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Autore: ladypink88    31/12/2022    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Si guardò attorno con aria afflitta. Il suo laboratorio non era mai stato così disordinato.
Prese l'elastico che aveva al polso e si legò i capelli sciolti alle spalle in una pratica coda di cavallo.
Sospirò sconsolata.

" Non imparerò mai! Mettere in ordine e classificale le varie erbe nel registro è decisamente una delle cose che odio di più della mia attività!" pensò tra sè e sè Barbara.

Ogni singolo ripiano della stanza era pieno di sacchetti, scatole e scatoline di ogni misura e questa cosa mandava Barbara fuori di testa.
Sospirò nuovamente.

" Certo che se la prendo così non finirò mai, per fare ordine è naturale che prima debba disordinare!"

Era arrivata tutta la merce che aveva ordinato per riorganizzare la sua erboristeria in vista dell'estate, ma questa volta non vi erano solo i prodotti di estetica che vendevano sempre molto, aveva anche richiesto un certo quantitativo di erbe per le sue produzioni, ed in particolare per quelle " speciali gocce" che aveva fatto testare ad Andrea. 

Il fatto che fossero state così efficaci per suo figlio da una parte le aveva fatto piacere, dall'altra però la avevano un pò allarmata! Era sicuramente sulla via giusta ma doveva necessariamente rivedere la formula.
Stava giungendo alla conclusione che fosse complesso creare una formula generica per tutti con le erbe naturali, se non dopo una serie di esperimenti.

" Vediamo forse dovrei abbassare leggermente le dosi...anzichè 20 gocce minime dovrei abbassare la soglia a 15 come dose minima... vediamo se aumentando la melissa e diminuendo la melatonina l'effento rilassante cambia...."

I suoi pensieri vengono interrotti dalla campanella della porta di ingresso che indicava l'arrivo di una cliente.
Due clienti nella fattispecie.
Diede un'occhiata verso l'ingresso dal suo laboratorio e la riconobbe subito.
Si trattava della bellissima ragazza che aveva rapito il cuore di suo figlio. Con un'amica bruna, anch'essa molto carina.

" Un attimo di pazienza e arrivo subito!" urlò dal suo laboratorio.
" Non c'è problema, non abbiamo fretta!" rispose cordialmente Serena che farfugliò qualcosa di poco audibile alla sua amica.

Barbara si guardò allo specchio e pensò che avrebbe fatto meglio a dare una sistemata a quella sua chioma riccia la mattina prima di uscire di casa. Ma non aveva tempo per rammaricarsi. 
Lasciò il suo laboratorio sottosopra assicurandosi di chiudere la porta in modo che le giovani donne non notassero il disordine che vi regnava.

" Buon pomeriggio fanciulle! Come posso esservi utile?" esclamò con voce gentile, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
La mora balbettò qualcosa di imcomprensibile.
Serena invece parlò con un tocco di insicurezza nella sua voce.
" Ecco in realtà non sappiamo se questo sia il posto giusto. Ma io ... sono sicura di sì.Vede, ho portato qui la mia amica perchè lei..." e diede uno sguardo a Laura la quale, imbarazzatissima, aveva lo sguardo fisso verso il pavimento, segno che non sapeva bene come interagire.

Ma, ad un tratto, la mora alzò lo sguardo e disse tutto d'un colpo :
" Il problema è che non riesco più a dormire in modo naturale se non prendo un farmaco che si chiama Xanax e la mia amica mi ha parlato di lei perchè prepara delle gocce naturali."
Barbara la osservò pensierosa. Iniziava a comprendere la questione e non era una delle più facili.

" Capisco. Xanax eh? Una bella spina nel fianco se non lo si sa gestire. Da quanto tempo ti sei accorta che non riesci più a dormire senza ? Da quanto lo prendi?" chiese decisa a saperne di più. Il suo tono era estremamente serio. Sapeva quanto questo tipo di problemi potesse essere complesso da risolvere.
"Lo prendo da due anni e mezzo. Mi sono resa conto della mia dipendenza da almeno 6 mesi."

Laura sospirò.
Ammettere una cosa di questo tipo la faceva sentire debole e vulnerabile, ma sapeva di non avere opzioni migliori. Doveva affrontare questo problema se no non ne sarebbe mai uscita.

" Capisco. E quante gocce di Xanax prendi ogni sera per poter dormire bene?" sussurrò Barbara con tono più comprensivo. Sapeva che non doveva essere semplice per questa ragazza parlare di questo suo problema, ma aveva bisogno di varie informazioni per capire se poteva davvero aiutarla.

" 30 circa" 
" Capisco. Sarà un processo lungo tesoro. E ho bisogno di farti ulteriori domande. Sarebbe meglio se veniste nel mio laboratorio così potremo parlare meglio!"

Poi si ricordò dell'enorme confusione che c'era nel suo laboratorio.
E entrò in panico.
Come unico spazio per poter avere un pò di privacy c'era la stanza massaggi.
Sarebbe sicuramente andata bene quella.

" Facciamo così, datemi 10 minuti che improvviso una postazione perchè ora il laboratorio non è molto presentabile... " ammise un pò demoralizzata.
" Ma certo, non c'è alcun problema" rispose Serena.

***

Dopo un quarto d'ora erano tutte e tre sedute intorno ad un tavolo improvvisato : Serena si guardava attorno incuriosita, Laura aveva lo sguardo basso e pensieroso, mentre Barbara stava segnandosi alcune cose su quella che sembrava essere un'agenda.

Dopo aver scritto qualche riga, appoggiò la penna sul tavolo e osservò Laura.
" Molto bene Laura, ora ti farò qualche domanda. Ti chiedo di essere il più precisa possibile. Va bene?" chiese con tono gentile e professionale allo stesso tempo.

" Dunque Laura, hai mai provato a non prendere le gocce per una notte intera?"

La mora deglutì.
" Bè, non che sia stata propriamente una cosa voluta, in realtà mi sono ritrovata un paio di volte a non prendere le gocce perchè le avevo finite e mi ero dimenticata di andare dal dottore a richiedere la ricetta."

Barbara si chiese come fosse possibile che un medico di famiglia ricettasse per un tempo così lungo uno farmaco come lo xanax. Aveva diverse cose che non le tornavano e che voleva approfondire, ma prima di tutto voleva capire se questa ragazza fosse realmente motivata a liberarsi delle benzodiazepine, perchè sapeva anche se non per esperienza diretta, quanto questo percorso potesse essere arduo.

E pensando a questo pose un'altra domanda :

" E come è andata le volte che non hai preso il farmaco?" chiese con fare serioso.
" Male" rispose Laura.
" In che senso? Descrivi meglio la cosa se puoi"
" Nel senso che non ho chiuso occhio ed il giorno dopo ero decisamente sottotono. L'ultima volta sono perfin svenuta." sottolineò la mora con fare imbarazzato.
Barbara alzò le sopracciglia con disappunto.
" Allora sarà opportuno iniziare veramente a piccoli passi, ma sarà un percorso lungo. Sei veramente intenzionata ad affrontarlo? " chiese Barbara posando il suo sguardo sul viso di Laura.

Lei ci pensò un attimo e poi la guardò negli occhi.
Barbara lesse nel suo sguardo la sua decisione.
" Sì lo sono dottoressa Barbara."
Barbara riprese la penna in mano e iniziò a parlare :
" Vedi, ora come ora non ti ordinerò niente da prendere se non una tisana di melissa da bere un'oretta prima di rilassarti come fosse una camomilla. Devi sapere che non tutte le benzodiazepine sono uguali tesoro, infatti non so se hai mai sentito parlare del concetto di emivita che altro non è  se non..."

" Lo spazio di tempo che queste sostanze restano in circolazione nel nostro sistema circolatorio è corretto?" interruppe  Laura.
" Esatto. Devi sapere che prima di tutto, per rendere questo processo più semplice dovrai cambiare il tipo di benzodiazepina che prendi. Nella fattispecie dovrai passare dallo Xanax al Diazepam."

Laura annuì. Aveva già letto questa informazione in quelle pagine informative che si era stampata su internet.
Barbara proseguì : 
" Dovrai andare dal dottore e spiegargli questa cosa. Lui ti farà la ricetta per il diazepam e ora guarda questa tabella!"

Barbara mostrò a Laura una tabella con vari nomi e vari valori, evidenziò due voci : una era l'alprazolam,ossia il principio attivo dello Xanax, mentre l'altro è il diazepam, che commercialmente viene chiamo Valium o ansiolin.

Barbara prese un foglietto e iniziò a scrivere :
" Ora devi stare molto attenta perchè inizieremo a fare l'equivalenza. Hai detto che prendi 30 gocce , che in grammi corrispondono a 0,75 mg di alprazolam. Bene, ora in mg 0,50 gr di alprazolam corrispondono a 10 mg di diazepam . Ciò che farai una volta preso il diazapam sarà iniziare a prendere una compressa da 10 mg e vedremo come reagisce il tuo corpo. Dopo di che valutiamo. Sei d'accordo?"

Laura aveva seguito tutto il discorso, c'era solo una cosa che non le tornava :
" Mi scusi dottoressa Barbara, ma l'equivalenza non è esatta, dovrei prendere qualcosa in più di diazepam perchè l'equivalenza è fatta su 0,50 mg , ma io ne prendo 0,75 in gocce. O sbaglio? "

Barbara sorrise :
" Sei perspicace e lo apprezzo. Questa mia scelta ha una ragione : dato che il tuo fisico non è ancora abituato al diazepam, penso che probabilmente una dose un pò più bassa possa risultare comunque efficace. Al massimo se col tempo dovessimo accorgerci che per il tuo corpo non è una dose adeguata si può sempre aumentare!"

Laura sorrise. Le piaceva l'approccio di Barbara. Il suo approccio era pratico e molto razionale. Le trasmetteva fiducia e professionalità.

" Va bene!" assentì.
" Perfetto! Ti aspetto qua tra una settimana esatta per valutare con te signorina. Va bene?"
" Va bene dottoressa!" rispose la mora con fare convinto.
" Chiamami Barbara per favore" fece la donna per alzarsi dando per concluso questo primo incontro introduttivo.

Dopo di che si avviò in negozi e preparò l'infuso di melissa a cui aveva fatto riferimento poco prima.
Mentre dava il pacchettino con l'infuso a Laura le raccomandò: 
" Mi raccomando, preparala un'ora prima di andare a dormire. Fallo tutti i giorni, prendilo come una dolce abitudine, devi  sapere che i rimedi naturali non fanno effetto nell'immediato, ma con l' abitudine e la costanza."

" Sarà fatto Barbara, grazie intanto!".
Dopo essersi salutate le due ragazze uscirono dal negozio e per un paio di minuti tra di loro regnò il silenzio.
Laura sembrava immersa nei suoi pensieri, mentre Serena ogni tanto le lanciava un'occhiata incuriosita mentre si chiedeva che cosa frullasse nella testa della sua amica.

Serena si sentiva molto responsabile nei confronti di questa faccenda, dopotutto era stata lei a proporle Barbara e sperava che tutto dosse andato per il meglio per la sua amica.

Proprio quando stava per proferire parola Laura si fermò e la guardo negli occhi. 
" Sere... io .... io... non so come ringraziarti!" esclamò visibilmente emozionata ed un pò impacciata.
Serena sorrise. Di un sorriso tenero e colmo di affetto.
" E di cosa Laura? Io spero solo che tu riesca a stare meglio!"
" Grazie di essere qui con me, di avermi accompagnata, di starmi vicina!"

La biondina provò un mix di sensazioni contrastanti :da una parte era davvero contenta di aver fatto qualcosa di utile per la sua amica, dall'altra parte si sentiva in profonda difficoltà, perchè non era molto abituata ad esprimere le sue emozioni.
Abbassò lo sguardo pensando a cosa avrebbe potuto dire.

E ,inaspettatamente, fu colta dall'abbraccio della sua amica che piangeva commossa :
" Ti voglio bene Serena, grazie mille per aver fatto questo per me!"

Serena era senza parole, continuava a non sapere cosa dirle. E fu allora che fece la cosa più semplice : ricambiò con affetto l'abbraccio dell'amica.
Rimasero così vari istanti.
Dopo un pò la biondina si staccò :
" Dai adesso basta con i sentimentalismi, lo sai che non ci sono abituata e mi sento in imbarazzo! Se ho fatto qualcosa di utile mi fa solo un'enorme piacere!".
Laura si staccò ed esclamò : " Oh la ragazza tutta d'un pezzo!".
E scoppiò a ridere.
Serena sorrise di sbieco. Non amava essere presa in giro, ma sapeva che la mora lo faceva solo bonariamente.

" Dai, ti accompagno verso la stazione, prenderò il bus diretto che parte da lì, stasera non mi va di prendere la metro!"
" Ma sei sicura? Quel bus è diretto ma ci mette un'eternità!"
" Sì è vero, ma voglio approfittare del tempo che resta per chiederti come ti è sembrata Barbara. Naturalmente desidero un'opinione sincera!"

Laura assunse un'espressione seriosa:
" Dunque a dire il vero all'inizio non mi ha fatto una grandissima impressione. Voglio dire che mi sembrava un pò una scenziata pazza nella sua dimensione, cioè il suo aspetto non era super professionale. Ma non appena ci siamo sedute a quel tavolino e ha iniziato ad analizzare la situazione e a farmi le domande che riteneva opportune ho cambiato idea : sa quello che fa e sa di cosa sta parlando. E inoltre oggi non mi ha venduto nulla. Mi ha solo detto di andare dal dottore per cambiare il tipo di benziodiazepina con un emivita a lungo raggio e mi ha calcolato l'equivalenza con la dose giusta per me. Anzi, a dire il vero mi ha colpito il ragionamento da lei fatto, ordinandomi di prendere una dose leggermente inferiore, e quando le ho fatto quell'osservazione lei mi ha risposto con una motivazione sensata a cui non avevo pensato..."

Serena annuì.
" Anche io penso qualcosa di simile. A dire il vero il suo aspetto è un pò disordinato per una che lavora al contatto col pubblico. Ma non appena si mette con le mani in pasta sa assolutamente quello che fa. Io e mio padre negli anni abbiamo provato diversi rimedi naturali preparati da lei. Davvero una professionista. Non è la classica erborista che vende prodotti e basta. Lei sa proprio ciò che fa!"

Dopo averla conosciuta Laura non poteva essere più d'accordo. Erano arrivate alla stazione Cadorna, la brunetta diede un'occhiata all'orologio e strabuzzò gli occhi : da lì a 3 minuti sarebbe partito il suo treno.

" Sere, devo correre. Il prossimo treno è tra un'ora e arriverei a casa tardissimo!"
Le mandò un bacio volante e corse all'impazzata per non perdere il treno.
La biondina la salutò e vide la figura della sua amica inghiottita dal via vai di gente.
Sospirò.
A quanto pare era andato tutto per il meglio.
Voleva davvero bene a Laura.

Ma era anche infatuata di Manuel, il suo grande amore.
Il senso di colpa che provava iniziava a diventare insopportabile. Qualcosa dentro di se sapeva che non sarebbe riuscita a gestire a lungo quella situazione.

Si avviò a passo lento verso la fermata del bus, che fortunatamente era già lì.
Salì a bordo e prese posto in un sedile sul fondo. C'era poca gente e la cosa non le dispiaceva affatto. Pochi minuti dopo il bus partì.
La ragazza prese gli auricolari e se li mise alle orecchie. Mise su una delle sue compilation preferite e si sconnesse dal mondo.

Mentre l'autobus effettuava le fermate di routine il mondo cominciò a scorrere davanti agli occhi di Serena come la cinepresa di un film: persone che si rivedevano, si abbracciavano, si salutavano, si raccoglievano nell'angolo di un tram o di un bus con il loro fagotto carico di gioie e pene. Non era l'unica.

Poi , nel momento in cui il bus era fermo ad un semaforo rosso,il suo sguardo cadde su una bimba che abbracciava la sua mamma. Avrà avuto al massimo 5 anni. Aveva una lunga chioma castana arruffata tra le braccia della sua mamma, la quale ricambiava il tenero gesto d'affetto della bimba.
Scattò il verde e quel piacevole quadretto di intimità spari davanti agli occhi di Serena. Da qualche secondo era iniziata una canzone che la ragazza non ascoltava da secoli :

" I walked across an empty land...
I knew the pathway like the back of my hand,
I felt the earth beneath my feet
sat by the river and it made me complete..."

"Camminavo attraverso una terra nuda
Conoscevo il sentiero come il palmo della mia mano
sentì la terra sotto i miei piedi,
mi sedetti sulla riva di un fiume e mi sentì completo.."

Era lei. Quella canzone le ricordava tanto sua madre. 
Emma.
Ogni volta che la sentiva provava una sensazione di dolcezza e vuoto allo stesso tempo.
Si era identificata molto in quella bambina che abbracciava la sua mamma. 
Come le mancava.

" One simple thing,
Where have you gone? 
I'm getting old and I need someone to rely on, 
So tell me when
you're gonna let me in,
I'm getting old and I need somewhere to begin..."

" Solo una cosa,
Dove sei stato?
Sto diventando vecchio e ho bisogno di qualcuno su cui contare,
Quindi dimmi quando mi lascerai entrare,
Sto diventando vecchio e ho bisogno di un luogo dove poter ricominciare"

Quelle parole...
Le venne in mente Manuel e la situazione di suo padre. Le dispiaceva tantissimo per lui. 
Ma almeno lui, il viso di suo padre lo può ancora vedere e ricordare.
Lei quello di sua madre lo sta dimenticando.
E ha così tanto timore che possa accadere.

Senza rendersene conto si ritrovò con il viso rigato di lacrime.
La sua fermata sarebbe stata la prossima. 
Molto velocemente, anzi quasi di impulso si tolse gli auricolari e si asciugò le lacrime.
Era diventata molto più coraggiosa di prima, ma si chiese se mai avrebbe avuto il coraggio di chiedere a suo padre una foto di sua madre.


Angolo dell'Autrice :
Ve lo avevo promesso che avrei postato prima della fine dell'Anno, e la promessa è stata mantenuta.
Ringrazio tutti i miei lettori, in particolare Ele, Marc, Ale che mi seguono da anni, oltre che holls con la quale si sta creando uno scambio magnifico!

Non spaventatevi se per qualche settimana non pubblicherò ma ho pubblicato tutto ciò che ho scritto finora e devo riprendere un pò le redini del racconto perchè la situazione è in un punto piuttosto cruciale.... ve ne renderete conto leggendo man mano :)

Vi auguro di cuore un fantastico inizio 2023 e noi...
Ci leggiamo l'anno prossimo!
un bacione,
Lady




 

   
 
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