Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi
Ricorda la storia  |      
Autore: GReina    03/01/2023    1 recensioni
[Blue Lock]
Shidou l'ha fatto davvero: si è trasferito di propria iniziativa a casa di Sae. A quest'ultimo starà bene così?
[Shidou/Sae]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Regole di Convivenza

Francamente a Sae non fregava un emerito cazzo che Shidou vivesse o no in casa sua.
L’aveva conosciuto per caso, dopo che un gruppo anonimo ed insignificante di suoi colleghi universitari l’aveva supplicato di giocare nella loro squadra di calcio contro quella dell’ateneo avversario. Itoshi aveva avuto tutta l’intenzione di rifiutare, ma poi i movimenti di Shidou Ryuusei l’avevano conquistato.
Durante la partita Shidou aveva dichiarato che se fosse riuscito a segnare dieci goal si sarebbe trasferito da lui, per poi farlo in ogni caso nonostante non fosse riuscito ad arrivare all’obiettivo. Sae non se n’era lamentato. Il sesso era magnifico e l’altro perlopiù innocuo fuori dalla camera da letto. Era di compagnia e non invadente; interessante e non noioso. Nonostante Ryuusei si fosse presentato alla sua porta (bagagli al seguito) senza nessun preavviso, quindi, Sae non aveva trovato nessuna ragione per cacciarlo via.
Le cose però iniziarono a diventare fastidiose dopo tre settimane.
«Esiste un magico posto chiamato spazzatura, cazzo! È lì che va il cartone vuoto del latte, non in frigo!»
«Rilassati, belle ciglia, o ti verranno le rughe.»
Sae era sempre rilassato. Al di sopra di tutto, intoccabile dalle infantilità delle persone inferiori, ma Shidou iniziava ad essere un’eccezione.
«Forse nella spazzatura dovrei buttarci te. Capiresti qual è il tuo posto.» a quelle parole Ryuusei rise. Una risata sinceramente divertita, sì, ma anche roca; sexy… e senza neanche capire come ci fosse arrivato, l’attimo dopo Sae era steso sul letto, sudato, a corto di fiato e nudo a fissare il soffitto con aria confusa; Shidou accanto a lui, le mani sotto la testa, gli occhi chiusi e un sorriso compiaciuto in volto, sembrava non avere nessun pensiero. Itoshi ringhiò piano, si alzò e andò a buttare il cartone del latte.
La stessa scena si ripeté più volte: i piatti lasciati sporchi nel lavello, la biancheria usata buttata alla rinfusa sul pavimento del bagno, lo spazzolino abbandonato sul ripiano invece che nel bicchiere apposito, i vestiti del giorno prima lanciati sulla poltrona della camera da letto invece che riposti nell’armadio.
Sae rimproverava Shidou, Shidou si faceva Sae, Sae sistemava i casini di Shidou.
Passò un mese, poi quasi due, e proprio quando era pronto per metterlo alla porta, Ryuusei si fece trovare con una sorpresa.
«Che cazzo sarebbe?» chiese Itoshi con la sua solita calma, gli occhi che non tradivano una sola emozione di quelle che in realtà tempestavano il suo cuore.
«Non lo capisci, pasticcino? Ci ho preparato una cenetta romantica.» la sala da pranzo era pervasa dalla luce fioca delle candele accompagnate da suggestive piccole luci che sfumavano dal buio ad una tenue luce con ritmo lento; il tavolo – di solito apparecchiato con giusto due tovagliette, bacchette e bicchieri – era adesso coperto da una raffinata tovaglia che Sae aveva sempre saputo di possedere ma che non aveva mai usato; i piatti erano quelli del servizio buono e accanto ai soliti bicchieri vi erano due calici di vino. Sae strinse gli occhi a quella vista tentando di mostrare indifferenza ma non riuscendo a staccare lo sguardo da quella vista. Poi Shidou si mosse e gli occhi di Sae con lui: corsero al suo improvvisato convivente solo per vederlo tirar fuori una rosa scarlatta da dietro la schiena. A quel punto Itoshi non riuscì a trattenere una risata ironica.
«Mi hai preso per una fragile principessa da corteggiare?»
«Principessa sì, fragile mai.» gli disse sporgendo la mano e costringendolo ad accettare il fiore. Poi avvicinò le labbra al suo orecchio.
«So cosa ti piace, principessa, e non potrebbe mai se tu fossi fragile.» un forte brivido percorse le membra di Sae, forse per le parole, forse per il fiato di Shidou sulla sua pelle. Itoshi si voltò verso l’altro con un sorriso dilettato sulle labbra.
«Allora perché non mi dai quello che mi piace?»
«Mmh.» indugiarono entrambi labbra su labbra, creando e facendo accumulare elettricità statica.
«Più tardi, belle ciglia.» fu la roca risposta. Poi Ryuusei si allontanò.
«Prima devo corteggiarti.» afferrò lo schienale della sedia destinata a Sae e la scostò di qualche centimetro. Il castano volle stare al gioco.
«Quando mai hai dovuto.» rise, ma accettò la galanteria e si sedette.
Mangiarono, bevvero. Fu Shidou a servire tutto ed era chiaro avesse anche cucinato. Ma verso la fine del pasto il nervosismo di Sae iniziò a tornare: osservava Ryuusei portare via il piatto del primo ancora utilizzabile per prenderne un altro per il secondo e fare lo stesso per il dolce e la frutta. Le stoviglie sporche si accumularono in fretta e se c’era una cosa su cui Sae avrebbe potuto scommettere la vita questa era che Shidou non avrebbe mosso un dito al riguardo. Così i mormorii di Itoshi iniziarono ad aumentare e le sue sopracciglia a contrarsi. L’altro non sembrò accorgersene, o più probabilmente lo faceva ritenendolo tuttavia normale e non dovuto a niente in particolare.
Il gesto romantico era stato apprezzato: al punto giusto tra un’autentica voglia di trattarlo bene e l’ironia, ma non valeva un cazzo se poi sarebbe stato lui a dover pulire le stoviglie di un esercito.
Non appena finirono di mangiare, si alzarono entrambi per mettere gli ultimi piatti in cima alla pila sul lavandino. Shidou gli arrivò da dietro ed iniziò a baciargli il collo e la nuca.
«Dicevi di voler essere accontentata come solo io so fare, principessa?» Sae rise per niente divertito. Certo che lo voleva, il sesso con Ryuusei non poteva essere altro che fantastico, specialmente se un po’ incazzato, ma poteva aspettare.
«Dopo che avrai lavato i piatti, certo.» la risatina roca di Shidou gli fece vibrare la pelle del collo e poi tutto il corpo.
«Ci possiamo pensare domani.»
«Possiamo? Credevo volessi trattarmi come una principessa.»
Shidou gli baciò il collo. «Certo.» Altro bacio sul collo. «Fino alla fine della cena.» lo afferrò per i fianchi e lo fece voltare di scatto. Sae non se lo aspettava e non poté che assecondare la spinta. Ryuusei gli afferrò il mento, poi lo spinse in alto.
«Non potrei mai fare a una principessa ciò che voglio fare a te.» Sea ghignò, stavolta deciso a non stare al gioco. Gli schiaffeggiò la mano spingendo Shidou a mollare la presa.
«Peggio per te. Non farò sesso con la cucina in queste condizioni.» fece per andarsene, ma l’altro fu subito da lui.
«Lo dici sempre.»
«Stavolta sono serio.»
«Dici sempre anche questo.»
«È la volta buona che ti sbatto fuori di casa.»
«E anche questo.»
Sae ringhiò, Ryuusei rise ed il padrone di casa non ci vide più.
«Sei impossibile, cazzo! Non me ne faccio niente di un coinquilino buono a nulla che vive a sbafo in casa mia! Se è solo il sesso che vuoi puoi anche andartene, il parco giochi è chiuso. Mi troverò anch’io qualcun altro, qualcuno che non mi sporca casa.» Shidou rise ancora.
«Non imbrogli nessuno, nemmeno te stesso. Smettila, belle ciglia.» Itoshi lo colpì sulla guancia e l’espressione di Shidou si fece di ghiaccio. Gli afferrò la mascella e lo spinse indietro, fino al banco della cucina. Shidou era un demone incontrollabile, questo Sae lo aveva sempre saputo, ma non lo aveva mai pensato capace di picchiarlo fino a quel momento. In ogni caso non si fece intimorire.
«Se devi vivere con me, almeno fallo bene, o non sarà mai veramente casa tua.» ringhiò arrabbiato. Si aspettava una sfuriata, forse persino di essere colpito. Invece la stretta di Ryuusei venne meno e i suoi occhi si fecero grandi. Le sue iridi rosa si frantumarono in centinaia di petali resi galassia dei mille brilluccichii di candele e luci. Itoshi ebbe appena il tempo di aggrottare la fronte; non era neanche arrivato a chiedersi mentalmente perché Shidou avesse avuto quella reazione che questi disse:
«Io vivo qui?» Sae fece una smorfia incredula.
«Ci vivi da quasi due mesi, che cazzo stai—» le sue parole vennero interrotte dalle labbra di Ryuusei che, affamato, iniziò a divorare le sue. Fu un bacio rude e appassionato, come sempre; urgente, con tanta lingua e voglia di prevalere, eppure Itoshi riuscì a distinguere un sentimento più forte del solito in mezzo a quei giochi di lingua. Il castano mormorò soddisfatto e si sciolse sotto i tocchi del compagno, il ricordo dei suoi occhi increduli ed immensamente commossi e felici ben più nitidi nella sua testa dei piatti sporchi nel lavandino, quindi si agganciò con piacere ai fianchi di Shidou quando questi gli diede una spinta per raggiungerli e si lasciò portare in camera da letto con eccitante aspettativa. Fu solo una volta ripresosi dall’amplesso che si diede dell’idiota.
Era successo un’altra volta.
Ryuusei l’aveva distrutto e lui si era addormentato.
Risvegliatosi, si voltò verso Ryuusei: era beatamente addormentato, come sempre; il ghigno che persisteva nonostante il sonno profondo. Le sue guance erano rosee, quasi non avessero smesso mai di arrossire; i suoi capelli biondi, illuminati dal primo fascio di luce del mattino, gli incorniciavano il bel viso. Sae mormorò tra il contento e l’adirato, poi sbuffò e si diresse in cucina.
Niente.
Il lavello era immacolato, le candele sparite, il tavolo disinfettato, gli avanzi gettati nella spazzatura o ben conservati in frigo. C’era un’unica cosa che persisteva dalla notte precedente: un vaso alto e stretto, pochi centimetri d’acqua al suo interno ed una splendida rosa rossa che svettava fiera verso l’alto.
“Va bene, cazzone. Ho intenzione di vivere in questa casa per molto tempo ancora, quindi lo farò bene.” sembrava stargli dicendo Shidou con tutto quello.
“Fanculo”, pensò Sae. Voltò i tacchi e tornò in camera da letto. Quell’idiota si meritava un succulento buongiorno.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga sportivi / Vai alla pagina dell'autore: GReina