Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: ONLYKORINE    04/01/2023    7 recensioni
Cosa c'è di più brutto? Tradire o essere traditi? Oppure?
Una os veloce, uno stralcio di vita, pensieri e emozioni di un'adolescente.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
zegea
Tradimenti e cuori spezzati

-

-

Avevo diciassette anni quando la prima vera, cocente delusione fece piangere il mio cuore. Uscivo da una storia durata un anno: il primo amore. E con essa le prime volte e i primi tradimenti… Non ci misi molto a riprendermi, perché a quell’età, una volta capito che non sarebbe durato per sempre, ti rendi conto che hai tutta la vita davanti e che il mondo è ancora tutto da vivere.

Ed è quello che feci. Nuove amicizie, nuovi luoghi da frequentare, nuove esperienze, nuovi ragazzi. Zegea entrò nella mia vita con la forza di un uragano, esattamente come quello che era lui: non chiese permesso, non fece promesse, non parlò mai d’amore ma, soprattutto, non mi ingannò e non mentì mai. Non a me.

Quando arrivai alla compagnia della casa rossa, tutti conoscevano Zegea: lui era uno di quelli che, quando c’era, mobilitava il gruppo. Stimato dai ragazzi e adocchiato dalle ragazze, era dotato di un grande carisma e ti convinceva a fare qualsiasi cosa in nome del divertimento.

Non stavamo insieme perché, a parte il fatto che non me lo aveva mai proposto, io non volevo un’altra storia seria, così i nostri incontri erano amichevoli e, a volte, finivano in contatti di pelle e labbra umide. Ma, appunto, senza impegno. Perché io avevo perso la testa, ma troppo orgogliosa per ammetterlo, feci finta di non volere di più e di non avere illusioni. Se non hai aspettative, non puoi avere delusioni. Sbagliato.

La sera che incontrai la famosissima Cry era un caldo e affollato mercoledì d’estate, quando il viale pedonale si riempiva dei ragazzi del quartiere e la gente dei piani alti si lamentava del rumore che facevamo sulla strada. La macchina scura che parcheggiò proprio davanti al dissuasore stradale ci mise tutti sull’attenti: difficilmente chi aveva l’auto passava la serata con noi al muretto, quindi poteva trattarsi di un’auto civetta.

Invece, da quell’auto scese lei, insieme a un altro ragazzo. Qualcuno accanto a me, nominò sottovoce il suo nome: Cristina. E io, che non l’avevo mai vista, capii subito chi fosse: la ex di Zegea. E, insieme a lei, quella sera si presentò la più grossa delusione della mia vita. Quella vera, quella che ti riempie il cuore di tristezza e non di rabbia, che ti fa dubitare di tutto e di tutti e ti lascia in bocca il gusto amaro del tradimento.

Perché quando lei chiese se avessimo visto Zegea e tutti risposero negativamente, dal suo sguardo capii che la Cry non era la sua ex come raccontavano tutti, ma era proprio la sua ragazza: loro stavano insieme.

Ma non fu questo a pesarmi sul cuore e sulla mente.

Quando la Cry disse al ragazzo che era con lei che Zegea le aveva detto che avrebbe passato la serata al muretto, nessuno fiatò: non è che quel ragazzo si vedesse spesso, soprattutto da quando aveva la macchina. Così lei chiese se qualcuno di noi potesse chiamarlo. Molti si girarono verso di me. Non perché sapevano che lo frequentavo, ma perché ero una di quelle persone che avevano sempre credito nel telefono.

Mi spaventai: se lei avesse chiamato con il mio Nokia, cosa avrebbe risposto Zegea leggendo il mio nome sul display? Si sarebbe tradito? E io cosa avrei fatto? La Cry era famosa per menare le mani per molto meno, mentre io ero codarda e non avevo mai fatto a botte.

Con uno stratagemma riuscii a dare il numero di telefono a un altro ragazzo e mi tenni stretta il mio cellulare in mano. Fortuna volle che il telefono di Zegea fosse irraggiungibile, ma la sfortuna fu di essere contenta per qualcosa che rattristava l’anima di un’altra persona.

Lessi sul visto della ragazza tutto lo struggimento che una delusione, un tradimento, la fiducia malriposta ti può dare.

Mi sentii una merda. “È con lei” disse la Cry, il viso triste, la voce bassa. Sapevo a chi si riferiva con ‘lei’: Ada. Ada era più grande di noi, forse più indipendente, di sicuro automunita. In quel periodo Zegea bazzicava spesso con lei, lo avevo notato anch’io. Anch’io che non dicevo niente.

Così, quella sera, rimasi lì, a guardare la forte e cazzuta Cry piangere silenziosamente. Esattamente come avevo fatto io qualche mese prima per il mio primo amore. La paura e il senso di ipocrisia mi tenne ferma, mentre la voglia di consolarla mi spingeva verso di lei, per metterle una mano sulla spalla e prometterle che sarebbe passata.

Quella sera, quando tornai a casa, mi sentii diversa: avevo contribuito, seppur inconsciamente, a tradire la fiducia di un’altra persona. Mi sentivo più male di quando avevano tradito me.

Quando, dopo due giorni, il nome di Zegea lampeggiò sullo schermo del telefono, schiacciai la cornetta rossa. Che si fossero lasciati o no, che fosse single o no, non volevo più correre il rischio di sentirmi così male.

E se non avevo nessun potere sul fatto che qualcuno potesse tradirmi, almeno potevo non far del male a nessuno.

-

-

***Ogni riferimento a persone, luoghi o fatti veramente accaduti è puramente casuale, la storia è romanzata e frutto dell'immaginazione dell'autrice

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: ONLYKORINE