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Autore: MusicAddicted    25/12/2022    1 recensioni
La neve ha uno strano effetto su Kevin.. e non si può dire che a Jessica la cosa dispiaccia particolarmente.
Il seguito di 'AKA Never gonna leave this sofa'
Questa storia partecipa all’iniziativa '#12daysofficsmas’ del gruppo @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB
Day 24.
Prompt utilizzati:
-“Fa freddo, vieni dentro”
- X pettina i capelli a Y, per qualche ragione
- "Solo per te"
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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WARNING: Fluff a profusione, poi non dite che non vi ho avvertiti.

Io con questi due non bado a limiti XD

 

Setting: questa One shot è il sequel di ‘AKA Never gonna leave this sofa’  che a sua volta fa parte dell'universo di 'Best Intentions, Wrong Ways!'

Questa storia partecipa all’iniziativa '#12daysofficsmas’  del gruppo @Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom FB

 

Day 24.

Prompt utilizzati:

 

-“Fa freddo, vieni dentro”

- X pettina i capelli a Y, per qualche ragione

- "Solo per te"




cover-it-s-so-cold-out-there


 

“Guarda, nevica!”

Jessica è ancora in profondo stato di dormiveglia e quindi non è pronta a giurare di aver sentito sul serio quella frase.

“Nevica, Jessica, nevica così tanto! E devi vedere quanta ne è già scesa stanotte”

Jessica apre gli occhi.

No, non se l’è solo immaginato.
Killgrave quelle cose le sta dicendo per davvero.
E con l’entusiasmo di un bambino.

“Kevin, ma che cazz..?” brontola lei, uscendo dal letto molto controvoglia.

Meglio che non si soffermi troppo a pensare che quel letto invece con lui lo ha condiviso più che volentieri.

È il primo giorno da quando ha accettato la proposta di Kevin di vivere nella sua stessa stanza e ancora si chiede perché abbia accettato.

 

Il fatto che lui l’abbia aiutata in ogni dettaglio del trasloco dalla stanza precedente, che abbiano festeggiato con una cena a base di hamburger, per far felice Jessica, ma preparato a domicilio da un cuoco stellato per soddisfare il palato raffinato di Killgrave, che lui non abbia provato minimamente a cercare di ottenere da Jessica più di quello che lei per ora è disposta a concedere; sono tutte ottime ragioni

Ma è il sorriso sghembo dall’aria innocente che lui le rivolge non appena si volta a guardarla a scalare la classifica.

Si precipita fuori dalla stanza e quando dopo pochi minuti fa ritorno della sua bella vestaglia vellutata viola scuro con risvolti neri non vi è più traccia, perché è già vestito, con tanto di sciarpa, cappotto e guanti.

 

“Che hai intenzione di fare?” lo interroga lei, perplessa.

“Che hai intenzione di fare tu, piuttosto? Che ci fai ancora in pigiama? Vestiti e raggiungimi di sotto.”

 

“È un ordine?” si acciglia la bella detective, che comunque in bagno a cambiarsi ci sta andando davvero.
 

“No, certo che no, è solo un consiglio, Jessie.” l’accompagna Kevin lungo il breve tragitto, prima che lei sparisca dietro la porta.

Quando lo raggiunge, Kevin è già fuori, intento ad affondare i suoi eleganti moon boot nella neve tanto soffice quanto abbondante che ha ricoperto l’intero giardino.

E lo fa ridacchiando.

“Cos’è non ha mai visto la neve? Non direi proprio. Ricordi quel weekend invernale a Salt Lake City? Lì di neve ce n’era parecchia e non mi sembra di ricordare ti entusiasmasse chissà quanto, a giudicare da quel povero ragazzino che passava dalle nostre parti e che tu hai costretto a togliere la neve dalla tua Jaguar,” gli ricorda Jessica, raggiungendolo, un po’ a fatica, dato che lei si è solo affidata ai suoi soliti anfibi.

“Che c’entra? In quel periodo volevo darti prova di non aver nessuna debolezza e facevo il duro. E poi ai ragazzini queste cose servono, tempra loro il carattere.” fa spallucce l’affascinante persuasore.

 

“Gli hai chiesto di levare la neve a.Mani.Nude. Stronzo! Il tuo nobile tentativo di temprarlo lo avrà mandato in ipotermia!” lo fulmina con lo sguardo Jessica, ma Killgrave non ne è minimamente scalfito.

Jessica capisce che è una battaglia persa in partenza.

 

“Fa freddo. Vieni dentro.” lo sprona lei, frizionandosi le braccia con le mani, cercando di darsi un po’ di tepore.


“Ci credo, se ti ostini a indossare solo quel giacchetto di pelle.” ribatte lui, prima di sorprenderla per due motivi.

Il primo è che si toglie il cappotto di cachemire, mettendoglielo sulle spalle, cosa che la scalda all’istante.

 

Il secondo è che, così facendo, rivela di indossare proprio il pesante maglione Natalizio che lei gli ha regalato lo scorso Natale.

Maglione che, non glielo dirà mai, ma lei adora vedergli addosso.

“Sia chiaro, odio questo concentrato di patetico acrilico, ma odio ancora di più il fatto che scaldi così bene.” brontola lui, facendola sorridere “E ora che ti ho scaldato un po’... li fai gli angeli nella neve insieme a me?”

“Cazzo, no! Mi hai preso per una bambina di cinque anni?”

 

“Quand’ero piccolo io, i miei genitori non me lo lasciavano mai fare perché ritenevano fossi troppo cagionevole di salute…” sospira lui, sgranando i suoi grandi ed espressivi occhi color cioccolato fondente.


Jessica a quello sguardo non sa resistere

“Non è che puoi giocarti sempre la carta della tua infanzia infelice…” borbotta, mentre indossa il cappotto e lo abbottona fino in fondo, per poi sdraiarsi sulla neve.

“Sì, se funziona così bene!” sogghigna lui vittorioso, imitando il suo esempio, prima che entrambi agitino braccia e gambe ripetutamente.

 

Quando si rialzano con gli abiti bagnaticci a terra ci sono due perfetti angeli nella neve.

“Un momento…” si inchina Jessica sopra quello creato da Killgrave, disegnadogli un ghigno sadico e le sopracciglia incurvate in modo minaccioso. “Ora sì che sei tu!”

 

Killgrave si sente in dovere di pareggiare i conti, disegnando in mano all’angelo creato da Jessica una stilizzata bottiglia di whisky e un fumetto che dice ‘Cazzo!’.
 

Perfino la detective deve ammettere di riconoscersi molto.
 

“Ora per basta fare i cazzoni, rientramo o rischiamo davvero di prenderci un accidente!”

“Sì, decisamente entrambi necessitiamo di una coperta. Dopo di te, mia cara.” approva lui, seguendola.

“Quando hai detto che entrambi necessitavamo di una coperta non pensavo che intendessi la stessa!” si lamenta lei, quando Kevin non perde tempo e avvolge entrambi nel caldo e grande plaid  che gli ha premurosamente fornito Ingrid.


Cappotti, giacche e maglioni sono già stati affidati alla lavanderia, mentre i due sono rimasti solo in pantaloni, con Jessica che preferisce quantomeno tenersi la canotta bianca.


“Come se ti stessi davvero lamentando Jessica.” controbatte Kevin, mentre friziona bene spalle e avambracci della ragazza, prima di chinarsi su di lei e rubarle un bacio.

“Bastardo!” ringhia lei, presa alla sprovvista. “Ma devo ammettere che sclada più dello stupido plaid,” aggiunge, scutandolo a fondo coi suoi grandi occhi verdi da cerbiatta, prima di tirarlo a sé per un bacio molto più approfondito e prolungato.

Quando, dopo un tempo impreciso, si separano, entrambi hanno la sensazione di trovarsi ai tropici per l'improvviso innalzamento. della temperatura.

 
Kevin non trascura nemmeno i capelli fradici di Jessica, asciugandoli nel plaid, per poi ritrovarsi quasi distrattamente a dividerle metà della chioma corvina fluente in tre ciocche, che comincia a intrecciare.

 

“Kevin Killgrave Thompson… davvero mi stai… pettinando?” gli chiede stranita lei.

La cosa che più la sconvolge è che quel tocco delicato e quelle mani che si muovono così sapientemente fra i suoi capelli le piacciono pure troppo.

 

“Sì Jessica, per quanto tu sia bellissima, un nuovo look ti gioverebbe…” prosegue lui nella sua opera.


“E come? Somigliando a Mercoledì Addams?” lo punzecchia lei, che nel riflesso del grande specchio in sala può vedere che anche la seconda treccina di lato sta prendendo forma.

“Beh, perché no? In fondo avete più o meno la stessa gioia di vivere!” ribatte lui, pungente.

 

“Stronzo! Azzardati a finire quella treccina e ti ritroverai più pelato di zio Fester!” è la non troppo velata minaccia della forzuta ragazza.
 

Quanto basta perché il persuasore non solo obbedisca, ma disfi anche la precedente, riportando quelle ciocche alla loro indomabile selvaticità.
 

“Kevin… nessuna possibilità di avere un’altra delle tue fantastiche cioccolate?” gli domanda Jessica, stringendosi più dentro il plaid.
 

“Certo, ma… nessuna possibilità che poi possa spargerne un po’ sulla tua pelle nuda e leccarla via?” domanda lui con voce roca.
 

“Vuoi che mi cali così bene nel ruolo di Mercoledì da mostrarti che non esiterei un solo secondo a usare la ghigliottina su una certa parte del tuo corpo?” gli fa abbandonare ogni tentativo di avance azzardata Jessica e il fatto che glielo dica con una voce di miele rende il tutto ancora più inquietante.
 

“Okay okay, sarò uno chef al tuo servizio e senza secondi fini!” garantisce lui, direzionandosi verso la cucina. “Ma lo faccio solo per te!” urla da là, pronto a mettersi al lavoro.

 

Anche Jessica si libera dal plaid per trotterellare in cucina.


“E io lo apprezzo, Kevin.” sorride, avvicinandosi quanto basta a sfiorargli le labbra. “Non sai quanto.”  gli prova con un breve ma intenso bacio.

 

“Fa davvero freddo là fuori, Jess” commenta Kevin, mentre sminuzza il cioccolato.


“Beh, sfido io, genio, c’è una fottuta bufera di neve!”


“Non intendevo nel senso meteorologico. Senza i tuoi sorrisi, i tuoi baci, ma anche i tuoi battibecchi, tutti quei piccoli ma preziosi gesti che mi dimostrano che tu credi in me, Jessica, che credi nell’uomo migliore che ho già cominciato ad essere… è senza tutto questo che farebbe davvero freddo là fuori.”

“Meno smancerie e più lena in cucina!” finge indifferenza lei, giocandosi la carta dell’affamata, ma la verità è che Jessica ha un altro motivo che le rende così stranamente piacevole dormire con Kevin, in attesa di esser pronta a fare un passo in più.

-Quel bastardo è davvero un poeta quando ci si mette!-


--

 

THE END

Grazie a chiunque leggerà, ormai non lo dico nemmeno più, tanto lo sapete cosa mi rende felice..

 

BUON NATALE!!!

   
 
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