Serie TV > Il paradiso delle signore
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Autore: Helen_Rose    04/01/2023    0 recensioni
A grandissima richiesta di IRoccoPerSempre, ecco qua la raccolta di minific.
Enjoy!
Genere: Comico, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Apparentemente, si tratta di un venerdì sera qualunque.
Rocco è sfinito dagli allenamenti, e Irene dalla lunga giornata di lavoro, ma non c'è verso di sottrarsi al pranzo della domenica anticipato e trasformato in cena: dal momento che una gara importante di ciclismo attende Rocco nel fine settimana, prevedendo una trasferta a Napoli accompagnato da Irene, Agnese deve accontentarsi di vederli riuniti intorno al desco familiare con due giorni d'anticipo.
Mentre la zia si appresta a servire la sua famigerata pasta con pesce spada e melanzane, uno dei piatti preferiti dal nipote, l'anzidetto si lamenta della fatica di dover sostenere, in contemporanea, gli allenamenti e la preparazione dell'esame per ottenere l'agognata licenza media.
Armando, in dialetto milanese stretto poiché ormai lo comprendono quasi perfettamente anche Rocco e Agnese, lo sta rimproverando come al suo solito, per poi incoraggiarlo poiché, in quanto giovane e pieno di passione, ha le capacità per fare tutto senza arrivare a tirare troppo la corda.
Irene sorride per il fatto che la ramanzina richieda uno sforzo di comprensione linguistica al suo già spossato fidanzato.
 
Notando la succulenta pietanza che la zia gli sta per propinare, col tono sconsolato di chi è costretto a rifiutare un'autentica prelibatezza, per giunta prevenuto riguardo al fatto che sia per un buon motivo, Rocco si azzarda a protestare, in siculo schietto: "Eddai, zia; mi vuoi proprio male! A Napoli, dopo la gara, mi sfonderò sicuramente di sfogliatelle e babbà; qua devo contenermi!"
Agnese, sconvolta dall'insubordinazione nei confronti della sua cucina, ribatte, alquanto perplessa: "Gioia, ti senti male? Fin da quando eri picciriddu, solo questo poteva essere motivo di rifiuto dei pasti!"
Rocco sbuffa: quando si dice rigirare il coltello nella piaga... "Zì, già te l'ho detto: è una gara difficile e devo stare leggero."
"Non esageriamo, gioia mia: il digiuno non ha mai portato a niente di buono, anzi! Hai fatto tanto esercizio, grazie ad Armando e al signor Candini, e hai detto pure tu che è un allenatore eccezionale; per il resto, Dio vede e provvede, come in tutte le cose."
Armando si astiene dal commentare: dopo una settimana impegnativa come quella che hanno appena avuto al Paradiso, non ha alcuna voglia di discutere. Dal canto suo, Rocco, sempre rispettosissimo della religione ma esacerbato dalla pressione degli ultimi mesi, borbotta con scetticismo:
"E perché non ha provveduto" -scandisce, aspettando che Irene annuisca in segno d'approvazione prima di proseguire- "pure prima? Altrimenti, non dovrei rifare le selezioni perché, per pochi millesimi di secondo, chidd'avutro mi passò davanti."
"Rocco! Non si mettono in discussione i piani di Nostro Signore; a volte interviene, e altre volte no, perché sa che possiamo farcela con le nostre sole forze. Non può fare miracoli per chiunque, mi sembra ovvio." proclama Agnese, irritata ma ferma.
"Ah, ho capito: è tipo la lotteria." sentenzia Rocco, involontariamente sarcastico.
 
Irene, che si stava godendo uno dei rari battibecchi tra Roccuccio suo e la zia, sgrana gli occhi incredula e si copre la bocca col tovagliolo, onde evitare che Agnese si accorga della risata malcelata e la trasformi subito in un danno collaterale.
Armando, invece, che si è guadagnato il diritto di essere considerato padrone di casa a pieno titolo, ride proprio senza freni.
Agnese, sul punto di avere un mancamento, non sa davvero chi trucidare per primo; accertatasi del fatto che il mestolo che stava per utilizzare sia ancora pulito -onde evitare schizzi di sugo sulle pareti- , lo punta impietosamente contro il suo compagno: "Con te, faremo i conti dopo; avrei dovuto dar retta a Don Saverio: senza Dio sei, e adesso mi contagi pure il nipote!"
Mentre Armando combatte contro una risata malcelata, Agnese si dirige verso Rocco che, proprio come quando era piccolo, inizia a correre intorno al tavolo; il problema è che, se a Partanna aveva campi sterminati a sua disposizione e, in virtù di ciò -e del carico pesante a cui provvedeva suo padre- , la zia si arrendeva, il tinello di casa Amato a Milano prevede dimensioni esigue.
Va da sé che, una volta placatasi l'ira funesta della zia, la pasta si sia raffreddata, i condotti lacrimali di Irene e Armando siano prosciugati, e l'allenamento di Rocco possa considerarsi concluso.
   
 
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