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Autore: DDaniele    27/12/2022    0 recensioni
Soren ama Callum, ma quest’ultimo viene promesso come sposo per un matrimonio politico. Come ironica beffa, Soren si occupa di preparare Callum alla prima notte di nozze.
La storia partecipa alla challenge "Behind the Curtain" indetta sul gruppo Facebook "Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom". Il racconto sviluppa il prompt:
- A deve addestrare B alla seduzione. Quando B è pronto per la sua missione, A è troppo geloso per lasciarlo fare.
Warnings: Non-Con, Major Character Death
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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   Seduto sul ciglio del letto matrimoniale, scocco un’occhiata alla clessidra, posizionata sopra il basso tavolino alla destra del letto, per controllare l’ora. Si sono già fatte le sei di sera. Impreco al pensiero che Lloyd, il capo delle guardie di Re Karim, sovrano degli Elfi del Fuoco Solare, ancora non abbia condotto da me Callum, accumulando un ritardo sempre più grande man mano che i minuti passano. Spazientito, mi alzo e con delle ampie falcate copro lo spazio occupato dalla tenda in cui mi trovo, eretta dal drappello di servitori che il monarca ha inviato a Katolis in sua rappresentanza. Mi avvicino alla piccola porzione di telo trasparente, la quale funge da finestra, e osservo il sole incandescente tramontare dietro i monti. Alla mia destra uno dei due sottoposti di Lloyd, un uomo dal fisico massiccio con in mano una pesante ascia simile a quella di un boia, mi dice:

   «Signor Soren, La prego di non agitarsi. Il Comandante sarà stato trattenuto da alcuni impegni, ma vedrà che appena possibile arriverà assieme al Principe Callum.»

   Nonostante le migliori intenzioni che animano la guardia, le sue parole falliscono nel tranquillizzarmi, dunque riprendo a camminare su e giù come un animale in trappola.

   Trascorsa almeno un’altra mezz’ora, un lembo della tenda finalmente si solleva ed ecco apparire sulla soglia Callum. Questi mi cerca con lo sguardo prima ancora di superare l’ingresso e, vistomi, mi si avvicina, scortato a pochi passi dietro di lui da Lloyd. Durante il tragitto che Callum compie dall’entrata a me, il ragazzo prova diverse emozioni: teso all’inizio, sembra rilassarsi quando mi scorge e viene verso di me, ma poi si rabbuia e rivolge gli occhi verso terra quando sente lo sguardo vigile di Lloyd puntato sulla sua nuca. Una volta giunto da me, tuttavia, solleva il capo e mi scocca un sorriso ridente, come se fosse felice di vedermi. Prendo le sue mani nelle mie e tuono rivolto a Lloyd:

   «Come giustifichi questo ritardo? Callum sarebbe dovuto arrivare da me alle cinque.»

   «Ho ricevuto un messaggio via corvo con il quale il sovrano ha chiesto di apportare alcune modifiche all’abito nuziale del Principe. Per questo motivo si è dovuto recare dalla sarta regale.»

   Lloyd non attende di conoscere la mia risposta, certo che la sua spiegazione sia soddisfacente, quindi supera il letto e il tavolino mettendosi davanti ai suoi sottoposti. Digrigno irritato i denti, consapevole che non posso oppormi al volere del monarca.

   Mi volto verso Callum e passo le mani sulle ciocche di capelli che crescono sulle sue tempie, un gesto di tenerezza con il quale intendo farmi perdonare di aver perso le staffe. Callum non sembra in alcun modo alterato, anzi mi guarda sereno. Tenendolo per mano lo conduco accanto al letto, dunque mi siedo sul ciglio mentre lui rimane in piedi davanti a me. Ormai diciassettenne, è cresciuto in altezza negli ultimi due o tre anni, ma malgrado ciò risulta poco più alto di me una volta che sono seduto.

   Con movimenti ormai esperti delle mani sbottono la sua giubba, rivelando sotto la stoffa una pelle bianca e splendente di gioventù e vitalità. La carezzo e sotto le mie dita la sento liscia e soda. Vorrei poggiare il capo sul suo petto e addormentarmi su di esso come se fosse un soffice cuscino. Nonostante questo mio desiderio, resisto all’impulso e mi concedo solo di poggiare i palmi delle mani sui suoi fianchi. Dopo un paio di minuti durante i quali rimango in contemplazione come se fossi ai piedi della statua di una divinità, riprendo il mio lavoro. Gli sfilo le scarpe e i calzini e, quando rialzo la testa, noto che dalle braghe del Principe sporge un rigonfiamento all’altezza del pene. Che si sia eccitato per quello che stiamo per fare oppure per me? Scaccio la domanda dalla mente e lo spoglio dei calzoni e dell’intimo. Il pene di Callum svetta, eretto, verso di me, il membro e i testicoli modellati seguendo una forma perfetta. Cosa non darei per assecondare il mio desiderio: mettere le mani a coppa e accogliervi i suoi testicoli per poi prendere il suo pene in bocca sino a suggerne il prezioso seme. Per una seconda volta, sopprimo l’impeto e svolgo il mio dovere.

   Con un sospiro, sospingo Callum sul letto e poi lo seguo. Prendo da una montagnola di cuscini di varia forma, grandezza e morbidezza che si trova ai piedi del letto un cuscino sottile dalla forma di un tubo e lo sistemo al centro del materasso. Dopodiché, invito Callum a sdraiarsi supino su di esso all’altezza dell’inguine in modo che sollevi il sedere. Prendo da un cassetto del tavolino un unguento lubrificante e lo spalmo senza lesinare intorno al suo ano. Dopo averlo preparato, rigiro Callum verso di me.

   «Stasera vorrei provare il dildo più grande.»

   Oh dèi, perché mai devono essere queste le prime parole che Callum mi rivolge quest’oggi?

   «Sei sicuro di farcela?»

   «Mancano solo tre giorni alla cerimonia nuziale con Re Karim, devo essere pronto a soddisfarlo.»

   A malincuore devo ammettere che ha ragione: il matrimonio con il monarca, voluto dal sovrano Harrow, padre adottivo di Callum, per suggellare la pace tra gli umani e gli Elfi del Fuoco Solare, si svolgerà tra soli tre giorni. Karim, noto per essere un grande amatore, ha espresso la volontà di ricevere lo sposo pronto per essere deflorato già la prima notte di nozze. Per assicurarsi che Callum venisse preparato, Harrow ha richiesto a me di addestrare Callum al piacere. A questo scopo, Karim ha inviato tre dildo, tutti calchi del suo pene in diversi stadi della sua erezione: uno piccolo, realizzato quando il sovrano non era eccitato; medio, preso probabilmente quando il monarca cominciava a riscaldarsi; e infine uno grande, creato quando l’erezione del Re aveva raggiunto il culmine.

   Con un sospiro, riapro il cassetto del tavolino e ne estraggo l’ultimo dildo. Dietro il tavolino, Lloyd e le guardie rimangono al loro posto per verificare che tutto si svolga regolarmente. Mi siedo dietro Callum e gli allargo le gambe, dopodiché poggio la punta del dildo sull’ano. Callum sospira come per farsi forza e io, assecondando la sua volontà, comincio a penetrarlo inserendo, gradualmente e con movimenti controllati, lo strumento dentro di lui. Durante le nostre prime sessioni, Callum provava un dolore terribile quando un dildo, anche il più piccolo, entrava dentro di lui. Con l’esercizio, il suo corpo si è via via abituato e l’esperienza da dolorosa è divenuta piacevole.

   Stavolta, il suo corpo trae dal dildo il massimo del piacere: lo strumento affonda con facilità dentro di lui. Geme come in estasi e ansima profondamente. Pian piano che spingo il dildo sempre più a fondo, le venature impresse sullo strumento sembrano stimolare Callum, il quale inarca la schiena e sospinge la testa all’indietro come se non riuscisse a sopportare le sensazioni, pur positive, che prova. Non appena l’ano di Callum ha reclamato dentro di sé il dildo sino alla fine, il Principe inarca ulteriormente la schiena con un gesto violento che facilita l’eiaculazione. Il respiro affannato, Callum rilascia lo sperma con dei piccoli spruzzi di liquido i quali, ricadendo sul suo petto, vi disegnano come un quadro astratto.

   Vedere Callum ebbro di piacere ha la meglio su di me. Mi sdraio, io ancora vestito, sul suo corpo nudo e lo premo contro il materasso. Callum alza la testa verso di me. I nostri respiri si congiungono come se le nostre bocche si stessero già baciando nonostante la distanza.

   Dolce Callum, devo confessartelo, prima che sia troppo tardi: ti amo da sempre. Mi sono reso conto dei sentimenti che provo per te quando ritornavo a casa dopo una spedizione. Rientravo stanco e ossessionato dagli orrori che vivevo in battaglia. Eppure, non appena ti vedevo ai piedi delle mura mentre mi aspettavi, ogni trauma spariva. In quelle occasioni salivi in stanza da me e trascorrevamo notti insonni durante le quali ti raccontavo tutte le mie avventure e ti davo i regali che portavo a casa per te. Ah, quanto si burlavano di me i commilitoni perché, a detta loro, sprecavo i giorni di licenza e ingenti somme di monete d’oro per acquistare libri da donarti? Ma vedere la gioia che provavi quando ti davo un nuovo libro mi ripagava di tutte le avversità. È del te felice dei miei doni e dei miei racconti in terre esotiche che mi sono innamorato.

   Le emozioni che mi si agitano nel petto hanno finalmente la meglio sulla mia razionalità. Faccio per baciarti, quando ecco che mi sento strattonare via. Impiego qualche secondo per comprendere cosa sia avvenuto: Lloyd mi ha afferrato per il retro del colletto e, con un gesto brusco, mi ha scostato.

      «Come osi tentare di baciare il Principe? È promesso sposo di Re Karim, non dimenticarlo.»

   Mentre Lloyd mi grida in faccia, le guardie si affrettano al fianco del letto, traggono in piedi Callum e lo coprono con la blusa, come a voler nasconderlo ai miei occhi. Lloyd non aggiunge una parola a quanto detto, ma con un gesto dà ordine ai suoi sottoposti di condurre via Callum. Costoro obbediscono e, prima di andarsene, Lloyd mi scocca un’occhiataccia di sfida.

 

   Tre giorni dopo, la data convenuta per il matrimonio, perdo la testa. Celato dall’oscurità che precede l’alba, penetro nell’accampamento eretto per accogliere il monarca e il suo seguito. Con un gesto brusco sollevo un lembo della tenda reale e mi avvicino al letto. Scorgo sotto l’involto di coperte una forma. Sollevo la spada che tengo salda in pugno e scosto le coltri da sua maestà, pronto ad assassinarlo. Sul letto vi è solo un mucchio di vestiti. Sento un colpo alla nuca.

 

   Un’ondata di acqua gelida mi si infrange sul viso e riacquisto i sensi. Dopo alcuni attimi di smarrimento provo a muovermi, ma ho i polsi e le caviglie legate da alcune pesanti catene. Mi guardo intorno e mi rendo conto di trovarmi seduto sul pavimento della tenda del sovrano. Davanti a me c’è il letto in cui ho tentato di ucciderlo e accanto a me Lloyd con in mano l’ascia della sua guardia. Questi non si cura di me ma anzi rivolge lo sguardo verso l’apertura della tenda.

   Non capisco cosa stia succedendo. Perché non mi hanno giustiziato all’istante? Trascorro alcuni minuti in cui mi domando, frenetico, che intenzioni abbiano Lloyd e il sovrano. La mia mente ribolle al punto che mi sento come febbricitante.

   Infine, un lembo della tenda viene sollevato e Re Karim in persona entra nella stanza. Il monarca, il corpo slanciato e dalla pelle elegantemente scurita da sole visibile attraverso la sottile vestaglia che indossa, incede con fare aristocratico sino al letto. Con un gesto molle si volta verso di me e mi studia con attenzione, come a voler carpire i miei segreti più inconfessabili.

   «Lloyd» domanda egli al capo delle sue guardie, rompendo il silenzio che cadeva pesante sino a un secondo fa «mi confermi che costui che ha attentato alla mia vita altri non è se non Sir Soren? E sei certo delle tue intuizioni sul rapporto che lo lega al Principe Callum?»

   «Ne sono certo, Vostra Maestà.»

   Il monarca abbassa il capo, pensoso.

   «Fate entrare il Principe» ordina a qualcuno rimasto fuori.

   I due sottoposti di Lloyd entrano portando tra di loro Callum. Questi porta sulla bocca un bavaglio e strattona i due uomini per liberarsi dalla loro stretta, ma invano.

   «Lasciatelo andare subito!»

   I presenti semplicemente mi ignorano. Nel frattempo, le guardie spogliano Callum e lo fanno sdraiare supino sul letto sistemando un cuscino a tubo sotto il suo inguine, in modo che stia con il sedere sollevato.

   «Il capo delle mie guardie» comincia a parlare Re Karim rivolgendosi a me «mi ha riferito che bramate il Principe Callum» dice mentre si spoglia della sua vestaglia «Non sappiamo se lo amate di sentimenti genuini. Forse sperate solo di ottenerlo per facilitare la vostra scalata sociale. O magari volete sfidare me per soddisfare il vostro ego. La risposta non mi importa. Mi basta sapere che avete tentato di sottrarre a me, sovrano degli Elfi del Fuoco Solare, il mio legittimo sposo e avete ordito il mio omicidio, entrambi atti di lesa maestà.»

   Boccheggio incapace di reagire.

   «Si dà il caso, tuttavia, che da quando Lloyd vi ha tramortito stamattina sia trascorsa l’intera giornata. Nel frattempo che siete rimasto svenuto, il matrimonio si è svolto. Callum è già il mio consorte e, come regalo di nozze che vorrei fare a entrambi, vi permetto di assistere alla nostra prima notte insieme.»

   Il sovrano, ora interamente nudo, monta sul letto e si pone alle spalle di Callum.

   «Sapete una cosa, Sir Soren? Credo che il qui presente Principe Callum ricambi i sentimenti che provate per lui» afferma il sovrano mentre inserisce alcune dita nell’ano di Callum per dilatarlo «Dalle indagini che ho condotto – sommariamente, devo ammetterlo a malincuore, poiché il tempo scarseggiava e avevo impegni più urgenti di cui occuparmi – risulta che sia stato proprio lui a richiedere a Re Harrow che foste tu a occuparvi delle sue lezioni. Forse era un sistema per appagare almeno in parte l’amore che prova per voi. Non mi stupirei se invece sperasse di poter stare con voi, magari se aveste deciso di fuggire insieme a lui. Qual è la verità, consorte mio?» domanda a Callum. Questi tenta di rispondere, ma il bavaglio gli impedisce di parlare. Lacrime cominciano a sgorgare dai suoi occhi.

   Ti scongiuro, di’ che mi ami. Ho bisogno di saperlo prima di morire.

   «Ssssh, fa’ silenzio, non vorrai macchiarti anche tu di lesa maestà» riprende il monarca in tono divertito.

   «Come vi spiegavo, Sir Soren, vorrei omaggiarvi lasciandovi assistere al risultato delle lezioni che, con tanta abnegazione, avete impartito al mio giovane e inesperto sposo.»

   Il monarca si solleva sulle ginocchia e poggia il pene perfettamente eretto sull’ano di Callum. Poi con una mossa repentina, senza aver usato alcun lubrificante, lo penetra con violenza. Callum viene scosso da un impeto di dolore che lo percorre per tutto il corpo.

   «Ti prego, accanisciti contro di me, ma non far del male a Callum» imploro il sovrano con voce piagnucolosa.

   «Fare del male? Ma a lui piace. Ah, dovreste sentire come il suo ano mi risucchia dentro di sé. Peccato che non possiate provare questa sensazione. Lo avete preparato solo per me. Il vostro lavoro non andrà sprecato, ve lo garantisco.»

   Lo scherno che il monarca mi inferisce infine mi spezza. Abbasso la testa sul mio grembo e piango a dirotto come un bambino.

   Re Karim fa un cenno della testa verso Lloyd. Questo solleva l’ascia e la cala, fulminea, verso il mio collo.

   
 
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