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Autore: Sia_    31/12/2022    3 recensioni
Fred alza gli occhi al cielo, ma sorride anche lui. “L’altro giorno mi è capitato di leggere un curioso articolo di Rita Skeeter, Le 36 domande che portano all’amore, sapevi che esistono cose del genere?”
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“Trentasei domande per innamorarsi.” Fred le prende il piatto e lo porge a George per riempirlo. Hermione trattiene il respiro mentre gli occhi seguono la piega del collo del gemello e il braccio tirato lontano. Ne assapora la posizione delle vene e la forma delle dita. “Ti va di rispondere con me?” chiede, quando torna rivolto verso di lei.
La strega non dà peso alla torta che adesso è nascosta tra i suoi gomiti e che non troverà mai spazio nel suo stomaco. “Voglio solo assicurarmi che la vendita di filtri d’amore non sia compromessa da un articolo della Skeeter: il mio ego ne risentirebbe.”
“E se finissimo per innamorarci davvero?”
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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E se finissimo per innamorarci davvero?
Prologo

 

C’è chi crede ancora nei miracoli, nelle piccole magie che possono arrivare a cambiare un momento. Fred crede che i miracoli – perché ci crede – siano in grado di tingere i colori delle stanze fino a farli diventare tutti variopinti e di trasformare i suoni in melodie mai sentite. 

Fred crede ai miracoli perché i miracoli gli sono sempre capitati tra le mani o sotto gli occhi: la nascita di Ginny, per esempio. L’essere nato nella famiglia giusta, l’aver trovato prima George e poi Lee. Se si mette a contare per bene, non gli bastano le dieci dita di cui è provvisto: servono quelle del gemello e forse arriva a riempire anche quelle. Fred crede ai miracoli perché si è risvegliato su un letto dell’ospedale dopo la guerra e perché non ha mai smesso di respirare. 

Avvicina il bicchiere ripieno di vino alle labbra e sorride, mentre gli occhi di Hermione sono fissi su di lui e il vociare degli altri, riuniti al tavolo del salotto della Tana, si fa meno intenso. Fred ai miracoli ci vuole credere. Sorride, alza un sopracciglio e lei scuote il capo. “Stai bevendo troppo.” 

“Tu stai bevendo troppo poco.” Le fa notare invece, appoggiando il calice alla tovaglia e lisciando una piega del tessuto con il palmo della mano. Le dita di Hermione sono talmente vicine che potrebbe sfiorarle, eppure si limita a far ricadere gli avambracci sui pantaloni. “Un comportamento che ti si addice tremendamente." 

Lei sorride e si scansa all’indietro per permettere a Harry di recuperare il piatto di contorni. Un breve sguardo di intesa all’amico e i suoi occhi nocciola tornano sul gemello: è da un po’ che sente di non volerlo perdere di vista. “Sembra che tu mi conosca molto bene.” 

È solo per la presenza di Molly dall’altro lato della tavola che Fred non si piega in avanti. “Non quanto vorrei” le dice e quello basta a farla arrossire leggermente sulle guance. 

Hermione ci mette qualche secondo per riprendersi dall’attacco sleale del gemello: cerca di dissimulare l’imbarazzo addentando il pezzo di patata che le è rimasto nel piatto da prima. “Potrei quasi giurare che le tue parole nascondano secondi fini.” 

Fred, che non ha smesso di guardarla, annuisce. “È così: ho bisogno della strega più intelligente della sua età per risolvere un intricato problema.” 

Hermione ora sorride, le tremano le dita al pensiero di rimettersi a giocare nel laboratorio dei gemelli come è spesso capitato dopo la fine della guerra: lì dentro ha sperimentato cosa volesse dire la magia vera, fatta di risate, di paure e di successi. Ci è andata per qualche tempo a mo’ di terapia d’urto ai mesi passati in giro come clandestina. Ci torna poco ultimamente, il lavoro al Ministero le porta via molto del tempo che ha. Non risponde però, lascia che sia lui a riempire il vuoto. 

“Non è una cosa che posso risolvere da solo e George non è molto paziente.” 

“George è molto più paziente di te.” Si affretta a commentare lei, riempiendo il bicchiere con la brocca d’acqua. 

“È successo una sola volta che mi spazientissi, ma a mio favore posso dire che nessuno, nessuno, ci ha mai messo così tanto a sbucciare le bacche di vischio.” 

“Starei attento a quello che dici: sembra che tu abbia bisogno della sbucciatrice di bacche di vischio più lenta del mondo magico.” Hermione appoggia i gomiti al tavolo, dopo aver preso un sorso dal suo calice. “Di cosa si tratta?” 

Il gemello si mordicchia il labbro superiore, “Non ridere.” L’avverte poi, inclinando il capo verso sinistra. Hermione sorride, si sporge ancora un po’: sembra essersi dimenticata di essere al tavolo di Capodanno con tutto il resto della famiglia Weasley. Non che ci sia niente di male a mostrarsi così intimi, lei e Fred sono amici da tanti anni, è che certi gesti e confidenze preferiscono tenerli per i momenti in cui sono solo loro due. 

“Non rido.” Promette, serrando le labbra con un movimento delle mani. 

“L’altro giorno mi è capitato di leggere…”

Una curiosa fossetta fa capolino sulla guancia di Hermione, mentre lei cerca di fermare i muscoli e di non scoppiare a ridere. “Vai avanti, ti prego.” 

Fred alza gli occhi al cielo, ma sorride anche lui. “L’altro giorno mi è capitato di leggere un curioso articolo di Rita Skeeter, Le 36 domande che portano all’amore, sapevi che esistono cose del genere?” 

Hermione non indietreggia e annuisce. Il suo è un respiro più lungo del previsto: ad ascoltarlo parlare di queste cose, si sente sempre come se stesse camminando sull’orlo di un precipizio. 

“Ho passato due anni a confessarti il mio struggente amore per te a Hogwarts, ricordi? E tu hai passato due anni a rifiutare la povera carcassa che è ora il mio cuore… smettila di ridere, non è divertente.” 

“Non far passare i tuoi blandi tentativi di evitare di perdere punti come passionali confessioni d’amore, non è nel personaggio.” 

Il gemello prende un sorso di vino, aspetta qualche secondo per rispondere all’ennesima provocazione. “Che fossero vere o meno, il risultato non è mai cambiato.” 

Hermione punta i suoi occhi nocciola in quelli di Fred: non le riesce di dire niente perché il baratro è spaventosamente vicino. “L’esperimento?” 

È Molly a interromperli, facendo sparire i piatti con uno schiocco di dita e invitando gli ospiti a servirsi una fetta di dolce. L’hanno preparato lei e Fleur il pomeriggio e l’occhiata finale intima che è impossibile sottrarsi all’assaggio. 

“Trentasei domande per innamorarsi.” Fred le prende il piatto e lo porge a George per riempirlo. Hermione trattiene il respiro mentre gli occhi seguono la piega del collo del gemello e il braccio tirato lontano. Ne assapora la posizione delle vene e la forma delle dita. “Ti va di rispondere con me?” chiede, quando torna rivolto verso di lei. 

La strega non dà peso alla torta che adesso è nascosta tra i suoi gomiti e che non troverà mai spazio nel suo stomaco. “Voglio solo assicurarmi che la vendita di filtri d’amore non sia compromessa da un articolo della Skeeter: il mio ego ne risentirebbe.” 

“E se finissimo per innamorarci davvero?” Hermione torna a parlare, ha le guance arrossate e il cuore che batte più veloce nel petto. Dopo numerosi e disastrosi primi appuntamenti alle spalle, è arrivata a credere che non ci possa essere un lieto fine per lei. Persino chi ha raggiunto i secondi e i terzi appuntamenti, non le è sembrato variopinto al punto giusto. Per un po’ c’è stato qualcuno che si incastrava tanto bene: ha abbandonato la possibilità tra le mura di Hogwarts, dopo averlo visto volare via sulla sua Scopalinda. 

“Allora dovremmo dare ragione a Rita Skeeter e, soprattutto, ti vedrei cambiare idea per la prima volta nella vita: due cose che ho imparato a considerare impossibili.” Fred infila la forchetta nel dolce, lo porta alle labbra e lo mastica. Non ha mai smesso di credere nei miracoli: forse Hermione si innamorerà finalmente di lui. Riesce ancora a delineare alla perfezione i suoi ultimi mesi a scuola, resi ancora più spumeggianti dalla presenza di lei, e il tempo trascorso insieme dopo la guerra gli ha raccontato una realtà in cui possono essere veramente felici insieme. 

Hermione alza gli occhi al cielo e allunga una mano nella sua direzione, “Va bene, ti aiuto.” Quando si rende conto che potrebbe essere una pessima idea, ha già finito di parlare. Le poche volte in cui prende decisioni tanto avventate, è colpa di Fred, ma ora ha la sensazione di essersi scavata la fossa da sola. Non ha mai dimenticato il modo in cui la faceva sentire lui a scuola e spesso si chiede cosa ne sarebbe di loro se solo avesse accettato le avances che un tempo le sono sempre sembrate null’altro che false promesse. 

Il gemello ride, scuote il capo, “Sapevo che avrei dovuto solo puntare alla tua integrità per convincerti.” Le prende le dita e appoggia la loro stretta al tavolo. “Merlino, come sei prevedibile, Granger.” 

 

Una sopresa persino per me tornare a scrivere. Mi mancava mettermi qui a rimuginare e cercare le parole giuste: me ne sono stata chiusa in camera, a mettere giù pensieri. Fred e Hermione ricordano tante cose della mia vita e aver ritrovato loro oggi e negli ultimi temi, vuol dire aver ritrovato qualcosa di bello che pensavo di aver perduto. Vi ringrazio per la lettura, spero di arrivare presto con il prossimo aggiornamento. Nel mentre vi abbraccio e vi faccio i cari auguri di buon anno. 
Sia ❤
   
 
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