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Autore: CatherineC94    27/12/2022    2 recensioni
“And then my heart with pleasure fills, and dances with daffodils” William Wordsowrth
lJohnBates/Anna Smith
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Smith-Bates, John Bates
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hopelessly devoted to you

 
 
“And then my heart with pleasure fills, and dances with daffodils”
William Wordsowrth
 
 
 
 
 I
Quella mattina c’è il sole, John l’avverte sul viso prima di entrare. 
Sembra tutto intricato in quel groviglio di stanze ed esseri umani; il suo bagaglio è pesante, ma lo trascina volentieri forse espiando in parte tutto ciò che ha commesso prima.
Lei appare all’improvviso e tutto cambia.
Ricorderà fino alle fine dei suoi giorni che il primo sorriso ricevuto a Downton Abbey è stato il suo.
«Se necessita, l’aiuto io Signor Bates».
John vorrebbe tanto aver bisogno in quel momento, però poi ricorda che il bagaglio è fin troppo pesante per quelle esili braccia.
Si limita a sorridere riconoscente.
Quella mattina c’è il sole, non solo fuori ma soprattutto dentro.
 
 II
Anna si dimostra essere gentile e sincera.
John si limita a fissarla quando la giovane donna non se ne accorge. Anna è buona, rispettosa e tende a farsi sempre gli affari suoi; aiuta tutti senza remore.
Nota che intorno alle labbra quando sorride si forma un piccolo incavo tenero e lui, che di tenerezze non ha mai assaggiato alcunché s’immagina intento ad accarezzarla.
«Tutto bene Signor Bates?» chiede il giovane William e lui sussulta di soppiatto quando capisce di essere stato colto in fragrante.
«Benissimo, ora se vuoi scusarmi» si defila lui.
Mentre sale al piano superiore si concede ancora un po' di tempo.
Nei suoi pensieri indugia, c’è ancora lei.
 
 III
La fiera sembra essere una buona scusa per poter invitare Anna, ci pensa dal giorno prima quando andando in paese ha visto i venditori insediarsi.
Anna sembra però stare male, lo nota quella mattina a colazione e l’osserva preoccupato per tutto il tempo.
Nel pomeriggio non la trova da nessuna parte e dopo qualche domanda di qua e di là, si dirige verso la Signora Patmore.
Un’altra donna degna della sua stima che non fa molte domande ma tutta sorridente gli da una mano.
«Tenga, metta i fiori» suggerisce.
La trova splendida quando le porge il vassoio; sul viso un leggero imbarazzo e negli occhi un universo intero.
Scende giù, felice. 
 
 IV
Anna ha accettato.
John non ci vuole credere, eppure lei ha detto di sì. Quella sera davanti allo specchio non vede più un uomo storpio, alcolizzato, sbagliato.
John vede un uomo amato, da una donna così tenera, così speciale che quasi lo fa sentire immeritevole di tanta fortuna.
Poi ricorda il suo abbraccio, quel corpo esile così caldo che l’avvolge amorevole e crede di non riuscire a dormire.
«Signor Bates» ha sussurrato quella mattina quando l’ha incontrato di sfuggita.
«John» l’ammonisce lui dolce.
«John» ripete lei rossa in viso e la voce emozionata.
L’ha abbracciata furtivo e giura di averla sentita tremare; gli occhi lucidi e il respiro caldo.
John sorride.
 


«Siamo sposati, non ci credo Signor Bates» confessa Anna dopo un po'.
John sorride emozionato e stringendo la sua mano vorrebbe urlare al mondo che quella donna è sua moglie.
«Dovresti, Signora Bates» ribatte pacato.
Anna ride cristallina, nelle mani un piccolo mazzo di fiori arrangiato quella mattina per strada.
In parte si sente in colpa, lei avrebbe meritato così tanto, una cerimonia più appropriata.
Quella notte la trova bellissima , quando fragile l’ha stretta delicato.
John l’ama più di ogni cosa al mondo e il suo cuore sembra voler uscire fuori dal petto.
«Vorrei che questa notte non finisse mai» ammette Anna.
«Anche io» dice John.
E per loro sembra infinita.
 
 VI
Dalla cella la luna sembra così piccola.
John si rigira cauto a destra, la gamba che pulsa fastidiosa e di lato immagina lei.
Ricorda il profumo della sua pelle, dei suoi capelli e la profondità dei suoi occhi.
Sono passati molti mesi da quando è stato arrestato, però per John ogni momento sembra durare in eterno. 
Si chiede se Anna lo stia pensando, oppure se abbia deciso di ascoltare il suo suggerimento e di farsi un’altra vita.
Una morsa allo stomaco l’attanaglia al pensiero e stringe gli occhi angosciato. 
Socchiude gli occhi e s’illude di stringerla, lei è là fra le sue braccia e per quel momento sembra bastare.
Per poco.
 
 
 VII
Seduto sul divano disastrato John ama osservarla.
Anna non sta mai ferma, ormai che hanno ricevuto il piccolo cottage lei è sempre intenta a fare qualche modifica.
«Che ne pensi di riposarti ogni tanto?» suggerisce lui.
Anna ridacchia e mormora:« Ho quasi finito».
John sospira sereno e toglie la fastidiosa giacca indossata per tutto il giorno a lavoro.
Si avvicina lento verso sua moglie e senza che lei abbia il tempo di accorgersene la stringe.
«John…» mormora.
«Mi sei mancata così tanto» sussurra John chiudendo gli occhi.
Anna si gira e l’abbraccia calorosa; non gli dirà mai quanto quelle notti sono state infinite e senza alcuna speranza apparente.
«Lo so» aggiunge.
 
 VIII
Anna sobbalza, spaventata.
«Cara, sono io» mormora John.
Lei si volta di scatto, negli occhi che sembrano fari spenti tenta di far apparire uno stato di serenità che non possiede.
«Lo so, tesoro» risponde Anna.
John si avvicina, un groppo alla gola e una furia gelida che lo sconvolge fin da dentro le ossa.
John sa.
Conosce cosa gli cela la notte quando non dorme e le lacrime rigano le sue guance.
Il senso di impotenza lo divora e la voglia di prendere quel mostro si fa ogni giorno più violenta.
Poi Anna lo guarda, quegli occhi che ama così tanto e tutto scompare.
Riesce solo a stringerla e lei singhiozza.

 
 IX
John non riesce a staccare gli occhi dal suo viso.
Anna è radiosa, John pende dalle sue labbra; la vede sorridere, ridere, mangiare e ancora sorridere.
Durante la sua vita ha sopportato molto, sofferto in egual misura eppure quando Anna ha svelato il segreto che celava ogni cosa si è illuminata ancor di più.
Nei giorni successivi non ha mai perso tempo; durante ogni istante libero le ha espresso la sua immensa gratitudine e Anna, che l’ha amato fin dal primo giorno sembra riuscire a librarsi in cielo.
La sera quando ritornano al cottage lei stringe il braccio di John e quando lui inizia a fantasticare la sente borbottare: «Pessimo raccolto!».

X
Anna dorme.
John segue con lo sguardo il suo volto con devozione e tenerezza.
Quel giorno è particolarmente freddo, ogni cosa sembra gelata; lui stringe il piccolo Johnny che ha deciso di svegliarsi molto prima del dovuto.
Ha il sorriso di sua madre, gli occhi vispi che osservano ogni cosa e John crede che il suo cuore possa esplodere di felicità da un momento all’altro.
«Caro, si è già svegliato?» chiede assonnata Anna.
«Sì tesoro, torna pure a dormire ci penso io» le dice, ma lei si avvina avvolgendolo in un abbraccio.
John giura che fuori stia nevicando, il piccolino sorride.
 
 
 

 

 
Io odio le storie romantiche, ma questi due li adoro. Spero vi piaccia <3
   
 
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