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Autore: AlbAM    25/12/2022    5 recensioni
Ramsay si trova da solo a dover attraversare uno dei ponti della fortezza di Pyke. Ma l'impresa non è così semplice come potrebbe sembrare!
Questa storia è dedicata a Abby_da_Edoras e partecipa all'iniziativa "Regali d'inchiostro" indetta da "L'angolo di Madama Rosmerta"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ramsay Bolton, Theon Greyjoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Abby, questa storia mi è stata ispirata dal capitolo 5 della tua parodia “Chiamami per nome”, spero che ti piaccia e di aver rispettato i caratteri di Theon e Ramsay.


Il Ponte di Pyke



Ramsay, mezzo congelato per il freddo e fradicio d'umidità marina, osservò sconsolato il ponte sospeso tra le due torri chiedendosi che accidente ci faceva lì, quando se ne sarebbe potuto stare tranquillamente in camera sua a rilassarsi al calore del camino acceso. Intorno a lui era praticamente buio pesto, riusciva a malapena a scorgere le luci delle fiaccole poste all'ingresso della torre al di là del ponte.

Pochi minuti prima Theon gli aveva detto qualcosa attraverso la porta a proposito di una richiesta urgente di Yara e poi era uscito di corsa dalla loro camera urlando di raggiungerlo non appena avesse finito di fare qualsiasi cosa stesse facendo in bagno. (Che poi, che accidente pensava che stesse facendo, in bagno?)

Così ora Ramsay si trovava davanti a quello stupido ponte, tutto solo e terrorizzato all'idea di poggiare su quelle stupide assi di legno anche solo la punta dell'alluce!

«Giuro che quando lo trovo, gliela faccio pagare!» Il suo unico neurone cominciò a vibrare intensamente.

«Ah, è vero, non posso più torturarlo!» Si ricordò, un po' contrariato.

Sbuffò. Per quanto trovasse il “nuovo Theon” decisamente più interessante di quello che aveva torturato per anni, a volte rimpiangeva i bei tempi (a voler essere sinceri era solo lui a ricordarli come tali) in cui poteva disporre delle dita di Theon a suo piacimento.

Lanciò un altro sguardo angosciato al ponte e poi finalmente il suo orgoglio ebbe la meglio. Ecchecavolo! Non aveva alcuna intenzione di fare la figura del vigliacco con quello stupido Greyjoy.

Allungò un piede tremando e lo poggiò sulle assi del ponte che scricchiolarono in modo inquietante. Ramsay sbiancò e cominciò a sentire caldo nonostante il vento umido sferzasse il suo volto.

Afferrò la corda del parapetto e chiudendo gli occhi portò anche l'altro piede sul ponte. Non successe niente di spaventoso.

Sentendosi un po' più sicuro fece un paio di passi che provocarono il dondolio del ponte. Ramsay si aggrappò terrorizzato alla corda del parapetto.

«Razza di bastardo, se riesco ad arrivare vivo dall'altra parte, lo ammazzo!» Pensò terrorizzato.

«Anzi, prima gli taglio le dita ad una ad una, cominciando dai piedi…» Il neurone si svegliò nuovamente ma stavolta Ramsay lo rimise a dormire. Tenendosi stretto alla corda avanzò di un altro passo continuando a fantasticare. «... poi gli scuoio i polpacci. Prima il destro, anzi no... prima il sinistro…»

Insomma, sarà stata la forza di volontà o più probabilmente il fatto che escogitare torture elaborate lo distraeva (a dirla tutta gli metteva anche una certa dose di buonumore), fatto sta che un passo alla volta riuscì a raggiungere, per così dire, la terraferma.

Quando se ne rese conto l'adrenalina accumulata evaporò all'istante facendolo crollare in ginocchio. Non aveva mai provato tanta paura di morire, a parte quando il bastardo Stark lo aveva aggredito e massacrato di botte.

«Bé, hai visto che avevo ragione? Sei riuscito ad attraversare il ponte da solo!» Esclamò Theon alle sue spalle.

Ramsay si girò furente. «Da dove accidente sbuchi, tu?»

Theon sorrise allegramente. «Da dietro le tue spalle. Sono stato dietro di te tutto il tempo, nel caso avessi bisogno di aiuto. Ma eri talmente concentrato che non te ne sei neanche accorto!» Rispose Theon strizzandogli l'occhio. «Sei stato bravissimo! Un vero Uomo delle Isole di Ferro, sono orgoglioso di te!»

Ramsay si alzò in piedi, osservò Theon guardarlo con quel sorriso pieno di soddisfazione e per la prima volta in tutta la sua vita, ebbe una vaga (stiamo pur sempre parlando di Ramsay, non possiamo pretendere troppo) percezione di cosa significasse ricevere un complimento.

«E adesso che ti succede?» Domandò Theon notando gli occhi di Ramsay inumidirsi.

«Niente!» rispose lui un po' imbarazzato buttandosi tra le braccia di Theon in preda a una serie di emozioni che non riusciva a comprendere bene.

Il giovane Greyjoy lo strinse a sé e Ramsay pensò che, almeno per qualche istante, non aveva voglia di stare da nessun'altra parte se non tra le braccia di Theon.

   
 
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