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Autore: Gaia Bessie    02/01/2023    8 recensioni
«Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato»
Sirius ha riso, quando gliel’ha raccontato, in una notte con troppa poca luna e una marea di cose da confessare: Lily ci crede davvero, ha spiegato James scrollando le spalle, che ci sia qualcosa in grado di perdonarci.
«Anche te?».
James non capisce.
«Anche te, Felpato».
[James/Sirius | Questa storia partecipa alla "All together challenge" indetta da Mary Black sul forum "Ferisce più la penna"]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black, James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa storia è stata scritta basandomi sul seguente pacchetto (che vorrei presto usare in una storia più... long) scritto da Mitsuki, che ringrazio infinitamente:

26) Coppia: James Potter/Sirius Black.
Indicazione: Se non è bastato il loro primo bacio, la loro prima volta, le mani impacciate sulla loro pelle sudata, Sirius sa che non basterà mai niente. Che James non smetterà mai di parlare di Lily, di provarci con lei, di cercare di portare avanti una vita normale. Di amarla alla luce del sole, mentre lui rimane un sospiro sotto le lenzuola buie, chiuso al mondo al di fuori delle spesse coltri del baldacchino.
L'unica cosa che può fare per sentirsi amato è capire fino a dove può spingersi nella sua crudeltà, osservando James prendere sempre le sue difese, e tenerlo stretto a sé nell'ombra. Anche se ogni gesto di follia è l'ennesima briciola della sua anima che si sgretola.

Le parti in corsivo, invece, fanno parte della preghiera del Confiteor.
A presto,
Gaia

 

 
Confiteor
 
 
«Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato»
 
Lily ha detto, in un sussurro, che vorrebbe un matrimonio un po’ più Babbano: ha confessato a James di credere in un sacco di cose insensate – che non ci si veste di viola a teatro, non si fanno scontrare i calici di vetro durante un brindisi e che vorrebbe andare da quel prete di provincia che ha battezzato lei e Petunia per domandargli se per favore potrebbe celebrare il loro matrimonio. James non ha detto di no.
Sirius ha riso, quando gliel’ha raccontato, in una notte con troppa poca luna e una marea di cose da confessare: Lily ci crede davvero, ha spiegato James scrollando le spalle, che ci sia qualcosa in grado di perdonarci.
«Anche te?».
James non capisce.
«Anche te, Felpato».
 
 
«In pensieri»
 
Remus alza un sopracciglio, corrucciato, quando Sirius dichiara che non ha intenzione di organizzare una cosa stupida come l’addio al celibato. Troppo Babbano, spiega, cosa vuoi che ne sappia James, è più facile che Codaliscia ti elenchi tutti i corollari alla Legge di Gamp.
«Tu li sai?».
«Ovvio che no» Sirius scrolla le spalle. «James è Purosangue, cosa vuoi che gliene freghi?».
Remus sospira, gli mette una mano sulla spalla.
«Fai così tanto casino, di solito, che anche quando pensi ti sento urlare».
(James è come me, urla Sirius, James è come me).
 
 
«Parole»
 
«Ieri non sei venuto» James la lascia cadere sul tavolo, quell’informazione, al pari della Gazzetta del Profeta che ha sfogliato distrattamente facendo colazione quella mattina. «Ti aspettavo, avevi detto…».
«Ero stanco».
«Sirius…».
«Sto bene».
E James, che si era sporto per tirargli una manica, cercando di farsi vedere da lui, lascia cadere la mano, disorientato.
 
 
«Opere»
 
«Io non ci voglio credere, James, preferisco pensare di essere stupida io piuttosto che saperti così…» Lily sbuffa, rossa in viso. «Cieco».
«Per Godric, Lily» lui ride, scrolla le spalle. «Stava scherzando, un tempo sapevi stare al gioco: hai sempre detto che odiavi quel vestito…».
«Io so stare al gioco, James» sibila lei. «Ma Sirius non sta giocando più e tu nemmeno te ne rendi conto».
Lui non risponde.
In un giorno che profuma ancora di primavera, James Potter affonda il viso nella sciarpa.
Ha ancora Sirius dietro la pelle.
 
«E omissioni»
 
Sirius sa che non basta – fare coriandoli del vestito da sposa della nonna di Lily, fare coriandoli della pazienza di Lily e di Lily stessa: James ride, ogni volta, e gli dice cresci, Sirius senza rendersi conto che il problema è esattamente quello.
Che a crescere senza di lui Sirius non ha più voglia, sa che James sceglierà sempre Lily: la ama davvero, gli dice, non se ne vergogna nemmeno e dice che la ama anche mentre gli entra dentro insieme a quelle cose che Sirius non gli dice.
 
 
«Mi perdoni?».
«Non hai fatto niente, Sirius, dai. Lily è solo nervosa per il matrimonio».
Forse è meglio se mi lasci andare.
«Cosa?».
«Niente, James, non ho detto niente».
 
Amen.
 
   
 
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