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Autore: _Black or White_    25/12/2022    0 recensioni
Aziraphale e Crowley passano insieme la vigilia di Natale, scambiandosi doni e... qualcos'altro.
Con questa piccola one shot vi auguro Buon Natale e buone feste! Bacioni a tutti!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CINNAMON KISS





Era solo un’altra nottata passata a bere fiumi di alcol, niente di eclatante.
Crowley si versò dell’altro vino nel bicchiere, ma era talmente storto che un po’ ne cadde sul pavimento di legno lucido.
La libreria di Soho era silenziosa; fuori dalle vetrate qualche macchina ancora percorreva le vie di Londra, umide di pioggia.
Aziraphale si stava appisolando sul divano di tweed, così Crowley ingollò l’ultimo sorso di rosso e si avvicinò deambulando all’amico.
- Per oggi basta così. - disse il demone, prendendogli il calice di mano e posandoli entrambi sul tavolo al centro della stanza.
- Sì, direi che abbiamo festeggiato abbastanza... - commentò l’angelo, rosso in faccia.
Era quasi Natale, il primo Natale dopo l’Armaggedon: un’atmosfera festosa vegliava già su Londra, lucine colorate si accendevano a ogni angolo della strada e gli odori si facevano intensi e caramellati...
- Odio questo periodo dell’anno. - borbottò Crowley, lasciandosi cadere sul divano accanto ad Aziraphale.
- Sei tremendo. - osservò l’angelo, - Il Natale è fantastico, e importante: serve a commemorare la nascita di Gesù, per gli umani. Anche se non è storicamente accurato... -
- Non farmi la predica. - lo fermò il demone, allargandosi il cravattino grigio, - Tutte queste lucette che friggono le mie cornee, e questi... dolcetti colorati... gh. - commentò schifato Crowley, rabbrividendo.
- I dolcetti! - esclamò Aziraphale balzando in piedi, - Ho dimenticato i dolcetti! -
Si lanciò verso la porta ed uscì in tutta fretta. Il demone rimase a guardarlo correre verso il negozio, sul davanti, con un’alzata di spalle.
Dopo qualche minuto di tramestio, Aziraphale tornò: aveva in mano un pacchetto rosso con nastro verde, pieno di stelline dorate.
Crowley sollevò un sopracciglio: - E questo cosa dovrebbe essere? -
- Il tuo regalo di Natale! - esclamò felice Aziraphale, e glielo porse con un enorme sorriso.
Aveva un’espressione così entusiasta che Crowley non poté deluderlo, quindi si prese in grembo il pacco.
- Che aspetti? Aprilo! - lo esortò l’angelo, sedendosi di nuovo sul divano.
Crowley cominciò a scartare il dono, anche se in faccia aveva stampata un’espressione che diceva “ma per davvero sto facendo questa cosa così umiliante?”.
Strappò la carta e sciolse il fiocco, e sulle cosce gli caddero alcuni pacchettini colorati.
- Sono... caramelle? - chiese il demone.
- Ah-ha. Non sono semplici “caramelle”, sono caramelle alla cannella, piccanti, con cuore di rum e dovrebbe essercene uno anche allo zolfo. -
- Allo zolfo...? - ripeté sbalordito Crowley, - E dove diamine le hai trovate, le caramelle allo zolfo? -
- Questo resterà il mio piccolo segreto. - rispose Aziraphale, facendogli l’occhiolino, - Così io saprò dove prenderle e ti terrò in pugno. -
Crowley buttò all’indietro la testa e cacciò una risata simile a un latrato.
- L’ho sempre saputo, che sotto a quell’aspetto angelico nascondi un piccolo bastardello impertinente. - rise, sotto all’occhiataccia che gli lanciò Aziraphale.
- Beh, se tu fossi veramente un demone feroce e spietato, non te ne staresti a mangiare caramelle insieme a me, a Natale. Sei un tenerone in fondo, ammettilo. -
Crowley fece un verso di stizza e aprì uno dei pacchettini, si cacciò direttamente in gola alcuni bonbon alla cannella e masticò soddisfatto.
Aziraphale sorrise, si alzò in piedi e si stiracchiò.
- Aaanh... che ne dici? Mettiamo su un po’ di musica? - chiese, andando a ripescare qualche vecchio disco dallo scompartimento del suo grammofono.
Trovò una bella canzone di Natale, perfetta per il momento, e inserì il disco sotto all’ago del grammofono dorato.
Con un suono ovattato, il vinile cominciò a girare.
O Holy Night scaldò la stanza con le sue note dolci e un po’ nostalgiche, riempiendo di magia l’atmosfera.
Soddisfatto, Aziraphale si versò un po’ di tè in una tazza a fiori.
- Angelo, lo sai che le mie povere orecchie di demone non sopportano queste canzoncine sdolcinate. - disse Crowley, mentre masticava caramelle piccanti.
- Oh, è mezzanotte! - esclamò Aziraphale, sordo alle proteste del demone, - È Natale! -
L’angelo corse alle finestre per guardare fuori, ma un’espressione di delusione gli pervase il viso.
- Che succede, adesso? - chiese il demone, - Niente Babbo che corre sui tetti con le sue renne? -
- Non nevica. - rispose deluso Aziraphale, - Neanche un fiocco. Solo pioggia. -
Crowley guardò l’angelo per qualche secondo, intensamente.
- Accidenti a me... - borbottò alla fine, e schioccò le dita di una mano.
- OH! - esclamò Aziraphale con un sussulto di sorpresa: fuori dalla sua libreria, il cielo aveva cominciato a far nevicare.
Neve fitta e bianca che si attaccava ad automobili e case, formando mucchietti vispi che brillavano sotto la luce dei lampioni.
- Oh, Crowley... - sospirò l’angelo, - È meraviglioso, grazie! Hai fatto un vero miracolo di Natale. -
- Pff... - commentò il demone, per tutta risposta.
Aziraphale si voltò e tornò a sedersi accanto a lui: - Dico davvero. I miracoli a Natale valgono per mille. -
- Non ho fatto niente di speciale. - borbottò Crowley, - L’ho fatto semplicemente per te, visto che ci tenevi tanto. Niente di più. -
Aziraphale arrossì a quelle parole. Guardò Crowley di sottecchi: quella sera indossava soltanto la sua giacca nera aperta sul collo, con il cravattino e i pantaloni scuri.
Aveva i capelli annodati sulla nuca, e gli occhiali tirati sulla fronte alta e bronzea.
Era molto affascinante.
Aziraphale prese un sospiro di coraggio e si alzò in piedi, porgendo una mano verso il demone.
- Ti va di ballare? - gli chiese, paonazzo in viso.
Crowley sbatté le palpebre per qualche secondo.
Aziraphale era sicuro che gli dicesse di no, ma dopotutto era da molto tempo che l’angelo desiderava di stargli più vicino.
Una scusa qualunque sarebbe andata bene, ma con quella musica, quella neve e quell’atmosfera, un ballo era ciò che più desiderava da Crowley.
Alla fine, il demone posò il pacchetto di caramelle su un tavolino e si alzò in piedi.
- Con piacere. - rispose, facendogli un inchino, con tanto di giravolta della mano.
Aziraphale ebbe un grande sorriso e i due si avvicinarono.
Impacciati, col cuore che martellava nel petto, si presero per mano; Crowley fece passare un braccio attorno alla vita di Aziraphale, che gli posò l’altra mano sulla spalla.
Cominciarono lentamente, un passo alla volta: prima indietro poi avanti, poi di lato e di nuovo avanti, poi giravolta e casquè.
Aziraphale rise divertito, senza accorgersi che Crowley lo osservava intensamente, rosso sulle guance.
- Sei bravo! - esclamò l’angelo, mentre giravano sul posto, - Non ho mai incontrato un demone che ballasse così bene. -
- Perché, hai ballato con altri demoni a parte me? - gli chiese Crowley, inquisitorio.
Aziraphale avvampò e cominciò a balbettare una sorta di scusa, ammettendo che non aveva mai ballato con un essere simile a lui, ma solo con altri umani.
- Bene. - rispose Crowley, - Allora scateniamoci. -
Ballarono per diversi minuti, senza mai pestarsi i piedi o intralciarsi; seguivano la canzone e toccavano il pavimento con i piedi con una leggerezza quasi scivolosa, lasciandosi trasportare dal momento.
Aziraphale aveva uno sguardo luminoso, splendido, e Crowley si sentì affogare in quel blu celestiale pieno di gioia.
Smise improvvisamente di ballare, e l’angelo lo guardò confuso.
- Tutto bene? - gli chiese.
Crowley non rispose. Semplicemente si avvicinò al suo viso e lo baciò.
Fu un bacio lento e profondo, come un cauto assaggio; le dita del demone si intrecciarono in quelle dell’angelo, che non si tirò indietro.
Dio, quanto era piacevole: Crowley aveva la bocca che sapeva di cannella e vino, ed era dolce.
I due si separarono lentamente e si guardarono per un secondo, poi si lasciarono le mani di scatto, pieni di imbarazzo.
- Angelo, io... - cominciò Crowley.
- Mi dispiace! - si scusò Aziraphale, - N-non volevo... -
- Non volevi? - chiese il demone, aggrottando la fronte.
- No! Cioè, sì... io... -
L’angelo era sul punto di svenire per la vergogna, così Crowley gli prese le mani tra le sue, per calmarlo, e gli chiese mormorando: - Troppo in fretta? -
Aziraphale esitò, così rosso in viso da sembrare un pomodoro con i riccioli biondi.
- No. - rispose alla fine, - Non era troppo in fretta. -
Crowley annuì sollevato, - Vuoi smettere, per stasera? -
L’angelo scrollò la testa con decisione, - No. -
- Davvero? -
- Davvero. - sorrise Aziraphale, e si circondò la vita con il braccio del demone, mentre intrecciava di nuovo le dita tra le sue, - Balliamo ancora un po’. -
Crowley, che sembrava essere appena stato colpito da una freccia di Cupido, rispose con entusiasmo e con uno schiocco di dita fece ripartire il disco dall’inizio.
Aziraphale sorrise, guardandosi i piedi, e i due ripresero a ballare.
Fuori nevicava delicatamente, e tutto intorno a loro era perfetto: il fuoco nel camino di pietra, l’odore del vino e della legna che bruciava, il sospiro caldo del demone tra i capelli, e il suo corpo solido che danzava con lui...
Aziraphale neanche si rese conto di aver appoggiato la testa sul petto di Crowley.
Non era difficile: il demone era più alto di lui, e mentre danzava gli riservava una dolcezza e un tocco che non sembravano affatto diabolici.
Aziraphale si chiese se quel Crowley fosse lo stesso degli altri giorni.
Gli premette il viso contro il collo e assaporò il suo odore fino in fondo all’anima.
Crowley, da parte sua, era teso come la corda di un violino, mentre quell’angelo gli respirava sulla pelle e si lasciava guidare dalle sue mani.
- Sei felice? - gli chiese il demone, e Aziraphale rispose di sì, con un sussurro.
Continuarono a danzare, mentre fuori Londra si ricopriva di neve, e il suono limpido di campane dorate cullava la notte fredda e scura.


FINE



ANGOLO DI BOW:

BoW: buonsalve a tutti, gente! Spero che questa one-shot vi sia piaciuta, anche se era molto breve e semplice :3
Crow: io apprezzo sempre, se c’è da sbaciucchiare il mio angelo * lancia una rosa ad Azy *
Azy: awwww * si butta su Crowley e i due si arrotolano come scimmie urlatrici in calore *
BoW: eh niente, anche quando mi impegno per scrivere qualcosa di soft, questi due devono trasformarmelo in un film per adulti - _ - * fa calare un sipario sui due maniaci * gente, noi ci salutiamo qui, buone feste e buon Natale!
Crow: * da dietro la tendina * ma è ancora presto, cretina!
BoW: zitto e occupati del tuo angioletto è_é
Crow: agli ordini! :D * rumore di sbaciucchiamenti *
BoW: come faccio?! Ditemelo D: vabbé, alla prossima fic gente, ciauu!!
  
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