Disclaimer: i personaggi e i luoghi non sono miei, ma di John R.R. Tolkien. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.



Titolo: Solo tra le sue braccia, nel suo cuore
Fandom: Il Signore degli Anelli
Rating: G
Relazione: Eowyn/Faramir
Personaggi: Eowyn, Faramir
Note: Questa storia partecipa all’iniziativa WHAT'S IN THE STOCKING? - NON SOLO SHERLOCK SECRET SANTA BIS EVENT @ Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom col prompt: X soffre d’insonnia, ma si addormenta subito tra le braccia di Y
Warning: slice of life, domestic fluff, ficlet, post Guerra dell’Anello
Sinossi: Eowyn si sveglia nel cuore della notte e si trova sola nel letto così va in cerca del suo sposo.







Solo tra le sue braccia, nel suo cuore



Forse fu il suono di un ciocco di legno che si spezzava nel camino a interrompere il sonno leggero di Eowyn, forse la mancanza del respiro abbinato al suo. Accarezzò la metà dello sposo sentendola fredda e si sollevò nella stanza rischiarata solo dal fuoco. Faramir non era nel letto con lei, non era la prima volta che lui non condivideva il sonno con lei anzi, sempre più di frequente l’Alto Signore dell’Ithilien trascorreva le nottate lontano dal talamo nuziale. Eowyn sapeva che non era lei la causa di tali trasferte, ella stessa aveva sofferto di incubi che avevano agitato le sue notti facendola risvegliare scarmigliata e sudata e sempre trovava il dolce volto di Faramir, le sue braccia rassicuranti che la cullavano fino a che l’alba non giungeva a tingere d’oro le loro finestre. Ora Eowyn si aggiustò una veste da camera sopra la sottile camicia da notte, prese una torcia e si aggirò per le stanze della ala riservata ai signori del castello in cerca del marito. Lo trovò nella biblioteca che sfogliava indolente le pagine di un libro con espressione assonnata. Eowyn sorrise suo malgrado:

“Cosa ti spinge a preferire la compagnia di quel libro a quella della tua sposa?”

Faramir sollevò la testa sorpreso, si portò una mano a riavviare i neri capelli e sorrise:

“Nulla mi farebbe allontanare dal tuo fianco Eowyn se non questa orribile mancanza di sonno che mi perseguita.”

Eowyn si avvicinò alla poltrona e si accoccolò sulle ginocchia di Faramir:

“C’è qualcosa che ti turba, mio signore?”
“Solo ricordi e pensieri molesti.”

Le posò un casto bacio sulla fronte eburnea, poi un altro meno casto sulle labbra. Eowyn accarezzò la mascella contratta del marito:

“Perchè non mi hai svegliata? Posso aiutarti a far passare le lunghe ore della notte.”
“Oh, no Eowyn: non avrei cuore di interrompere il tuo giusto sonno. Piuttosto preferisco rifuggiarmi tra questi vecchi libri.”

Represse uno sbadiglio e ridacchiò quando Eowyn prese a dargli piccoli baci sul collo:

“Forse la mia sposa sta cercando un modo per convincermi a tornare a letto con lei?”
“Invero è così!”

La risata cristallina di Eowyn risonò tra le spesse mura di pietra. Con un sospiro si sollevò dal grembo di Faramir e gli porse la mano.
Gli sposi si raggomitolarono tra le morbide coltri del talamo a guardare il fuoco che danzava nel camino, a poco a poco il respiro di Faramir si fece più lento e finalmente si rilassò del tutto tra le amorevoli braccia della moglie. Anche Eowyn sentì il sonno premere sulle palpebre e con ultimo sorriso si addormentò.