIONE DI HOGWARTS, DA CAPO A FONDO, PRESENTATI QUANDO VUOI PER COMINCIARE LE COSTRUZIONI.
MINERVA MCGRANITT

Harry era al settimo cielo tantè che prese Teddy e lo strappazzo e lo coccolò tutto. "Hai capito piccolo Teddy!? Andremo ad Hogwarts!".
Al 7 settembre il ragazzo era nella tenda che si trovava nell'accampamento ad Hogwarts. Non riusciva minimamente a dormire, non che sia una novità, daltronde, ogni volta che si addormentava faceva incubi, tantè che ormai aveva LETTERALMENTE paura di dormire.
Decise di dirigersi verso il lago, per pensare, ma lì si mise a piangere, decretando che avrebbe dato di tutto per far tornare chi amava. Dopo secondi, minuti, ore, forse giorni il ragazzo si accorse che qualcuno lo stava osservando, da dietro le sue spalle.
"Chi va là!" Urlò il ragazzo, cercando la bacchetta, per poi accorgersi che non l'aveva. "Non preoccuparti mio caro, sono un mago potente, ma non userei mai la mia magia contro di te, sono troppo affezionato per farti del male." Disse l'uomo nell'ombra. Harry riconobbe prima di subito la voce e urlò: "Silente!" "Bravo ragazzo, hai capito chi sono, non ho mai dubitato di te, e anche stavolta non mi hai deluso, sono fiero." disse il vecchio preside di Hogwarts uscendo dall'ombra. "Signore, ma com'è possibile!? Lei era morto!" "E infatti lo sono, sono morto, ma ho deciso di regalarti la verità, per una volta". Il ragazzo si limitò ad annuire, curioso di conoscere altri fatti che non sapeva. Albus Silente si sedette affianco al ragazzo e iniziò a raccontare. "Vedi Harry, penso tu ti ricorda la storia dei tre fratelli, il primo morì per la potenza, per essersi sentito forte quando era debole, per aver abbassato la guardia. Il secondo morì per amore, per un amore perduto, che solo nell'aldilà avrebbe potuto rincontrare. E l'ultimo, il più giovane, salutò la morte come una vecchia amica quando ormai aveva capito che doveva smettere di scappare. Ti ricorda niente mio caro?" "Ehm... no signore, perchè dovrebbe essermi famigliare?" rispose confuso il giovane. "Vedi caro ragazzo, questa storia ha predetto il futuro, in un certo senso: Voldemort morì per il potere, Severus Piton per amore e tu, mio caro, hai salutato la morte come una vecchia amica, consegnandoti nelle mani del primo, che voleva ucciderti." Concluse poi il vecchio professore. "Quindi... cosa vuol dire?" chiese il doppio confuso Harry. "Hai la pietra della resurrezione con te?" Il giovane prese dalla tasca un sacchettino, che la porse all'uomo. "Saresti disposto a far tornare tutti i morti in vita, mio caro ragazzo?"  "CERTO!" Urlò Harry eccitato. "Sappi che non potrai parlarne a nessuno, se vorrai, solo a me, quando tornerò... e che qualcuno dei malvagi tornerà, ma Voldemort è stato sconfitto" Allora apparve una luce, che abbaiò Harry, che fu costretto a mettersi le braccia sugli occhi, ma prima che sparisse gli chiese: "Professore, chi è lei?" "UNA TUA VECCHIA AMICA".
   
 
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