Vestiva di nero.
In un caffè di Yanaka come quello, con tavoli e pavimenti di legno, il bancone con una macchina da espresso di importazione italiana, calligrafie alle pareti e divanetti di pelle, non poteva che esistere un cameriere del genere.
Aveva i turni martedì, venerdì e sabato.
Taka non aveva voglia di affrontare la folla di sabato, venerdì era altrove.
Nella sua testa il ragazzo era diventato “Martedì”.