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Autore: Sharazad_90_    28/12/2022    0 recensioni
E se William Shakespeare non fosse un famoso poeta, ma il proprietario di una taverna frequentata dai suoi eroi letterari che, tra un boccale di birra e l'altro, gli narrano la loro storia, le loro paure e i loro tormenti che cosa accadrebbe?
"Uomini e donne, vecchi e fanciulle, popolane e nobildonne, mettetevi comodi e rimanete ad ascoltare le storie che il qui presente William Shakespeare vi vuole narrare."
[Ad ogni personaggio un suo capitolo]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tante coppie , miei cari amici che non vi siete ancora stancati di ascoltare le ciarle del vostro oste affezionato, si sono riposate, trastullate o hanno amoreggiato ( “amoreggiato” per non dirlo in altro modo miei signori!) nella mia bettola nel corso di tutti questi anni. Di alcuni ne servo ancora il ricordo, di altri invece esso è sbiadito con il trascorrere del tempo. Se non erro vi ho già parlato di Otello e della sua cara moglie ... Dovete perdonarmi ma son ormai vecchio e decadente e la memoria ogni tanto fa cilecca. Anche se, credetemi, mi è impossibile dimenticare i sentimenti che provai dinanzi alla coppia che cercò rifugio quella notte alla mia porta. Non so se anche voi dalle vostre parti adoperate il detto da noi molto diffuso “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Vi dico ciò , signori miei, perché mai un detto si presto tanto bene a descrivere un matrimonio , ma ahimè intendendo esattamente l’opposto! E con questa piccola premessa ( “piccola” direte voi canzonandomi, ma vi giuro che mi sono trattenuto dall’anticiparvi altro ) vi svelo i nomi dei protagonisti della prossima storia: Macbeth e sua moglie. Quella notte sulla nostra isola irrompeva una feroce tempesta, di quelle che fanno tuonare il cielo e che rendono l’aria tagliente più della lama di cento coltelli. Fu proprio di quella tempesta a far giungere alla mia porta quelle due anime, con i loro indumenti fradici e il viso graffiato dal gelo. Il loro modo di fare non era scherzoso o gioviale, come quello degli altri ospiti che in quel momento si accalcavano vicino al focolare lieti del calore che le fiamme gli donavano e del liquido caldo che gli riscaldava la gola, ma taciturno e scostante . Erano ancora avvolti nei loro lanosi mantelli, due figure nere che mal si addicevano al chiarore festoso della stanza, quando mi avvicinai a loro. -Posso offrirvi qualcosa di caldo miei buoni ospiti?- esordì facendo gli onori di casa, -il miglior modo per sopportale questo gelo è avere la coppa colma di un caldo liquore-. Udita la mia voce le due figure sollevarono il capo e solo allora mi resi conto che uno dei due era in realtà una donna! Una bella donna certamente, dai folti capelli e i lineamenti regali, con qualcosa nello sguardo che però mi lasciò mio malgrado sconcertato… Cosa ardeva in quelle pupille? Amore, odio, desiderio? Non mi era dato a sapersi, ma di una cosa ero comunque certo. Qualsiasi cosa bruciasse in quello sguardo l’avrebbe presto consumata! Ma trattenni per me quelle riflessioni miei cari, come era logico fare e attesi una loro risposta. L’uomo al suo fianco mi sembrò di tutt’altro temperamento tuttavia. Certo i lineamenti consunti e provati dal gelo donavano al suo aspetto un non so chè di tetro e spettrale, ma colsi tuttavia nel suo sguardo un luccichio, simile ad una piccola fiammella, di simpatia. Una piccola fiammella, timorosa di mostrare al resto della sala la sua buona natura. Una fiammella esitante, restia, che ipotizzai non sarebbe riuscita a mostrare la sua luce ancora per molto. Gli eventi esterni l’avrebbero presto soffocata. Ma eccola ancora lì però, imperterrita nel voler ancora brillare. C’era ancora speranza di salvarla dalle tenebre che l’avrebbero presto divorata? Non toccava di certo a me tale compito signori miei ma, ipotizzai , toccasse alla figura di donna stagliata al nostro fianco. Ma può un grande incendio ( perché il fuoco di un incendio divorava le pupille di quella creatura ) irruento ed indomabile non sopraffare una piccola fiamma timorosa e traballante? Non credo proprio sia fattibile miei cari. Forse attendeva quest’uomo una qualsivoglia distrazione che lo distogliesse da oscuri pensieri che in quel momento sembravano volerlo divorare? Questo non saprei dirvelo miei cari, ma fu ciò che mi balenò in mente appena i nostri sguardi si incrociarono. -Due wischy, mio buon oste. E di quelli belli forti, che a noi scozzesi solo codesta bevanda riesce a scaldare le membra intorpidite dal freddo.- -Venite da così lontano miei stanchi signori?- chiesi allora io il più gentilmente possibile, vedendolo desideroso di parlare con qualcuno. Era forse quello il suo modo per tenere a bada i pensieri che turbavano il suo cuore? -Si mio zelante locandiere– rispose allora lui con impeto. La fiammella nei suoi occhi brillava più che mai! -Io e il mio valente amico Banquo ( che ahimè non posso presentarvi poichè si congedò dal mio seguito alcuni giorni fa. Vi sarebbe piaciuto. E’ un uomo d’onore come il qui presente! ) ci vantiamo di essere i due bracci destri del buon re Duncan-. Udito quel nome la donna al suo fianco ghignò. Un ghigno piccolo, impercettibile, che l’uomo però colse e che per un secondo fu capace di spegnere la fiammella nei suoi occhi. Non osò però dirle nulla. “Per amore o timore reverenziale ?” vi starete chiedendo certamente voi in questo momento, ma mi dispiace ammettere , miei amati ascoltatori, che a questo non so dare una risposta. Egli continuò però il suo racconto. -Abbiamo da poco sconfitto per lui le forze di Norvegia ed Irlanda ma- e qui si fermò. Sul suo viso apparve un’ombra spettrale, la fiammella nei suoi occhi si oscurò. -Proprio mentre facevamo ritorno alle nostre dimore tre fatucchiere hanno predetto il nostro fato...-. La figura al suo fianco a queste parole si sporse per stringergli mano in segno di sostegno. -Nessun sacrificio è troppo grande se da ciò potrà scaturire qualcosa di più grande- mormorò. La sua voce era dolce e al pari del miglior miele di . Ma ahimè miei signori, quante volte il miele più zuccherato viene adoperato per camuffare le pietanze più insipide? -Nessun sacrificio è troppo grande se le sue ripercussioni cadono su noi che lo abbiamo voluto e non su chi ci sta accanto, mia signora-. La mia risposta era più un pensiero espresso ad alta voce e lei pensò bene di ignorarla. Ma lo sguardo dell’uomo era ormai lontano, perso in una fitta ragnatela fatta di complotti futuri e ricordi passati e mi fu chiaro proprio in quel momento signori miei di avere a che fare, forse per la prima volta in tutta la mia vita, con due anime perdute… Di quelle che nel loro intimo sanno già di esserlo e che magari se ne dispiacciano, ma che non hanno assolutamente intenzione di redimersi. “Che Dio li protegga” pensai allora “e che nessuno debba patire le conseguenze delle loro azioni”. E così mi allontanai dal loro cospetto rispettosamente così come ero venuto, perché ricordatevi sempre miei cari che non si può mai aiutare chi in primis ha deciso di rifiutare la vostra mano e, mi sento di aggiungere inoltre se volete ascoltare il consiglio di un vecchio locandiere pratico del mondo e dei meccanismi che muovono il cuore umano, che molte volte non bisogna neppure provarci. Nota dell'autrice: Ed eccoci nuovamente qui. Sono trascorsi anni dall'ultimo aggiornamento, ma vi giuro che il nostro oste "burlone" ha continuato a "martellare" incessantemente nella mia mente pretendendo che la sua storia fosse continuata. Ed eccola finalmente qui, carica di tante novità e nuovi personaggi! Spero con tutto il cuore di ritrovare i fedelissimi che la seguivano con tanta trepidazione e perchè no anche qualche nuovo lettore! Vi aspetto numerosi nei commenti per scambiare quattro chiacchere in compagnia!
  
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